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Autore: JackoSaint    02/04/2011    5 recensioni
"Essere dio, essere Padre dagli Dèi non dovrebbe farvi ricercare il contatto con la rudezza e la severità della vita mortale... del mio sangue... Non vi temo.... inutile che vi fermiate innanzi a me e chiniate il busto allungando la mano verso il mio capo... Sono solo... un umano... ma questo non significa che io debba provare timore per un dio..."
Ecco a voi il seguito di "Dodekatheon - i Dodici Olimpi". Cinque anni dopo la battaglia contro gli Argonauti, una nuova minaccia che si credeva assopita rivendica il volere degli Dèi: un compagno da riconquistare con l'aiuto dell'unica persona che possa sciogliere questo Nodo di Gordio... colui il quale in Terra opera il divino compito di ghermire i sogni ed i pensieri mortali... il Cacciatore di Sogni.
Genere: Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 - L'incarico di Dohko



Ed eccomi popolo! In diretta da casa mia, Fe' XD
Sono qui per dissipare i vostri dubbi esistenziali con un altro capitolo di questa fic che, sarò sincera sposandomi con il parere di mia sorella, non credevo avrebbe ottenuto così tanti lettori **
Non posso che lasciarvi alla lettura, e ancora grazie!
Fe'





- CAPITOLO 3 -
L'INCARICO DI DOHKO

Questo capitolo è di
Federica

Kanon  si passa la cinghia dello Scrigno sulla spalla destra e si riavvia i capelli con un gesto quasi nervoso.

- Andrò con lui - .

- Ma Kanon, Ethelred ha esplicitamente detto che è necessaria solo la presenza di un rappresentante - .

- Dohko mi vuole con lui - .

Artemide alza appena un sopracciglio. - Sì? - .

- E' il Grande Sacerdote, non posso disobbedire - Poi il Cavaliere flette le gambe per essere all'altezza della bambina che insistentemente reclama un po' d'attenzione tirandogli i lembi della raffinata veste. - Mia piccola Dea - le mormora scombinandole con affetto i capelli, - sarò di ritorno presto, è una promessa - .

- Promessa? - .

- Sì, una promessa - ripete lui, e le scocca un bacio per poi alzarsi di nuovo e adagiare un bacio sulle labbra di Artemide. - Dohko vuole che qualcuno lo accompagni. Vedrai che non correremo rischi, qui rimarranno Ermes e tutti gli altri Cavalieri d'Oro - .

-Qual è il luogo che dovete raggiungere? - .

- Un piccolo antro dell'Irlanda del Sud - è la semplice risposta che le giunge. - Sharandal ci dirà come liberare i ricordi di Shaka. Non è certo mio desiderio trovare l'esercito dell'Olimpo schierato fuori dalla Sala del Trono. Cinque anni fa gli Argonauti ci sono bastati - .

La Dea si lascia sfuggire un sorriso; ma ecco che sul suo volto cala un velo di disagio che la costringe ad abbassare gli occhi. Kanon le passa l'indice sotto al mento e si china quel che basta per incrociare il suo sguardo:

- ...qualcosa non va, mia cara? - .

- Solo mi chiedo perché il Divino Zeus stia aspettando così tanto per attaccare il Grande Tempio... - .

- Probabilmente non è sicuro della vittoria... anche se attaccarci ora che Kora è ancora bambina sarebbe una mossa molto più astuta - si corregge subito lui, incrociando la piccola Athena con espressione ansiosa. - Probabilmente sta aspettando un momento in particolare. Zeus sa bene che questa è la Sede del potere divino in terra, e che desideri il controllo di questa zona è più che giustificato. Il punto è... perché aspetta? - .

 - Kanon - lo chiama una voce alle spalle, e Kanon si volta, con un sopracciglio di poco arcuato in un'espressione pescata al momento:

- Uhm...? Dohko? - .

Dohko era sull'uscio, appoggiato con la spalla allo stipite. Alla schiena aveva lo Scrigno della propria Armatura, e in testa, a coprire appena un'occhiata da bravo ragazzo, il caratterisco copricapo in paglia.

