**E
SE...**
°°...Gojyo e Goku fossero
fratelli?°°
Finalmente un attimo di
tranquillità!! Dopo il lavoro ci voleva proprio!!
Era questo che pensava Gojyo prima
che suonasse il campanello...e aprisse...quella porta...
«FRATELLOOOOOOONEEEEEEEEE!
»
Euforia alle stelle, Goku saltò in
braccio al fratello, stringendolo vigorosamente all'altezza del collo.
«Sci...scimmi...a...così soffoco… » disse cercando di liberarsi dalla
stretta mortale.
«Ah!
Già scusami!!! » gli rispose allegramente.
«Scusami...scusami??!
Ho forse sentito male??? Hai detto forse scusami??? Qui il mondo intero va a
rotoli?! ».
Goku zampettò accanto a Gojyo mentre
questi si apprestava a risistemarsi sul divano per cercare di prendere un po'
di sonno. Ma di nuovo...
«FRATELLOOOOOOONEEEEEEEEE!
».
«Ma
si può sapere che diavolo vuoi stupida scimmia che non sei altro? ».
«Indovina!!
»
«Um...um...fammi
pensare...mmmmmh...ah! Ci sono! Ti hanno offerto da mangiare!! » esclamò
prendendolo in giro.
«A
parte questo... » gli rispose comunque.
«Se
indovino mi lascerai in pace? ».
«Mi
sa che se indovini sarai tu che non lascerai in pace me!».
Ma fin dove può arrivare l'idiozia
animalesca? Se sa che poi non lo lascerò in pace, perché cavolo me lo deve
venire a dire? Mah...vai a cercare il neurone rimasto e chiediglielo... pensò divertito e preoccupato Gojyo.
«Hai
fatto a botte con qualcuno ed hai vinto? ».
La creatura saltellante negò con un
cenno della testolina bruna, sempre sorridendo allegramente infilandosi in
aggiunta un dito nell’orecchio. Gojyo ebbe un brivido spontaneo a causa di una
brutta sensazione, come un Dejà Vu ma pensò che la baldoria del lavoro
(ovvero spostare cavi elettrici ballando latino americano) l’avesse
sopraffatto. Bhe… se effettivamente avesse fatto a legante e avesse vinto, tra
l’altro cosa abbastanza probabile dato le sue puzze pazzesche che
tramortirebbero un cinghiale, sarebbe
arrivato sfondando la porta agitando in mano un trofeo per il premio nobel per
le scoregge facendo la danza della
gloria cantando l’inno nazionale italiano…
Gojyo spalancò le braccia in senso
di resa.
«Dai...mi
arrendo! »
«NO!!
Devi indovinare tu!! »
«Ma
se ti dico che mi arrendo... »
«...io
ti dico che devi indovinare tu!! »
«Adesso
ti meno! »
E Gojyo cominciò a seguire Goku che
si arrampicava sui muri con un’agilità degna proprio di lui. Gojyo stringeva in
mano una scarpa di Doku , ma quando gli effluvi emanati da essa cominciarono ad
offuscargli la vista causandogli nausea e svenimento, decise di cambiare tattica,
adottando la più subdola che si potesse inventare: fece un cerchio con una
corda di una tenda del salotto depositandovi dentro un dolcetto e quando Goku
lo vide gli brillarono gli occhi, la sua volontà venne annullata e si fiondò in
picchiata sulla preda. Ed il cerchio si strinse legandogli insieme braccia e
gambe.
«NOOO!
GOJYO LASCIAMIII!! »
«MAI!!
WAHAHAH!! »
«VA
BENE VA BENE!!!! TE LO DICO!!! »
Prima di rendergli la tanto agognata
liberta d’azione, Gojyo decise di torturarlo un po’ come vendetta, in un modo
così crudele da far accapponare la pelle ad Hannibal Lecter: gli fece le
trombette in faccia, il solletico e infine le pernacchie sulla pancia
concludendo dicendogli che gli avrebbe tolto i PanGoccioli per una settimana.
Roba… da far accapponare la pelle per l’appunto. Ma alla fine decise di
liberarla perché la sua fantasiosa vena sadica era stata oppressa dalle
infinite ore di ballo al cantiere. Goku balzò lontano e tentò addirittura di
fuggire dalla finestra, ma calcolando l’altezza pensò che se effettivamente
fosse saltato da li avrebbe sicuramente centrato il tombino aperto sottostante.
«Allora?
» invitò Gojyo.
Goku cercò di fuggire verso destra,
ma inciampò nel divano e picchiò la testa a terra facendo una capriola e
cadendo dall’altra parte .
«Si
può sapere che diavolo hai da dirmi? Mi piacerebbe dormire in santa pace una
volta ogni tanto! » disse irritato Gojyo tamponandogli il nasino che aveva
sbattuto per terra.
«Se
te lo dico...poi però tu ti arrabbi e mi picchi!! » rispose il nanerottolo con
una voce nasale che fece ridere sguaiatamente il rosso.
«No,
no... » disse tra una ghignata e l’altra.
Goku si alzò, fece sedere Gojyo sul
divano, prese un bicchiere d'acqua con del Lexotan diluito e glielo mise in
mano, poi prese il tavolo e si barricò dietro ad esso, armato di sedia e
cucchiaio.
Gojyo osservò la torre di Pisa in
miniatura dentro alla quale si era
nascosto il pestifero fratellino, maledicendolo per il fatto che lo avesse
svegliato.
«Allora?
» incalzò nuovamente.
«
... »
«Cosa?
»
«Io...mi...
»
«COSA?
»
«Io…io…MISONOFIDANZATOCONUNAPERSONA!!!
