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Autore: nemy1990    12/03/2011    9 recensioni
Prima dell'incontro con la famiglia Banks, Mary Poppins si prepara ad andare in Viale dei Ciliegi n°17...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il vento che cambia

Bert la stava aspettando.
John, il cane che da più di cinque anni soleva stare in Viale dei Ciliegi, l'aspettava.
Jane e Michael non sapevano che stava per arrivare, non sapevano neanche chi lei fosse.
Prese dalla borsa il suo specchietto, controllando che il trucco fosse a posto.
Lo era, lo era sempre, perchè lei era -Mary Poppins, praticamente perfetta sotto ogni aspetto-, lo confermava anche il metro che portava sempre gelosamente con sè.
La sua non era presunzione o vanità: le cose stavano così, punto.
Non era una maga o una strega: era semplicemente... magica.
Era nata così, in una famiglia antica da cui aveva preso le distanze da tempo.
Tutti svitati, soprattutto suo zio Albert, unico parente rimasto in vita.
Quando il compleanno di lui capitava di Venerdì era la fine: bastava che questo si mettesse a ridere (già di suo era incline alla risata) che si alzava in aria come un palloncino.
Mancava meno di una settimana al suo compleanno: -Che il cielo lo protegga-, pensava Mary.
Scavò nella sua borsa di tappeto, infilandoci la testa per intero.
Era vero che metteva troppe cose al suo interno, ma finchè poteva...
Era un regalo di sua nonna Millicent, unica forse in quella famiglia ad essere abbastanza seria da spiegarle cosa fosse importante nella vita.
Una famiglia piena di valori e di amore.
Rilesse il foglio dei bambini.
Quel padre, George Banks, era la persona su cui avrebbe dovuto lavorare di più: aveva strappato l'inserzione dei figli, gettando i pezzi di carta nel camino.
Non sapeva che erano proprio i pensieri dei bambini che arrivavano volando fino a lei.
Già poteva immaginare la confusione che si sarebbe aperta sul volto del Signor Banks, un uomo che metteva al primo posto il lavoro e tutto ciò che c'era di più materiale e concreto.
"Se vorrà farsi amar
le poesie non ci farà studiar..."
Mary Poppins sorrise alle parole scritte da Michael Banks o, per meglio dire, dettate dal bambino e scritte da Jane.
La calligrafia era infantile, ma estremamente precisa, si vedeva che c'era lo zampino di una femminuccia.
"Ti stai già affezionando a loro Mary Poppins, sai che non puoi permettertelo!"
La testa di pappagallo attaccata al manico del suo magico ombrello la fece sobbalzare e anche indurire.
Non avrebbe permesso che dicesse simile sciocchezze.
"Zitto, non sai quello che dici..."
"Vedrai, vedrai..."
Mary Poppins sospirò, poi guardò l'orologio: le 7 e 55.
Alle 8 in punto il Signor Banks avrebbe ricevuto le pretendenti baby-sitter.
La governante di casa, Helen, aveva già visto che c'era una fila chilometrica davanti a Viale dei Ciliegi n°17, questo avrebbe complicato le cose.
O forse no: in fondo lei non dava MAI spiegazioni.
Prese il suo ombrello e si lanciò dalla nuvola.
Il vento spazzò via tutte quelle signore acide e zitelle, che avrebbero tormentato quei due poveri bambini.
Vide da lontano i bambini affacciati alla finestra che rivolsero lo sguardo verso di lei dopo il fenomeno stupefacente -spazza-megere-.
"Ha proprio un'aria carina..." sentì dire da Michael nel momento in sui arrivò davanti alla porta.
Sorrise tra sè e sè.
Sarebbe stata dura ma ce l'avrebbe fatta, come sempre.


Ho sempre amato Mary Poppins e dato che farò la tesina su tale argomento ho voluto dedicare alla me stessa bambina questa ff. Spero vi piaccia e che commentiate ;)
-nemy1990-
   
 
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