- ...mi dispiace disturbarvi, ma è ora di andare - aggiunge questi facendo scorrere un dito sulla visiera e sbirciandoli con un sorriso da sotto di essa.

- Sì, scusami - L'altro Cavaliere sorride, dona un ultimo bacio ad Artemide, un'ultima carezza alla bambina, e poi passa accanto a Dohko uscendo dalla stanza. Il Saint di Libra dedica un inchino del capo alle Dee e se ne va a sua volta, nel fruscio di seta della tunica bianca.





Carrauntoohil, Irlanda del Sud

Hanno attraversato svariate midlands e finalmente le loro gambe risalgono sul fianco della montagna loro destinazione. Ethelred è il primo della fila e li guida fin quasi sulla vetta, ad oltre mille metri d'altitudine. Nell'atmosfera frizzante s'indovina un cosmo sconosciuto ed intraducibile, scritto con l'alfabeto di secoli ed ere dimencate dalla storia. Kanon ad un tratto si ferma, annusa l'aria con l'atteggiamento di chi ha fiutato un pericolo.

- Dohko - mormora.

L'altro Saint si ferma bloccando istintivamente il passo che stava muovendo. - Cosa ascolti? - .

- Questa energia cosmica... proprio non ci hai fatto caso? - .

- E' il mio maestro - risponde Ethelred, e i due Cavalieri alzano lo sguardo su di lui, che li ha inquadrati con un sorriso dall'alto di uno spuntone di roccia. - La sua forza è pari se non superiore a quella di voi guerrieri di Athena - .

- Possiede anch'egli un'Armatura? - chiede Kanon in tono quasi brusco.

Ethelred  affila lo squardo senza rinunciare a quel suo serafico atteggiamento. - Cavaliere di Gemini, dovrei forse pensare che voi uomini di Atene basiate tutto quanto sulla forza fisica? Ebbene, il mio maestro non veste Armatura alcuna, ma il suo spirito è forgiato ancor meglio delle scaglie che vi ricoprono - .

Un controllo mentale spropositato... Un'autorità che tiene imbrigliati i pensieri di tutti gli uomini in terra...

- Dohko - lo richiama Kanon strappandolo ai pensieri, - andiamo - .

Il Saint di Libra alza gli occhi, si accomoda per bene lo Scrigno in spalla, riprende il cammino. Proseguono ancora per forse un'ora, quando finalmente Ethelred balza su una roccia e si ferma dinanzi alla bocca di una caverna scavata nella roccia.

- Non parlerete finché non ve ne sarà dato il permesso - raccomanda l'allievo del Cacciatore una volta che i Cavalieri l'hanno raggiunto. Riceve in risposta cenni affermativi del capo, così  si volta ed entra nella montagna.





...Odo l'insistente gocciolio dell'umidità mentre i miei passi annaspano e proseguono goffi nella quiete della montagna. E' così strano... come cambiare  luogo, mondo, universo, dimensione. Più avanzo e più affogo nell'incoerenza del tempo.
Così, seguendo il barlume della fioca realtà cui la mia mente si aggrappa, soffoco nell'inesplorabile silenzio.

Davanti, attorno, dietro, sopra, da ogni dove la pietra è smembrata dalle lame blu di un sole straniero che lì non dovrebbe esistere. Nelle cavità di roccia s'intravedono, temerari e palpitanti, i barbagli d'intangibili lumi che sembrano sbirciarli affacciandosi fra le fessure. Il gocciolio irrequieto che domina nell'atmosfera scandisce i respiri dei due Cavalieri.

Avanzano e la luce del giorno viene soffocata dalla bocca della caverna.

Lì dentro il serpeggiare di quel cosmo è ancor più pressante, come se ogni centimetro di pietra ne sia impregnato e vigili sulle anime,

...i miei pensieri...

di quegli attesi visitatori. La lame blu illuminano appena l'unica via che sgomita nella cavità e Ethelred, fiero e sicuro nel sibilo della veste, avanza a testa alta abbozzando un sorriso.

- Dohko di Libra - dice d'un tratto, arrestandosi e voltandosi.

Dohko leva lo sguardo e non riesce a nascondere un leggero fremito di nervosismo. - Eccomi - .

