Bene..Ecco la prima della serie di
OS che ho intenzione di postare. Dieci in tutto. Una per ogni possibile
coppia
negli Avenged Sevenfold. Jimmy compreso.
Si, ho una mente malata.
In ogni caso questa è la
prima. In
questo caso è una songfic ispirata da I Won’t See
You Tonight Pt.1, ma non
saranno né tutte songfic, né tutte allegre,
né tutte tristi, né tutte a lieto
fine, né tutte porno [ma la maggior parte si LOL] e bla,
bla. Dipenderà da come
mi sento u.ù Indicativamente aggiorno una volta alla
settimana in ordine sparso
e spero davvero di riuscire ad arrivare alla fine di questa impresa.
[voglio
dire, fare fanfic su pairing come Zacky/Johnny è una cosa
che necessita di
MOLTA fantasia.Spero di averne abbastanza.MWAHAHAHA.*risata malefica di
afterlife*]
Buona lettura, ci risentiamo
più in
basso u.ù
{avvertenze per la singola OS,
cosicché
sappiate a che cosa andate incontro. [scritte esattamente come le
selezionerei
da efp se pubblicassi la storia singolarmente]
Genere: introspettivo, romantico,
malinconico, fluff
Personaggi:
Zacky Vengeance, Synyster Gates
Rating:
verde
Avvertimenti:
oneshot [maddai], slash, what if?, sfiora anche l’OOC}
~I won’t see you tonight.
Cry
alone,
I’ve gone away.
No
more
nights, no more pain.
I’ve
gone
along, took all my strenght.
I’ve
made the
change, I won’t see you tonight.
Sorrow
sank
deep inside my blood.
Brian
guardò con lo
sguardo spento le parole scritte di fretta sul biglietto di carta
appoggiato
sul tavolo.
“Stanotte
non mi
rivedrai.”
Allungò
la mano per
prendere il foglietto. Si sentiva talmente intontito che rimase ad
osservarlo
per cinque minuti buoni,alla fine dei quali avrebbe saputo dire persino
la
marca della penna che Zacky aveva usato per scriverlo o il tipo di
quaderno da
cui aveva strappato l’angolo di foglio.
Carta
bianca, a righe
azzurrine, inchiostro nero a tratto grosso un po’ sbavato
sulla prima parola.
Riappoggiò
il biglietto
dove l’aveva trovato. All’improvviso il torpore era
sparito e gli usuali
sentimenti che si sarebbe aspettato di provare lo colpirono come una
fredda,
gelida pugnalata al petto: deglutì a fatica cercando di
sciogliere il nodo
soffocante che sentiva alla gola e di dominare la nausea che lo fece
barcollare
all’indietro.
Si diede del
cretino e si
ripeté le parola scritte da Zacky sul biglietto come un
mantra, mentre tentava
di riappropriarsi delle proprie facoltà fisiche di quel che
bastava per
arrivare fino alla camera, al piano superiore, e lasciarsi cadere sul
letto.
Non appena
chiuse gli
occhi, un paio di lacrime bollenti gli scesero sugli zigomi e i
pensieri
ripresero ad affollargli la mente come al solito.
“Ho smesso di farmi trattare come una
bambolina,
Syn!”
Erano solo
tre ore prima.
Oh,se solo il tempo fosse stato più lento.
Tu vuoi
troppo,Zack, aveva
risposto.
“Voglio solo stare con te ed essere
trattato
decentemente!”
Renditi
conto della
situazione, renditi conto di quello che dici prima di accusarmi!
Guardati
intorno, stare insieme come vuoi tu
non è possibile!
“Allora datti da fare per cambiarla
questa
situazione!”
Non puoi
muovere il culo
tu, eh?!
A quel punto
Zacky si era
fermato,offeso, mentre la rabbia gli montava lentamente dentro al
petto.
“Hai ragione. Non cambiamo un cazzo.
Anzi, cambiamo
una cosa sola,IO ME NE VADO.”
Smettila di
essere
infantile!
“Questo non è essere
infantili, è fare le scelte
meno scomode per gli altri!”
Questo
è fare una cazzata
e basta, Zacky!