»
Gojyo lo guardò un po' sbigottito,
poi si riprese, abbassò la testa.
«E
chi sarebbe costei? Chi sarebbe l’impavida femmina che ti metterà l’anello al
dito? » chiese esasperato: gli stava facendo prendere un ictus con tutti quei
giri di parole… pensava avesse finito i soldi nella mastercard per comprarsi
quel paio di pantaloni di Roberto Cavalli che aveva sbavato per mesi e invece
aveva finalmente deciso di farsi saltare le cervella e fidanzarsi… bah… chi lo
avrebbe mai capito dato che nemmeno lui, suo fratello maggiore, il suo esempio,
il suo idolo ci riusciva?
«Veramente...sarebbe...un...costui...
»
«...non
dirmelo!! E' Homura? »
«Che
cosa c'entra Homura adesso? »
«Niente,
ora dimmi chi è per l'amor di Michelle Hunziker!! »
Goku esitò di nuovo cominciando a
sudare diverse damigiane .
«...costui
sarebbe...sarebbe...sarebbe... »
«Goku...stop, rewind e play! Per dio!! Sei peggio di un disco rotto!! »
«Costui
sarebbe...n... »
«COSA?!
»
Signore, non chiedo tanto dalla
vita, ma ti prego, fa si che abbia sentito male!!!
«Costui
sarebbe...sarebbe... »
«E
basta Goku!!! Dimmi chi è così poi me ne vado a nanna! »
«Mi
sa che se ti dico chi è, la nanna non la farai più... »
«Perché?
» chiese lasciando trasparire l’esasperazione che cominciava a provare,
infilandosi successivamente un dito nel naso cercando di calmarsi.
«Perché...questa
persona...è...è SANZO!!! » esclamò alla fine ed il dito del povero Gojyo ebbe
uno scatto e quasi se lo incastrò su per la narice. Se lo tolse a fatica
tamponando successivamente il sangue con un clinex.
Grazie signore! Mi hai fatto un buon
udito, non c'è che dire, però potevi evitarmi almeno questo!!! Sanzo...colui
che mi maltrattava sempre da bambino e che ancora non ha smesso di farlo a
scuola (perché Gojyo lavora e studia…?!)!!!
Perché a me?!
«COSA?
» esclamò a pieni polmoni con una voce decisamente nasale.
«Lo
sapevo!! Lo sapevo che ti saresti arrabbiato!! » disse la povera scimmiotta
dispiaciuta.
«NON
SON ARRABBIATO! DI Più! E ALLORA
PERCHE' ME LO HAI DETTO? »
«Perché
era già due anni che stavamo insieme, uscivamo di nascosto, vivevamo di una
amore tra sms ed e-mail, così... » ma Gojyo non lo lasciò finire, gli prese il
cellulare leggendo i messaggi, rischiando di prendersi il diabete per quanto
zucchero usava la scimmia nelle risposte ai messaggi glaciali di Sanzo (che
probabilmente aveva pensato alla probabilità di essere scoperti da Gojyo e
allora si era fatto furbo, ma non aveva contato il fattore GOKU).
«...hai
pensato di volermi vedere morto prima del tempo vero? »
«Nooooo!!!
Altrimenti chi è che paga il banchetto per le nozze? »
«COSA?
» Almeno ora signore, fai che abbia capito male, fai che abbia detto cozze!!
«COZZE?! »
«No,
nozze! N-o-z-z-e!! »
Gojyo boccheggiò in cerca di
qualcosa da dire… e in effetti, qualcosa da dire trovò:
«QUEL
MALEDETTO DOVRA' VENIRE A CHIEDERMELO DI PERSONA!!! »
Era buio, la stanza era debolmente
illuminata dalla luce di alcune candele: era saltata la luce. Tre figure fiere
(una un po' di meno) si stagliavano nel mezzo, vicino ad un tavolino mentre
l’oscurità rendeva più sfumati i lineamenti, rendendoli affascinanti, misteriosi
ed assai inquietanti.
«MAI!
» urlò una voce tendenzialmente acuta tentando di essere sicura, ferma ed
autoritaria risultando essere decisamente tremula e nasale.
«Questo
lo dici tu, stolto… » rispose un'altra con tono calmo, sicuro ed incolore. Quel
tono fece tremare la figura che, più delle altre, si ergeva minacciosa nel
mezzo della stanza.
Poi, un rumore sinistro, dapprima
fievole come un alito di vento, che man mano andava crescendo. Poteva essere lo
scoppio di un temporale, l’esplosione di un tobino o di un ordigno, oppure...
«Saaaaaaanzoooooo!!
Io ho faaaaaameee!! »
Gli altri due si girarono con occhi
dardeggianti. Prossima volta la scimmia l’avrebbero chiusa nella camera a
fianco che, guarda caso, era la stanza da letto di quest’ultima e Sanzo, con la
scusa di dover andare in bagno, avrebbe potuto farci anche una capatina
innocente.
«Chiudi
il becco sottospecie di aspirapolvere!! » redarguì Gojyo con una mano sulla
fronte in segno di esasperazione, mentre Sanzo diede un coppino alla testa di
Goku.
«Ehi!!
Come ti permetti di menare mio fratello??? » quasi gridò Gojyo «Solo io posso
farlo!! » così dicendo, prese il mestolo e lo calò vigorosamente sulla testolina bruna. Gojyo si tolse il
grembiule a fiori rosa e gialli soddisfatto, notando che il sugo si era cotto
bene, quindi spense il gas.
Goku perse i sensi un secondo, ma,
come per maledizione, si riprese totalmente.
«AHIA!
