Veloce.
Come lo era stato un tempo, rincorrendo e sbranando le vittime più disparate.
Immortale.
Come sempre, vantandosi dei gesti e della lunghezza della propria vita.
Libero.
Finalmente, dopo infiniti anni di stupida incarcerazione.
Oh, certo, ma si sentiva ancora incatenato in quella tetra prigione, dentro. Imprigionato da manette dalle quali nessuno poteva evadere. Fredde manette d’acciaio che Medusa gl’aveva messo imprigionandogli l’anima per sempre. Per il resto della sua immortale vita.
72 Parole. I personaggi qui menzionati non sono di mia proprietà, ma provengono direttamente dalla fantasia di Atsushi Ohkubo.
Ok, questi momenti di delirio si potrebbero evitare benissimo. Il fatto è che amo tanto dare spazio a personaggi secondari di solito messi da parte **