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Autore: Night Sins    31/03/2011    1 recensioni
"Moz ha organizzato una 'festa magnifica', a suo dire, da June... E' alle otto, comunque, se vuoi venire... Peter, per favore... Ci terrei davvero molto... Sì, sì, capisco... Da quel che mi ha detto Sara, Elizabeth ci andrà... Sì, certo... Sì... A domani? Sì, ovvio. Ciao."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke, Sara Ellis
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Love and Marriage (The only reason)
Fandom: White Collar
Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke, Sara Ellis
Pairing: Neal/Sara, Peter/El, Peter/Neal
Rating: PG
Genere: angst, friendship, sentimentale
Avvertimenti: oneshot, slash
Timeline post-serie, Neal non ha più la sua cavigliera
Spoiler  C'è solo una citazione dalla 2x16... che si capisce qual è perché non si capisce l'intera scena senza conoscere il dialogo originale XD
Conteggio Parole: 1705(FDP)
Prompt: matrimonio per la settima settimana del COW-T @maridichallenge 
Betareader: nessie_sun  ♥ ♥ & ioio10 
Dedica: tra quattro giorni è il compleanno di anybeaver e dato che so per certo non avrò tempo di fare altro, spero gradisca questa fic, nonostante l'angst... ♥
Disclaimer: "Io scherzo... forse." (cit. A.Costa) // I personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale. 
Note: questa fic è nata dall'unione del prompt a cui sopra e da una canzone di Raf sentita alla fermata dell'autobus... Ma non ricordo se era Iperbole o Infinito, ma comunque le ho sentite entrambe, e altre, durante la stesura. XD
A parte questo, questa fic vuole solo metter nero su bianco quella che è la mia convinzione più certa riguardo White Collar: Neal si metterà con Sara (sigh, sono rassegnata oramai), ma il motivo è solo quello che dico qui, anche non volendolo vedere in chiave slash, e niente e nessuno al mondo riuscirà a farmi cambiare idea, nemmeno se me lo dicesse Jeff in persona. XD
AH!
Per la prima parte del titolo devo ringraziare Frank Sinatra ♥ e così sarà anche per le fic a seguire, le sue canzoni hanno dei titoli che solo a leggerli ti ispirano una trama e/o si adattano bene ad una storia Neater. *___*



"Moz ha organizzato una 'festa magnifica', a suo dire, da June... E' alle otto, comunque, se vuoi venire... Peter, per favore... Ci terrei davvero molto... Sì, sì, capisco... Da quel che mi ha detto Sara, Elizabeth ci andrà... Sì, certo... Sì... A domani? Sì, ovvio. Ciao."
Neal riattaccò con un sospiro e rimase ad osservare il cellulare finché dei passi non attirarono la sua attenzione.
"Peter verrà?" domandò Sara, posandogli una mano sulla spalla, dolcemente.
"Non lo sa... ha detto che ha un caso complicato per le mani."
"Vedrai che farà di tutto per esserci; non può perdersi il tuo addio al celibato, no?" sorrise la donna e gli posò un bacio sulle labbra.
"Non può..." ripeté l'ex truffatore, ma in fondo non ne era così convinto.

***

"Peter, hun, svegliati", chiamò Elizabeth, scuotendolo delicatamente per un braccio.
Il federale si voltò dall'altra parte e nascose la testa sotto il cuscino, mormorando qualcosa di incomprensibile.
"Che avete fatto ieri sera?", domandò con una risata la donna.
"Non ci sono andato", biascicò Peter.
"Ti sei ubriacato?"
"No... Sì... Forse..."
Elizabeth gli tolse il cuscino dalla testa e gli posò un bacio sulla fronte.
"Alzati, dobbiamo andare... E' Neal", sussurrò comprensiva.

***

"Avanti."
Diana e Christy entrarono nella stanza dove la sposa stava finendo di prepararsi.
"Ehi, wow, sei praticamente già pronta!" si complimentò Diana.
"Sì, non ce la facevo ad 'aspettare' chissà cosa come fanno sempre veder in tv", Sara rise, nervosa, "ma forse era meglio se aspettavo", terminò, indicando il proprio abito, che già presentava alcune pieghe.
"E' una delle poche volte in cui la sposa è pronta prima del consorte", commentò Christy, divertita.
L'assicuratrice si voltò verso di lei, "Neal non è pronto?"
"Il suo amichetto ha detto così, giusto due minuti fa... ma si sà che è una prima donna", rispose Diana. "Non preoccuparti."
"Già, non c'è niente di cui preoccuparsi", si ripeté Sara.

