Serie TV > Distretto di polizia
Ricorda la storia  |      
Autore: Eliessa    17/03/2011    3 recensioni
E se per un momento Anna non è più convinta del matrimonio con Carlo? Cosa può succedere?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso ed oggi mi sposo con Carlo. Sono davanti la Chiesa, dovrei avere la testa libera da tutti i pensieri, eppure non ci riesco. Forse perché questa notte sono stata con qualcuno, e quel qualcuno si chiama Luca.
Ieri sera ho cenato a casa da Carlo, poi ho deciso di passare la mia ultima notte a casa, così sono rientrata, ma non c’era nessuno ad aspettarmi, se non una lettera sul tavolo. C’era scritto: “Per Anna”. Riconosco la calligrafia, è quella di Luca, non ci sono dubbi. La apro e inizio a leggere. Sono parole che vorrei aver sentito da tempo, o forse no, eppure adesso erano scritte lì per me.
Tra quelle righe leggevo: “Ormai non posso più tenerti con me, non mi appartieni, devo lasciarti vivere la tua vita, ed io non sono nessuno per impedirti di farlo. Mi dispiace, non c’è la faccio a rimanere a casa, sapendo che tu te ne andrai per sempre. Ci vediamo domani, non rinuncio ad accompagnarti in Chiesa. Luca.”
Lo conosco troppo bene, deve stare molto male per avere un comportamento così, e l’unica responsabile di tutto questo dolore sono solo io. Forse se fossi riuscita a parlargli da persona adulta, domani non mi sposerei con Carlo, ma con Luca, il mio migliore amico.
Provo a chiamarlo, però mi accorgo che ha lasciato il telefonino in camera sua, e questo vuol dire che non vuole parlare con nessuno. In questo caso c’è solo un posto dove può essersi rifugiato, dove va quando sta male, quando ha bisogno di tirare fuori la rabbia che ha dentro. Quel luogo è una palestra, quella che ha aperto Adriano, l’ex-fidanzato di Luca, ma pur sempre un caro amico.
Devo andare a parlarci, devo farlo. Non posso sposarmi lasciandolo così, senza neanche una parola, un chiarimento. Mi metto in macchina e raggiungo il luogo. Entro dentro e lo vedo con i guantoni da box, mentre si allena. Non mi ha visto ed aspetto, non mi va di interromperlo.
Ad un tratto però si ferma, abbraccia il sacco per farlo stare fermo e inizia a piangere come un bambino. Ed è in questo momento che mi avvicino e si accorge di me solo, quando gli poggio una mano sulla spalla, la mia testa accanto la sua. Nessuna parola, ma solo lacrime. Luca si gira e mi abbraccia forte. Un abbraccio pieno di amore. Era da tempo che desideravo un abbraccio così da parte sua. Ci sediamo per terra e iniziamo a parlare, chiarendo quel punto che era rimasto in sospeso tra noi.
-Mi hai trovato. Non dovrei comportarmi così.- inizia a dire Luca.
-Io ti ho dato un motivo per stare male.- gli rispondo guardandolo fisso occhi.
-Ormai è troppo tardi, ed anche se dico che ti vorrei con me, non posso. La tua vita adesso è con Carlo, ed io non posso mettermi in mezzo. Vorrei averti con me, ma è impossibile. Quello che posso fare adesso è solo farti gli auguri per la vita che avrai da domani.- mi dice con voce triste. -Ho paura.-
-Di cosa?-
- Che il rapporto fra noi cambi. Insomma, tu ti stai per sposare e già so come andrà a finire, io diventerò roba vecchia.-
-Anche io ho paura, ma tu non sarai roba vecchia. Sei il mio migliore amico. E poi lo sai che io per te ci sono sempre, per qualsiasi cosa, la porta di casa per te è sempre aperta.-
-Lo sai che anche se andrai via quella è casa tua, vero? Quella è casa nostra!-
-Vorrei cambiare il passato.-
-Non si può.- mi dice rassegnato Luca.
-Ma solo in quel modo il mio futuro sarebbe diverso, forse più felice.-
-Però si può sempre cambiare il presente, almeno per un po’.-
-Ma a me il presente non basta.-
- Non posso dirti di non sposarti. Posso dirti solo che ormai hai scelto, e se lo hai fatto eri sicura.-
-Io ti amo Luca.- gli dico tutto d’un fiato e per la prima volta.