“Tu non vuoi cambiare le cose e
così, non possiamo
andare avanti? Beh,bene! Allora NON ANDREMO AVANTI!”
Zacky!
Era sparito
al piano di
sopra e aveva sbattuto una porta,probabilmente quella della camera
degli ospiti
in previsione che anche Brian avrebbe voluto chiudersi nella propria.
Invece
lui non osò seguirlo, non gli avrebbe fatto le scuse che
voleva, perché aveva
esagerato. Invece di fare l’adolescente in crisi ormonale
come stava facendo
Zacky da praticamente sempre, recuperò le chiavi della sua
macchina e una
giacca e uscì per andare a farsi un giro nel tentativo di
calmare la rabbia e,
quando fosse tornato a casa, certo di trovare Zacky ancora furioso e
chiuso
nella stessa stanza, di essere capace di fare una discussione senza
gridare e a
mente lucida.
Invece si
era sbagliato.
Invece
quando era tornato
Zacky era già andato via.
Si chiese
dove avesse
esagerato lui. Probabilmente stava esagerando un po’ da
troppo tempo,ecco.
Ma poteva
andare male a
tutti,vero?
Lì
stava andando male a tutti. Anche a
lui. Zacky avrebbe potuto
capirlo.
Non mi serve a un cazzo rimanere a pensare scuse
idiote per sentirmi meno male. Non servono. Sto già uno
schifo. D’accordo, ci
penso dopo.
Si
sforzò di addormentarsi
per calmarsi ancora sperando che Zack non stesse facendo qualcosa di
molto
stupido, come invece stava probabilmente succedendo.
All
the ones
around me I cared for and loved..
Building
up
inside of me a place of dark so cold,
I
have to set
me free.
Don’t
mourn
for me, you’re not the one to place the blame.
As
bottles
calls my name, I won’t see you tonight.
Zacky
aspettò qualche
minuto dopo aver sentito Brian uscire prima di decidersi che non
sarebbe
tornato in casa all’improvviso. Uscì dalla stanza
degli ospiti dove si era
chiuso e scese le scale,recuperò le sue cose e
uscì dalla casa, andando a
rifugiarsi nella sua macchina non sapendo dove altro andare.
A casa, non
se ne parlava
nemmeno. Non aveva voglia di vedere la sua,uhm, cosiddetta
‘ragazza’.
Chiuse gli
occhi e si
rifugiò in un angolino della sua mente,lontano dal mondo
reale. Faceva freddo
in quel posto. Prima cosa da fissare: lui odiava Brian.
Seconda: lo
amava, anche.
Terza: non
aveva
intenzione di vederlo più.
Quarta: dato
che suonavano
nella stessa band già da tre anni, era essenzialmente
impossibile non rivederlo
più, per cui
Quinta:
l’avrebbe
totalmente ignorato.
Rimaneva
però il fatto
che, in quel momento, avrebbe di gran lunga preferito farsi strappare
le unghie
una a una con una pinza arrugginita piuttosto che vedere Brian o
chiunque altro
che glielo ricordasse.
Riaprì
gli occhi, avendo
deciso qualcosa da fare. Sentendo un peso enorme nel petto e una
fottutissima
voglia di piangere, uscì dalla macchina
e rientrò a casa di Brian con la sua copia di
chiavi. [Da quando stavano
insieme avevano inspiegabilmente una copia l’uno della casa
dell’altro.
Inspiegabilmente per gli altri, almeno.] si richiuse la porta alle
spalle e
cercò un pezzo di carta qualsiasi e una penna. Alla fine
strappò un angolo di
foglio da un quadernino vuoto che trovò abbandonato nella
camera di Brian e,con
una penna a sfera che trovò frugando in un cassetto, ci
scrisse ‘stanotte non mi rivedrai.’
E fanculo a
Matt che
prevede il futuro scrivendo canzoni, pensò sentendo la
rabbia comparire di nuovo
a fianco del dolore.
Lasciò
l’angolino di carta
sul tavolo della cucina al piano di sotto e uscì di nuovo,
questa volta avendo
la cura di chiudere la porta a chiave prevedendo che Synyster non
sarebbe
tornato a casa prima della sera, salì in macchina e
partì verso una
destinazione non meglio specificata che con le parole ‘da
qualche parte’.