***

"L'ingresso alla chiesa non è da questa parte", fece notare Peter.
"Lo so, vieni", lo guidò Elizabeth, prendendolo sottobraccio.
Dopo pochi minuti si ritrovarono davanti ad una porta chiusa.
"Prima tu", disse la donna con un sorriso e indicò la porta. "Prego."
Peter la guardò senza capire, ma decise di fare come la moglie chiedeva.
"Cosa significa?" domandò, una volta all'interno.
"Dovete parlare", annunciò lei, chiudendogli la porta alle spalle.
Peter rimase immobile, fissando davanti a sé mentre l'uomo che ancora aveva da finire di prepararsi gli si avvicinava. "Ho chiesto io a Elizabeth di portarti qui. Scusa questo trucchetto, ma dovevo parlarti prima della cerimonia", disse Neal.
"E di cosa dovremmo parlare, di grazia?" domandò Peter, mettendo le mani sui fianchi.
"Di questo. Di me che mi sposo, di te che non mi hai mai detto nulla e mi eviti", rispose l'altro, allargando le braccia a indicare il tutto, sé stesso e la stanza in cui si trovavano, occupata dai vestiti che avrebbe dovuto indossare quel giorno.
"Non ti evito."
"Non sei venuto al mio addio al celibato."
"E' un caso difficile, te l'ho detto."
"Stronzate! E guardami negli occhi, per Dio!" urlò il promesso sposo, scagliandosi verso l'altro solo per spingerlo contro la parete dietro di lui, le mani premute contro le sue spalle.
Finalmente erano occhi negli occhi, Peter stupito e Neal con il fiato corto per quello scatto d'ira.
"E' colpa tua. Tua, tua, tua!" riprese a urlare il più giovane. "Questo dannato matrimonio è solo colpa tua! E ora non hai nemmeno la decenza di dirmi qualcosa."
"Che vuol dire?" domandò Peter, seriamente incapace di afferrare l'esatto significato di quelle parole.
"Sei stato tu a spingermi tra le braccia di Sara, tu a farmi credere che sarebbe stata la cosa migliore che potesse capitarmi, sei stato tu a volere questa unione..."
Neal era senza fiato, bloccato da un nodo alla gola che stava velocemente raggiungendo gli occhi sotto forma di un pianto che non sapeva se sarebbe riuscito a trattenere.
"Volevo solo che tu fossi contento e soddisfatto di me... ed ora non mi dici nemmeno 'auguri'..."
La tensione che lo aveva guidato fino a quel momento era svanita e lui si ritrovò a perdere tutte le forze, accasciandosi contro Peter che lo sorresse immediatamente, istintivamente, stringendolo a sé e poi baciandolo fino a che ebbe fiato.
"Peter... Cosa..."
"Auguri, Neal."

***

Sara guardò Elizabeth negli occhi, incredula. "Cos'è questa storia?"
"Ricordi? 'E lui ha Neal, nel bene e nel male'?" rispose serena, "Non so che intenzioni hai, ma se vuoi sul serio sposare Neal è meglio che ci fai l'abitudine."
"Ma... Cioè, l'hai sempre saputo eppure..."
"Sì, lo sapevo da prima di lui... So anche che non mi farà mai del male e non vuole farne né a te né a Neal", disse Elizabeth. "E so che se vi sposerete dovremo rinunciare alle nostre cene assieme... Beh, in effetti è già da un po' che non ne facciamo, ma non me la sento di fargli pressioni su questa cosa."
Sara si lasciò cadere a terra, incurante di sporcarsi l'abito bianco. "Non riesco proprio a capire come tu possa essere così tranquilla", parlò, la voce che si sentiva appena.
"Amo Peter e conosco Neal. E' una persona fantastica ed è fantastico il suo effetto su Peter. E' assurdo che sia io a dirlo e non lo avrei creduto possibile, ma non riesco a pensare di impedire a Peter di vederlo, o di 'volerli separare'", la signora Burke rise, ma tornò subito seria. "Forse devo correggere la tua frase, 'e Peter ha anche Neal'. Mentre Neal ha sempre avuto Peter... Ha ancora anche Sara?"

***

Gli invitati al matrimonio erano in trepidante attesa, e anche un po' spaventati.
Anche il prete era a disagio. Era la prima volta che né la sposa né lo sposo erano puntuali davanti all'altare, eppure aveva visto entrambi quella mattina e sembrava tutto a posto.

***

"La regola vorrebbe che tu fossi ad aspettare la sposa in questo momento", gli ricordò Moz, osservando la giacca dell'amico, che aveva in mano.
"La regola vorrebbe che fossi davvero innamorato di lei..."
"Non lo sei?"
"Non lo so più."
Neal stava osservando fuori dalla finestra, ma non guardava nessuna cosa in particolare.
"Mandi all'aria il matrimonio?"
L'infantile eccitazione dell'uomo tradiva una nota di speranza; non avendo mai celato il proprio essere contrario a quella coppia.
Il più giovane rimase in silenzio alcuni istanti, poi strinse le mani fino a sentire le unghie conficcarsi nei palmi.
"No."
Mozzie non disse niente e, serio, gli passò la giacca.

