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Autore: Sparrowhawk    04/04/2011    1 recensioni
Una piccola storia d'amore fra Jin e Xiaoyu, i miei due personaggi preferiti di Tekken da sempre.
Giocare a Tekken ha sempre un influsso benefico su di me, mi distende i nervi e dissipa ogni mio affanno. Quando finisco di stendere i nemici, mi sento di nuovo a posto con me stessa, come se avessi ritrovato il mio luogo speciale nell'universo. Bello vero?
Non nego che sia uno di quei giochi che mi strappa almeno 100 improperi ma vabbè. Non importa ù.ù
Godetevi la storia, e se non vi piace il pairing...allora fate a meno di leggereeeeeee
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The Devil meets an Angel
Fandom: Tekken
Personaggi: Ling Xiaoyu; Jin Kazama
Rating: Verde
Genere: Sentimentale; Fluff
Altro: //
Note: Non è scritta molto bene, ma essendo stata una delle mie prime storie ho voluto comunque lasciarla così, come una sorta di tributo. Spero sia leggibile lo stesso.


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Jin si arrampicò in cima all’albero dietro al giardino della scuola non appena l’ora di tornare a casa arrivò. Non voleva tornare alla villa, non ne aveva nessuna voglia.
La sola idea di affrontare un’altra discussione con il nonno o di sentirsi rimproverare per ogni sciocchezza dal padre gli faceva venire l'orticaria.
Detestava la sua famiglia.
E la detestava ancora di più da quando sua madre se ne era andata lasciandolo solo con due persone completamente squilibrate. Uno alla ricerca dei soldi e dell’eterna giovinezza, l’altro con la fissa di fare del male ad ogni persona.
Si mise comodo in cima al ramo più alto dell’albero abbandonando ai suoi piedi la cartella marrone scuro che per lui aveva poca importanza.
Fortunatamente presto la scuola sarebbe finita per Jin visto che aveva già 18 anni.
Gli mancavano pochi mesi e avrebbe preso il diploma per poi dileguarsi e sparire dalla città. Almeno fino a quando non sarebbe stato abbastanza forte da controllare la maledizione del Diavolo che aveva in corpo per usare il suo potere per vendicarsi dei parenti.
Solo allora si sarebbe detto soddisfatto: avrebbe portato via tutto ad ognuno dei due.
La Mishima Zaibatsu, la forza, il denaro...tutto.
Era quello l'unico pensiero che lo aveva fatto andare avanti.
L'unica cosa che potesse tirarli su nei momenti più difficili.
L'odio, la tristezza, la solitudine...il desiderio di vendetta. Quelle cose lo avevao aiutato a superare le difficolta e a non impazzire.
Chiuse gli occhi e si mise ad ascoltare il venticello fresco che soffiava quel giorno.
Era abbastanza piacevole.
-Oh accidenti...
Una voce cristallina e femminile lo fece sussultare.
Lì, propriò sotto l'albero dove lui si era sistemato, c'era una ragazza.
“Quella dovrebbe essere Xiaoyu” si disse pensieroso. La conosceva di fama perché era una ragazza molto popolare. Sorrideva sempre ed era gioviale. Simpatica, altruista.
Una persona che per forza di cose non poteva che piacere alla gente. Lui però la trovava insopportabile: la sua allegria lo infastidiva sempre.
-...se continuo così non ce la farò mai a ballare come si deve!
Xiaoyu stava tentando di mettere insieme un balletto ma evidentemente la cosa le risultava molto difficile. Ad ogni passo sembrava mancarle la calma e la grazia necessarie ad una ballerina.
Jin la fissò mentre inciampava per l'ennesima volta.
-Eppure l'equilibrio non è un problema quando combatto per la miseria!
La vide alzare lo sguardo verso di lui e fece per nascondersi quando notò che i suoi occhi stavano guardando oltre l’albero, dritti verso il cielo azzurro e limpido.
Il suo sguardo era sereno come sempre. Si sporse un poco per vederla meglio mentre si rialzava e si scioglieva i capelli raccolti in due codini.
-Adesso basta!- disse Xiaoyu sicura di se -Non mi importa quello che dice il nonno! Se vuole che io debutti in società dovra farmi ballare come dico io!
