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Autore: Nearina_is_back_LoL    13/02/2011    4 recensioni
Se soltanto tu l’avessi detto in tempo…
Sono certa che sarebbe andato tutto diversamente.
Non sei d’accordo,Mein Liebe?
Dannato orgoglio.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Alours. Ho già caricato questa storia,su richiesta della gente dell'Hetalia day.
Qui su EFP non è stata apprezzata u.u
Mi hanno criticata perchè Gilbert e Eliza son OOC.
Andiamo bene X°D
Bah. Io la rimetto perchè mi va uwu
Se vi fa schifo, potete anche chiudere *ammic
Se commentate, io rispondo
Cercherò di non insultare troppo. Non mi va che mi blocchino di nuovo l'account *-*


Che strana atmosfera ti circonda.
Così dolce…Così rilassante…
C’è della musica, o è soltanto una mia impressione?
A passo lento,ma deciso, avanzi verso quel delicato suono.
Sì, è proprio musica quella che senti.
E’ una melodia famigliare, che sa farti sciogliere il cuore.
Soltanto quelle dita affusolate, soltanto il loro sfiorare quei tasti bianchi e neri,sanno farti questo effetto.
E’ proprio da questo batticuore che lo riconosci, ancora prima di varcare la soglia, ancora prima di vederlo suonare quel lucente pianoforte.
Subito ti ritrovi a danzare,lasciandoti cullare da quella magia, che soltanto lui è in grado di ricreare. Senti il suo amorevole sguardo su di te, mentre continua a suonare,incantandoti.
Abbassi lo sguardo. Quell’inspiegabile calore che sentivi proviene dalle dita intrecciate alle tue.
Qualcuno ti sta facendo volteggiare. Ma chi?
Riesci a distinguere ogni particolare. Persino il volto aggraziato e serio di Roderick, ora illuminato da un lieve sorriso.
Allora…Perché non riesci a mettere a fuoco il viso del tuo cavaliere?
Eppure…Questo non sembra affatto preoccuparti.
Continui a volteggiare insieme a lui,facendo svolazzare l’ampia gonna a ritmo di musica.
Soltanto la tua fresca risata riesce a offuscare un poco la colonna sonora della vostra danza.
Colui che sta guidando le danze pare scivolare sul lucido pavimento della sala da ballo,trascinandoti rovinosamente insieme a lui.
Quella soave musica viene interrotta da una risata.
"Non ridere,idiota" senti dire,dalla tua voce.
Il tuo cavaliere solleva una mano e la porta al tuo viso, per poter spostare quei lunghi ciuffi che sono caduti a coprirlo.
Il suo viso è così vicino. Non puoi continuare a non vederlo.
Vi è dipinto un sorriso cinico. Come sempre,d’altronde.
E’ ciò che lo distingue dagli altri,no?
"Lasciami alzare"
"Non ti sto costringendo a starmi seduta sopra. Sei tu che lo vuoi,mia cara" Quell’inquietante sorriso,seppur seducente, anche se non lo ammetteresti mai, si allarga ulteriormente, diventando quasi un ghigno.
"Taci,cretino!" I vostri sguardi si incontrano più volte, ma non c’è bisogno di parlare. Vi capite benissimo,anche senza farlo.
"Elizaveta, va tutto bene?" chiede Roderick, preoccupato.
"Giusto,Elizaveta. Perché non ti alzi?" sussurra malizioso.
"Smettila,Gilbert." dici,colpendogli il petto.
"Ti sei forse fatta male?" continua l’austriaco.
"Va..Va tutto bene…O-ora mi alzo…" Senti le mani dell’uomo sotto di te arrivare a sfiorarti i fianchi. Arrossisci di riflesso.
"Non ci pensare nemmeno!" lo colpisci nuovamente,per poi scattare in piedi.
"Ahia." sussurra Gilbert.
Cade il silenzio,stavolta interrotto da lievi passi felpati.
Qualcuno sta correndo verso la stanza da ballo.
Eccolo. E’ il piccolo Italia, in lacrime.
"Ungheria! Ungheeeeriaaaa!" corre verso di te,per stringersi subito alla tua gonna.