***

Peter si era allontanato dalla chiesa pensando a quanto fosse stata una pessima idea. Erano state tutte pessime idee, doveva solo decidere quale era stata la peggiore... Andare lì quella mattina o 'spingere Neal tra le braccia di Sara'?
"Non scappare ora, Peter!"
Proprio la donna a cui stava pensando lo chiamò e lui si voltò solo per vederla arrancare verso di lui, il vestito tenuto sollevato con una mano, mentre nell'altra reggeva il velo.
"Sara, che ci fai qui?" domandò stupito.
"Ho bisogno di sapere quello che mi aspetta se sposerò Neal", rispose, determinata.
"Una vita da brava donnina di casa, tanti mal di testa e, spero per voi, dei bei bambini", disse l'uomo, velocemente.
"Intendevo da te... Cosa hai intenzione di fare?"
"In che senso?"
"Ho parlato con El. Non ho intenzione di fare come lei... Non ho la sua pazienza, non sopporterei di sapere che mio marito ama un'altra persona, o anche un'altra persona, nemmeno se sei tu."
"Perché sei venuta a parlarne con me? Dovresti dirlo a Neal."
"Ho bisogno di saperlo da te... Ho bisogno di sapere se El ha davvero ragione. Ami Neal? Anche lui?"
"Basta essere reticenti, Peter!" continuò, dopo che non aveva ottenuto nessuna risposta.
L'uomo si passò una mano sulla fronte, come per far passare una fastidiosa cefalea. "Non ho intenzione di diventare l'amante di Neal, se è questo che ti preoccupa", disse infine. "Ma prima di dire di sì assicurati che quello che stai per fare è davvero quello che vuoi."

***

Quando Neal entrò nella chiesa, gli ospiti tirarono un sospiro di sollievo, almeno a metà. L'officiante lo raggiunse lungo la navata centrale, un sorriso teso sul volto.
"Neal, meno male... Sara?" domandò l'uomo.
"Sara? non la vedo da ieri sera... non era già arrivata?"
"Sì, ma non in chiesa... ma vedrai che sarà questione di minuti... le spose lo fanno sempre", rispose accompagnandolo fino all'altare.
Quando Neal si voltò verso parenti e amici scorse lo sguardo su tutti loro e infine lo posò, sconsolato, su Elizabeth che gli sorrise incoraggiante.

***

Lo sposo si stava scusando con tutti per l'attesa, quando Sara apparve sulla porta della chiesa.
Qualcuno diede segno di far partire la musica, ma venne interrotta quasi subito. Le condizioni della donna non erano quelle che ci si sarebbe aspettate; il vestito non era più candido e perfetto, i capelli erano abbandonati a loro stessi e il velo era ripiegato tra le mani guantate della sposa.
Neal gli si era avvicinato di corsa, preoccupato. "Stai bene? Cosa è successo?"
"Non possiamo sposarci... non ora", rispose e poi avanzò, fino a vedere tutti i presenti. "Scusatemi. Il matrimonio non ci sarà più, ma se vorrete approfittare lo stesso del banchetto non ci sono problemi; dovrete solo aspettare fino all'una", annunciò con una leggera risata, anche se non era divertita. "El, scusa se ti dò anche questa incombenza, ma potresti pensare tu ad accompagnarli?"
"Aspetta, che cos'è questa storia?" domandò Neal.
"Quello che ho detto."
"Dobbiamo parlare. Aspettate qui, per favore", chiese l'ex truffatore e prese la donna per un braccio, guidandola fuori. "Che ti è preso?"
"Mi ami?" domandò in risposta.
"Che domande sono? Certo."
"E Peter? Cosa provi per lui?"
Neal la fissò incredulo e spiazzato. "Peter? Cosa c'entra Peter ora?"
"Rispondi sinceramente alla mia domanda: ami Peter?"
L'uomo davanti a lei la fissò in silenzio alcuni istanti, poi sospirò. "Non lo so."
"Visto? Non possiamo sposarci. Non finché tu non ti sarai chiarito e non se lo ami o se ami anche lui. Sarebbe una pessima idea", terminò con un sorriso forzato, prima di allontanarsi da lui e dalla chiesa.

***

Neal si voltò lentamente. Forse si aspettava, o sperava, di vedere Peter che lo stava aspettando - o Sara che era tornata indietro -, ma la piazza era vuota.
Solo qualche macchina passava di tanto in tanto, sormontando il chiacchiericcio di alcuni invitati che si dirigevano al bar lì vicino per un aperitivo.
Moz gli si avvicinò dopo alcuni attimi.
"Mi dispiace, amico."
"Da June, ieri sera, era rimasta una bottiglia di squisito bordeaux, vero?" ricordò il più giovane, voltandosi verso di lui e sorridendogli appena.
Aveva capito cosa intendeva Sara. Non poteva imputare la colpa ad altri se non a sé stesso e, finché non sarebbe riuscito a prendere una decisione precisa, sapeva che sarebbe stato inutile restare lì a piangere e tergiversare su quello che era accaduto.
   
 
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