»
«HO
DETTO...SILENZIO! »
Detto questo all'unisono, Gojyo e
Sanzo rincararono la dose di mazzate, per poi sedersi uno sulla poltrona,
l'altro sul divanetto, trascinandosi la povera creatura svenuta.
Goku dormiva beato beato con la
testa sulle gambe del biondo, ma subito si svegliò, mettendosi seduto e
facendosi tutto serio.
«Voglio
sposare...Sanzo... » disse, prima di ricadere in un sonno profondo,
sistemandosi nella testa posizione in cui era prima di avere lo scatto.
«L'hai
sentito razza d'idiota? » chiese l'interpellato.
«Ora
non è cosciente… oddio non che di solito lo sia, ma… »
«E
allora? Ciò che ha detto è ciò che importa… »
Gojyo digrignò i denti e chiunque
fosse passato di li avrebbe creduto soffrisse di stipsi. In realtà sarebbe
dovuta risultare un’espressione che incuteva timore, solo che era difficile
mettere paura a qualcuno con una confezione di cotone emostatico infilata su
per il naso e che ti gonfia una narice. Gojyo decise che era stato decisamente
stupido ad infilarsi un dito nel naso mentre la scimmia gli stava dando delle
notizie. Avrebbe di certo imparato dalle sue esperienze, pagandone anche le
conseguenze.
«Non
acconsentirò mai, mi sono spiegato??? » ma le sue pupille si dilatarono alla
vista delle dita di Sanzo che si stavano chiudendo a pugno. «Come preferisci...
» disse fermamente Sanzo prima di mollare un sonoro cazzotto sulla guancia di
Gojyo.
«Maledetto...
» ringhiò Gojyo tenendosi la faccia con le mani mentre dagli occhi cominciavano
a lacrimargli.
Sanzo si alzò dal divano con Goku in
braccio che ancora dormiva. Goku, d'istinto, gli si appallottolò di più al
petto mormorando il suo nome.
«Ehi!!
Dove credi di andare con Goku?!! » chiese allarmato Gojyo cercando di
raggiungerli, ma sfortunatamente la nuvola di sfiga che aleggia in The Gojyo’s
Life si fece sentire anche li facendo si che egli inciampasse sul tavolino da
caffé di vetro che si infranse in migliaia di piccoli pezzi mentre lui finiva
al centro del telaio in metallo.
«Vado
a scoparmelo » rispose l'interpellato non curandosi dello stato di salute del
suo presunto futuro cognato. Gojyo, in risposta all’affermazione di Sanzo,
fatta con tono neutro come se stesse dicendo che andava a mangiarsi una tazza
di latte con i cereali, spalancò la bocca in segno di totale stupore. Mai
avrebbe pensato che Sanzo avrebbe detto la parola ‘scopare’ e/o derivati con
tale limpidezza. Poi decise che era ora di chiudere la bocca prima che ci
entrasse qualche insetto e cercare di dare una risposta «Co…co... » riuscì a
dire mentre ancora tremante ed esterrefatto cercava di uscire
dall’intelaiatura.
«Sembri
una gallina che sta facendo l'uovo... » commentò il biondino che ancora attendeva
sulla soglia una qualsiasi reazione da parte dell'aitante fratello maggiore del
suo futuro sposo .
«Co...co...
»
Sanzo si spostò la scimmia su una
spalla e si infilò il mignolo della mano libera nell'orecchio con aria
scocciata. Gojyo, ricordandosi del suo incidente col dito nel naso, decise di
approfittare di quell’occasione, ritrovando infine le parole e riuscendo a
urlare all’improvviso «COSA VUOI FARE CON MIO FRATELLO!!??? ». Evidentemente
Sanzo era abituato agli agguati di Goku, perché dopo ciò non fece una piega
anzi rispose con più chiarezza «Ho detto che voglio portarmelo a letto, e non
per dormire , sembra chiaro a me, figuriamoci ad un demone del sesso come te...
» rispose sfacciatamente con un filo di sarcasmo marcando volutamente le ultime
due parole.
Gojyo parve lusingarsi un secondo,
impettendosi, ma poi riprese l'aria seria e minacciosa capendo che la frase di
Sanzo non voleva di certo essere un complimento.
«Tu...
» disse indicando Sanzo con l’indice insanguinato della mano destra «…tu...tu
non toccherai mai mio fratello...nemmeno con un dito...mi sono spiegato?! »
«Tsk!
L'ho già toccato, parecchie volte e non mi sono limitato ad un dito... » e,
così dicendo, con entrambe le mani diede una palpata vigorosa al fondoschiena
di Goku per poi andarsene mentre Gojyo ci rimaneva di sasso.
*
Con quanta fretta era passata quella
notte. Con quale crudeltà si erano svolti i fatti.
Gojyo stava sdraiato sul divano, cercando
invano di togliersi di dosso una mosca ed il pensiero che la sua scimmia
preferita e quella biondina dovessero sposarsi. Un po' per i soldi e un po' per
la biondina, lui era contrario… oltre al fatto che era estremamente possessivo
nei riguardi di suo fratello. Quel Sanzo maledetto non glielo poteva portar
via, altrimenti con chi litigava? Di certo non con Doku, fratello maggiore di
grandi dimensioni, che quando s'inalberava tirava giù di quelle manate...Gojyo
rabbrividì al pensiero, mentre andando a tentoni, cercava di recuperare la
lattina sul tavolino, aggiustato alla ben e meglio con della colla calda, di
fronte al televisore spento. Cercò per quasi dieci minuti, poi, alla fine,
scocciatosi del suo girovagare invano, si girò su un fianco e tirò un manrovescio
all’oggetto desiderato e la preziosa
birra cadde per terra.