Sarebbe
sparito per un
po’,ecco.
Sorrow
sank
deep inside my blood.
All
the ones
around me I cared for and most of all I loved,
But
I can’t
see myself that way,
Please,
don’t
forget me or cry while I’m away.
Erano le
dieci e mezzo di
sera quando ricevette la prima chiamata di Brian. La ignorò
completamente,
ricordandosi anche di non avere con sé il carica batterie
del cellulare da
attaccare in macchina [ma nemmeno quello normale, se era per quello].
La seconda
arrivò due
minuti dopo, ma ignorò anche quella.
La terza si
fece attendere
per una decina di minuti, ma questa volta Zacky fermò la
macchina e rispose
controvoglia.
“Che
cosa c’è,
Brian?”
Dall’altra
parte della
telefonata Brian parve sorpreso di ricevere una risposta.
“Zacky..”, rispose,
non sapendo bene che cosa dire. Aveva pensato a decine di modi per
dirgli
quello che voleva dirgli, ma tutti i buoni propositi sparirono
improvvisamente
quando sentì la voce gelida di Zack.
“Lo
so che mi chiamo
Zacky”, rispose sarcastico lui.
“Dove
sei?”
“Da
qualche parte lungo
un’autostrada presa a caso a un numero indefinito di
chilometri da casa tua.”,
rispose gelido.
Brian
sembrò voler dire
qualcosa, ma si interruppe. “ Io..”
“Me
ne vado per un
po’,Bri. Tutto qua.”
Sentì
Brian deglutire
inghiottendo una quantità enorme di lacrime,eppure quando lo
sentì parlare la
sua voce suonava comunque rotta dal pianto. “Zacky..Torna
indietro, ti prego.
Io..Dio,se è per quello che ti ho detto oggi, mi
dispiace,non sai quanto mi
dispiace!”
Zacky
sentì il peso nel
petto crescere a dismisura. Si sentì un grande stronzo.
Probabilmente lo era e
basta. “Non.. piangere,Bri.” Fece un respiro lento
cercando di calmare i
tremiti della voce che erano diventati troppo evidenti
nell’ultima frase. “Ho..solo
bisogno di riflettere un po’, su tutto. Non è un
gran periodo per nessuno,qui.
Io.. Bri, tornerò prima o poi.” Si odiò
per quello che aveva appena detto. Non
credeva di saper essere così egoista.. Dal telefono sentiva
i singhiozzi di
Brian,ognuno che gli strappava via un pezzo di cuore alla
volta,finché gli
parve di avere il petto completamente vuoto.
“Sto
solo cercando di
prendermi una pausa. Andrà tutto bene”, aggiunse
in fretta,sperando in una
risposta di Brian che non sentì. Stringendo i pugni fino a
farsi male,spense la
telefonata per smettere di sentire Syn che piangeva.
So
far away,
I’m gone.
Please,
don’t
follow me tonight,
And
while I’m
gone, everything will be alright.
Zacky
appoggiò il
cellulare sul sedile vuoto accanto a sé e si
preparò a ricominciare a guidare
verso non sapeva bene dove con la sensazione di dover tornare indietro.
Girò
la chiave una, due,
tre volte.
La macchina
non si
accendeva.
Vaffanculo alla benzina.,
pensò.
***
Brian
continuò a
singhiozzare per un tempo che gli parve lunghissimo dopo che Zacky gli
riattaccò la telefonata in faccia. Quando
cominciò a calmarsi,facendo dei
lunghi respiri profondi, buttò il telefono sul divano
accanto a sé e andò a
sciacquarsi il viso con l’acqua fredda, gli occhi che
bruciavano, fottuta l’idea di usare
cosmetici.
Cercando di
ragionare
seriamente,pensò che se conosceva Zacky abbastanza bene,
probabilmente stava
guidando verso nord. Se stava guidando verso nord probabilmente stava
guidando
verso Los Angeles.
Respirando
ancora in modo
irregolare, decise di andare a recuperarlo.
