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Autore: Save    13/03/2011    5 recensioni
One shot dedicata alla coppia Shikamaru x Temari
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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White and Black days

Piano B

Era una magnifica sera stellata avanti mesi dalla quarta guerra mondiale dei ninja. Lontano dal calore delle sorgenti termali l’ aria era fredda e frizzante, la pace dell’ onsen era un toccasana per un pigro come Shikamaru. Da tutta la sera Chouji tentava di attaccare conversazione, era stranamente allegro, si poteva dubitare che fosse brillo. -Avanti Shikamaru, cerca di scioglierti un po’! Sei più silenzioso del solito questa sera!-
Si grattò il collo spostando i capelli neri sciolti. -Dovresti darti una calmata, con tutto questo baccano potrebbero cacciarci.-
-Che lagna che sei! Rilassati e pensa che ci sta aspettando una bella cenetta!-
-Immagino a chi toccerà il conto…-
Chouji lo fissò per un secondo, poi ridendo diede una sonora pacca alla schiena del suo vecchio amico. –Ho capito non puoi più aspettare, hai proprio fame!-
Cinse il collo di Shikamaru con un braccio. –Non ti preoccupare so come ingannare l’attesa.-
Allungò l’altra mano e rovistò nell’asciugamano piegato a bordo vasca, ne tirò fuori un rettangolo in carta stagnola. –Avanti assaggia! E’ buonissima!-
L’altro con un broncio afferrò la cioccolata, stava per prenderne un morso quando notò che la cioccolata era bianca. Si arrestò tenendo la cioccolata a mezz’aria. –Chouji…-
-Hm?-
- Dove hai preso questa tavoletta?-
Sorridendo esclamò contento. –Oh! L’ho trovata in mezzo ai bagagli! Ce n’era un sacco, era insieme ad una lettera ed altre cianfrusaglie per ragazze… ho chiesto ad Ino ma non era sua. Questa te la regalo! Contento adesso?-
Shikamaru sospirò. La cioccolata era sua, ma non se la sentiva di prendersela col suo compagno. Un ululato squarciò la pace, il canneto che separava la vasca maschile da quella femminile cominciò a tremare fortemente. Il Grido continuò, i due ragazzi si misero in piedi mentre le canne con forti scricchiolii si sgretolavano.
Mentre gli altri uomini della vasca erano già fuggiti, i due ragazzi erano pronti alla battaglia, ma quando l’ ultima parte del canneto volò via si rivelò Temari spoglia che dimenava l’asciugamano per creare raffiche. Chouji e Shikamaru erano troppo sorpresi per capire a quale istinto rispondere prima: scappare, coprirsi o proteggersi dall’ attacco.
La ragazza era una furia, intorno a lei vorticavano acqua, tegole e legno. Con un ultimo urlo fendendo l’aria con il panno creò un potentissimo colpo di vento… diretto verso Chouji.
Nonostante lo sforzo per contrastare il vento cominciò ad essere trascinato via, tentò di utilizzare l’espansione del corpo, ma il cuore più forte della raffica lo sollevò in aria lanciandolo verso la foresta di bambù come uno shruiken.
Shikamaru ripreso dalla vista di un Chouji nudo-rotante si voltò verso la ragazza, in posa elegantemente avvolta nell’ asciugamano che aveva usato come arma. Si grattò il collo e gli voltò le spalle, era terrorizzato da una simile furia. –Non credi di esserci andata pesante?-
Con una palese finta calma ed un nervo pulsante sulla testa la ragazza si avviò verso gli spogliatoi. –Meritava una lezione, ero stanca di tutto quel chiasso.-
Shikamaru si voltò verso di lei, stava rientrando ma poteva notare un forte rossore sulle sue guance. Sorrise. Sapeva benissimo che quella vendetta verso l’amico non era per il chiasso.
Un ora più tardi era in stanza con Chouji , indolenzito. –Io non capisco proprio il motivo di questo trattamento… quella donna è imprevedibile è meglio stargli lontano.-
Shikamaru si stava fissando allo specchio con un broncio, aveva appena indossato uno yukata verde smeraldo. Bussarono alla porta. –Posso entrare ragazzi?-
Chouji gioioso che potesse sfogarsi con Ino andò ad aprirle la porta. –Oh eccoti Ino, non puoi immaginare…-
La ragazza lo scansò senza degnarlo di nota dirigendosi verso l’altro amico. –Shikamaru! Allora sei pronto?-
L’altro imbronciato rispose con un tono annoiato. –Si… credo.-
La ragazza si mise al suo fianco di fronte allo specchio. –Wow! Sei favoloso! Il verde è proprio il tuo colore!-
