Anime & Manga > Slayers
Ricorda la storia  |      
Autore: telesette    23/02/2011    2 recensioni
Povero Zel, guardate quante gliene capitano a viaggiare assieme a quel gruppo di squinternati!
XD Meno male che c'è Amelia a consolarlo...
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amelia, Gourry Gabriev, Lina Inverse, Zelgadis Greywords
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Amelia x Zelgadis'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rina scosse con disappunto la scarsella vuota.

- Sono tre giorni che stiamo attraversando questa regione, e i soldi sono finiti!
- Eh - sospirò Guido. - Certo, se tu non ti fossi voluta fermare in quella sala da gioco...

Purtroppo il biondo spadaccino non fece in tempo a finire la frase che Rina gli mollò un violento pugno sulla nuca.

- Guai a te, se lo ripeti un'altra volta!
- Finitela, voi due - tagliò corto Zelgadis. - Ormai non ha senso recriminare su "di chi è la colpa", piuttosto occorre trovare una soluzione!
- Io ho ancora parecchi risparmi die...

Ma le parole di Amelia le morirono in gola, non appena si accorse di aver perso tutto il denaro che aveva con sé: probabilmente le era caduto lungo la strada, in qualunque caso non era una saggia idea provare a spiegarlo a Rina.

- Che-fine-ha-fatto-la-tua-borsaaa ?!? - scandì Rina, con una voce da oltretomba.
- Ehm, ecco io... credo di averla...

La giovane principessa di Seyruun impallidì ancora di più, man mano che gli occhi della maga dai capelli rossi si facevano sempre più minacciosi, costringendola ad indietreggiare dalla paura. Per fortuna Zelgadis ritenne opportuno intervenire.

- Innanzitutto "calmati" - esclamò secco. - Non è certo colpa di Amelia, se siamo al verde...
- Al diavolo - ruggì Rina spazientita. - Me lo dite voi come facciamo ad arrivare al prossimo villaggio ?
- Eh, è un problema - convenne Guido.

Per un attimo Rina si arruffò i capelli dalla rabbia, in maniera decisamente comica, poi però sembrò riflettere seriamente.

- Dovrebbe esserci una fiera qua vicino - rammentò Rina ad un tratto. - Potrebbe essere un'occasione buona per racimolare qualcosa, il problema è trovare qualcosa di VERAMENTE interessante per attirare l'attenzione della folla...

Tutti chinarono la testa in silenzio. Ad un tratto però, Zelgadis avvertì chiaramente lo sguardo dei compagni puntato addosso.

- Pe... Perché mi fissate così ?

 

***

 

- Avvicinatevi gente, avvicinatevi - fece Rina, rivolgendosi alla folla con un sorriso raggiante. - Ecco a voi l'incredibile "Uomo-Rocciaaa" !!! Per sole dieci monete d'oro a testa, potrete colpirlo con tutto quello che vorrete: martelli, asce, mazze ferrate... Tutto insomma, non crederete ai vostri occhi!

La folla si radunò incuriosita attorno a Zelgadis che, nudo dal torace in su, restava immobile con gli occhi spalancati.

- No... Non starai mica facendo sul serio, vero ? - chiese Zelgadis incredulo.
- Zitto, non protestare - replicò Rina sottovoce, facendo finta di sorridere davanti al pubblico. - Piuttosto vedi di recitare la tua parte come si deve...
- Stai scherzando ?!?

Rina incrociò il suo sguardo con quello di Zelgadis. 

- Ti avverto - mormorò lei. - Da queste parti i trucchi magici consueti NON interessano nessuno: se questi allocchi NON sganciano abbastanza oro entro stasera, TU farai a meno di mangiare per i prossimi giorni... Mi sono spiegata ?

Sulle prime Zel fece per protestare, ma il brontolìo del suo stomaco parlava chiaro, così alla fine chinò il capo rassegnato.

- Forza gente, avvicinatevi - urlò ancora Rina. - Ogni tre colpi, un colpo in omaggiooo!

Subito si fece avanti un omone gigantesco, con uno sguardo molto poco raccomandabile.

- E questo "moscerino" sarebbe a prova di tutto - fece il gigante dubbioso. - Che sciocchezza!
- Perché non prova a colpirlo, signore ? Se ne renderà conto coi propri occhi...
- Ma sì, perché no - rispose l'uomo con un sogghigno. - Non mi sono mai piaciuti i ciarlatani da fiera!

Subito Rina fece per porgere al gigante un grosso martello d'acciaio, ma il gigante rifiutò con sorpresa.

- Non mi servono i "martellini di gomma" - esclamò. - Mi bastano i pugni per incollarti addosso definitivamente quel ridicolo costume!
- E' sicuro di quello che fa, signore ?

Senza aggiungere una parola, l'uomo sganciò a Rina una manciata di monete e quest'ultima parve soddisfatta.

- Prego, si accomodi - tagliò corto la maga, con gli occhi pieni di avidità.
- Ti è andata male - fece il gigante, rivolgendo un ghigno a Zelgadis. - Dopo questa, ti passerà la voglia di sparare balle alla gente...
- Uff - sospirò Zelgadis annoiato, senza sollevare lo sguardo.
- Prendi que... e... ee... eee... EEEAAAUUUOOOAAARRRGGGHHH !!!

Non appena il pugno dell'uomo si abbatté sulla pelle impenetrabile di Zelgadis, questi sgranò gli occhi e sentì chiaramente i capillari della mano che si erano rotti durante l'impatto. Subito cominciò a gridare come un ossesso, Zelgadis invece non fece nemmeno una piega.

