La
bellezza non è nel viso. La
bellezza è nella luce nel cuore.
Prefazione
C’era una
volta, tanto tempo fa, un ragazzo molto bello.
Egli aveva
tutto ciò che un uomo potesse desiderare: una famiglia che
lo amava, bellezza, ricchezza e popolarità. Ciò
che il ragazzo non riusciva a comprendere, era che il potere, il
denaro, non compravano la felicità.
La sua
famiglia era composta da cinque membri: oltre a lui; una madre gentile;
un padre severo, ma giusto; una sorella e un fratello adorabili. Ognuno
di loro aveva avuto la propria vita fuori da quelle mura. La fanciulla
dai capelli corvini aveva trovato l’amore in un Generale,
mentre suo fratello maggiore aveva trovato il suo posto accanto ad una
fantastica baby – sitter bionda. La giovane adorava i
bambini, eppure il destino era stato molto crudele con lei, impedendole
di diventare madre.
Tutto in torno
al giovane ragazzo si muoveva, mutava. Tutto. Eccetto la sua
cattiveria. Egli usava chiunque avesse a tiro, senza pensare di ferirne
i sentimenti. Credeva che l’amore fosse una fantasia, il
punto debole del genere umano, il quale era noto per il suo auto
illusionismo.
Il tempo
passava ed egli cresceva. Giungendo così al compimento dei
suoi 21 anni.
Quando il
maggiordomo annunciò che era arrivato un pacco per lui, il
giovane corse a vedere cosa vi si celava, ma quando lo aprì
ne rimase sconvolto.
Il lungo
scatolone nero nascondeva una rosa rossa, con stelo lungo. Appassita.
Un biglietto
faceva capolino al suo interno:
Prenditi cura di questa rosa, mio
caro. Non è l’aspetto a rendere qualcosa
gradevole. Fa ciò che vi è scritto, altrimenti la
tua cattiveria non resterà all’interno del tuo
gelido cuore, al contrario verrà mostrata a tutti. Buon
Compleanno…
Il
ragazzo pensò ad uno scherzo di cattivo gusto,
così strappò il biglietto e buttò la
rosa.
Roba da pazzi! Pensò. Chi avrebbe mai potuto fare un gesto
simile? E con che coraggio chiedeva quelle cose? La bellezza
è bellezza, pensava, non si può nascondere nel
cuore del persone. La bellezza si vede con gli occhi. Con
nient’altro.
La mattina dopo si svegliò, ma quando si specchiò
tirò un urlo. Chi era quel mostro? Perché era
senz’altro un essere inumano! Con quel pelo folto, tanto
folto da sembrare un animale. Quei lunghi artigli al posto delle unghie
e quelle zanne. Due enormi zanne al posto di una dentatura perfetta.
Tutta la famiglia accorse, restando impietrita. Ammutolita davanti tale
spettacolo. Uno dei loro figli, quello di mezzo, era diventato
un’enorme Bestia.
Egli non riuscì a capacitarsi di tale scempio. Il suo bel
viso… non restava più nulla della sua bellezza,
se non i suoi occhi verde smeraldo.
<< Mi hai disubbidito >> disse una voce di
donna, ma non vedeva nessuno. Che stesse anche impazzendo?
<< ti avevo avvertito di non provocarmi. Anche la mia
pazienza ha un limite, sai? Questa è la tua condanna, bel
giovane. Bello si, ma anche cattivo e molto superficiale. È
per queste tue caratteristiche che ti ho tramutato in Bestia!
>>
<< Ti prego! >> urlò il ragazzo
<< fammi tornare com’ero! Ho capito, sul serio!
Ma ridammi il mio riflesso, ridammi ciò che ero!
>>
<< No! >> tuonò la donna
<< non hai capito proprio nulla, ragazzino. La
maledizione verrà spezzata solo se e quando troverai
qualcuno che ti ami per quello che sei. Solo quando il tuo cuore gelido
diventerà caldo, provando amore vero nei confronti di
qualcuno. Solo se, nonostante il tuo aspetto, riuscirai a farti amare,
senza trabocchetti e senza inganni, l’incantesimo
perderà il suo effetto >>
<< E se ciò non accadesse? >>
chiese lui << cosa succerebbe se non trovassi nessuno che
mi ami? >>
<< In quel caso resterai una Bestia, per sempre
>>
<< Cosa?! >> ma la voce della donna era
scomparsa << torna qui! >>
continuò a gridare il ragazzo << devi dirmi
come devo fare! Tu mi hai ridotto così! Tu devi aiutarmi! Io
te lo ordino! >> ma non ottenne altre risposte.
Erano passati più di cento anni da quando aveva sentito
quella voce, durante una lontana mattina di Giugno, ma nulla era
cambiato. Nessuno si avvicinava a lui. Nessuno gli parlava. Decise
così di rinchiudersi nell’enorme villa di
famiglia, al limitare del bosco, dove nessuno lo avrebbe mai trovato.
Sapeva cosa serviva per spezzare l’incantesimo, ma non sapeva
dove trovarlo. Come trovarlo.
Come in ogni favola che si rispetti, doveva essere l’amore a
spezzare il maleficio.
Ma chi avrebbe mai potuto amare una Bestia?