.Mia adorata Vì,
è un bene che tu non possa leggere questa lettera perchè quando sarà conclusa le mie lacrime l'avranno resa illeggibile.
Questa è l'ultima di una lunga serie di lettere che ti ho scritto da quando sei scomparsa.
Le prime le tenevo per me, nella speranza che un giorno magari potessi consegnartele e leggerle insieme, ridendo poi delle nostre disgrazie passate.
Le prime lettere erano piene di speranza, coraggiose e ottimiste perchè mi rifiutavo di credere che non ti avrei mai più rivista.
E infatti così è stato.
Ti ho rivista.
Quella sera erano esattamente due mesi dalla tua scomparsa.
Erano due mesi dal ritorno del nemico che ti aveva portato via per la seconda volta.
Il villaggio in quei due mesi era diventato invivibile.
La paura ci percorreva tutti come un soffio di vento gelido.
La violenza e l'incredibile distruzione che aveva portato l'ultimo attacco erano senza precedenti.
Ma ci fu un danno non paragonabile a tutti gli altri.
La tua scomparsa, amore mio.
Di nuovo il nemico ti aveva portato via da qui.
Via dal tuo villaggio, dai tuoi amici, dalla tua famiglia.
Da me.
Erano due mesi esatti e si organizzò l'ennesima ronda.
Io mi addentrai nel bosco e camminai, invocando con fare patetico il tuo nome, senza speranza di ricevere una risposta, ma trovando conforto nella melodia del tuo nome.
Pervinca.
Camminai e camminai ancora, udito all'erta, occhi spalancati.
E alla fine, quando ormai la luna era alta nel cielo ti vidi.
Ti vidi.
Il mio ottimismo nelle prime lettere e la mia convinzione di rivederti, prima o poi, erano fondate.
Poichè ti rividi.
Ma ti rividi morta.
Nel punto più interno della foresta giacevi tu, con i vestiti dell'ultima volta in cui ti ho vista durante la battaglia.
Erano strappati in alcuni punti ma nessun taglio mortale, nessuna ferita.
Il tuo bellissimo viso era rischiarato dalla luce della luna e sembrava risplendere.
La morte non aveva intaccato la tua bellezza.
Quelle guance che tante volte avevo sfiorato erano ancora vellutate e cosparse di tenere lentiggini.
Il tuo piccolo naso a patata conservava le sue morbide linee.
I tuoi occhi verde mare erano chiusi, ma le ciglia scure formavano ancora l'arco perfetto.
Le tue labbra, saporite di miele, erano ancora vermiglie, carnose e perfette.
Appena ti vidi non riuscii a pensare a niente, nemmeno al fatto che eri morta, perchè non eri morta.
Non eri stata VINTA dalla morte.
Anche lì, distesa in quel bosco, illuminata dalla luna, sembravi come sempre fiera, imponente e invincibile.
No, la morte non ti aveva vinto, tu ti eri abbandonata a lei.
Era chiaro.
Ti eri sacrificata.
Avevi utilizzato  quell'incantesimo, che sempre avevi studiato, sapevi bene come utilizzarlo, nel caso più estremo.
L'incantesimo di Distruzione Assoluta.
Sapevi che grazie a questa magia saresti riuscita a distruggere anche l'entità più invincibile del mondo, ma sapevi anche che il tuo corpo, come quello di chiunque avesse tentato quell'incantesimo, non avrebbe resistito a quello sforzo sovraumano.
Ecco perchè la morte non ti aveva sconfitta.
Tu avevi deciso di morire.
Di morire per il villaggio.
Per la tua famiglia, i tuoi amici, per me e per tutti quelli che grazie al tuo sacrificio avrebbero goduto davvero un’ esistenza tranquilla.
Quando ti riportai al Villaggio e spiegai tutto, l'alba si approssimava ma scese la notte più buia su di noi.
Il fatto che il nemico era stato sconfitto per sempre non aveva più significato, davanti alla tua morte.
O per meglio dire la morte della cittadina più coraggiosa, fiera e onorevole che Fairy Oak abbia mai avuto.
Il tuo sacrificio ci ha donato la pace, ma tutti noi siamo ancora sconvolti, nonostante sia passato ormai qualche mese.
Sono fiero di amarti.
Sono fiero di amare, di avere sempre amato e di amare per sempre la donna più incredibile che questo mondo e tutti gli altri abbiano mai conosciuto.
Ma la mia esistenza senza te non ha più senso.
La tua risata cristallina, le tue battute sarcastiche, i tuoi momenti di silenzio e quelli romantici, i tuoi secondi di riflessione prima di parlare, i tuoi sguardi profondi come il mare erano tutto ciò che avevo.
VIVO PER TE da quando sei venuta alla prima lezione di botanica nel mio giardino, da quando abbiamo fatto a gara per salire su quell'albero.
HO VISSUTO CON TE da allora fino alla battaglia, amandoti più della vita  offrendoti tutto ciò che di bello c'era al mondo.
E ORA VIVO GRAZIE A TE, che con il tuo sacrificio mi hai salvato la vita e mi hai distutto l'esitenza.
Ma ciò che hai fatto è giusto e il fatto che un solo altro mago prima di te, anziano e ormai giunto alla fine anche della sua vita naturale, abbia compiuto l'incantesimo, mette in risalto il tuo coraggio senza limiti.
Hai salvato tutti noi e il nostro villaggio, ma ora devi dirmi come salvare il mio cuore.
Ti ricordi quando dicevo che ti avrei sposato?
Dicevo sul serio anima mia.
La mia vita era destinata ad essere condivisa con te.
Ma ora che tu non ci sei più, la mia vita a cosa serve?
Non c’è speranza che io trovi qualcun'altra perché tu sei l’unica che io abbia sempre amato.
E l’unica che amerò per sempre.
E allora tanto vale morire.
Ma vorrei non morire MAI per farti vivere PER SEMPRE nel mio cuore.
 
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Grisam 





Salve a tutti :) ecco il mio secondo lavoro (ben diverso dal primo, direi xD )
Beh ecco si è una lettera molto triste e se vogliamo anche un pò drammatica.
L'ho scritta di getto, senza pensarci su più di tanto.
Spero solo che in qualche modo vi emozioni :)
Scrivetemi le vostre impressioni :)
Un bacione a tutti                                                                                                 Pervinca Potter