Passi, scatti, colori, confusione. Giornalisti, vetri, folla, lacrime, aerei. Videocamere, valigie, corse, fretta, paura.. e infine tu.
Tu che vai a New York e non hai neppure avuto il coraggio di salutare i tuoi amici. Ci hai notati, ti volti verso di noi, intrappolata nelle tue stesse bugie.
 
Credi che fuggire a New York ti possa aiutare a dimenticarmi?


Sì vai via
Dici che ti influenzo troppo, anche solo se respiro?


Senza di me tu vai via
Non potrai scordarmi, non potrai dimenticare quello che c’è stato tra noi.


Non puoi aspettare tanto tempo inutile
Come non potrò mai dimenticarlo io.


E così tu vai sola via
Una mano sfiora la mia. Non è la tua, Rossana. E’ solo Funny.


Sì che vai via
Funny che avverte il mio, il nostro dolore e vorrebbe prendervi parte.


Ma che freddo fa se tu vai via
Perché lei vorrebbe essere amata da me. Ma Funny non è e non sarà mai te, Rossana.


Non vuoi aspettare neanche il tempo utile
Stringo la mano di Funny, la mia ragazza. E tu ci guardi. Ci vedi insieme, sembriamo felici, uniti.
Soffri, ti sto facendo male, lo so.


Perché da me lo so si va soltanto via
Secondo te vorrei davvero cacciarti? Siamo uno specchio che ci riflette male, questo è il guaio.
Ti lascio credere che io abbia scelto Funny, forse mi voglio solo vendicare perché te ne vai e perché hai deciso di non combattere per un “noi”.


Via le mani dagli occhi
Apro gli occhi e conosco la nostra crudele realtà. Stringo ancora più forte la mano di Funny. Ho bisogno della finzione. Fingo che al posto suo ci sia tu.
Ma adesso è il tuo turno, adesso tocca a te farmi male. Charles ti prende per mano, vi intravedo. Tu lo guardi speranzosa, credi di rimpiazzarmi con lui.
Charles non sarà mai Heric, non sarà neppure la sua ombra.


Che senso ha se poi ti tocchi i pensieri ancora lontani
Fino all’altro giorno sognavo di divenire io il tuo ragazzo.
Sognavo un mondo finalmente a colori. Un mondo fatto di te e me solamente.
E invece sparisci, ti dissolverai a poco a poco dal nostro passato.
Non puoi dimenticarmi.
Quanto posso odiare la verità e la vita stessa in questi momenti.


Lontani lontani lontani…
Non ti vedo già più. L’aereo decolla e ti porta via. Lontana da me.


Strana magia
Due baci che non scorderò mai faranno sempre parte di noi, come tutto il resto.


In un istante tu vai via
La madre che non ho mai avuto e che tu mi hai fatto capire di avere amato.


Non vuoi leccarmi tutte le ferite
La solitudine di entrambi, orfani del destino, ci legava dall’infanzia.


E’ così che tu vai via
Un pupazzo di neve, uno schiaffo, un’amicizia, la mia ribellione, la tua voglia di farmi sorridere, le nostre confessioni: eri mia, sempre.


Ma da quando in qua, no, non sei più mia
Alla tua tenacia e alla tua fragilità devo così tanto. Ma tu non tornerai. Anzi, tornerai. Mai più per me.


Tu sola che hai leccato tutte le ferite
Tornerai, convinta di essere guarita da me. Ma nessuno si salva dall’amore.


Lo sai da me tu non puoi proprio andare via
Ti auguro ogni bene, Rossana, ma ti auguro anche di non cancellarmi mai. E so che non ce la farai. Perché io sono Heric, io ti conosco.


Via le mani dagli occhi
Siamo giovani, siamo bambini, siamo orgogliosi e irrequieti.
La mia riluttanza e la tua superficialità nell’affrontare i nostri sentimenti sono gli unici colpevoli di questo disastro. Tu hai avuto paura di capire che mi amavi. E forse io avevo paura di fartelo capire.


Che senso ha se poi mi blocchi le mani
Si deve imparare dai propri errori, Rossana. Ed ora ci godiamo i nostri sbagli: io sono il fidanzato della tua migliore amica, tu un’attrice in fuga da te stessa. Sei un’attrice che con me non è più capace di recitare.
Tu sei ingenua di natura, hai paura della vita e ti sei strappata le mani dagli occhi troppo in fretta, graffiandoti della realtà. Tu mi ami e io amo te, e ti rifiuti di contemplare la nostra divisione. Non hai forza e spirito per vedermi accanto ad un’altra. Come non ho io coraggio e volontà per superare il nostro orgoglio e rischiare per te.


E rimandi a domani
Ti aspetterò, anche senza ammetterlo.
Non vedo l’ora che arrivi il nostro domani, per ricominciare insieme, non più bambini, ma adulti. Ci rincontreremo, Rossana.


Domani domani domani…
Funny non è te. Le voglio bene. Non è te. E’ la mia ragazza. Mi avvicino ancora a lei. Non è te.


Ti prego toccami le mani toccami le mani toccami le mani toccale
L’aereo si è già dileguato tra le nubi.
Non mi serve a niente tenere Funny per mano, adesso. Mi allontano da lei. Sciolgo ogni contatto che c’era tra di noi. La mia vendetta è finita, la tua è appena cominciata,e colpisce entrambi con questa lontananza forzata.
Sai essere più cattiva di me, quando ti impegni.
Credo proprio che abbraccerò Funny, tra poco. Lei non è te. Ma ho bisogno di sentirmi amato da qualcuno, ora che tu sei andata via. Lei non è te.
Via le mani dagli occhi, Rossana. Lei non è te, e tu sei andata via.
 
 
 
 
 
 
 
 
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Perché è scritto in modo così semplice? Bè, perché Heric non è il tipo da discorsi prosaici, arriva dritto al sodo. E poi, perché qui è solo un dodicenne, ho pensato.
Ma ho avuto questo folle momento di ispirazione,e ovviamente ringrazio i Negramaro per il mio ultimo “mostro”. Ah, dimenticavo, non so se ci avete fatto caso: le parole iniziali di Heric, scritte in corsivo, sono riprese direttamente dal cartone animato. Bè, so che non è granchè questa song-fic, ma non mi lasciate una piccola recensione per farmi sapere se almeno un pochino vi è piaciuta o se va cestinata? Kiss.