"Che succede,piccolo mio?" chiedi,accarezzandogli i capelli. Singhiozza in risposta.
Lo prendi tra le braccia e ti volti verso Roderick.
"Scusami,torno subito"
"Non ti preoccupare,Elizaveta. A dopo."
"Ciao,bellezza!" dice Gilbert,rialzandosi da terra, ma tu sei già uscita.
Ti dirigi in camera tua,senza mai smettere di coccolare il bambino.
"Allora,che succede?"
"S-Sacro…Sacro Romano Impero.."
"Che cosa ti ha fatto?" chiedi,paziente.
"Mi…Mi tratta sempre male! Dice…Dice che sono stupido..Che non capisco nulla! Grazie, se non mi spiega lui come faccio a capire?!"
"Tipico degli uomini. Pretendono che tu comprenda i loro sentimenti,senza che loro ne parlino. Se soltanto non fossero così orgogliosi e avessero il coraggio di ammettere quello che provano!Il problema è che non solo non lo ammettono alla persona amata,ma non lo ammettono nemmeno a loro stessi!" Italia ti guarda confuso.
Stai ancora parlando di lui, oppure…?
"Pensi che ti detesta, vero? Ti disprezza,ti offende, ti tratta male,giusto. Sappi che fanno sempre così con le persone che amano! Perciò, la prossima volta che ti tratta così, incalzalo dicendo “interessante, ma ora dimmi quello che vorresti dirmi realmente”. Si renderà conto che ti sei accorto di quei sentimenti che ha inutilmente nascosto, perché essi ti hanno già raggiunto da tempo. A quel punto non avrà più senso negare. E ti tratterà come meriti,se saprai ricambiarlo. Hai capito, Italia-chan?" chiedi, sorridendo e accarezzandolo dolcemente.
"S-sì…Grazie,Ungheria" ti abbraccia e corre via. Lo guardi andare e non puoi che sorridere, pensando a quanto sia tenero e a quanto ti piacerebbe averlo sempre con te.
"Ehi, Eliza!" esordisce Gilbert, la spalla appoggiata alla soglia.
"Adesso che vuoi?" "Perché con quella bambina sei così affettuosa e con me così…Così stronza?"
"Bambino."
"Come,scusa? Ma come ti permetti?! Bambino,io?!"
"Italia-chan è un bambino, non una bambina."
"Ah. Beh,fa lo stesso."
"Vedi di ricordartelo!"
"Beh, è colpa sua. Ha un atteggiamento così ambiguo. Sempre dietro al culo di Sacro Romano Impero,poi…"
"Ma non rompere il cazzo, Gilbert."
"Sii più fine,Eliza. Sei una donna,infondo." dice,sorridendo malizioso. Glielo strapperesti quello stupido sorriso.
"E tu cambia atteggiamento. Oppure rimarrai solo. Ops, tu lo sei già!" dici,uscendo dalla stanza.
"Fottiti,stronza." sussurra in risposta.
E’ inutile che reagisca così,giusto?
Lo sa benissimo anche lui che hai perfettamente ragione.

"Elizaveta? Oggi è una così bella giornata…Sarebbe un peccato sprecarla in casa. Che ne diresti di fare una passeggiata?" la voce di Roderick ti richiama alla realtà.
"E-eh? Ah…S-si, perché no?" rispondi, sorridendo lievemente.
Ti guida in quell’immenso giardino sorreggendo il tuo palmo verso l’alto,come farebbe un cavaliere con la sua dama.
Ad un tratto si ferma, si china,coglie una rosa rossa,ne spezza il lungo gambo irto di spine e la mette fra i tuoi capelli.
"Anche se sembra impossibile,sei ancora più bella di quanto tu non lo fossi prima. Ti dona moltissimo" Arrossisci all’istante.
"T-ti ringrazio…" Ti avvicini a lui. Lui fa lo stesso.
Sposta i lunghi ciuffi che contornano costantemente il tuo bel viso, sfiorando involontariamente la guancia. Chiudi gli occhi e…
"Ehi! Eliza!!! Eliiiiiiiizaaaaa!"
