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Autore: Lilla_Linville    25/02/2011    6 recensioni
-Oggi Brian proveremo una cosa nuova...-
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brian Molko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '.Passive Aggressive.'
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Prima tavola: "tavola del padre"

Seconda tavola: "tavola della genitorialità"


                                                                                                                                    ...Rorscharch...


-Oggi Brian proveremo una cosa nuova. Non so cosa ne verrà fuori, ma mi piacerebbe fare un tentativo- esordisco pacato, so che non ti piacciono le novità, sei abituato ad un certo tipo di terapia, ed infatti mi stai guardando perplesso, leggermente crucciato.
Ti passo la tavola, tenendola con 2 mani, porgendotela esammtamente verticale, come mi hanno insegnato. La guardi e scoppi a ridere. -E questa lei la chiama “cosa nuova”? Questa roba è antidiluviana anche per Freud!- esclami abbandonandoti contro lo schiamale della poltrona, rilassandoti. Abbiamo fatto il primo passo, mi dico soddisfatto.
Ti sorrido di rimando, -Hai ragione, questo test è un po' antiquato, ma voglio provarlo comunque-.
-Come mai?- domandi inclinando leggermente la testa, ti piace farmi delle domande, ti da l'illusione che non sia soltanto io a condurre il gioco.
-Per vanità Brian. Non ho passato 3 anni a studiare macchie per poi non fare sfoggio del mio sapere- Rispondo con sincerità, sorridendo ironico. Anche te ridi, ormai la tensione che ogni volta ti divora prima di cominciare la seduta è passata, adesso possiamo lavorare seriamente.
-Se questo le fa piacere...- dici atono, cercando di mascherare la curiosità, in fin dai conti queste macchie ti affascinano, te lo leggo in viso.
Ti osservo Brian.
Ti metti seduto composto e prendi il cardoncino con una mano, quella sinistra. Giri il foglio di lato, sempre a sinistra, e pieghi la testa nella parte opposta, aggortti la fronte e dischiudi le labbra, ma non dici nulla, le richiudi. Allontani il foglio per guardare meglio, adesso la tua mano destra è saldamente aggrappata al bordo della poltrona, sei teso, qualcosa ti ha disturbato, ed io so esattamente cosa.
Ogni movimento delle mani e degli occhi, l'espressione del volto, anche il minimo scatto delle dita , tutto è essenziale per la lettura del test; la spiegazione che mi darai su cosa ti ricorda questa macchia confusa è solo una parte di quello che puoi comunicarmi, ed è un bene, perchè con le parole si può mentire, ma con il corpo no Brian. E quando si lavora con te, è un aspetto che va tenuto bene in mente.
-Ho finito- dici appoggiando il cartoncino sulla scrivania, riappoggiandoti contro lo schienale della poltrona, non hai più bisogno di guardarlo, o forse non vuoi più.
-Allora Brian, cosa ne pensi, cosa ti sembra?-
Esiti un secondo, ed io registro, poi con calma, quasi con noia parli. -Mi sembra un gignate- spieghi spiccio. Io rimango in attesa. -Un gigante visto dall' alto- aggiungi solo per farmi contento, -questi sono i piedi e queste le braccia-.
Prendo il cartoncino e lo guardo attentamente, riesco a vedere il gigante, è molto verosimile. Sorrido, fin troppo facile Brian, anche mia figlia saprebbe interpretare una risposta del genere. Sono contento di poterti leggere così bene, così forse potrò aiutarti.
-Allora....Nulla da dire doc. ?- mi riprendi, curioso come un bambino di sapere cosa ho da dirti ed impaziente di potermi contraddire come ogni volta.
-Il test di Rorscharch è formato da 10 tavole, alcune sono tavole neutre, altre richiamano un tema, qualcosa a cui sono collegate- spiego, - Questa Brian è “la tavola del padre”-
Scoppi a ridere, ma è una risata amara e sul tuo viso si disegna una smorfia. Ho fatto cento.
-Ma è ovvio! Come ho fatto ha non pensarci!- esclami, nel tentativo di difenderti, perchè adesso ti senti attaccato, ma non ne hai motivo, te lo assicuro. -Tanto è sempre lì che andiamo a cascare...Dovrebbe rinnovare un po' il suo metodo doc. sta diventando prevedibile-
-Forse è così Brian-
-Perchè ripete così tante volte il mio nome oggi?- mi interrompi brusco.
-Ti da fastidio?-
-Si, mi da fastidio- sibili ed io non mi spingo oltre, sarebbe inutile chiederti il perchè, già lo conosco il tuo perchè.
-Scusa, cerchèrò di non farlo più. Adesso però vorrei che tu provassi ad autoanalizzarti. Che significato ha il “gigante”?-. Questa è una mossa azzardata, saresti capace di alzarti di punto in bianco ed uscire da quì senza dire una parola in più, al colmo della frustrazione, ma fortunatamente non lo fai. Mi fissi soltanto, quasi con disprezzo.
-Credo che non ci sia bisogno che glielo spieghi io- dici freddo, ed hai ragione.
-Viglio sentirlo dire da te però, ma se no te la senti ti capisco-
-Perchè non dovrei?- mi interrompi, devo sforzarmi di non sorridere perchè potresti prenderla male, ma certe volte Brian mi fai tenerezza, ed io mi illudo che sia solo il contro-transfert.
-Coraggio allora, ti ascolto-
Prendi fiato, come se dovessi immergerti sott'acqua ed io registro anche questo, incroci le braccia e le tieni strette al corpo, sembri improvvisamente stanco.
-Mio padre è sempre troppo in alto...- prendi il catoncino dinuovo in mano e guardi la macchia ancora una volta, -così in alto che non gli vedo neanche gli occhi- ammetti lasciandolo andare di scatto. Lo so Brian, tuo padre non riesce a vederti, ma devi capire che non è lui che non vuole, non ci riesce e basta.
-Tutto quello che faccio non basta mai, non importa cosa, lui sarà sempre più in alto di me. Sembra che lo faccia apposta. Ma no che dico! Lui lo fa apposta, si diverte a non darmi nanche un minimo di considerazione positiva, non che la voglia certo, ma non lo smuove nulla. Sono così piccolo che sembro invisibile....- Fai una pausa per respirare perchè ormai sei partiro per la tangenziale, un po' mi dispiace di aver toccato questo argomento ancora una volta, avrei voluto farti stare più tranquillo.
-Avrei adorato avere una famiglia, dei genitori su cui fare affidamento, essere considerato solo perchè sono un figlio e non perchè andavo in giro vestiro come una puttana. Lui è il gigante ed io sono un fottutissimo....Non sono un cazzo.- ammetti a te stesso. Vorrei poterti dire il contrario, ma non devo mai interferire esponendo le mie idee in modo troppo diretto, non ti serve che sia io a dirti che non è vero che non vali un cazzo, ti ci devo condurre con pazienza, ti devo portare al punto che sia tu ad accorgerti del contrario.
Ma per oggi basta, non voglio stessarti ancora, la seduta sta per finire e la prossima è tra 2 settimane, meglio non mettere troppa carne sul fuoco.
Prendo il resto delle tavole per cercarne una in particolare, quando la trovo te la porgo.
-gurda questo Brian, dimmi cosa vedi in questo-. Lui mi fissa malevolo, è agitato e trema leggermente, non ha più voglia di collaborare, vuole solo andarsene da quì per poi rifugiarsi da lui. Qesto lo so bene, Matt è stato l' argomento fisso di parecchie sedute.
-per favore, solo questa e poi sei libero- gli dico sorridendo rassicurante.
Alla fine prendi il cartoncino in mano e lo guardi per quasi un minuto. E' forse un minuscolo sorriso quello che vedo formarsi sulle tue labbra?
-Sono 2 elefantini- dici continuando a guadare la macchia -si toccano con la proboscide e si stanno per abbracciare-, hai un' espressione buffa, sembra quasi che ti vergogni della tua risposta.
Rimani a fissarmi, ed io sono soddisfatto di me stesso, perchè per le prossime 2 settimane avrai qualcosa di positivo su cui concentrarti, un seme che ti darà nutrimento dall' interno e non ti corroderà. Anche questa volta ho fatto il mio dovere.
-Questa Brian è la “tavola della genitorialità”-
E tu sorridi
.