- Che stupido - esclamò poi, sollevando lentamente lo sguardo. - Che razza di buffona... Gh!

Non fece neanche in tempo a definire ridicola tutta la faccenda, che subito vide la folla armarsi di strumenti di ogni genere e venirgli incontro con aria minacciosa.

- Divertente, adesso provo io!
- Vediamo che succede, se lo colpisco con questo...
- Prima io, prima io!

A ogni nuovo sfidante, Rina intascava soddisfatta le monete d'oro, mentre Zelgadis si ritrovò praticamente "sommerso" dalla folla eccitata.

- Povero Zelgadis - fece Amelia preoccupata. - Non gli farà male tutto questo ?
- Ecco... sinceramente non lo so - ammise Guido. - Però non credo sia prudente interrompere Rina nel bel mezzo dei suoi affari... Potrebbe andarne della nostra vita!

 

***

 

Alla fine della giornata, Zelgadis era ancora tutto d'un pezzo ( ovviamente! ). Tuttavia l'avidità di Rina metterebbe a dura prova anche la solidità di una montagna.

- Duemilacinquecentosessantasei... Duemilacinquecentosessantasette... Non male per una giornata di lavoro, potremmo fare il bis anche per domani!
- Scordatelo - sottolineò Zelgadis, visibilmente provato.
- Quante storie - sbuffò Rina. - In fondo non hai fatto praticamente nulla...

Zelgadis le scoccò un'occhiataccia.

- Stammi a sentire: il fatto che io non possa essere ferito NON significa che non sento nulla !!!

Alla luce della luna, apparivano evidenti i rigonfiamenti e i bernoccoli sulla faccia di Zel. Malgrado la sua pelle di pietra, le botte che aveva preso le sentiva ugualmente "sotto"...

- La prossima volta che ti verrà in mente di "utilizzarmi" come fenomeno da baraccone, ti assicuro che te ne pentirai amaramente!
- Cos'è, credi di farmi paura ?

I due si scambiarono lampi e saette dagli occhi, tuttavia Zelgadis era troppo stanco per discutere oltre e si allontanò senza aggiungere altro. Più tardi si mise a sedere vicino ad una sorgente, rimuginando sui lividi e sull'arrabbiatura. Ad un tratto sentì qualcuno avvicinarsi.

- Chi è ?
- Sono io - rispose Amelia, avvicinandosi. - Posso parlarti ?

Zelgadis si limitò ad annuire. Amelia si sedette a debita distanza, senza però riuscire a guardarlo negli occhi.

- Io, ecco - cominciò Amelia timidamente. - Mi dispiace, volevo chiederti scusa...
- Mhm ? - fece Zel incuriosito. 
- Sì insomma, se io non avessi perso la mia borsa non sarebbe successo nulla, è stata colpa mia...
- Non dire sciocchezze - osservò Zelgadis, seccato. - Come se quella pazza scatenata di Rina non avrebbe escogitato lo stesso qualcosa ai miei danni... Ma le metterò in conto anche questa!

Tacque, massaggiandosi la guancia.

- Ti fa molto male ? - domandò Amelia.
- Magari - sospirò Zelgadis. - Almeno riuscirei a provare un po' di sollievo... Il problema è che, con questa specie di corazza naturale addosso, mi sento a pezzi senza avere neppure un graffio!
- Mi dispiace...

Silenzio.

- Dai, non fare quella faccia - esclamò Zelgadis, notando l'espressione triste di Amelia. - Si tratta solo di semplici "ammaccature", domani sarò come nuovo...
- Hm-hm - annuì Amelia semplicemente, senza tuttavia alzare la testa.

Improvvisamente si levò il fresco vento della notte e Amelia non poté fare a meno di rabbrividire.

- Cos'è, hai freddo ? - domandò Zelgadis distrattamente.
- Un po' - ammise la principessa. - Tu no, invece ?
- Hm - rispose Zel, con una smorfia. - Non  ricordo neanche più quando ho sentito freddo l'ultima volta... Come tante altre cose, del resto!

Amelia osservò Zel coi suoi grandi occhioni lucidi.

- Tieni - esclamò Zel, chinandosi su di lei per avvolgergli il mantello intorno alle spalle infreddolite. - Ti prenderai un malanno, stando fuori a quest'ora...

Amelia arrossì vistosamente, sentendosi avvampare da un calore ben più intenso di quello del mantello di Zel. La chimera sembrò non accorgersi di nulla, almeno finché la giovane principessa non gli appoggiò la testa contro il petto.

- A... Amelia, ti senti bene ?
- Mai stata meglio - rispose lei, sorridendo.

Sulle prime Zel ritenne opportuno evitare imbarazzi compromettenti. Tuttavia, non appena si rese conto che Amelia si era praticamente "addormentata" in quella posizione, non ebbe il coraggio di svegliarla.

- Perché capitano tutte a me ?!? - sospirò la chimera.

 FINE

Nota dell'Autore:
XD Povero Zel... Però, non credo che la FINE gli sia dispiaciuta più di tanto! Ancora una volta mi vedo costretto a spiegare che il motivo per cui utilizzo i nomi "orribili" della versione italiana di MERDASET, è perché porto ancora con me le tracce di un "trauma infantile - ovvero, sono troppo legato emotivamente a quel periodo che NON riesco proprio a chiamarli coi loro nomi originali, pertanto vi prego di scusarmi...
^___^ Saluti

DADO

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slayers / Vai alla pagina dell'autore: telesette