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Autore: Ciel    13/03/2011    0 recensioni
Questa mini-fic nasce dopo aver visto il video bonus di MGS3 "Snake Eraser", dove Raiden torna indietro nel tempo con l'obiettivo di eliminare il giovane Big Boss e prendere il suo posto come protagonista.
Genere: Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: questa mini-fic nasce dopo aver visto il video bonus di Metal Gear Solid 3: Subsistence, "Snake Eraser", dove Raiden torna indietro nel tempo con l'obiettivo di eliminare il giovane Big Boss e prendere il suo posto come protagonista.
Per chi non ha mai visto il video, o non lo ricorda bene, può trovarlo qui: http://www.youtube.com/watch?v=woEB512oNiE
Ipotizzando che ci riesca, cosa succederebbe al mondo? Come diventerebbe il personaggio principale?
Partendo da questa premessa abbastanza idiota, ho deciso di scrivere questa mini-fic per far maturare uno dei miei personaggi preferiti, ovviamente Raiden, ricollegando tale crescita col personaggio che si vede in MGS4.
Molte delle spiegazioni 'storiche' della trama si ricollegano con tutti gli altri videogiochi della saga... che ne sono un bel po' (otto, senza contare il Rising che deve ancora uscire); non è necessario conoscere per filo e per segno ogni singolo capitolo, ma ho comunque voluto avvertire. La premessa è finita, leggete in pace xD


METAL GEAR RAIDEN
The Erased Snake



Atto I – New Past , New Future

Infine, c'era riuscito. Tornando indietro nel tempo, Raiden era riuscito a eliminarlo... era riusciuto a eliminare un'ancora giovane Big Boss.
Aveva dovuto provare innumerevoli volte per capire quale fosse il metodo migliore per riuscirci: era tornato ancor più indietro nel tempo fino a quando il soldato era ancora in addestramento dal celebre agente The Boss.
E ora si apprestava a tornare nel suo tempo come un eroe, con tutte le onoreficenze ricevute da Snake, sia Naked che Solid. Sarebbe stato l'unico eroe di tutta la storia.
Un piccolo vortice di fulmini azzurri lo assorbì e come ogni altra volta sentì la stessa sensazione: sballottato contro le mura del tempo, veniva spinto sempre più velocemente verso la sua epoca e verso la sua tanto sospirata vittoria.
Non sarebbe più stato cresciuto come un'arma da Solidus, ma come un normale essere umano. Avrebbe sposato la sua fidanzata, Rosemary, e avrebbero cresciuto loro figlio come un buon genitore dovrebbe. Già, tutto sembrava perfetto...

