Serie TV > Buffy
Ricorda la storia  |      
Autore: FeBookworm    03/04/2011    1 recensioni
Non urlò quando la morse. Non urlò quando sentì la vita scorrerle via come le acque di un ruscello. Non sentì più niente quando lui staccò i suoi denti da lei. Non sentì più niente semplicemente perché lui le aveva spezzato il collo.
E adesso prova a fermarmi, Cacciatrice.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Carol non riusciva a camminare tranquilla nella notte, era tardissimo. Si malediceva per aver fatto così tardi in biblioteca. Stupida ricerca del cavolo!, pensò velocizzando il passo.
 
Appena scese la notte, Spike si vestì e uscì. Era una notte fantastica, senza luna come piaceva a lui.
 
Carol voleva picchiarsi da sola: sua madre glielo diceva sempre, mai rimanere fuori fino a tardi. Perché ci sono i…
 
A Spike bastava solo trovare una ragazzina, non gli importava com’era. Si sarebbe avvicinato a lei, le avrebbe parlato, l’avrebbe affascinata col suo bel faccino da bravo ragazzo e col suo corpo da urlo e poi…
 
Carol scosse la testa. Gli stupratori…loro non potevano beccare proprio lei! Insomma, non era una bellezza stratosferica, non si distingueva tra la folla, anzi, lei non ne voleva proprio far parte. Era timida e insicura, tanto intelligente quanto insignificante. A scuola non contava niente.
Eppure, anche se aveva in testa l’idea che nessuno quella notte l’avrebbe violentata, continuava a ripassare tutte le mosse di autodifesa che suo fratello le aveva insegnato.
 
Per poco Spike non andò contro un palo. Eccola, l’aveva vista. Lei era perfetta. Camminava velocemente, quasi volesse scappare senza darlo a vedere. Ed era spaventata. Questo era un mix perfetto per lui.
 
Carol si accorse di essere osservata. Sperava nella grazia di qualcuno che la proteggeva da lassù. Sperava nell’intervento del suo angelo custode. Sperava di non incontrarli…
 
Spike poteva palpare la sua paura nell’aria: poteva notarlo dal modo in cui lei aveva aumentato il passo dopo che si era accorta di essere osservata, la stava ammirando come un cacciatore fa con la sua preda più appetitosa…
 
Oh no, eccolo che si avvicina!, pensò Carol. Respira, andrà tutto bene.
“Ehi, va tutto bene, ragazzina? Sembri turbata” le domandò lui. Non era affatto brutto, anzi. Aveva il classico fascino da cattivo ragazzo ma senza essere cattivo. E poi quegli occhi azzurri le davano un senso di calma…
 
Ci sta già cascando, pensò Spike sorridendo. Preda facile…
 
“No, va tutto bene…Sto…Devo…E’ tardi, devo andare a casa.”
“Dove devi andare? Se vuoi ti accompagno, di questi tempi non va bene che una ragazza come te vada in giro da sola.”
A Carol sembrò che i suoi occhi diventassero più chiari mentre la sua mente si scioglieva e la costringeva ad annuire, anche se non voleva. Che stesse esercitando un certo potere su di lei?
“Se proprio vuoi accompagnarmi…va bene” ma lei non era sicura che volesse proprio quello. Non si fidava…Aveva un non so che di oscuro, tenebroso.
 
Personalità forte…Non sarà facile invadere la sua mente.
 
La testa iniziò a farle male. Sentì qualcosa pulsarle dentro, come se qualcuno stesse cercando di entrarle nella mente per manipolarla. Ma questo non è possibile, loro non esistono, pensò Carol non più molto convinta.
Per fortuna mancavano solo pochi metri…
“Bene. E’ questa casa tua?” chiese il ragazzo.
Carol annuì:”Grazie per avermi accompagnata”. Mancava solo uno scalino alla porta di casa e sarebbe stata salva…
“Non così in fretta” disse Spike afferrandole un polso:”Voglio una ricompensa”.
Doveva aspettarselo. Tutti i maschi fanno così. Carol pensò di dargli dei soldi, ma subito capì che non voleva affatto quello. Lo capì dal cambiamento dei suoi occhi. Giallo-oro. E poi i denti…aguzzi, per niente simili a quelli che si vedono nei film. Carol sentiva che stava per svenire.
“Mi servi cosciente, ragazzina. Ma sta tranquilla, fa male solo per un minuto”. Quell’essere la trascinò contro il suo corpo, l’annusò vicino alla gola e disse:”La tua paura rende il tuo sangue ancora più gustoso”.
Carol scoppiò a piangere senza rendersene conto. Mamma aveva ragione…Mamma aveva sempre ragione. Le verrà un colpo quando lo saprà.
Non urlò quando la morse. Non urlò quando sentì la vita scorrerle via come le acque di un ruscello. Non sentì più niente quando lui staccò i suoi denti da lei. Non sentì più niente semplicemente perché lui le aveva spezzato il collo.
 
E adesso prova a fermarmi, Cacciatrice.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: FeBookworm