25 Febbraio 2011

 

 

Tu, che per me eri madre, sorella e amica.

Tu, che mi capivi con una sola occhiata.

Tu, che non c'era bisogno di parlarsi.

Tu, che eri una parte di me.

 

Te ne sei andata,

volata.

 

Come un desiderio nel cielo d'agosto,

un sospiro in una notte di dicembre,

un sogno quando sorge l'aurora.

 

E mi lasci qui con una voragine nel cuore.

So che nessuno la potrà colmare.

 

E cerco qualcuno con cui arrabbiarmi:

Dio, che non ha ascoltato le mie preghiere.

La vita, che con te è stata ingiusta.

Tu, che ti sei fatta portar via.

 

Ma a nessuno va questa colpa.

Anche se non riuscirò mai ad accettarlo.

 

E mentre il mio cuore grida,

i miei occhi piangono,

la mia mente tace.

Perché con la ragione

queste cose non si possono spiegare.

 

E c'è un solo sentimento coerente,

che parte dal cuore ed è in armonia con la mente:

Ti voglio bene mamma, ricordalo sempre!

 

 

 

 

Ho sempre desiderato poter scrivere una poesia da dedicare a mia mamma. Mi fa male riuscire a scriverla solo adesso che non la può più leggere.

Ed è meglio che la finisco qui, altrimenti va a finire che sto peggio di come sto già.

Ti voglio bene mamma!