"Non. Ci. Credo." Arriva di corsa,rompendo quella magia.
Roderick,imbarazzato,si allontana da te.
"Che cosa vuoi,Gilbert?!" chiedi,cercando di celare la crescente ira,inutilmente.
"Lascia stare quel damerino e seguimi! C’è una cosa che devi assolutamente vedere!"
"Dove è la mia padella quando serve?" sussurri.
"Dai! Dai! Daiiii!"
"E’ peggio dei bambini. Finchè non lo accontenti rompe! Ci…Ci vediamo dopo?"
"Certo,piccola mia. Ti aspetterò qui." risponde lui,sorridendo. Ricambi e avanzi verso Gilbert.
"Che sia una cosa veloce,intesi?" dici,tagliente.
"Devo presentarti una persona!" ignora completamente la tua provocazione.
"Cos’è tutto questo entusiasmo?"
Non avevi mai visto quegli occhi scarlatti brillare così tanto.
Vederlo felice faceva uno strano effetto,devi ammetterlo.
Tu…Tu sapevi benissimo cosa celasse la sua spavalderia,sapevi quanto dolore vi fosse in quei laghi di sangue.
"Eliza, ti presento il mio fratellino,Ludwig."
Un bambino,dagli occhi azzurrissimi e dai capelli biondo cenere avanzò,fece un inchino e,solennemente, proferì:" E’ un onore conoscerla, signora Ungheria. Io sono la Germania."
"Piacere mio!" Non puoi fare a meno di abbracciare quel tenero ometto.
Sorridi. Finalmente quell’idiota di Gilbert non è più da solo.
C’è questo bambino a fargli compagnia.
Guardi Gilbert. E’ talmente felice che non tenta nemmeno di nasconderlo.
"E’ carinissimo, Gilbo…"
"Ovvio, Eliza. E’ pur sempre fratello mio!" Il solito egocentrico e megalomane.
Ma lui è fatto così. E così ti piace.
Sei tornata da Roderick. Non si è spostato di mezzo metro,proprio come aveva detto.
"Scusa il ritardo…" dici,un poco imbarazzata.
"Figurati. Sai,sei più bella quando sorridi."
Stai…Sorridendo ancora? Non te ne sei nemmeno resa conto.
"G-grazie…"
"Allora, che cosa doveva mostrarti di così urgente quel folle?" chiede,ridendo.
"Ludwig,il suo fratellino"
"Ha un fratello?"
"Sì! E’ così carino e educato!"
"L’esatto opposto di Gilbert,direi" Ridi. Effettivamente…
"Sai, mi sento più tranquilla vedendo che finalmente ha compagnia! Era…Era sempre così triste…"
"Beh,il fratellino non poteva arrivare in un momento migliore. Rimarrà ancora più solo. Almeno il piccolo lo consolerà."
"Che…Che cosa intendi dire?"
"Intendo dire che sta per perdere anche te."
"Ma…Roderick…?"
"Sposami,Elisaveta." e riprendete dal punto in cui l’albino vi ha interrotti, sicuri che nessuno vi disturberà,stavolta.

Bussi alla sua porta. Il cuore batte a mille. Perché sei così agitata?
"Chi cazzo è?!" apre la porta. Fai un respiro profondo.
"E-Eliza…? Che…Che ci fai qui?"
La prima cosa che riesci a vedere è il suo latteo petto,percorso da numerose cicatrici.
Sopprimi all’istante il desiderio di toccarlo, ti assaggiare ogni centimetro di quella candida pelle.
"Non…Non mi inviti ad entrare?" Chiedi,a quella tentazione con le gambe.
"Certo. Entra pure" detto ciò,si scosta per lasciare libero il passaggio.
"Perché sei qui?"
"Devo…Devo dirti…Ma perché giri mezzo nudo?!"
"Ma guarda questa! Pretende di venirmi a dire come devo girare,per giunta in casa mia!" dice, prendendosi una birra.
"Non…Non ti scaldare." dici, abbassando lo sguardo.
"L’unica accaldata qui sei tu" sussurra,ridacchiando, per poi sorseggiare la birra.