Che sia questa la mia maledizione? pensò, mentre con
uno straccio asciugava il pavimento. Si, la maledizione della prima luna!
TOC TOC…
Chi sarà mai? Andiamo a vedere!
«ARRIVO!!
»
…
…
Gojyo, appurato che non si poteva
trattare di Sanzo e Goku perché quel
giorno dovevano andare via… dove non voleva immaginarlo… e smettendola di darsi
del coglione per aver risposto ignaro dell’eventualità che potesse trattarsi
del suo futuro cognato (cognato vero? Non si ricordava…), decise di alzarsi da
per terra e andare ad aprire.
Davanti alla porta ormai
‘soggiornava’ Hakkai (che aspettava da ormai dieci minuti), con un bel sorriso
a trentadue denti. Gojyo rispose con uno con altrettanti per via della
scazzottata della sera prima con Sanzo che gli aveva fatto cadere proprio
quello in più. Il ricordo gli faceva ancora male, e non solo il ricordo...
«Ehilà
Gojyo, come va? »
Il rosso lo fulminò con uno sguardo
ed una gocciolina di sudore cominciò a scorrere sulla fronte di Hakkai che,
sempre sorridendo, decise di rispondersi da solo.
«Io...direi
male vero? » chiese il ragazzo con tono gentile ed un sorriso un po' teso che
gli decorava il viso.
«E
da cosa lo dedurresti? Sentiamo! Forse dal fatto che mio fratello tra una
settimana si sposa con un deficiente sempre sull'orlo dell'isterismo?» quasi
urlò Gojyo gesticolando freneticamente.
«Veramente...l'avevo
dedotto dal tuo sguardo assassino » rispose tranquillamente Hakkai sorridendo
sempre gentilmente.
«Oh…»
Gojyo dedusse che doveva essere proprio così. Che mente vero?
«Posso
entrare? »
«Certo...
»
Dopo mezzora di silenzio passato a
guardarsi in giro e a girarsi i pollici, finalmente Hakkai prese parola.
«E
così...Goku si sposa? »
Dalla corda attaccata al lampadario
e dal cappio legato attorno al collo di
Gojyo che stava in piedi sul tavolino, Hakkai presunse di aver girato il
coltello nella piaga. Deduzioni geniali fatte da menti geniali, non c’è che
dire, nemmeno CSI o, ancora meglio, Detective Conan sarebbero arrivati a tali
conclusioni! Avrebbero parlato di omicidio o qualcosa di simile.
«Ma
Gojyo!! Cosa fai? » chiese allegro,
sorridendo felice.
«Me
ne andrò in un posto lontano, dove non esisterà il matrimonio di mio
fratello!!! » rispose con le lacrime agli occhi ondeggiando pericolosamente sul
tavolino rotto.
«Ma
anche se te ne andrai in un posto lontano, dove non esisterà il matrimonio di
tuo fratello… non significa che qua Goku non si sposerà no? »
«…
»
«…
»
«...fa
niente! ADDIO!!! »
«GOJYO
NO!! »
Hakkai lo afferrò per le gambe e
tirò con la forza della disperazione.
Il tavolino esaudì il desiderio di
Gojyo e si frantumò in mille pezzi e questi rischiò di spezzarsi l'osso del
collo. In senso letterario s'intende. Si udì anche un lieve scricchiolio che
avvisava del rischio di rottura ed un WROOOOOOM che indicava il cedimento del
lampadario. Hakkai e Gojyo furono travolti sia da questo che da una
valanga di cemento ed intonaco.
Hakkai era sopra Gojyo ed aveva un
ginocchio in mezzo alle sue gambe che si appoggiava comodamente sul suo pacco e
la bocca del ragazzo sfigato era sul collo dell'altro. Ovviamente Gojyo stava
sotto. Stare sotto gli dava l’aria passiva e la cosa non gli piaceva. Anche se
con Hakkai non ci stava nemmeno insieme. Caso volle che, in quel momento
dovesse tornare a casa Doku. Li trovò così, gementi, ma per il dolore, ma
questo lui non lo sapeva, quindi fece un’uscita infelice di questo genere: «Uh!
Avete distrutto persino il lampadario e il tavolino! Selvaggi! Gojyo! Ti sei
addirittura legato! Giocavate a cane e padrone? Bhe, io vi lascio, ma vedete di
sbrigarvi che tra un po’ inizia la partita!» e, detto questo, chiuse la porta.
Gojyo e Hakkai capirono cosa avesse
frainteso il fratello (che sembrava essere l’unico intelligente fino ad
allora).
Quando finalmente si districarono,
si misero seduti e restarono qualche secondo in silenzio, poi Gojyo,
finalmente, parlò «Però...mica male eh? » .
«Già
» rispose Hakkai gentile mentre aiutava, ovviamente sorridendo, l'altro a rimettersi
in piedi ed a togliersi corda e lampadario di dosso.
«Tu...
» affermò Gojyo con gli occhi chiusi ed annuendo piano col capo a braccia
incrociate sul petto «....per me...sei tutto scemo…».
«Lo
so!!! » disse tutto felice Hakkai, mentre metteva un cerotto sulla fronte del
rosso, poco più sopra del sopracciglio destro, dove si era formato un piccolo
taglio a causa della capocciata con lui.
Anche Hakkai aveva un taglietto come quello, meno
evidente, sull'occhio sinistro, precisamente sul sopracciglio. Gojyo vi aveva
già applicato un cerotto. Ma non capiva perché dovevano medicarsi l'uno con
l'altro. Ognuno non poteva medicare se stesso in grazia divina? No... e poi
decise che Hakkai era stato decisamente sfortunato: chissà che male quando si
sarebbe tolto il cerotto!
