Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Harriet    14/03/2011    3 recensioni
"Non è successo niente."
Qualcosa che forse era sfuggito persino a Yuuko. Ma non a lei.
(SPOILER per il FINALE del manga!)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Ame-warashi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Spoiler PER IL FINALE!
- Scritta per fanfic100_ita, tema Scelta libera: Anni - II.
- No, a me il finale non è piaciuto. Spero di riuscire qui a spiegare perché.
- So che "Hydrangea" è il nome scientifico di quella che da noi si chiama "Ortensia", ma il nome latino mi piace infinitamente di più.




Avevo ragione

- Allora?
- Allora.
- Allora, che si dice? Ci sono novità? Cosa fanno gli spiriti? Mi arrivano solo mezze voci e notizie senza fonte, qui!
- Un momento...
- E dai! Ame Warashi! Racconta!
L'Hydrangea sospira nel suo modo delizioso di quando è infastidita dalla reticenza di Ame Warashi. Di solito Ame Warashi le rifila un richiamo burbero e bonario dei suoi, invitandola a non essere così curiosa, e poi si accoccola ai suoi piedi, tra i suoi fiori accoglienti, e le racconta le novità del mondo degli spiriti.
Di Hydrangee ne sono passate tante, lì, una dopo l'altra, accompagnate dal verde, solitarie in mezzo al cemento, soffocate da grandi edifici, libere sotto un cielo malinconico e vuoto, piccole e affamate di vita e di sole. Il tempo è passato. Tanto tempo. E le Hydrangee vivono e muoiono, con ritmi diversi dalle altre piante, dagli animali e dagli stupidi umani. Quando devono andare, vanno, e niente e nessuno si attacca scioccamente alla speranza che torneranno, e niente e nessuno si illude che l'Hydrangea rinata dai semi di quella morta sia in alcun modo uguale a colei che la precedeva. E non hanno tutte la stessa faccia, le belle Hydrangee per cui Ame Warashi, nella sua secolare saggezza, ha sempre avuto una certa simpatia.
Questa Hydrangea è piccolina e giocosa, e non sta mai zitta. Parla con il linguaggio delle piante, che pochi sanno capire, ed è così ingenua che riesce quasi a smuovere l'animo corrucciato dello Spirito della Pioggia.
- Allora, sono passati cento anni.- Comincia Ame Warashi, quieta e rassegnata come una giornata di siccità.
- Cento anni?
- Già. Non è un grande evento da raccontarti, mi dispiace. E' solo un pensiero che mi è passato per la mente stamattina. Cento anni... E stamattina ho realizzato una cosa.
- Che cosa?
- Per una volta, avevo capito qualcosa che invece era sfuggito a una delle più grandi maghe mai esistite. Lei si fidava di lui. Io l'avevo sempre trovato davvero stupido e inutile. Ma, dicevo, in fondo è un essere umano. Forse è stupido per natura, ma, a modo suo, saprà trovare un modo per distinguersi dalla massa degli umani. Lei c'era riuscita. Poteva farlo anche lui.
- E invece? Cos'è successo?
- Niente. Non è successo niente.- Ame Warashi guarda la notte davanti a sé e pensa che è triste, e lo è in un modo insolito, per lei, perché è triste senza speranza come lo sono a volte gli stupidi umani, e non le piace per nulla. - Non è successo niente.- Ripete, con un sospiro, sfiorando con una carezza uno dei fiori blu che le si affaccia su una spalla e giocherella con i suoi riccioli. - Yuuko si sbagliava. E io avevo ragione.

   
 
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