"Hai..Hai detto qualcosa?"
Fa no con la testa,trattenendo una risata. "Allora,perché sei qui?"
"Devo..Devo d-darti una notizia…" No,voce no. Non tremare.
"Sembra una cosa seria. Devo…Devo preoccuparmi?" si avvicina a te.
"No. Affatto."
Non ci ripensare.
Non tergiversare.
Dillo. Ora.
"Io domani mi sposo. Con Roderick."
Non dargli il tempo di prenderla male.
"Ti sposi."
"Sì."
"Domani." "Sì."
"Non te lo permetto."
"C-cosa?!"
"Non te lo permetto."
"Io….Io me ne vado!" Fai per andartene. Infondo, lo scopo della tua visita era avvisarlo, mica stare li ad ascoltare le sue lamentele!
Stai per afferrare la maniglia,ma non ci riesci. Ti ritrovi stretta al suo petto.
"Dove credi di andare?" sussurra, appoggiando il mento sulla tua testa.
"L-lasciami andare!!" urli,cercando di divincolarti.
"Mai." Aumenta la stretta attorno ai tuoi fianchi.
"Lasciami,idiota!!"
"Ho detto mai."
"Gilbert,lasciami." sussurri,pacata.
"Perché sei venuta da me?" ti sussurra lui,all’orecchio.
La tua spina dorsale è percorsa da un brivido,che a fatica cerchi di ignorare.
"B-beh…Per avvisarti." scioglie quel abbraccio, permettendoti di allontanarti da lui,così da poterti vedere in faccia.
"Già, ma perché?" insiste,serio, incatenando il suo sguardo scarlatto al tuo.
"Beh…Perché…Perché sei nostro amico e mi sembrava giusto fartelo sapere! Non sei costretto a partecipare, se è questo che ti preoccupa. E’ solo a titolo informativo,diciamo."
"Interessante,ma ora dimmi quello che vorresti dirmi realmente" Rimani spiazzata.
“Si renderà conto che ti sei accorto di quei sentimenti che ha inutilmente nascosto, perché essi ti hanno già raggiunto da tempo. A quel punto non avrà più senso negare. E ti tratterà come meriti,se saprai ricambiarlo.”
"N-non ho altro da dirti" distogli lo sguardo.
"Non sei affatto brava a mentire" Si avvicina.
"Potrei…Dire lo stesso di te!"
Chi è l’orgoglioso,tra i due?
Chi ha davvero nascosto i propri sentimenti all’altro?
"Siamo uguali,io e te." Ti spinge contro il muro. "E’ per questo che non ti permetterò di sposarlo!" Suggella le sue parole baciandoti con foga,sorprendendoti non poco.
Ti stacchi da lui il prima possibile, per colpirlo in pieno viso.
"E’ troppo tardi,Gilbert!" Si sfiora la guancia offesa.
"Ah sì? Beh,se è così…" Ti solleva una gamba "Sarai mia prima che sua!"
Detto ciò,solleva anche l’altra gamba,intrecciandole dietro alla sua schiena,per portarti poi sul divano.
Non abbandona mai le tue labbra,così da tenere impegnata la tua bocca,impedendoti di urlare, di maledirlo, di insultarlo, ma non di morderlo,come infatti fai.
Un mugolio di dolore. Le vostre labbra si separano.
"Tzc, sapevo non sarebbe stato semplice" si lecca il labbro sanguinante,ridendo.
"Alzati!!!!" cerchi di prenderlo a pugni,ma subito il tuo intento viene fermato sul nascere.
Ti stringe forte i polsi,portandoli sopra alla tua testa.
"L’esuberante Elizaveta è sotto il grande Prussia" si mette a cavalcioni,ridacchiando.
"Lasciami subito andare!!!!!" Si china per leccarti il collo. Altro brivido lungo la tua schiena.
"G-Gilber..Ahhh…" E’ arrivato a mordicchiarti il lobo. Ha lasciato la presa ai tuoi polsi,certo che non gli servirà più,da quel momento in poi.
Hai…Hai appena mugolato? Per opera sua? Non è possibile.
