Caleb
si svegliò sbattendo
velocemente le palpebre. Non si sentiva molto bene ma costrinse il suo
corpo a
muoversi anche se faceva male. Era dentro una specie di bassa casupola
fatta di
frasche intrecciate, abbastanza grande per contenere tre persone e un
fuoco,
che già scoppiettava poco lontano da lui. Il principe era
disteso su un letto
di foglie e coperto, oltre che da bende, da un pesante mantello. Era al
caldo,
comodo e al riparo ma era solo. Di Volpe non c’era traccia.
Si strinse il
mantello addosso e uscì da quella specie di casupola
ritrovandosi così nel bel
mezzo di un bosco luminoso, poco lontano sentiva il rumore
dell’acqua che
scorreva e gli uccellini cantavano contenti l’inizio di un
nuovo giorno, tutto
era immerso nella pace e nella tranquillità… o
per lo meno lo fu finché Volpe
non iniziò ad imprecare
-Che
diavolo ci fate in piedi?-
ringhiò l’uomo verso Caleb che lo
guardò sorpreso -tornate subito dentro! Spicciatevi,
dannazione! Avete ancora la febbre e siete mezzo nudo, muovetevi!- il
principe
sorrise e ubbidì tornado dentro al rifugio e stendendosi di
nuovo mentre Volpe
continuava a borbottare irritato
-Neppure
i nani brontolano così-
rise Caleb stringendosi il mantello addosso
-State
attento che vi avveleno se ripetere
una cosa del genere un’altra volta!- gli rispose Volpe
duramente, senza però
riuscire a trattenere un piccolo sorriso. Rimasero in silenzio mentre
l’uomo
trafficava con il fuoco e con delle piante che si era portato dietro,
ad un
certo punto però Volpe gli chiese -Adesso me lo spiegate
cosa significava quel
bacio di ieri sera?-
-Soltanto
che ti amo- gli rispose
Caleb con una sincerità che lo sconvolse al punto da fargli
cadere per terra il
tegame d’acqua che teneva in mano. Con un mezzo urlo di
sorpresa e un altro
paio di imprecazioni Volpe si spostò dal fuoco per non
rischiare di combinare
altri guai e andò a sedersi vicino al principe
-Mi
state prendendo in giro?- gli
chiese duramente mentre si asciugava le braghe e la camicia, gettando
stizzito
da un lato gli stivali pieni d’acqua
-No,
ti amo davvero- gli rispose
Caleb mettendosi a sedere
-Ma
come?- chiese l’uomo sempre più
confuso
-Non
lo so come, è successo e
basta- Volpe si passò una mano fra i capelli scompigliandoli
ulteriormente
-Ma
voi... non… - cercò di dire
l’uomo per poi incazzarsi di colpo -Dannazione! Voi stavate
andando in cerca di
una principessa come cavolo vi dovreste essere innamorato di me?-
-Non
lo so è successo e basta-
-No,
queste non sono cose “che
succedono e basta” ci deve essere un motivo, forse avete solo
battuto forte la
testa e vi siete rincoglionito, oppure è la febbre!-
-No,
io ti amo- ribadì
-E
basta ripeterlo! Ho capito!-
sbottò Volpe distogliendo lo sguardo e mordendosi
l’unghia del pollice,
nervoso. Caleb si mise a sedere e gli appoggiò una mano
sulla spalla
-Cosa
c’è che non va? Perché non mi
credi?- gli chiese e Volpe sospirò stancamente prima di
rispondergli, sembrava
molto stanco
-È
solo che non ci si può
innamorare così di una persona, come capita, non
è normale!-
-Ma
io ti amo- ribadì il ragazzo e
aggiunse –per me non ha importanza se sei un uomo, un nobile
o un semplice
girovago, non mi importa di quello che sei stato o di quello che hai
fatto, per
me l’importante è quello che fai ora, come ti sei
dimostrato caritatevole e
gentile, come mi hai aiutato, non mi importa se non posso vederti in
volto o se
Volpe non è il tuo vero nome, per me quello che importa sei
tu, ti amo e basta
e sono sincero fin nel profondo quando lo dico-
-Ma…
- cercò ancora di ribattere
Volpe
-Ti
amo- ripeté Caleb, sicuro.
L’altro sospirò e sorrise, ritrovando la calma
-Siete
troppo sincero, ve l’ho già
detto un mucchio di volte- lo sgridò bonariamente per poi
baciarlo dolcemente
sulle labbra
-Tu
mi ami?- gli chiese Caleb più
rosso di un peperone, rimanendo però abbracciato a Volpe
-Si-
gli rispose l’uomo sorridendo
–Ma non speravo di essere ricambiato- gli baciò la
spalla e risalì dal collo
fin dietro all’orecchio
-Ma…
come si fa per… gli eredi-
chiese Caleb tentennante, Volpe gli sorrise malizioso
-Niente
bambini, mi dispiace, dovremo
adottare, ma posso insegnarvi qualcosa di piacevole… volete?-
-Si-
-Il mio ingenuo principino- lo vezzeggiò Volpe ridendo.
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- Forse non era apparso abbastanza chiaramente fin qui ma Volpe impreca spesso e coloritamente, molto peggio di uno scaricatore di porto, ben poco regale da parte sua...
- Odio il fatto di dover rimanere nel rating arancione... qui c'era tutto il posto per un fantastico avvertimento rosso T^T
- Aggiungo anche che le mani e le labbra mentre parlavano non se ne stavano ferme ma rischiavo di "sforare" il rating e ho dovuto lasciare alla vostra immaginazione dove sono andate a finire