Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |      
Autore: EchelonGD    31/03/2011    3 recensioni
“Senti... ti va di venire a casa mia domani pomeriggio? Inizieranno le vacanze natalizie, e Gerard torna da New York, saremo tutti molto contenti di vederlo... e di certo lo sarai anche tu. Puoi rimanere per cena.”
A quelle parole, il cuore cominciò a battere freneticamente.
[...] "Mikey! Brutto figlio di puttana! Apri questa fottutissima porta del cazzo, traditore che non sei altro!"
"Mi dispiace, non uscirete di lì, fin quando non glielo avrai detto."
"Dirmi cosa?".
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Disclaimer: Nulla di ciò che dico e scrivo è vero, perchè è puramente costruito dal criceto che corre nella ruota  del mio "cervello". E se fosse vero, beh, bacerei i piedi ad un barbone. -MAI!

Spazio autrice: beh, non c'è molto da dire, è la prima one-shot con i POV che scrivo davvero, perdonatemi la lunghezza o che ne so io, se vi farà schifo, lo posso capire caVi.

Buona lettura :33
 

 And finally, here is the truth.


{Frank POV}

 
Vaffanculo a me e alla mia cazzo di abitudine di svegliarmi sempre troppo tardi.
Infilai i primi stracci che trovai, ingurgitai la colazione che mamma aveva preparato di nuovo con tanta cura, senza sentirne neanche il sapore -veramente senza neanche sapere cosa fosse- e mi precipitai fuori casa con la giacca ancora aperta ed il freddo che subito tentò di congelarmi le ossa.
“Ehi Frank!” urlò una voce che correva verso di me.
“Mikey!” risposi senza fermarmi, ma voltandomi per dargli una pacca sulla spalla.
“Grazie per avermi aspettato fratello.”
“Uhm scusa, ero in ritardo e pensavo fossi già andato via.”
“Pff, in ritardo eh? E quando mai.” gli sorrisi sarcastico spintonandolo con la spalla.
“Senti... ti va di venire a casa mia domani pomeriggio? Inizieranno le vacanze natalizie, e Gerard torna da New York, saremo tutti molto contenti di vederlo... e di certo lo sarai anche tu. Puoi rimanere per cena.”
A quelle parole, il cuore cominciò a battere freneticamente.
Cosa aveva appena detto?
Gerard stava tornando dall'accademia d'arte? Ovvio, avrei dovuto aspettarmelo, le vacanze natalizie erano ormai prossime. Ma- Gerard stava tornando cazzo.
Quanto mi mancavano i suoi occhi. Quanto mi mancava la sua voce.
Quanto mi mancava.
L'unico ad essersene accorto -ovviamente- era stato Mikey.
Forse per il modo in cui ogni santissimo secondo che passavo in casa Way, ovvero impegnato a fissarlo mentre accovacciato sull'angolo del divano era intento disegnare, mentre Mikey mi distruggeva ai videogames -quando si dice ‘vincere facile’ eh?-;
E da tutte la volte che lui mi si avvicinava, ed io cominciavo a balbettare come un povero demente. O da tutte le volte che ogni "servizio", diventava una buona scusa per stargli accanto -come andare a buttare la spazzatura, scendere giù in cantina a prendere qualche sedia, io ero sempre ben disposto ad aiutarlo-.
Ma era troppo tardi ormai per dire che era solo il fratello del mio migliore amico.
Cioè ragazzi, ero totalmente fuso. Anzi, messo sul fuoco a lessare, poi nel forno ad abbrustolire, ed infine nell'acqua bollente ad ustionarmi, mi seguite? Quando lo avevo visto l'ultima volta? uhm inizio settembre? Poi era partito.
Beh, non vedevo l'ora di vederlo, era vero.
“Ehm, sì certo, non mancherò.”