- Ne state versando di sabbia nella vostra Clessidra, dico bene? - .

- Versare... sabbia? - .

- Pensare - traduce Ethelred. Il suo sorriso si scorge oltre le sfumature azzurrine da cui è colorata l'atmosfera, e nei suoi occhi si leggono guizzi di meschina ironia.  - State pensando troppo. Ma siete più che giustificato, è giusto avere la mente confusa in un luogo in cui sono riuniti tutti i pensieri del mondo - .

Io... pensare troppo?

Il Saint dà un colpo con il dito alla visiera scoprendo un sorrisetto ironico. - Non mi direte ora, allievo del Sommo Sharandal, che non è un caso che io mi trovi qui? - .

- Può anche darsi - risponde l'altro ammiccando con un sorriso. E poi, scostandosi su un fianco e allungando il braccio: - Sharandal, il Cacciatore di Sogni - .

Solo in quel momento Dohko e Kanon si rendono conto che le lame di luce finiscono tutte quante ad illuminare un podio ottogonale di pietra tagliato in una rientranza cilindrica. Sopra di esso, seduto a gambe incrociate sotto al diluvio di lumi bluastri, è immobile un uomo.

Mortale. Dio. O Semidio.

I lunghi capelli bianchi gli ricadono davanti alle spalle in grosse trecce, e il suo capo, coperto da un raffinato velo dorato, è di una gradevole e delicata fisionomia. Abbracciato com'è dai bagliori adamantini, le vesti scarne da cui è avvolto si riconoscono appena. Un piccolo, raffinato ciondolo è adagiato sul suo petto per metà scoperto.

Forse per il candore o per l'immobilità è impossibile indovinare l'età di chi ora hanno davanti. I battiti del suo cuore sono ancora giovani ma la saggezza che lo infagotta in lembi di cosmo aureo risale alla Notte dei Tempi.

Immediatamente, giusto dopo un breve momento di analisi, i Cavalieri chinano il capo in segno di riverenza ed avanzano ancora, sino a trovarsi al di sotto del podio. 

- Mio unico ed illustre maestro - annuncia Ethelred poggiando le ginocchia su un gradino e restando lì, inchinato in un gesto di estrema subordinazione, - ecco a Voi giunti due rappresentanti dei Grande Tempio di Atene, com'era da vostro ordine - .

- Grazie, Ethelred. I vostri nomi? - .

Kanon stringe un pugno per sopprimere un brivido delle proprie corde vocali. - Kanon dei Gemelli è il mio nome, e accompagno il Grande Sacerdote Dohko della Bilancia. Il vostro allievo ci ha chiamato in causa e noi non abbiamo potuto desistere dal vostro invito, Sharandal - .

Il Cacciatore apre gli occhi. Le iridi che si posano sui due sono ambrate, di un colore d'inafferrabile magnetismo. - Kanon e Dohko... lieto che abbiate accettato di buon grado - .

- Siamo passati attraverso delle dimensioni? - .

- Il luogo in cui ci troviamo, Grande Sacerdote, non fa parte di alcuna dimensione. Ma sì, per giungervi Ethelred ha dovuto farsi strada attraverso innumerevoli realtà - .

- Sommo Sharandal - riprende parola Kanon, - quello che vogliamo saper- - .

- ...è come evitare l'imminente attacco dell'armata di Ares, ne sono a conoscenza - .

- Dell'armata di Shaka, Cavaliere della Vergine - sembra correggerlo Dohko con una nota quasi infastidita. Lo sguardo immobile di Sharandal scivola su di lui. - Sono passati cinque anni e questo temporeggiare dell'Olimpo non può che metterci in allarme - aggiunge il Cavaliere in un sibilo.

- Io sigillo i ricordi degli uomini nelle Clessidre da me stesso custodite, è vero - riprende imperterrito il Cacciatore, chiudendo di nuovo gli occhi, - ma una volta chiuse mi è impossibile aprirle. O meglio, sono sì fragili e ognuno, anche il più innocuo dito, potrebbe scalfirle e romperle... E' mio compito custodirle, giacché se si rompe la Clessidra di un uomo, allora con il vetro si romperà anche la sua vita. Ora capite qual dovere mi spetta. E' poi vero che io posso manipolare i pensieri al loro interno, ma essendo ora il vostro compagno un dio, la cosa mi è impossibile. Per questo l'unica soluzione è distruggere ciò che dovrei proteggere - .