"Qualunque cosa dirai o cercherai di fare, io non ho intenzione di fermarmi, Eliza. Scalcia, urla,piangi. Non servirà a nulla." sussurra poi,direttamente al tuo orecchio.
Si rimette a sedere, per poterti guardare dall’alto,per apprezzarti in tutta la tua persona.
"Quanto ho atteso questo momento…" Fa passare l’indice della mano destra lungo il profilo del tuo naso,scendendo poi sulle labbra,sul mento, lungo il collo, lentamente, fino ad arrivare al fiocco rosso, che slaccia delicatamente. Nel frattempo,l’altra mano si intrufola tra il divano e la tua schiena, nel tentativo di sciogliere il fiocco che sorregge il grembiule,per poi lasciarlo cadere a terra.
"G-Gilbert…." Sai che devi fermarlo,prima che sia troppo tardi. Eppure…Con che coraggio proveresti ad interromperlo,quando sai benissimo che questa è l’unica occasione che hai per vedere dipinto sul suo viso un sorriso così diverso dai soliti? Come puoi rischiare di cancellare quello sguardo dolce,ma allo stesso tempo languido?
Come puoi scacciare un Gilbert che non tornerà mai più?
Un Gilbert che solo tu puoi vedere perché solo tu sai risvegliare?
"G-Gilbert…!" Non hai mai dato tanto ascolto al tuo cuore,Elizaveta. E non inizierai di certo oggi.
"I-io…D-domani…." Il suono lieve di una zip. Mi…Mi devo…Sposare…Ah! Le sue dita percorrono la tua schiena da sotto la veste.
Sei diventata brava a far tacere il tuo cuore.
Sei diventata brava a rinunciare alle cose,per quanto tu le possa desiderare ardentemente.
Taci,oh cuore. Lascia la parola alla sola ragione.
"Lo so. Lo so benissimo. Ma vedi…" Ti leva l’abito, che subito raggiunge il grembiule."Tutto quello che accade qui, rimane qui. Non ti preoccupare,Eliza. Lui non lo saprà mai."
Sorride,si china, appoggia le labbra alle tue in un casto bacio e si allontana,temendo forse di essere colpito di nuovo.
Torna poi a dedicarsi ai tuoi vestiti,facendo saltare uno dopo l’altro i gancetti del tuo reggiseno. Sta per levartelo,quando…"NO!!" ti copri, con forza.
"E-Eliza..?" trattiene una risata.
"N-no..
"Ehi, non c’è bisogno di vergognarsi…" Si avvicina di nuovo.
"N-non mi vergogno!!!"
"Mpf,che carina. Sei tutta rossa…"
"Non…Non è vero!"
"Oh sì. Ora anche di più!"
"Smettila di guardarmi!" d’istinto,ti porti le mani a coprirti il viso.
"Ho vinto." sussurra,soddisfatto.
Sei talmente impegnata a nascondere l’assurdo rossore che ha colorate le tue guance da dimenticarti completamente di cosa stavi proteggendo prima.
Ormai è tardi. Il ragazzo ha già eliminato anche quell’indumento.
"N-noooo! Non mi guardare! Ti prego! Ti prego! Ti prego!!"
"Perché mi vuoi privare di ciò che aspetto da sempre? Ahhh…" soffia lui,affondando il viso tra i tuoi seni.
"Che figata! Son comodissime…"
"G-Gilbert! Per favore!!" Solleva lo sguardo, incontrando il tuo.
"Che c’è?" ti chiede,con fare innocente.
"I-io…" Mi vergogno. Mi vergogno da morire.
Tzc. Non lo ammetterai mai.
"Non ti devi vergognare,Elizaveta!" dice lui,sorridendo.
"E chi si vergogna!" distogli lo sguardo. Appunto.
Silenzio. Non…Non c’è mai stato silenzio tra voi, da quando ti aveva presa in braccio.
Rialzi allora lo sguardo.
Il volto è arrossato, gli occhi son chiusi. Sospira.
"Lo dico sempre…Che le divise son troppo strette!" dice poi, facendo cadere i suoi pantaloni.
"Che …Che c’è?" Si è accorto che lo stai fissando.
