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Autore: ArashiStorm    08/02/2011    4 recensioni
[Urahara x Yoruichi][spoiler]
Un missing moment di quando e come Urahara diventò capitano...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Urahara Kisuke, Yoruichi Shihoin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Cambiamenti
Fandom: Bleach
Paring: Urahara/Yoruichi
Rating: per tutti
Spoiler: volume 36
Parole: 1111 (Word) (ho fatto poker …neanche a farlo apposta XD)
Disclamer: Bleach e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Tite Kubo
Note: scritta per il One True Writing Meme su seguente richiesta di [info]shu_maat : Urahara/Yoruichi, "Taichou”

- ora della scimmia: fascia oraria che va dalle 16 alle 18 nostrane. Anticamente era considerata l’ultima ora del giorno




Cambiamenti


“Come? Capitano?”

“Si esatto, perché qualcosa non va?”

“No, cioè…però…”


Urahara Kisuke, nella giornata di domani all’ora della scimmia, è ufficialmente invitato a sostenere l’esame di compatibilità alla carica di capitano della 12° compagnia in presenza dei seguenti 4 capitani scelti :

Genryusai Yamamoto – capitano 1° compagnia
Yoruichi Shihoin – capitano 2° compagnia
Retsu Unohana – capitano 4° compagnia
Ginrei Kuchiki – capitano 6° compagnia

Un’eventuale mancata presenza del candidato decreterà il NON superamento dell’esame.

Genryusai Yamamoto – capitano 1° compagnia



La lettera nelle mani del giovane non dava effettivamente atto a nessun fraintendimento di sorta. Superata la prova Urahara Kisuke sarebbe diventato capitano della 12° compagnia!

Lo sguardo del terzo seggio si spostò nuovamente su colei che lo aveva proposto per una tanto ambiziosa carica.

La donna se ne stava comodamente seduta sulla sua poltrona da capitano scolandosi tutt’in un sorso il te portogli poco prima da uno dei sottoposti.

Yoruichi Shihoin, capitano della 2° compagnia.

Era una donna strana, senza freni sia nelle azioni che nella parola. L’unica che tra i capitani del gotei 13 poteva vantare anche il comando delle unità mobile segrete. Veloce e diretta, come una freccia, scoccata senza timore da un abile arciere, non aveva mai ripensamenti sulle sue scelte e nemmeno questa volta sembrava preoccupata da ciò che la sua decisione di proporlo come capitano avrebbe potuto comportare.
Aveva sempre avuto fiducia sulle qualità del giovane terzo seggio tanto da concedergli il comando dell’unità punitiva che sottostava alla sua compagnia. Kisuke aveva sempre fatto un ottimo lavoro come “guardiano” senza, al tempo stesso, mettersi più di tanto in mostra. In effetti non erano in molti a conoscere le vere potenzialità di quel ragazzo dall’aria tonta e spensierata.
Ma Yoruichi non era una sprovveduta e il suo sguardo era più profondo e intuitivo di pochi altri…lei conosceva Kisuke, lo conosceva bene…

“hai intenzione di restare qui a fare quella faccia da scemo ancora per molto? Domani arriverà in fretta, vedi di non mancare all’appuntamento e ora sparisci…forza , scio sciò!” concluse la donna con un inequivocabile movimento delle mani davanti al quale Kisuke non poté far altro che indugiare con un leggero inchino e andarsene come gli era stato “chiesto”.

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Il giorno dopo all’ora della scimmia Urahara Kisuke diventò capitano della 12° compagnia. Mancava solo la proclamazione ufficiale che fu programmata per il giorno dopo in presenza di tutti i capitani del gotei 13.

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Era stata una giornata lunga, ma la sera era giunta come ogni volta. Quella veranda era sempre la stessa, il legno sul quale era seduto sempre quello duro e freddo della sua stanza, il tetto sopra la sua testa non era cambiato, la tegola, leggermente spostata dal suo posto per via dei frequenti atterraggi di Yoruichi quando veniva a trovarlo, era sempre li e perfino le stelle in cielo brillavano come tutte le altre notti. Eppure qualcosa di diverso c’era…e quel qualcosa era lui.