- Un momento - lo punge Kanon, preso alla sprovvista. Nelle sue iride s'intravedono bagliori di rabbia contenuta. - Voi stesso avete detto che se si distrugge la Clessidra di un uomo... E il vostro allievo non ci ha riferito questo particolare, anzi ci è stato detto che...! - .

- Silenzio, Cavaliere di Gemini! - è l'ordine perentorio che gli ghiaccia le parole in gola. - Non vi è stato detto perché altrimenti, vittime del sentimento umano chiamato "affetto", non sareste nemmeno venuti a dialogare con me. Sì, l'uomo la cui Clessidra viene distrutta muore a sua volta, e i suoi pensieri si uniranno alla sua anima. Ma non alla sua vita. Eppure - soggiunge riaprendo di nuovo gli occhi e passando in rassegna le espressione pietrificate dei due Saints, - esiste un oggetto in grado di sciogliere il sigillo senza uccidere il mortale ad esso vincolato. Ethelred vi ha accennatto a ciò, credo - .

Kanon e Dohko annuiscono. Poi quest'ultimo:

- Sharandal, ci serve il nome di quest'oggetto. Il luogo dove trovarlo. Il come trovarlo - .

- ...e il quando - conclude il Cacciatore, mentre sulle sue labbra si distende un mezzo sorriso. - Il quando è la parte più interessante, Dohko di Libra - .

 - Il... quando? - .

- Non si trova in questa realtà, bensì in un altro tempo. Ed anzi quest'oggetto non è propriamente inanimato: ciò che serve a voi Cavalieri è una persona - Lo sguardo di Sharandal sembra ammiccare. - Indietro nel tempo, per precisare, sì. Al tempo della Guerra Sacra cui voi, Grande Sacedote, partecipaste al fianco di Sasha, reincarnazione della Dea Athena - .

Al tempo... di Sasha...? Così indietro? Così lontano nei miei ricordi...?

Dohko si sente il palato improvvisamente asciutto, tanto che senza volerlo fa schioccare la lingua quando riacquisisce la capacità di parlare:

- ...e voi come ne siete certo? Come sapete che io possiedo... che io ci fui? - .

Silenzio. 

- Il sapere dei Cacciatori si trascina di generazione in generazione, e il mio predecessore ne sapeva sicuramente qualcosa - è la misurata risposta che riceve. Senza preavviso il Cacciatore scioglie le gambe e si alza, rubando un fremito d'incredulità dagli occhi dell'allievo Ethelred. - Sarà vostro compito, Dohko di Libra, vostro e solo compito - aggiunge Sharandal piantandogli addosso uno sguardo di pietra, - viaggiare nel tempo e portarmi Sion di Aries - .

- Sion?? - esclama Kanon, sgranando le pupille. - Sion, avete detto? - .

Cenno affermativo. Il Saint dei Gemelli si volta verso Dohko e indovina un brividio incondizionato percorrergli la schiena. Le sue pupille, ridotte a fessure, fremono appena.

Sion... così indietro... Io, recuperarti nel tempo quando ancora non eri morto? Ancor più indietro della tua resurrezione? Incontrarci di nuovo... nell'epoca che insieme condividemmo?

- Il Grande Mur suo allievo è caduto durante la battaglia contro gli Argonauti, se memoria non mi inganna - riprende asciutto il Cacciatore, abbassando di nuovo le palpebre. - Non sarebbe comunque vostro compito recuperare lui al posto di Sion  - .

- Mi state dicendo che...? - .