Uscì
di casa augurandosi
di trovarlo entro la mattina successiva.
***
Il giorno in
cui aveva
baciato Brian per la prima volta erano completamente ubriachi.
Zacky si
chiese perché era
finito a pensare a quello,mentre aspettava essenzialmente che la
benzina
ricomparisse magicamente nel serbatoio della sua macchina con la fronte
appoggiata al volante e gli occhi chiusi.
Erano
completamente
ubriachi ed era poco dopo la fine delle registrazioni di Sounding The
Seventh
Trumpet. La sera erano andati con gli altri a festeggiare in un locale
ed erano
tornati a casa insieme e Zacky aveva chiesto a Brian di rimanere a
dormire da
lui.
Brian gli
aveva detto che,
sì, poteva fermarsi. Che però non aveva
un’altra stanza per cui avrebbero
dovuto dormire insieme.
Anche da
ubriaco fradicio
Zacky aveva colto l’invito nella frase, sapendo benissimo che
avrebbe potuto
piazzarlo a dormire su divano se non l’avesse voluto a letto
con lui.
Dopo che si
erano coricati
entrambi,Brian si era casualmente voltato verso Zacky nel letto
minuscolo e,
sempre casualmente, era finito sopra di lui con le labbra a mezzo
centimetro da
quelle dell’altro.
E
casualmente erano
rimasti una mezz’ora buona a limonare come due adolescenti al
primo
appuntamento prima di addormentarsi avvinghiati l’uno
all’altro.
Zacky
ridacchiò senza la
minima traccia di allegria mentre era nella sua macchina senza benzina
fermo da
qualche parte sull’autostrada per Los Angeles con le fronte
appoggiata al
volante e pensava alla prima volta che aveva baciato il ragazzo che
aveva
appena abbandonato.
La mattina
dopo si erano
svegliati imbarazzati e con un sacco di previsto mal di testa. La
mattina
dopo,Zacky l’aveva passata cercando un
modo perché quello successo la sera prima si
ripetesse.
“Ti
ricordi che cos’è
successo ieri sera?”, gli aveva chiesto qualche giorno dopo
Brian, mentre erano
da soli sulla spiaggia deserta dato che era inverno e come se non
bastasse
anche notte fonda.
Zacky aveva
rimuginato su
cosa fosse meglio rispondere. Alla fine aveva mugugnato un
sì incerto fissando
l’orizzonte invisibile al buio.
“Ah,cazzo.”,
aveva detto
Brian.
“Perché?”,
aveva chiesto
Zacky voltandosi a guardarlo.
Brian aveva
scosso la
testa. “Niente. Un modo usuale di passare una serata tra
amici, insomma”, aveva
risposto ironico.
“Dopo
che ho passato una
notte abbracciato a te e una sera a baciarti credi ancora che voglia
essere
solo tuo amico?”, aveva replicato Zacky guardandolo con un
mezzo sorriso
imbarazzato dipinto sulla faccia.
Brian ci era
rimasto un
po’ di sasso. Aveva aperto la bocca per dire qualcosa, poi si
era bloccato
richiudendola, e alla fine aveva ridacchiato scuotendo la testa.
“Vuoi dire..
Oh, cazzo”. Si era passato una mano fra i capelli, poi aveva
guardato Zacky con
la speranza che gli luccicava negli occhi scuri e un sorriso idiota
stampato
sulle labbra. “vuoi dire che sei innamorato di me,
Vee?”
Zacky aveva
abbassato la
sguardo sulla sabbia con cui stava giocherellando nervosamente.
“All’incirca”,
aveva risposto alla fine.
“All’incirca?”.
Syn aveva
ridacchiato di nuovo. “Se te lo chiedessi, ti metteresti con
me?”
“Mmh”,aveva
risposto
cercando di fare l’enigmatico ma sapendo benissimo che
sembrava soltanto
imbarazzato esattamente com’era davvero.
Gli era
parso di sentire
Brian avvicinarsi e aveva sentito la sua voce ridotta a poco
più di un
sussurro. “Vuoi metterti con me, Zacky?” Quando si
era accorto che era così
vicino che, mentre parlava, sentiva il suo respiro sul collo,si
sentì raggelare,
lo stomaco pieno di stupidissime farfalle che faceva le capriole.
