"Mhm... a chi hai dato il tuo primo bacio?".
Cominciò tutto così.

Eravamo al parco ed ero seduto su una panchina, Miriam seduta su di me. Le sue braccia attorno al mio collo, quando mi fece quella domanda. Stavamo giocando ad obbligo o verità, quindi dovevo rispondere o mi toccava una punizione. In un primo momento volevo dirle la verità, poi ci ripensai. Quanto potrebbe sembrarle disgustoso? No, non potevo di certo dirle che il mio primo bacio l'avevo dato ad Alice. Ormai erano passati più di due anni, io e Alice eravamo come fratello e sorella. Più o meno. Comunque mi sentivo protettivo nei suoi confronti, anche se, non avendo mai avuto una sorella, non sapevo se era una cosa fraterna o meno. "Obbligo." le risposi alla fine, non vedendo altra via d'uscita. "Portami a casa a cavallo!" dichiarò lei, e io, sorridendo, accettai.

Arrivati quasi sotto casa, ero ormai con il fiatone. "Poi dicono che le punizioni contrarie non esistono più, vero?" le chiesi, anche se era più un'affermazione che una domanda. Lei mi guarda sottecchi, per poi dire "Guarda che sei tu che non hai risposto la mia domanda e hai scelto la penitenza, quindi in realtà te la sei cercata!". Mi giro per guardarla e lei mi sorride, per poi risponderle con "Mhm, sì! E scordati di sapere a chi ho dato il mio primo bacio, chiaro?". In quel momento, lei escese dalla mia schiena e, sentendomi letteralmente più leggero, pensai per un minuto al bacio con Alice. Me lo diede per insegnarmi a baciare, più che altro, perché non avevo mai baciato una ragazza. Poi ripensai a quello che lei mi aveva dato un anno prima, quando era mascherata. Quello era stato sicuramente il bacio più bello che io abbia mai ricevuto. Poi mi ricordai di Alice, col cuore infranto per via di Walter, quello stronzo, con il quale ero ancora incazzato nero per averla fatta soffrire, e poi mi ricordai anche di Miriam, che mi stava baciando e non me n'ero nemmeno accorto. C'è qualcosa che non va. E mentre abbracciavo Miriam, riuscivo solo a pensare ad Alice. Sì, c'è definitivamente qualcosa che non va.