- Esatto. Non a caso anche chi è in grado di riparare Armature è unico nella propria generazione. Il Grande Sion ha sì insegnato al suo allievo a lenire i dolori del metallo, ma non ha tramandato l'arte più importante, quella con cui fabbricare l'oggetto che voi cercate. Questo perché credeva che mai sarebbe stato utilizzato... e in effetti, se lo si impugnasse, sarebbe la prima volta che verrebbe usato. La mia arte e quella di riparare Armature sono sì collegate - Fa una pausa, poi si sfila il ciondolo dal collo e lo porge a Dohko, guardandolo fisso senza alcun tremolio negli occhi. - Voi conoscete il vostro tempo e sapete come orientarvi. Io so spostarmi di anno in anno, ma mi troverei spiazzato in un'epoca in cui non sono nato. Ecco perché voi, Grande Sacerdote, siete l'unico a potervi permettere questo viaggio - .

- Sommo Sharand- - .

- ...accettate, Dohko di Libra? - .

Dohko incrocia un momento lo sguardo di Kanon. Legge nelle sue pupille un permesso, sulle sue labbra l'ombra di quel che sembra un sorriso. E così, volgendosi di nuovo verso il Cacciatore di Sogni, allunga il braccio e stringe nel pugno il ciondolo che gli viene porto.

- Accetto - è la dichiarazione che segue.



Angolo delle autrici

Uuuurca devo dire che è stato piuttosto impegnativo *anf anf*. Uhm, vi lascio libertà d'intesa gente, chissà se Dohko riuscirà a portare indietro il nostro amato Sion ** E se in questa seconda parte di Dode troveremo anche Sion, uhm, chissà... *si cuce la bocca* lol. Intanto abbiamo scoperto che il nome dell'attuale reincarnazione di Athena è Kora *love this name*, e sinceramente spero d'essere riuscita a spiegare al meglio il compito del Cacciatore, Clessidre e robe varie, anche perché in effetti è un po' complesso O_O" E poi, è vero che se si è Grande Sacerdote non si può essere Saint, ma per Dohko io e Gio abbiamo chiuso un occhio u.u" XD
In ogni caso, ci vediamo settimana prossima popolo, e grazie ancora **
Fe'


KanondiGemini96: Ares porta guai U_U In fin dei conti hai ragione, Ria dispiaceva anche a noi, Shaka un po' meno... xD Ma ci piace l'epiteto "Shaka, comandante dell'armata d'Olimpo". Fa tanto ficherrimo *_*
Sì, ci vorrebbe sul shhhherio Ikki *idea ideona*. Ritieniti una delle principale ispirazioni di questa fic eh XD In questa parte daremo più spazio ai Bronzini uhm uhm, speriamo di farcela XD E gli Dèi ovviamente attaccan sempre guerra, anche perché Kurumada non ha fatto luce su una cosa: ma se il Grande Tempio è la sede dell'autorità divina in terra, com'è che solo Asgard si è interessata al territorio in sé e non ad Athena come invece fanno tutti gli altri? O_O Insomma, il Grande Tempio deve pur valere qualcosa, Athena a parte XD
Besò, gracias **

charm_strange: grazie del "bentornate" ** Alla fine il senso del dovere ha prevalso e quindi ci siamo convinte di finire la fic, dato che la prima parte era piaciuta molto. Speriamo di incuriosirti anche con la seconda parte ^^
In effetti è vero, gli Dèi hanno aspettato troppo per attaccare, e ancora aspettano... ma che cosa staranno aspettando? *Mumble mumble* Chissà XD
A presto **

Ai91: come dimenticare la fanatica di Shaka? XD Ci piace l'epiteto "Shaka, comandante dell'esercito d'Olimpo" - come abbiamo risposto a KanondiGemini96 -, è tanto invitante come nomignolo *____* Dannate noi che puntiamo sempre sul fattore a sopresa xD Tranquilla per il nomignolo, hai ragione, il tipo ha un nome impronunciabile (scelto da Gio, non da me XD). Cerca di riprenderti che non vogliamo vederti morta d'infarto, un bacio :*
XD

MaikoxMilo: grazie per aver seguito anche la prima parte di Dodekatheon, speriamo di non deluderti con la seconda ^^ In questa parte daremo spazio anche ai Bronzini e vedremo di dare un po' di protagonismo a tutti quanti, a partire da Dohko che, come avrai letto, ha un missione bella tosta XD
A presto, gracias °°





 
   
 
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