 
***
 
{Gerard POV}
 
 
Il tepore dei termosifoni accesi, pizzicò le mie guancie e le mie mani, imporporendole leggermente.
Casa, dolce casa.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma mi era mancata. Quando passi mesi lontano dalla tua famiglia, lontano dai tuoi amici -che per me erano di un numero decisamente ristretto-, e poi torni alle tue origini, ti rendi davvero conto
di quanto queste siano favolose.  Trascinai la piccola valigia del tutto dentro, sbattendo la porta.
“Sono tornato!” Dissi con voce acuta quanto bastava, sperando in qualche risposta.
“Mamma? Papà? Mikey? C'è nessuno?” sfilai la giacca umidiccia, e poggiai l'ombrello al mio fianco.
BEN TORNATO!” urlarono in coro. Da dietro il muro saltò fuori tutta la mia famiglia, zia Hanna e zio Mark compresi.
Provai a sorridere, ma mi pietrificai quando una macchia di capelli mezzi castani mezzi biondi, si fece spazio vicino a mio fratello, una macchia bassa, che teneva lo sguardo fisso al pavimento, o meglio mi guardava di sottecchi.
Ecco che allora sprofondai in una risatina, un sorriso a trecentosessanta gradi, gli occhi accesi dall'euforia, e mi buttai addosso a Mik e Frankie abbracciandoli tutti e due con entrambe le braccia.
“Oh quanto cavolo mi siete mancati ragazzi!” appoggiai una guancia prima sulla spalla di uno, poi su quella dell'altro, stringendoli più forti a me. Frank era esattamente immobile, mentre Mik ricambiò la presa dandomi una pacca sulla schiena; "anche tu mi sei mancato fratellone" e poi due ultime pacche veloci per chiudere quel quadretto.
Ancora con il mio precedente sorriso, li fissai come se non li avessi mai visti.
“E tu non mi dici nulla Frank?! Che c'è, non ti sono mancato?!”
“Nono! Cioè...sì. Volevo dire che no, non m-si, mi sei mancato Gerard.”
“Va bene, ma deciditi.” risposi ironico. Frankie accennò un sorriso molto flebile, e tornò alla sua faccia seria.
Poi Mikey lo trascinò per un braccio lontano da me, giustificandosi con uno "scusa un attimo Gee". Intanto salutai gli altri parenti e Linda.

 
***
 
{Frank POV}
 
"Frank.. mi-dici-che-cosa-diamine-stai-FACENDO?! Sembri un idiota! Datti una svegliata, merda!"
"Ahi, il braccio!" riuscii soltanto a dire, strappandomi dalla sua presa forte. Cazzo di anoressico. I muscoli ce li aveva eccome. – Ma effettivamente, che figura del cazzo c’avevo fatto!?
Rimase per qualche secondo a fissarmi, come in attesa di una qualche risposta, abbassando la testa alla mia "altezza" -se così vogliamo definirla- mentre io cercando di evitare il suo sguardo, massaggiavo la parte lesa del braccio ancora intorpidito per lo strattone.
"Senti Mik, è già abbastanza difficile, non mettertici pure tu adesso." sbottai in fine, e feci per andar via.
"Invece io mi ci metto eccome!-continuò- Se ti piace, vai e diglielo, punto."
Arrossii fino l'inverosimile,  e con voce offesa gli risposi “COSA!? A me non piace proprio nessuno Mik, devi aver capito male.”
“Avrò anche capito male, ma ti ricordo che a fine mese Gee torna a New York, quindi se "nessuno" ti piace, vedi di darti una mossa prima che torni in una città a più di mille chilometri di qui, dove potrebbe conoscere chissà chi!”
Si allontanò a passi larghi e rabbiosi, lasciandomi col fiato sospeso a fissare il vuoto che prima era occupato dalla sua presenza.
Aveva fottutamente ragione. Dovevo fare qualcosa.
Ma il problema era... cosa?