Xiaoyu si levò di corsa le calze e le scarpe che facevano parte della divisa scolastica e, muovendosi con un’eleganza che prima le mancava completamente, mischiò senza timore mosse di karate a passi di danza. A Jin parve di vedere un Angelo.
Senza rendersene conto scese dall'alabero e le si avvicinò sempre di più.
La sua mano si alzò da sola. Voleva toccare quell’angelo che aveva di fronte per essere sicuro di non stare sognando.
Per essere così capace anche lui di immergersi in quella luce calda che veniva irradiata dal suo corpo.
Xiaoyu si voltò in quell'istante.
-NO, LEVATI!! LEVATI!!- strillò poco prima di perdere l’equilibrio e finirgli addosso.
Passarono alcuni secondi in silenzio in cui Xiaoyu, sopra a Jin, cambiò il colore del viso passando dal bianco pallido al rosso fuoco per l’imbarazzo. Non solo per il fatto che stava in una posizione equivoca con un ragazzo, ma anche perché improvvisamente si era resa conto di chi aveva mandato al tappeto con la sua innata sbadataggine.
-MA...MA TU SEI JIN KAZAMA!!
Jin si mise seduto e scosse la testa, tornando serio.
-...sì, lo so chi sono.
Cominciò a levarsi di dosso tutti i petali di ciliegio che gli erano finiti sulla divisa e, rimettendosi in piedi, andò a prendersi la cartella.
Forse aveva passato troppo tempo su quell'albero.
Com'era che quella ragazzina, che per giunta era più piccola di lui di due anni, dall'alto le era sembrata così eterea?
Adesso che la vedeva non le sembrava poi così differente dalle altre studentesse, era come loro, ma allo stesso tempo era diversa. C’era qualcosa che gli faceva battere il cuore quando la guardava.
Fece per andarsene per dimenticare quello strano calore nel petto ma venne bloccato da lei sul colpo.
-Aspetta! Mi devo pur scusare con te!- disse Xiaoyu sinceramente preoccupata e dispiaciuta –Dopotutto ti sono caduta addosso come un sacco di patate, ti devo aver fatto male.
Jin si fermò un istante ripensando ai duri allenamenti ai quali suo padre lo aveva sempre sottoposto: al confronto il peso di Xiaoyu era come quello di una piuma rispetto a quelli che Kazuya gli aveva attaccato ai polsi e alle gambe per farlo diventare più forte.
Il ragazzo scosse il capo e voltandosi verso di lei cercò di risponderle male, come faceva con tutti. Però qualcosa lo bloccò.
Lo stesso batticuore di poco prima gli impedì di parlare.
La brezza primaverile soffiava più forte di prima facendo si che i capelli corvini di Xiaoyu andassero di qua e di là circondati da milioni di petali di fiori di ciliegio. I suoi occhi marroni chiaro era pensierosi e gli facevano venire una morsa al petto mai sentita prima.
Cosa doveva fare?
Si girò ancora e, senza più degnarla di uno sguardo si limitò a dire –Non preoccuparti, non mi sono fatto niente..
cotinuò a camminare anche quando sentì che lei le diceva dell'altro.
Forse stava dicendo “Ciao” ma non n era sicuro al 100%.
Mentre Jin se ne andava Xiaoyu arrossì ancora.
Non poteva credere che l’unico ragazzo che l’avesse mai interessata si fosse trovato nel suo posto preferito proprio mentre c’era anche lei.
Divenne sempre più rossa portandosi la mano sul cuore: quanto forte aveva battuto quando si era resa conto di chi fosse?
Le aveva fatto quasi male dall’emozione e dalla felicità.
“..spero di rivederti ancora Jin..” si disse sistemandosi i capelli nuovamente in due codini.
Solo lui la aveva vista con i capelli sciolti. Chissà cosa aveva pensato.
Forse la aveva trovata carina?
Pregò perché fosse stato così e alzò nuovamente gli occhi al cielo sorridendo.
-Grazie mille, anche oggi mi hai fatto una bellissima sorpresa..sorridere sempre alla fine ripaga, proprio come dicevi tu, mamma!
Corse via dal giardino dei ciliegi in fiore ridendo come mai prima.
  
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