“Forse”,
aveva risposto,
voltandosi a guardarlo negli occhi.
Si erano
baciati di nuovo.
Lingue che si cercavano. Zacky si era staccato qualche attimo per
rispondere,
“Beh, ok, si”.
Niente
risata questa
volta. La reazione al ricordo, questa volta, fu una lacrima di cui si
accorse
soltanto perché cadde facendo plic
sul dorso della sua mano appoggiata sulla gamba. Tirò su col
naso sentendo il
nodo alla gola farsi sempre più stretto. Battè le
palpebre e sentì altre
lacrime scendergli lungo le guance e cadere facendo plic
sulla sua mano rimasta immobile.
No more
breath inside.
Essence
left
my heart tonight.
Che cazzo ho fatto., pensò
sentendosi un idiota e con una voglia
incredibile di tornare indietro, andare da Brian e dirgli che si era
comportato
come un idiota egoista e che gli dispiaceva.
Invece la
sua macchina
aveva deciso di finire il carburante quella stronza.
Rimase
fermo,non avendo
nulla da fare dato che non aveva grande voglia di uscire di notte a
cercare una
stazione di servizio per recuperare una tanica con un po’ di
benzina per poter
guidare almeno fino dove poteva fare un pieno decente.
Qualcosa
ticchettò contro
il suo finestrino.
Gli parve
anche di sentire
una voce. Lanciò un’occhiata alla propria
sinistra,chiedendosi se ci avrebbe
visto un automobilista random che l’aveva visto e aveva
pensato che si fosse
sentito male.
No,cazzo.
Era Brian.
Brian che con
gli occhi supplicanti lo guardava ripetendogli di aprire la portiera.
Grazie dio,GRAZIE.
Zacky si
tirò su, aprì la
portiera e uscì abbracciando Brian, che rimase per un attimo
sorpreso dal
gesto.
“Mi
dispiace non avrei
dovuto farlo mi sono comportato come un idiota sono stato un cretino
egoista
solo perché mi sentivo male non sono arrabbiato con te tu
non sei arrabbiato
con me ti prego dimmi che non sei arrabbiato mi dispiace di essermi
comportato
così sono stato un idiota idiota idiota!”, si mise
a dire a raffica
stringendolo tanto forte che probabilmente gli stava facendo male.
Sentì
le braccia di Brian
che lo avvolgevano un po’meno forte di quanto lo stava
abbracciando lui.
“Zacky..”, lo sentì mormorare.
“Io..io..mi
sono
comportato in un modo schifoso ti prego perdonami ti
prego..”, probabilmente
avrebbe continuato finché non avrebbe ripetuto tutto
cinquanta volte se Brian
non l’avesse interrotto.
“Non
ce l’ho con te.”
Zacky si
fermò,
calmandosi.
“Però
sei un idiota.”,
continuò Brian.
“Lo
so..”, piagnucolò
Zacky sentendosi in colpa.
“Non
farlo mai più. Non
andartene mai più.”
“te
lo prometto”, mormorò
nascondendo il viso contro la sua spalla.
Brian si
allontanò
dall’abbraccio per guardarlo in faccia. Stava per dire
qualcosa, ma Zacky lo
interruppe prima che potesse cominciare.
“Ti
amo, Brian. Ti amo
come non ho mai amato nessun’altro. E ti prometto che non mi
allontanerò mai
più da te.”, mormorò guardandolo con
gli occhioni verdi pieni di lacrime.
E, come la
sera di due
anni prima sulla spiaggia, si baciarono fottendosene del mondo intorno
a loro.
Eccomi! Beh com’era questa
prima
os? *^* voglio sapere i pareeeeri!
Ho dimenticato di dire che
l’unica
cosa che accomunerà queste fanfic è la noia a cui
la scrittrice vorrebbe porre
fine u.ù A proposito, ho cominciato con la Synacky
perché in fondo in fondo è
il mio pairing preferito. Li amo quei due idioti messi insieme *^*
Ok, la smetto, me ne vado. D:
see ya!
Frankie