“capitano…”

“Esatto! Non sei felice?”

…la tegola si era mossa...

“aaaah Yo-Yoruichi-san! Mi ha fatto prendere un colpo”

La donna era arrivata, agile come sempre, ora se ne stava appesa al tetto a testa in giù come un pipistrello. Sul suo volto un sorriso ampio, fin troppo allegro, evidentemente compiaciuta di aver preso di sprovvista il nuovo capitano.

Con un movimento rapido Yoruichi si stacco dal tetto e si sedette sulla balaustra della veranda senza togliere gli occhi da Kisuke.

“beh che c’è? Hai superato l’esame alla grande! Dovresti essere orgoglioso di te stesso!” lo rimproverò lei.

“Yoruichi-san… che significa essere capitano?”

Il tono era serio, onesto, lo sguardo nei suoi occhi chiedeva una risposta sincera e Yoruichi sbuffò.

“Ma come? Chiaro no? Sarai a capo di un sacco di persone che faranno quello che dirai tu. Avrai pieni poteri su tutta la 12° compagnia e…”

Un'altra occhiata da parte di lui e Yoruichi sbuffò nuovamente, saltò già dalla balaustra e datogli le spalle riprese la parola

“… e dovrai sobbarcarti le responsabilità della tua carica. Per tutti coloro sotto di te diventerai un modello, un esempio da seguire. Dovrai essere la guida di tutti loro e come tale essere pronto a qualsiasi cosa per il bene della tua compagnia. Diventerà la tua nuova famiglia e tu dovrai vegliare su di essa, ma senza restarne fuori. Un capitano deve saper farsi rispettare, deve entrare nella compagnia, farne parte, sentire ognuno dei suoi sottoposti come compagni fedeli con cui condividere la vita”

“sembra piuttosto duro come incarico eh…”

“si lo è – rispose lei voltandosi e sorridendogli – ma sa anche essere divertente!”

“mhn, lo spero!”

fu la riposta sussurata a fior di labbra mentre il vento passava tra loro con leggere folate portandosi via anche le parole. Era strano il silenzio tra loro, creava un clima innaturale. Normalmente erano soliti riempire lo spazio dell’altro con parole, grida, gesti e alle volte anche insulti. Eppure quella volta non fu così, quella volta era solo il silenzio ad accumunarli nella sua semplicità. Un silenzio che poi silenzio non era…la natura non è quasi mai perfettamente zitta in fondo. Il vento che continuava a soffiare gentilmente era la linfa vitale della voce della natura che si levava a far loro compagnia. L’erba frusciava, e allo stesso modo le fronde degli alberi ondeggiavano producendo suoni delicati e caldi perfino in una notte fredda come quella..

Ad un certo punto un suono estraneo..il legno che cigola e Yoruichi sentì sulle sue spalle un tessuto tiepido coprirle. Si girò di scatto e il sorriso di Kisuke la trovò leggermente impreparata.

“di notte fa freddo vestita solo con quella divisa…con i capelli lunghi forse stareste più calda in notti come questa a guardare la luna”

“non guardavo la luna, e sai bene che i capelli lunghi mi ostacolerebbero i movimenti”

“lei dice? Io non penso… e poi i capelli lunghi le donerebbero molto!”

In quel momento Yoruichi fu estremamente felice della sua carnagione scura che ben si nascondeva nel buio della notte. Sarebbe stato troppo imbarazzante mostrare il rossore che leggero dipingeva il suo volto. Fortunatamente per l’onore del capitano della seconda compagnia, Kisuke, accanto a lei, era già tornato a rivolgere i suoi occhi alla luna.
La donna si riprese velocemente tentando di togliersi il nuovo kimono dalle spalle

“Non ho bisogno di essere accudita da un capitano di un’altra compagnia”

ma una mano la fermò appoggiandosi delicata e forte sulla sua. Occhi profondi la guadarono, occhi che sembravano quasi stonare sul quel volto bonario che era abituata ad osservare.

“Quando domani mi sveglierò sarà il capitano della 12° compagnia e mi comporterò come tale, ma per stanotte mi permetta di essere ancora il suo terzo seggio e di prendermi cura del mio capitano.”

E lei cedette.

  
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