2 paroline in più.
Ok, questa “cosa” è assolutamente senza pretese, mi sono solo divertita un sacco a scriverla :D Mi sono immadesimanta tantissimo nello psicologo! (pagherei io per psicanalizzare, un giorno, l'Ederuzza *.*) Uno dei propositi per l'anno nuovo era lasciare un' improntina in ogni fandom a cui sono affezionata e così anche i Placebo sono andati. Adesso manca la Mollamy!
Cooomunque, come si vede, in realtà il vero protagonista è il test *_* che esiste veramete ed è in assoluto il mio test preferito! La prima tavola è veramente la “tavola del padre” e la risposta del Molko l' ho ottenuta da una persona reale XD La seconda tavola invece non è quella “della genitorialità” (che non esiste), mea culpa! Ma altrimenti il finale non aveva senso e volevo assolutamente finirla con un accenno a Cody di cui sono follemente innamorata *.* Il tema non è per nulla originale, le problematiche familiari del Molko sono già state ampliamente e deliziosamente descritte. Ma il Molko è la cavia perfetta per la psicoanalisi *.*
Per sicurezza linko le foto delle tavole, perchè senza la storia non ha senso XD E poi qui si vedono meglio e più grandi.

http://test-di-rorschach.noblogs.org/

Le tavole che ho utilizzato sono nell' ordine la 4 e la 2.
Se vi fa piacere dite pure cosa sembrano a voi XD
Un bacino a tutte le signorine di EFP :*
Ultima cosa XD Mi scuso in anticipo per eventuali errorini di distrazione, che sicuramente ci saranno! :P


 

  
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