"N-nulla…" rispondi,scuotendo la testa.
"Oh, ok…Senti,Elizaveta…" si rimette su di te, una mano sotto al tuo collo,l’altra a vagare libera sul tuo addome.
"N-non resisto più… quelle dita tentatrici hanno ormai raggiunto lo slip, infiltrandovisi.
"A-avremo tempo dopo…Per farci le coccole…" Le fa scivolare,liberandoti dall’ultimo indumento rimasto.
"Se lo preferisci…" Porta la mano libera all’elastico dei suoi boxer.
"Chiama…Chiama il suo nome…" Li abbassa.
"Fingi pure….Che io sia lui….Non…Non mi offendo…." Si posiziona tra le tue gambe.
"Anche se…" Sa sorprenderti ogni minuto che passa. E’ riuscito a sfoggiare un nuovo sorriso. Non è spavaldo. Non è dolce.
E’ solo…Molto triste…
"Preferirei…Averti qui con me completamente…Corpo…"
Una fitta. Fortissima.
"E mente…"
Un urlo. E’ la tua voce,Elizaveta.
Eri certa che ti saresti concessa per la prima volta a Roderick,a quello che sarebbe diventato tuo marito,di lì a poco.
Eppure…Eppure sai benissimo,nonostante la ragione lo neghi con tutte le forze,che questa è la migliore delle scelte di una vita intera.
E’ lui che hai sempre desiderato.
E’ lui che hai sempre avuto accanto.
E’ lui che ti prende,come nessuno saprà mai fare.
E’ lui che ti ama come nessun altro potrà mai amarti.
Lui.
Soltanto lui.
Non ti sogni nemmeno di chiamare il nome di Roderick.
Nemmeno al culmine.
Urli,Elizaveta.
Ma..L’hai accontentato. Sei stata con lui, corpo e mente.
Lui lo sa. E questo gli basta.
Eppure, l’eterno conflitto che attanaglia il tuo animo,Elizaveta, è un’altra volta vinto dalla ragione.
Non appena ritorni in te, ti alzi da quel divano, cercando di non svegliare Gilbert.
Ti rivesti e vaghi per casa,alla ricerca di un pezzo di carta e di una penna.
Ti volti verso di lui,per ammirare un’ultima volta quell’espressione serena,estasiata, soddisfatta, la stessa che devi avere anche tu, nonostante sia un poco oscurata dal velo di sensi di colpa,ormai insostenibili.
Prendi un lenzuolo e lo copri dolcemente.
"Gute Nacht, Gilbert…" Posi un casto bacio sulle sue labbra,asciughi la stupida lacrima che gli ha colpito il viso e te ne vai.

Si risveglia solo. Di te gli rimane soltanto il profumo,che ha impregnato il divano.
E un biglietto.
Perdonami, Gilbert. Non posso restare.
Sono stata bene con te, ma..E’ stato uno sbaglio.
Devo scappare. Roderick mi aspetta all’altare.
Addio…

Lo sapevi. Lo davi per scontato.
Eppure ti sei illusa.
Nonostante tu abbia detto addio, hai sperato per tutta la durata della cerimonia che lui sbucasse,anche soltanto per un istante.
Desideravi che vedesse il tuo abito. L’avevi scelto con cura. Eri bellissima.
E lui non l’avrebbe mai visto.
Ma a che diamine vai a pensare?
"Amore.." Non ti abituerai mai a essere chiamata così da Roderick. Nemmeno ora che siete uniti nella buona e nella cattiva sorte.
"Io…Esco un attimo…Mi gira un po’ la testa…"
"Ti accompagno?"
"Non…Non è necessario…Arrivo subito, non ti preoccupare…"
Esci da quella Chiesa. Sei in preda ai sensi di colpa.
Provi ribrezzo,per te stessa.
Stringi forte le gambe.
Per quanto tu possa vergognarti per aver ceduto alla tentazione, lo rifaresti. Eccome.
"Congratulazioni, miss adultera." Ti volti. Non puoi crederci.
"Sei bellissima,Elizaveta…"
E’ venuto. Davvero.