«Dai
Gojyo, non devi fare così solo perché tuo fratello si sposa».
Gojyo lo fulminò, ma solo con lo
sguardo. Poi divenne serio.
«Ma
se lui se ne va, chi potrò prendere in giro? Con chi potrò litigare? Con chi
potrò mangiare sei chili di patatine in busta durante un film facendo a gara a
chi fa più rumore e a chi non vomita per primo? Con chi, chi?? ».
«Ah!
Bhe, se è solo per questo sappi che Goku mi ha chiesto un consiglio su una casa
da comprare in centro. Io gli ho risposto che, dato che eravamo tutti qui, di
comprarsi una casa nei dintorni, visto che ce ne sono molte carine in
costruzione da queste parti. Aspetteranno che sia pronta e, nel frattempo
indovina un po'? ».
«Cosa?
».
«Abiteranno
qui da te!!! ».
«COSA???!
».
*
No, non ci poteva credere, quei
due...sarebbero…stati ... noooooooooooo!!!
Quei giorni antecedenti il
matrimonio di Goku, che sarebbe avvenuto solo due più tardi, erano stati un
caos infernale: le ordinazioni, chiamare tutti gli invitati, la chiesa, il
ristorante, preparare gli inviti, per non parlare del banchetto!
Poi, una domanda curiosa sfiorò la
mente di Gojyo: quei due,...come si sarebbero vestiti? Sperava di certo non in
giacca e cravatta, sarebbero stati assai ridicoli agli occhi di tutti,
soprattutto Goku: ma chi se la sarebbe vista una scimmia in completo? Si poteva
fare qualche cosa d'informale...camicia bianca e pantaloni neri potevano andare
più che bene… però sarebbero sembrati due membri del cast di camerieri… allora
scarpe da tennis e tuta da ginnastica? Perché no! E perché non vestirsi di
carta stagnola allora? Gojyo si accigliò, mentre Hakkai si chiedeva cosa
potesse mai avere da pensare di così importante. Ma poi si ricordò e si
accigliò anche lui .
Gojyo si voltò e lo vide.
«Hakkai...
a cosa stai pensando? »
«Al
matrimonio di Goku, perchè? » chiese sorridendo raggiante.
«Uh…
così…»
Gojyo si perse nuovamente nelle sue
riflessioni, fino a quando suonò il campanello e, dal suono prolungato,
immaginò chi ci fosse dietro la porta.
Perciò, per schivare ancora una
volta l'ascesa al paradiso, decise di alzarsi dal pavimento dove, insieme ad
Hakkai, stava consultando alcune riviste che illustravano le mille vie per una
perfetta cerimonia a basso prezzo.
Aprendo la porta Gojyo fu travolto
da una ventata di esuberanza e fu investito da una bassa creatura dai capelli
castani che il suo cervello riconobbe come creatura-Goku. Sanzo gli tallonava
le spalle, fino a quando la sua scimmia prediletta non si era buttata a
capofitto tra le braccia di Gojyo che cadde all'indietro sbattendo
rumorosamente e dolorosamente la testa sul pavimento.
Goku gli si strusciava energicamente
addosso.
Gojyo cercava di riprendere
coscienza, ma nel frattempo stava fermo ed immobile, succube di quelle coccole
che solo a lui la scimmia doveva riservare, non a quella bionda tinta. Quindi
ammiccò verso Sanzo. Gojyo sorrise con malizia, alzando il dito medio della
mano sinistra, quella che non era finita dietro la schiena nella caduta. Il suo sguardo diceva
'Ti piacerebbe essere al posto mio vero? E invece ci sono io'.
Il biondo frugò per qualche istante
nella maniche del maglione, evidentemente alla ricerca di qualcosa
d'importante, forse un fazzoletto o forse.... Evidentemente Sanzo trovò quello
che cercava perché un sorriso compiaciuto gli sfiorò le labbra.
Estrasse un cacciavite. Ed il suo
sorriso divenne più ampio ed il suo sguardo si caricò di crudeltà.
Gojyo cercò di divincolarsi dalla
stretta che presto lo avrebbe condotto nel luogo più bello in assoluto, un
luogo che non esiste sulla terra.
«Sci...scimmia!!
Staccati!! Dai su! Ritorna dalla biond...em, dal tuo padr...em, da Sanzo!! Su
da brava!!! »
«Ma...perché
sei così cattivo con me??? Non mi vuoi più bene? »
«No
è che...cioè...ecco... »
Sanzo si avvicinò di un passo,
caricando il cacciavite in direzione di Gojyo, tenendolo per la parte opposta
al manico.
«Ma
Sanzo! Non rivolevi indietro quella scimmia?? L'ho lasciata!! Metti giù quel
coso!! »
«Ormai
hai fatto la stronzata e ne paghi le conseguenze. E vedi di non darmi ordini mi
sono spiegato?! » e quindi lanciò il cacciavite alla stessa velocità di un
proiettile. Gojyo fu fortunato a prenderlo solo su una chiappa, altrimenti
sarebbero stati davvero dolori.
Comunque, per la paura svenne.
«Allora,
cosa stavate facendo tu e Hakkai qui dentro? » chiese curioso Goku.
«Non
indovini? » rispose brusco Gojyo, passandosi distrattamente la mano tra i
capelli e gemendo per il dolore, seduto su un salvagente. Dato che Goku non
aveva assistito alla scena del massacro di Gojyo perché troppo impegnato a far
finta di piangere sul petto del suo amato e vedendolo massaggiarsi il sedere
con aria sofferente e sapendo solo che due più due faceva quattro rispose di conseguenza
«Sesso? ».