 
***
 
{Gerard POV}
 
Per tutta la durata della cena Frank restò in silenzio. Ogni tanto cercavo di intervenire su un qualche argomento, ma lui sembrava sempre chiuderlo con una risposta secca.
Che ce l'avesse con me?
Ma cosa gli avevo fatto?
Pensare era estremamente difficile con zio Mark e papà che parlavano di football - o baseball, quello che era, lì!- e Linda, mamma e zia Hanna si scambiavano le ricette per i piatti più sconosciuti di questo mondo.
Anche Mikey era in silenzio, adesso che ci facevo caso.
Finito anche il dessert, quel silenzio fra noi tre stava diventando insopportabile.
“Ragazzi...- cominciò mio fratello -Mi accompagnate giù un attimo? Voglio farvi vedere l'ultimo gioco che mi ha prestato Ray!”
Oh GesùGiuseppeMaria, grazie al cielo!
“Assolutamente, mi sta scoppiando la testa fra motori e cotone per cucire.- risposi senza farmelo ripetere due volte -tu vieni Frank?”
“Ehm... veram”
, lui viene.” Mikey lo trascinò su dalla sedia per il colletto della maglia, sorridendomi falsamente. Qualcosa puzzava. Di brutto.

 
 
***
{Frank POV}

 
“Aaah! Vi ho battuto di nuovo! Non potete farci nulla, io sono più forte!” sbottò  il magrolino. Era la.. uhm, quinta-sesta partita di seguito? Tipo erano passate due ore.
“Hmpf, solo culo. Basta, mi sono rotto, vado fuori a fumare una sigaretta” Gerard si alzò dal materasso di fronte la TV dove stavamo giocando, ed io seguii con le orbite i suoi movimenti.
“No aspetta!” Mikey si piazzò di fronte a lui, bloccandogli l'uscita.
“Cosa vuoi Mik?” Gee alzò un sopracciglio incuriosito.
“Ahm io nulla. E' Frankie sì! Oh sì, piccolo, dolce, Frankie ehm... deve dirti qualcosa!” così facendo si girò di scatto, afferrò la chiave dalla serratura interna -dov'eravamo noi ovvero- e chiudendosi la porta alle spalle uscì serrandoci all'interno.
 
"Mikey! Brutto figlio di puttana! Apri questa fottutissima porta del cazzo, traditore che non sei altro!" Mi fiondai sull'uscio ormai chiuso a chiave dal mio 'migliore amico' -non so se lo sarebbe ancora stato dopo quello- sbattendo i pugni contro il ferro freddo dell'entrata dello scantinato abitabile. "Merda!" sputai fra i denti, la fronte contro la barriera davanti a me.
"Mi dispiace, non uscirete di lì, fin quando non glielo avrai detto." rispose dall'altra parte lo spilungone. Ma vaffanculo, stronzo.
"Dirmi cosa?"
Ecco, perfetto. Adesso si che ero DAVVERO nella merda fino al collo. Ma quale collo, vi ero proprio sprofondato dentro con tanto di ancora attaccata ai piedi, non sarei più risalito.
"Frank cosa devi dirmi? Sto cominciando seriamente a preoccuparmi, se c'è qualcosa che devi dirmi, puoi farlo tranqu-"
"Non devo dirti nulla Gerard. Hai solo un fratello fissato, che vede cose che non ci sono." mi lasciai cadere con le spalle sempre contro quella fottutissima porta, e portai le mani agli occhi stropicciandoli.
Gerard si inginocchiò davanti a me, per terra.
"Cose che non ci sono? Del tipo?"
"Niente, stronzate."
"Beh ma se proprio vuoi uscire, dirmi questa "stronzata" ti aiuterà a farlo. Dai, lo sai che con me puoi parlare."
Fuck, le sue labbra. Fuck, la sua voce. Fuck, la sua fottuta dolcezza.
Appoggiò la mano sulla mia spalla. Aveva gli occhi puntati su di me, li sentivo, anche se non li vedevo.
Roteai la testa, facendola cadere sulla superficie retrostante, le palpebre ancora abbassate.
"Pensa che tu mi pia-mcjfdshinxihawaxpi-ci."
"Che io-che cosa?" non sorrideva più, ma si stava seriamente incuriosendo. Ma quanto sono deficiente, eh?
"Frank, ti spiace parlare normalmente? Scusami, ma non conosco ancora l'austroungarico.”
Mikey era sicuramente con l'orecchio attaccato allo strato di ferro che cercava di origliare, ne ero quasi del tutto certo.
“Mh Gerard cazzo! Nulla! NULLA! Enne-u-elle-elle-a!! Conclusi alzandomi da terra, seguito poi da lui.
"Nulla nulla?" mi chiese fissandomi ancora incuriosito.
"Null- no, cazzo. No." scossi la testa dandomi mentalmente dell'imbecille per l'ennesima volta.
"Eh?"
"Sta zitto, Gerard. Zitto." mi alzai sulle punte, gli afferrai i capelli con una mano, e avvicinai la sua testa al mio viso, baciandolo.
"Zitto." gli sussurrai un ultima volta sulla bocca.