"I-io…"
"Mi hai scritto addio, ma non accettavo di perderti con un biglietto. Era…Squallido. Voglio vederti andare via. Di persona."
Vorresti abbracciarlo,stringerti a lui e baciarlo.
Ma non puoi.
"Addio,Gilbert…"
"Addio,Elizaveta…"
Gli dai le spalle, e corri verso il tuo compagno di vita.
Saprai dimenticare,Elizaveta.

Senti bussare alla tua porta.
"Ludwig…?
"Eliza…
"Che c’è…?
"Eliza…Gilbert sta…
"Portami da lui.

"L-Ludwig! P-perché…Perché lei è qui?Non…Non voglio che mi veda così!!" Ti siedi a terra,per poterlo stringere tra le tue braccia.
"Gilbert…"
"Ehi,scema! Come sta… Il damerino?"
"Gilbert, non morire…"
sussurri,stringendolo forte.
"Ehi! Non vorrai farmi credere che piangerai per me,eh!" sorride.
Adori quel sorriso. Non vuoi perderlo.
Non così presto.
"G-Gilbert…"
"Sta zitta e ascoltami… Voglio…Voglio che tu ti faccia rispettare. Voglio…Voglio che tu sia felice… Pretendo…Che il damerino ti renda felice! Pretendo che…Faccia tutto quello che io non ho potuto fare…Avrei…Tanto voluto essere al suo posto…"
"G-Gilbert,non…"
"Io…Io ti ho sempre…"
"NON PARLARE COME SE STESSI PER LASCIARMI!"
"Elizaveta…Io ti ho sempre amata…" Una lacrima colpisce il viso di Gilbert.
Lui…Non lo avrebbe mai ammesso.
Nemmeno sapendo che già ne eri al corrente.
No. Non lo devi ammettere. Non lo fare.
"NO! NON MI LASCIARE! TU NON MI PUOI LASCIARE!"
"Ti prego,fa disperare il damerino al posto mio…"
"SMETTILA,IDIOTA!!" Cerca di avvicinarsi al tuo viso.
Solleva una mano,con le ultime forze rimaste, asciuga le tante lacrime che hai iniziato a versare,avvicina i vostri volti.
Un ultimo bacio.
Al sapore di sale.
Al sapore di sangue.
Al sapore di lui.
Ti prende la mano,la stringe tra le sue.
"Addio,Mein…Liebe…"
La presa diviene sempre più debole.
La mano cade pesantemente al suolo.
Un urlo. Straziante. Il tuo.
Riapri la mano. Una croce di ferro insanguinata fa capolino.
"Andiamo,Elizaveta.." ti costringe a rialzarti.
Ti volti nuovamente verso di lui.
Se ne va con quel sorriso meraviglioso.
Sorriso che hai detestato.
Sorriso che avresti strappato.
Sorriso che hai amato.
E che amerai per sempre.

Un fascio di luce ti colpisce in pieno viso.
"Un…Sogno…?"
I tuoi ricordi..Così vividi…Così presenti…
Ti alzi dal letto e ti dirigi in terrazza.
Il tuo sguardo si perde all’orizzonte.


Tu…Tu rinascerai, io lo so.
La Grande Prussia non può sparire così.
Sei stato un idiota,Gilbert.
Ti amo. Non era poi così difficile.
Se soltanto tu l’avessi detto in tempo…
Sono certa che sarebbe andato tutto diversamente.
Non sei d’accordo,Mein Liebe?
Dannato orgoglio.




Tanto per la cronaca: 1)E' strutturata in questo modo perchè è un sogno. Non criticate il fatto che non "scenda troppo nei particolari"
2)Gilbird era a farsi un giro.
Non sia mai che nei commenti mi chiedete: ma che fine ha fatto l'uccello di Gilbert? *rotola
Sta cosa la capiremo in due.
3)OOC tua mamma. Son personaggi che appaiono tipo x tre puntate. Non venitemi a dire con fare presuntuoso lei è così così e cosà e lui no non è così perchè lui è cosà . Se non mi provate quello che state dicendo, non accetto la critica :D
Ma quanto son odiosa, mi amo.
  
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