«Che
fratello idiota che mi ritrovo… » disse in risposta alla domanda, poi
intervenne anche Hakkai «No Goku, non stavamo facendo sesso » disse gentilmente
indicando il pavimento della stanza. Goku si guardò un po' in giro e notò tutte
le varie riviste sparse. Gli si illuminarono gli occhi e corse ad abbracciare
stretto Gojyo continuando a
ringraziarlo.
Sanzo, immune a quelle effusioni,
continuava a fumarsi la sua metà sigaretta, rimirandola dopo ogni boccata e
guardando un po' l'appartamento e valutandone le caratteristiche, poi Gojyo,
come se volesse spegnergliela in fronte.
«Che
schifo di topaia…» concluse spegnendo la cicca
nel posacenere anziché come nel suo primo pensiero, incrociando
successivamente le braccia sul petto e accavallando le gambe in un gesto secco.
«Ehi,
ehi!! Vedi di non fare troppe storie ok? Dato che tu e quest'animale verrete a
vivere qui a tempo indeterminato! » rispose Gojyo, non curandosi delle
conseguenze della sua sfrontatezza.
«Tsk!
Io dico solo quello che penso e di certo non sarai tu ad impedirmelo» disse
semplicemente Sanzo chiudendo gli occhi e sistemandosi meglio sul divano.
«Dici?
» chiese Gojyo con ago e filo in mano e la precisa intenzione di sigillargli la
bocca per sempre.
«Tsk!
»
«Tsk!
»
«Ragazzi...
» fece Hakkai preoccupato, mentre Goku, dopo essersi scollato da Gojyo e del
tutto indifferente a ciò che accadeva intorno a lui, cominciò a sgranocchiarsi
un biscotto al miele, rabbrividendo di piacere per la bontà ad ogni morso.
«Questo
biscotto mi ricorda tanto il sapore di Sanzo... » disse poi all'improvviso con
una mano su una guancia arrossata per il piacevole ricordo.
Il protagonista di pensieri di Goku
si mise una mano in faccia in segno di esasperazione, mentre, attraverso le
dita, si riusciva a scorgere il rossore che si era impadronito del suo viso.
«CHE
SAPORE?! » urlò Gojyo mentre gli si gonfiavano le vene del collo « CHE SAPORE?!
» ripetè sull’orlo dell’isterismo prima di svenire per l’ennesima volta cadendo
rumorosamente sul pavimento e essere soccorso da Hakkai che cercava di fargli
aria con il cartone della confezione dei biscotti.
Gojyo non riusciva a guardare Goku
negli occhi mentre questi, in una specie di stato di trance, continuava ad
assaporare un biscotto dietro l'altro. Sanzo sembrava completamente a suo agio
mente Goku mangiava biscotti che, a suo dire, sapevano di lui. E li mangiava
pure di gusto! Hakkai li guardava e sorrideva.
Improvvisamente il campanello suonò
per la seconda volta.
Gojyo andò ad aprire ma se ne pentì
quando qualcuno lo investì e gli camminò sulla schiena con furia e
probabilmente le intenzioni di un assassino.
«SON
GOKU!!! NON PUOI SPOSARE QUELLA GALLINA STORPIATA DI SANZO! VIENI CON ME E
DIVENTA FORTE! » gridò a squarciagola Homura, tenendo le braccia spalancate
come a dare maggior enfasi alla frase appena detta o, comunque, facendo molta
scena.
«Ma
che dici Homura? » rispose Goku ingenuo come una scimmia.
«QUELLO
CHE HO APPENA DETTO SON GOKU !! » esclamò.
Ed intanto che Homura tentava di
strappare di mano Goku a Sanzo, il primo tirandolo per le gambe, l'altro per le
braccia, il campanello suonò nuovamente e Gojyo, che fino ad allora aveva
fissato la scena da terra, si sollevò e aprì ed ancora una volta si diede del
pirla mentre una creatura dai capelli biondo scuro che andava sul rossiccio gli
saltava in testa, per poi gettarsi sul divano dove i tre stavano discutendo per
assurde ragioni.
«Sanzucciooooooooo!
»
«Oh
no!! La minaccia!!» dissero Goku e Sanzo in sincronia, mentre in un attimo di
distrazione da parte dei due Homura sottrasse la scimmia dalla morsa di Sanzo.
Ma qualcosa di estremamente umano gli piombò addosso ed afferrò Goku per i
fianchi evitandogli la caduta. I lunghi capelli rosso scuro volteggiarono un
attimo in aria, mentre gli occhi azzurri brillarono di sarcasmo.
«Kougaiji!
Che ci fai tu qui? » chiese Goku mentre, tenuto ancora sollevato da terra,
tirava un calcio nell'occhio a Homura centrandolo in pieno e facendolo gemere
di dolore immenso portandosi le mani sulla parte colpita gridando trivialità in
quindici lingue diverse.
«Perché
mia sorella è voluta venire qui a tutti i costi… che spreco di benzina! »
«Fratellooooooooneeeeeee!!
» parlando del diavolo, Lirin saltò fino ad arrivare davanti a Goku e,
afferrandolo per un braccio e afferrando anche quello di Sanzo, con totale e
singolare purezza esclamò « Li voglio!! Me li compri? ».
«Stupida
mocciosa!! Non siamo merce!! »
E di nuovo suonò il campanello.
Questa volta Gojyo non andò ad
aprire, perché la porta era già aperta quindi si limitò a dire «Avanti…».
Entrarono i compagni dello sfigato
(Homura), fortunatamente schivando il rosso chiudendo successivamente la porta.