 

 ***
 {Gerard  POV}
 
Zitto? E chi diceva nulla.
L'altro suo braccio, mi roteò attorno al collo, tirandomi maggiormente.
Appoggiai le mani sui suoi fianchi, stringendolo di più a me, ma si scostò all'improvviso.
“No. Nonono, scusami, non dovevo, scusa Gee.” face un passo più indietro, tornano contro la porta. Lo sguardo basso, una mano sulla fronte a mo' di visiera, scuoteva il capo.
“Cosa?! No scusa, adesso tu torni qui a baciarmi. Finalmente che t'eri deciso, ti caghi anche addosso ora?! Eh no. Adesso sei mio.”
Ero stanco, davvero. Avevo aspettato troppo tempo, non ce la facevo più. Afferrai la mano che aveva sulla fronte, riportandolo a me, camminando fino il materasso dove prima eravamo seduti intenti a giocare.
Lo spinsi sopra, posizionandomi a cavalcioni sul suo corpo.
“Gerard io...”
TU ora stai zitto. Eh, una volta a testa. Anzi, facciamo che stiamo zitti entrambi, okay?”
Presi a baciarlo furiosamente. I respiri si intrecciarono, seguiti dalle lingue, e dai petti che si alzavano e abbassavano per l'affanno.
Con un movimento veloce gli tolsi la maglia rossa, ed alzandomi le braccia, lui mi sfilò la mia -rigorosamente nera.
“Non potevi deciderti prima, che cazzo?”
“Non sarebbe stato così divertente.” mi rispose il nanetto, negli occhi una strana luce. Limpida. Eccitata.
Mi bloccai un attimo a fissare le due iridi castane, accarezzandogli la guancia con il pollice.
“Infatti è stato solo estenuante.”
No davvero. Certo mi sarei potuto decidere anch'io effettivamente... ma Frankie mi era sempre sembrato così... così- etero. Estremamente etero. E a parte qualche sguardo che mi lanciava ogni tanto, non lo avrei mai detto.
Ti stavo aspettando.”
“Allora sei tu che vuoi continuare a parlare, vero?”
Nah.”

 
 
***
{Frank POV}
 
Pelle contro pelle.
I suoi baci erano ovunque, sul mio collo e poi sulle mie gambe.
Lo sentii scendere, avvicinarsi alla mia erezione sempre più tangibile, sfilare ciò che restava a coprirla.
Io feci lo stesso.
Poi le sue labbra sempre più vicine in quel punto esatto,  che in seguito mi regalavano un piacere indescrivibile.
Mi leccò per tutta la mia lunghezza, e sentivo i brividi salire su per la colonna vertebrale.
“G-gee..” non riuscivo a dire molto, ma non credo che questo gli interessasse.
I suoi occhi dal basso mi fissarono per un momento, maliziosi.
“Perchè cazzo ti sei fermato?” chiesi non poco scazzato. Non poteva farmi questo, non ora.
“Se ti metti a pancia in sotto, ti faccio vedere le mie motivazioni.” disse una volta salito, al mio orecchio.
Non me lo feci di certo ripetere due volte.
...
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: EchelonGD