Quel piccolo vortice di fulmini azzurri comparve ancora dal nulla, stavolta davanti al Federal Hall di New York.
Una grande folla ascoltava con interesse il discorso di un uomo su un palco. Era un soldato, un ufficiale di alto grado a giudicare dalle numerose medaglie sulla divisa verde.
Era un uomo alto, abbastanza abbronzato e con un fisico più che allenato per essere un uomo di mezza età. Teneva i lunghi capelli chiari ordinatamente pettinati all'indietro e i suoi occhi erano coperti da un paio di occhiali da sole alla moda.
Raiden ascoltò una parte del discorso e capì che era il 30 aprile 2009.
Rose! Quel giorno, nella sua precedente realtà, Rose si trovava lì, ad attenderlo dopo la missione al Big Shell.
Naturalmente, il Big Shell non era mai esistito in quell'epoca, ma Rose doveva esserci. La cercò fra la folla, senza curarsi delle persone che lo guardavano incuriositi a causa della sua tuta da agente della FOX.
Poi, finalmente, il biondo la vide in lontananza. Ascoltava il discorso un po' distrattamente, ogni tanto vedeva l'ora e poi si guardava intorno come se aspettasse qualcuno.
Corse verso di lei, stava per chiamarla appena prima che venisse raggiunta da un altro uomo che la abbracciò e la baciò intensamente.
Per un secondo, Jack non capì. Si fermò e fisso i due baciarsi, molto lentamente, finché non si staccarono.
Era questo ciò per cui era tornato indietro nel tempo?
“ROSE!” urlò il soldato. La ragazza si girò, sorpresa. “Cosa stai facendo?”
“Come?” esordì lei.
“Chi è lui?” urlò ancora Raiden, pronto a estrarre dalla fondina la sua pistola. La stessa che Big Boss gli aveva dato nel passato e la stessa che aveva usato contro di lui.
“E' il mio fidanzato” rispose confusa Rose.
“Il tuo fidanzato?” chiese il ragazzo. Lo guardò meglio e rimase sbalordito: non poteva essere lui! “Emmerich?”
L'appassionato di anime lanciò allo sconosciuto una strana occhiata, mista di stupore e gelosia.
“Ci conosciamo?” chiese con tono roco.
Raiden squadrò per un istante l'uomo, sempre più pieno di rabbia.
“Già che ci sei perché non fai anche finta di non chiamarti così, Hal? Sai bene chi sono, non fare il finto tonto!”
“No, davvero... credo che tu stia prendendo un granchio, amico”.
Otacon finì appena di dire quella frase abbozzando un sorriso che un pugno lo raggiunse violentemente sulla guancia, buttandolo a terra.
“Ti diverti?” domandò il biondo avvicinandosi.
La folla che ascoltava il discorso del militare si girò verso i due. Emmerich cercò di allontanarsi gattondando fra la gente ma Raiden lo seguiva senza fermarsi.
“Adesso smettila!” gli ordinò Rose prendendolo per un braccio. “Basta così, Jack!”
Il biondo continuò ad avanzare ignorandola, ma Otacon si bloccò all'istante. Senza alzarsi dal terreno si girò verso la ragazza e chiese: “Lo conosci?”
“N...” rispose debolmente la donna portando le dita davanti alla bocca. “No”.
Lo scienziato si alzò in piedi e si avviò verso la fidanzata. Passò accanto a Raiden ma non se ne curò.
“E allora come fai a sapere il suo nome?”
“Ti giuro Hal, non ci siamo mai visti prima!”
“E come me lo spieghi? Perché conosci Raiden?”
“... Raiden?” chiese a sua volta la donna.
“Sì, lui. E' il suo nome... in codice”.
I due amanti si scambiarono un'occhiata carica di perplessità e forse anche un po' di paura.
“Cosa sta succedendo?” continuò l'uomo. La donna scosse la testa, cercare di trovare una risposta la mandava ancor di più in confusione.
“Sono io...” la voce di Raiden irruppe fra i due. Il ragazzo stava dritto in piedi, con la testa cline verso il pavimento grigio e gli occhi socchiusi. Le labbra facevano fatica a trovare le parole. “... sono stato io a fare questo?”
Otacon e Rose fissarono il giovane per qualche minuto, mentre rimase a pensare. Cambiando il passato aveva anche cambiato il futuro... ma fino a che punto?
Alzò lo sguardo e chiese tempestivamente: “Dov'è Snake?”
“... chi?” chiesero i due in coro.
“Solid Snake! Il più grande soldato del mondo, figlio di Big Boss e” si bloccò. Lui aveva eliminato Big Boss... prima che i suoi figli potessero nascere. L'unico che poteva aiutarlo non esisteva in quel mondo.
“Big Boss?” chiese Otacon. “Forse volevi dire The Boss, ma lui non ha figli”.
“Lui? The Boss non dovrebbe essere... una...”
“Un agente segreto della FOX, il migliore al mondo”.
“Esiste ancora la FOX?” chiese Raiden, stavolta smorzando una risatina forzata. “E FOXHOUND?”
“Certo che esiste ancora, è la migliore società di ricerca bellica e formazione militaresca mai esistita. Senza contare che detiene il controllo sul Metal Gear! Non verrà sciolta prima di qualche secolo, credo” replicò Rose, confusa quanto i due amanti. “E poi... cos'è FOXHOUND?”
Raiden assunse un'espressione preoccupata. Metal Gear in mano a FOX, FOXHOUND e Snake non esistevano e Rose stava con Otacon.
- Ho cambiato il tempo, ma... - pensò il biondo alzando lo sguardo verso il cielo plumbeo di New York. - Come diavolo è potuto accadere tutto quello solamente senza Big Boss? -
Hal osservò l'agente mentre, silenziosamente, scivolava nel panico. Sospirò e poi propose: “Ti chiami Jack, giusto? Penso che siamo confusi quanto te... e tutta questa faccenda interessa non poco al mio spirito di scienziato. Una spiegazione ci dev'essere sicuramente. Che ne dici se ti diamo una mano ad indagare?”
Il viso di Raiden scese lentamente verso i due, quasi noncurante.
“Abbiamo a disposizione la migliore tecnologia al mondo. Mascherare un paio di pratiche per le spese e l'utilizzo dei macchinari sarà uno scherzo per me e mia sorella”.
“Tua sorella? Emma?”
“La conosci?” chiese sorpreso Otacon.
“No Hal, credo che sia la stessa nostra situazione” teorizzò Rose. “Probabilmente, sa chi è ma non l'ha mai conosciuta veramente”.
“Hai colto nel segno...” affermò Raiden. Quella era davvero Rosemary, pensò l'agente.
“Beh, puoi tirarti su di morale Jack: Hal ed Emma lavorano per la FOX!”
Il modo in cui la ragazza pronunciò il nome era anche lo stesso in cui prima, nell'altra realtà, lo chiamava. E di certo non aiutava a farlo tirar su di morale.
E poi, si sarebbe dovuto prestare come cavia per la FOX?
“Ora sì che posso fare i salti di gioia...” commentò con tono basso il biondo.
- Se voglio tornare nel mio tempo però... -
Respirò profondamente, come per rilassarsi e concentrarsi meglio, poi concluse: “Non credo di avere altre alternative. Anche se voi non mi conoscete, so che posso fidarmi di voi”.

  
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