Gojyo guardava la distruzione della sua abitazione senza batter ciglio, senza
muovere un muscolo… nel senso che si era gelato sul posto.
«Homura!
Lasciami!! » gridò Goku, ancora non capendo bene cosa stesse succedendo quel
giorno a Homura. In effetti non si era mai comportato in modo così sgarbato,
era sempre solito portargli fiori o regalini, o ancora meglio cioccolatini.
Sanzo si accorse che Homura stava
per portare Goku in bagno. Goku intanto aveva arpionato il divano e non lo
lasciava andare.
«Stupido
maniaco fissato ti ammazzerò! » come a sottolineare il fatto, Sanzo afferrò la
prima cosa che gli era passata sotto mano: la scatola dei biscotti. Si avventò
su Homura cercando di infilargliela su per il naso.
« EHI! Lasciami andare!! Son Goku
deve diventare forte! » e, come a voler sottolineare il fatto, scacciò Sanzo
che a causa della spinta si sedette sul divano, e mise Goku a cavalcioni su di
se. Preso da quella visione e evidentemente piuttosto eccitato (da cosa si
capirà? Bah… chi lo sa!) cominciò a perdere abbondantemente sangue dal naso a
getto, schizzando persino la maglia di Goku.
«Ora, Son Goku, fai le flessioni! »
«CHECCOSA?!
» Sanzo e le sue manie di possesso scattarono in avanti verso Homura. E mentre
il biondo strappava la scimmia dal maniaco con le voglie suonò per l'ennesima
volta il campanello. E Gojyo questa volta per non doversi pentire non aprì,
restò sdraiato a contemplare l'apocalisse in salotto. Ma si dovette pentire lo
stesso perché la porta fu aperta ed entrarono una figura femminile ed un
ragazzino che, più o meno, aveva la stessa età della scimmia camminando su
Gojyo. Gojyo ululò di dolore quando la donna lo calpestò con dei tacchi a
spillo vertiginosamente alti e incredibilmente a spillo.
«Nat!»
esclamò vivace Goku, liberandosi dalla presa di Sanzo, Homura e Lirin che
cercavano di dividerselo e correndo verso l’amico d’infanzia «Che ci fai qui?
».
«Bhe...
» cominciò quello ammiccando leggermente a ciò che accadeva in salotto
«...potevo perdermi lo spettacolo che mio fratello sta offrendo? » rispose
semplicemente Nataku, indicando poi con l'indice Homura che veniva trattenuto
dal catturare Goku da Zenon, mentre Shien gli inseriva accuratamente un'intera
confezione di cotone emostatico nel naso per fermargli l'enorme emorragia.
Intanto, la misteriosa figura
femminile si era avvicinata a Sanzo.
«Sanzino!
Da quanto tempo! »
«Tsk!
Due settimane...e vedi di non chiamarmi Sanzino brutta vecchia! »
Kanzeon Bosatsu fece un enorme
sorriso.
«Nipotino
ti sembra questo il modo di salutare tua zia? » chiese, poi con calma strillò
«SILENZIO RAZZA DI ANIMALI!! »
Silenzio ottenuto, prese una mano di Sanzo e una di Goku e poi le unì.
«Loro
sono anime destinate! Non potete separarle! »
«
Ma che zia suonata che hai! » disse Homura, mentre un mormorio di assenso prese
vita in salotto.
«Capisco
da chi ha preso poveretto » fece Zenon, ottenendo il pieno appoggio da Kougaiji
e Gojyo.
Anche Dokugakuji e Yaone, il dottor
Nii, Gyokumen Koshu, Gyumao e tutto lo staff
di medici in prima linea che erano entrati in quel momento, si
ritrovarono ad annuire
«Così…»
continuò Kanzeon, ma subito s'interruppe. Dov'erano finiti Goku e Sanzo?
«Bhe...
» disse Hakkai che, fino a quel momento era stato lasciato in disparte a ridere
«...mi sa che se ne sono tornati a casa... » ma non finì la frase, perché
attorno a lui non c'era nessuno ad ascoltarlo.
«Corri
scimmia !! Vedi di muoverti!! » disse Sanzo visibilmente teso e affaticato.
«Saaaaaaaaaanzooooooooooo!!
»
Sanzo e Goku non avevano fatto in
tempo a salire in macchina che l'asfalto aveva cominciato a tremare e le chiavi
per la fretta erano cadute (che fortuna eh?) in un tombino con uno 'splosh'.
Ebbero un brutto, bruttissimo presentimento, quindi, senza nemmeno girarsi a
guardare avevano cominciato a correre.
«FERMATEVI
MALEDETTI!! » disse un coro di voci alle spalle dei due fuggitivi.
«Sanzo!!
Non ce la faremo mai a seminarli!! » disse la saru in preda al panico notando
che il nuvolone di polvere si stava facendo inesorabilmente più vicino
«Zitto
idiota! »
«Uffa
Sanzo!! Sei cattivo!! »
«Ho
detto zitto!! » disse, per poi afferrarlo per un braccio e girare a destra.
«San...
»
«Silenzio!!
» lo interruppe per girare ancora a destra e poi a sinistra, mentre gli
inseguitori passavano dritti.
Sanzo aveva dovuto tappare la bocca
della scimmia (eheh) con una mano per costringerlo al mutismo.
Una volta che la marmaglia si fu
dispersa, Sanzo lo lasciò andare e si appoggiarono contro il muro sospirando.
«Ouf
! L'abbiamo scampata proprio bella! »
«Tsk!
Stupida scimmia se non fosse stato per me... » ma non terminò mai la frase
perché Goku non lo stava ascoltando, guardava oltre il muro per vedere se
arrivava qualcuno.