Lo fece voltare verso di lei. Si porto le dita al mento. –E’ necessario aggiustare qualcosa però.-
Gli prese le spalle della camicia e le tirò leggermente, lasciando scoprire di più il petto e l’addome, allungò la mano verso i capelli e tirò via la molla del codino scogliendo i capelli. –Ecco! Molto meglio! Manca un ultima cosa…-
Allungò gli indici agli angoli della sua labbra e tirandoli disegnò un sorriso. Lo voltò verso lo specchio. –Perfetto!-
Shikamaru paralizzato continuò con quel sorriso più inquietante che altro.
Ino cominciò a spingerlo per la schiena. –Coraggio, è ora di muoversi!-
-Hei, piano, non cè bisogno di…-
-Muoviti! Ti sta già aspettando!-
La ragazza lo spinse fuori la porta fino al corridoio, poco prima di mettere piede nel foyer della stazione termale diede un ultimo spintone finale lanciandolo oltre l’angolo dove rimase nascosta per incitarlo a camminare.
Il ragazzo sbuffò. Si voltò verso l’ entrata e vide Temari che lo stava fissando. Era vestita da un kimono rosso e i capelli erano raccolti in un unico codino pendente a sinistra.
Sorrise alla vista di lui, che deglutendo si avvicinò e la prese sottobraccio con un modo un pò troppo rigido. –Ciao…-
Lei strinse dolcemente il braccio e portò anche l’altra mano al suo bicipite, accarezzandolo e avvicinandosi ancora di più. –Andiamo?-
Lo sguardo di Shikamaru si illuminò al suo contatto, con le guancie rosse sorrise e finalmente si sciolse.
Insieme si incamminarono silenziosi sul viale che dalla stazione termale portava alla via principale illuminata a festa, piena di bancarelle e gente gioiosa. In un primo momento erano diretti sicuri e silenziosi alla festa, quando Shikamaru si fermò e cominciò a tirare la ragazza verso il buio della foresta. Sorpresa fece resistenza. –Aspetta, dove vuoi andare?-
Lui non mollò la presa, ma con un dolce sorriso continuò a tirarla a se. –Sta tranquilla, vieni.-
Il cuore di Temari cominciò a battere forte, ha sempre notato nelle battaglie una sicurezza simile, ma mai una versione così calda e affettuosa come quella che traspariva dal quel sorriso, così ricambiandolo si lasciò trasportare in mezzo alle tenebre.
Per i minuti che seguirono camminarono lungo una stradina piccola e in salita ma facile da percorrere. All’ ultimo Shikamaru si diresse verso un cespuglio, stava per entrarci dentro trascinando con se la ragazza. –Shi… Shikamaru, un cespuglio? A-aspetta…-
Lui, come se non l’avesse sentita, tranquillamente spostò il alcuni rami e si inoltrarono all’ interno. Una volta oltrepassato furono illuminati da una piccola lanterna bianca, ai loro piedi c’era una tovaglia imbandita per un pic-nic ed un regalo incartato. Erano in cima alla collina della stazione termale, sotto di loro si vedeva tutto il villaggio in festa, sopra di loro un cielo tempestato di stelle.
Shikamaru prese il pacco e lo porse a Lei. Rosso in volto le sorrise. –Chouji era un intoppo calcolato. Avevo già un piano di riserva.-
Alla luce di quella lanterna, Temari vide un lato di lui che è sempre difficile da scorgere, ma che adesso si stava mostrando a lei con naturalezza e fiducia. Con quel sorriso poteva vedere più di quanto ha visto poco prima alle vasche termali, così prese il pacco e lo gettò a terra noncurante. Si avvicinò a lui, respirò il suò fiato, affondò una mano nella sua chioma nera e poggiò l’altra al suo petto, cimentandosi in un lungo, tenero bacio.
Nel cielo cominciarono a rimbombare e brillare i fuochi d’artificio, splendidi colori illuminavano tutto intorno. Ma i due erano totalmente dediti l’uno per l’altra, il fuoco del loro calore era molto più intenso, il loro battito molto più forte, come se quello fosse il loro primo attimo di vita, come se fosse l’ultimo prima di essere strappato via, trovando il desiderio e l’appagamento nel semplice contatto.
Dopo aver rallentato, Shikamaru staccò leggermente le labbra, boccheggiò qualcosa e mentre tentava di sussurarle “ti amo”, lei lo anticipo: i suoi occhi rivelavano un amore pari al suo. –Pensa a baciarmi… -
E mentre il magnifico fuoco della passione d’amore brillava, il pic nic non andava sprecato. Uno sciame di mosche nere bazzicava tra il sushi e i dango come un pubblico di un cinema coi pop corn.


  
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