-Ma non possiamo amarci come vorremmo, né ora, né mai.-
-Perdonami Luca, se mai riuscirai a farlo.-
-Abbiamo solo la colpa di non aver avuto il coraggio di parlarci, quando dovevamo farlo. E poi non ti sono stato vicino abbastanza quando ne avevi bisogno.-
-No Luca. Tu mi hai fatto rinascere, non hai neanche idea di quanto sei stato e sei importante per me. Tu sarai per sempre il mio unico grande amore.-
Ed a queste parole Luca mi travolse in un abbraccio, mi stese per terra e quello era il presente che stava cambiando, almeno per poco, per l’ultimo addio.
Quella notte, solo quel luogo sapeva ciò che stava avvenendo tra noi. Il nostro segreto, che mai nessuno avrebbe saputo. Solo io e lui. Un tempo tutto nostro che sarebbe rimasto segreto agli occhi di tutti, voler gridare al mondo la nostra felicità, ma rimanere in silenzio.
Fu una notte indimenticabile, ma il lieto fine non esiste. Quel momento durò poco, infatti Luca dopo aver fatto dolcemente l’amore con me si alzò e si allontanò da me.
Io invece, ero rimasta lì a pensare a quello che era appena successo tra di noi, a quello che ho provato, alla felicità che era riuscito a darmi e che Carlo non era stato in grado e a quel punto non sarebbe mai stato in grado di darmi. Decido di rivestirmi e vado da lui. Ci abbracciamo. Adesso è finito. E’ tutto finito, per sempre.
-Luca, grazie per avermi regalato il più bel momento della mia vita.- gli dico abbracciandolo.
-Doveva andare così tra noi.-
-Inizio ad andare a casa, vuoi un passaggio?-
-No, sono con la macchina. Aspettami fuori, così andiamo insieme.-
A casa non abbiamo parlato, era difficile. Prima di andare a dormire Luca mi abbracciò e poi siamo andati nelle nostre camere, restando lontani per tutto il tempo che si separava fino al mattino seguente.
Mi sveglio, sono le 9. Oggi non vado al lavoro, sono ufficialmente il licenza matrimoniale. Mi alzo e vado nel salone dove vedo la tavola apparecchiata e un bigliettino con su scritto: “Sei sempre la mia migliore amica”.
Forse il chiarimento che dovevamo fare c’è stato. Abbiamo capito che per il momento possiamo essere solo amici. Però sto male, ho Luca sempre in testa, dovrei pensare a Carlo, e invece di lui in questo momento non me ne importa nulla. Dovrò cercare di levarlo dalla mia mente, altrimenti il viaggio che intraprenderò da oggi in poi non avrà alcun senso. Sposarsi vuol dire essere fedele all’uomo che ami, ma io Carlo l’ho già tradito. Dovrei essere pentita, ma non lo sono per niente.
Con Luca sono stata bene, anche se questa mia felicità dovrò condividerla da sola.
Sono le 16, sono con l’abito bianco e m’incammino in Chiesa con Luca. Mi accompagna fino all’Altare, percorriamo insieme tutta la navata, con sottofondo la marcia nuziale. Il sacerdote inizia a celebrare la Messa, ed ho paura. Ho intenzione di non sposarmi. Quando arriva il momento del SI, mi blocco, dovrei pronunciare quella sillaba, ma non ci riesco. Così guardo Luca che è vicino a me, guardo i suoi occhi che cercano di tranquillizzarmi, e chi riesce anche. Dopo averlo guardato, mi giro verso Carlo, e pronuncio il fatidico SI. Ora sono ufficialmente la signora Fiorentini. Finitala funzione religiosa andiamo al ristorante. Verso la fina della festa, Luca mi fa il più bel regalo che potesse esistere: mi regala il suo tempo, mi porta al centro della sala per un ballare la nostra canzone, “Io voglio te”.
Un ballo di 3 minuti tutto per noi, un tempo misero ma meraviglioso per noi, i tre minuti più belli del mio matrimonio, ed in quel sembrava lui il mio sposo, e quello il nostro matrimonio, invece era solo il nostro momento.
Finito il ballo, finì anche la festa. La sera un grande vuoto mi stringe dentro perché da quel giorno il mio rientro a casa sarebbe stato nella casa coniugale e non nella mia casa, con Luca.
Due mesi dopo. Sono in ospedale, un semplice controllo, ed è uscito fuori che sono incinta. Ma questo figlio non è di Carlo, è il frutto del mio amore con Luca.
Rientro a casa e trovo Carlo sul divano. Gli dico l’esito del controllo, e lui non sta più nella pelle, anche se questo figlio è un po’ inaspettato.
Io invece non sono felice, o meglio felice lo sono, ma non quanto lui, perché questo bambino crescerà con un patrigno, senza mai sapere la verità, conoscendo il suo vero padre appena nascerà, ma senza la gioia di papà.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Distretto di polizia / Vai alla pagina dell'autore: Eliessa