«Si
si! Se non fosse stato per te non ne saremmo usciti vivi vero? » disse Goku
lanciandogli un’occhiatina languida.
«Scimmia,
non mi sembra il momento per… »
«Tsk!
Che scena disgustosa... » disse un coro di voci dalla loro destra.
E di nuovo...
*
Tre giorni dopo, Goku e Sanzo
poterono uscire tranquillamente senza imboscarsi nei luoghi più introvabili o
senza mimetizzarsi con la natura circostante.
I vari spasimanti o comunque
oppositori, si erano finalmente arresi ed erano stati ricoverati in ospedale
per un calo sovraumano di liquidi corporei e crampi muscolari da far venire le
lacrime agli occhi persino ai medici che dovevano massaggiarli e quindi
sopportare le ore di tortura a sentire urla strazianti. Perciò la cerimonia era
stata spostata alla settimana successiva, dato che la scimmia ci teneva
particolarmente che tutti fossero presenti.
L'unico in salute era Hakkai, che
aiutava Goku e Sanzo a scegliere l'arredamento per la futura casa.
Chiamarono quindi un'arredatrice
provetta, la signorina Laura, in arte Maho.
La signorina in questione, era
famosa per i suoi metodi rivoluzionari nel campo dell'arredamento, come
poterono constatare i nostri amici.
Ella, infatti, con un lungo metro di
ferro e cominciò a prendere le misure di Goku e Sanzo. Stese la piantina della
casa da ammobiliare e fece due calcoli.
Ma questa qui cosa diavolo sta
facendo? pensarono contemporaneamente il
biondo e la scimmia.
«Mh...um...ok!
»
«Eh?
»
«Ciao!
»
«EH?!
»
La signorina Maho, come se non
avesse sentito, si diresse con passo celere verso la porta portandosi dietro il suo zainetto,
gentilmente accompagnata da Hakkai che le lasciò il numero di telefono di
Gojyo.
«Uh!
Oh! Grazie! »
«Si
figuri! Ci vediamo signorina! »
«Certo!
Tra tre mesi!! »
«COOOOOOSAAAAAAA!!!?
» fecero Sanzo e Goku.
«Miao
miao!! »
«...ma...questa
qui è proprio scema... » dissero i due in coro per poi accomodarsi sul divano.
Hakkai, dopo che vide l'
'arredatrice' svoltare l'angolo, si chiuse la porta alle spalle e si diresse
verso i due che si erano leggermente pietrificati e fissavano il vuoto.
Poi, all'improvviso, Goku ricordò
qualcosa e si rivolse al moretto :
«Hakkai, perché hai dato il biglietto da visita
speciale di Gojyo a quella li? »
«Bhe...vedi,
tuo fratello mi sembrava un po' depresso in questi giorni, così... »
*
E, finalmente, arrivò il giorno
delle nozze. Ed era ancora un macello infernale perché erano solo a metà
dell'opera. C'era da andare a ritirare i vari vestiti, le bomboniere, i vestiti
delle damigelle, i confetti, il riso... un mucchio di cose insomma.
Finirono di recuperare tutto un'ora
prima che cominciasse.
Gli invitati erano tutto un tumulto.
Soprattutto Homura, che era stato legato alla sedia, onde evitare una sua
insurrezione. Stesso trattamento fu riservato a Lirin e Gojyo. Quest ultimo era
seduto in prima fila, vicino ad Hakkai che teneva in mano una scatola di clinex
ad estrazione facilitata Gojyo.
La giornata era splendente. Il sole
era caldo e c'era un venticello fresco che compensava molto bene la calura del
mese di maggio.
La cerimonia sarebbe cominciata di
li a pochi minuti.
Il matrimonio sarebbe stato
celebrato dal padre di Sanzo, Komyo Sanzo Hoshi, appena stato dimesso
dall'ospedale e liberato dalla criogenia. Molti credevano che fosse morto, ma
così non era stato, era solo scomparso, probabilmente chiusosi per sbaglio in
una cella frigorifera.
E cominciarono le prime note della
marcia nuziale.
Sanzo era già all'altare (la
scrivania di Goku, che era stata trasportata all'aperto da Gojyo e coperta con
un telo ricamato fatto all’uncinetto) ed attendeva solo l'arrivo della scimmia.
Ed arrivò. Accompagnato da
Dokugakuji che aveva preso il posto del fratello.
Tutta la cerimonia si svolse con una
calma che sembrò sospetta.
«Se
qualcuno è contro l'unione in matrimonio di Genjio Sanzo e Son Goku, parli ora
o taccia per sempre »
Si sentirono dei tonfi sordi e si
videro tre sedie cadute a terra.
*
Erano passati quasi tre mesi da quel
giorno e Gojyo non si era ancora ripreso. E neanche la piccola Lirin ed il
povero Homura, che, nonostante tutto, tentava di spingere Goku al tradimento.
Le condizioni di Gojyo peggioravano
di giorno in giorno dato che durante la notte Sanzo e Goku preferivano
adempiere i doveri di coppia.
Qualche giorno dopo, con una
puntualità degno di un aereo dell'Alitalia, la signorina Maho si presentò a
casa di Gojyo.
«Il
signor Sanzo ed il signor Goku? La loro casa è stata arredata perfettamente! »
«Sisi,
vado a chiamarteli! » rispose Gojyo.
«Un
momento! »
«Cosa
vuoi? »
«Questo
biglietto da visita è suo? »
«Si
ma... »
«Bene!
»
«Cosa?
»
«Da
questo momento lei mi appartiene!! »
«COSA?!
»
°°FINEEEEE!!°°