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Autore: __blackbird    05/04/2011    3 recensioni
Ero innamorato, ero con le mie migliori amiche ed ero tornato al McKinley. Ero tornato a casa.
Finalmente il tanto atteso ballo. Il ballo delle dissonanze.
{Spoiler vari riguardanti le prossime puntate, credo e spero}.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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THE PROM

Blaine era semplicemente magnifico. 
In realtà tutti i Warblers avevano un che di davvero stupefacente; per la prima volta dopo anni avevano optato per
un abito diverso dal solito e sfoggiavano orgogliosi le loro nuove giacche dai ricami blu. Ma Blaine.
I ricci si erano curiosamente ribellati al gel, e se ne stavano lì ad incorniciare il suo volto e ad illuminare i suoi occhi,
puntati dritti verso di me. E il suo sorriso faceva sì che avessi urgente bisogno di sedermi.
E lo feci, girandomi verso i miei amici. O meglio verso Mercedes, Rachel e quel buffo Sam, che picchiettava sulle sue ginocchia 
la melodia, con lo sguardo perso sui suoi lacci delle scarpe. Perfettamente allacciate. Non capivo perchè uno 
dei ragazzi più ambiti della scuola fosse senza accompagnatrice.
Le mie ragazze erano stupende, e i loro sorrisi mi facevano stare davvero meglio. Mercedes indossava un abito rosso fuoco che le donava moltissimo e i capelli tirati su in una coda apparentemente disordinata le rendevano il viso furbo e sbarazzino.
Rachel era un po' inquietante, ma adorabile. L'abito ricordava uno degli abiti feticcio del club della castità, con scollatura totalmente assente, lunghezza a metà polpaccio e una strana stampa nella parte inferiore. Ma le sue guance rosse a causa del drink che aveva bevuto non appena aveva visto Finn mano nella mano con una vittoriosa Quinn, e le risatine a cui si abbandonava di tanto in tanto mi facevano sorridere. Ero felice. Ero innamorato, ero con le mie migliori amiche ed ero tornato al McKinley. Ero tornato a casa.
Mio padre e Carole si meritavano la loro luna di miele, Finn meritava una camera i cui mobili non cadessero a pezzi, papà Burt 
aveva sempre sognato una moto e io rivolevo i miei assoli. Volevo tornare a sedermi su quelle scomode sedie, litigare con Rachel, tornare la diva che ero sempre stato e infastidire il meraviglioso professor Schue alzando la mano ogni volta che cominciava un discorso.
 Ero tornato nella mia vecchia scuola e la prima granita in faccia mi aveva commosso. Non che questo non abbia scosso la relazione con il mio ragazzo. Ancora mi tremavano le gambe a chiamare Blaine così. Si era sentito tradito inizialmente, ma poi aveva capito che non stavo andando via da lui. Stavo andando via per tutti quei motivi e lui era stato l'unico motivo che mi aveva fatto tribolare. Gli avevo detto che lo amavo e lui aveva sorriso. 
E ora stava lì a cantare un brano romantico e il suo sorriso sembrava urlare "ti amo anche io". E io mi stavo letteralmente sciogliendo. Il brano terminò troppo presto per i miei gusti ma mi alzai comunque per raggiungerlo. Volevo ballare con lui, la sala non era ancora piena, i giocatori di football per ora erano solo Finn, Puck e Sam e potevamo stare tranquilli e divertirci per un po'.
Ma subito gli chiesero altre canzoni e io rimasi vicino al palco abbattuto. Mi aggiustai il mio completo Marc Jacobs, giacca 
nomad, camicia chiara e pantaloni scuri. Ero stranamente sobrio ma non volevo farmi notare troppo. Non quando mi trovavo mano nella mano con Blaine che indossava quasi sempre il completo della Dalton, che certo non si distingueva per originalità. Sospirai guardando nella sua direzione e lui mi fece l'occhiolino, con un sorriso sghembo che mi fece tornare al posto camminando a dieci centimetri da terra.
"Ehi Bell'Addormentata" mi disse Mercedes pizzicandomi le guance. "Speriamo che Filippo ti baci in fretta in modo da risvegliarti"
Alzai gli occhi al cielo mentre la invitavo a ballare con me. Canticchiai "Anche se nei sogni è tutta illusione e nulla più
Il mio cuore sa che nella realtà Da me tu verrai e che mi amerai ancor di più", ma il mio canto sublime fu interrotto e per poco
non mi strozzai da solo. Mentre Mercedes mi dava vigorose pacche sulle spalle guardammo l'ingresso.
Santana. Con uno splendido abito color rosa antico, metteva in mostra le sue forme perfette e le gambe lunghe e affusolate. Aveva un sorriso serafico. Mano nella mano con Dave Karofsky. Dovetti ripetermelo ancora per crederci.
Mano nella mano con Dave Karofsky. Credetti di svenire quando lo guardai indugiare alle porte della sala, nel suo abito color blu di prussia.
Era imbarazzato e io cercai di allonatanarmi con Mercedes, ma Santana venne verso di noi, con passo felino.
O forse malefico.
"Kurt, Mercedes." Disse stringendosi al braccio di Karofsky che la guardò con un'aria da perfetto etero. Tanto che riuscii a farmi
dimenticare che i suoi atti di bullismo erano solo paura, paura di ciò che era, e cominciai a tremare senza rendermene conto. Lui voltò lo sguardo verso di me e riuscii a leggerci solo odio. Avevo voglia di fuggire, di nuovo. Lui vincitore, io come sempre, perdente.
La paura era svanita, Santana gli dava forza.
Sentii una mano sulla mia spalla. Sicuro fosse Finn mi voltai per sorridergli e dirgli che andava quasi tutto bene,
a mentirgli come mio solito, ma trovai Sam di fianco a me. Non riuscii a sorridere, mi limitai a guardarlo.
"Bocca da trota." Disse l'ex cheerleader, facendo ridere Dave. Sam mormorò qualcosa come "Tette di silicone, idiota d'un omofobo".
La coppia lo fulminò e per poco temetti che Sam crollasse a terra incenerito. Per fortuna Mercedes interruppe quell'aria pesante con la sua aria da donna di potere e subito cominciò a confrontare il suo vestito con quello di Santana e l'ex cheerleader si rilassò sorridendo divertita.
Karofsky mi fissava e io non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Non ancora, non di nuovo. 
Era una situazione talmente sbagliata e imbarazzante che non riuscivo neanche a capire che canzone stessero cantando i miei compagni. Non sentivo la voce di Blaine.
 Presto si allontanarono, dirigendosi verso Finn e Quinn, che distribuivano volantini per aiutarli a vincere l'ambito premio di Re e Regina del ballo. Tornai a respirare. La sala cominciava a riempirsi e io non avevo ancora avuto il mio ballo con Blaine. Cominciavano a prenderci gusto i Warblers, che ora ricevevano ondate di richieste,
e non solo di canzoni. Di tanto in tanto qualcuno di loro scendeva dal palco per raggiungere qualche donzella, ma Blaine era la loro star e tutto quello che poteva fare era dedicarmi canzoni d'amore con lo sguardo. 
Tornai a sedermi di fianco a Rachel, che teneva ancora lo sguardo su Finn, nel suo completo nero che aveva indossato al matrimonio dei nostri genitori.
Stupendo, come sempre, i suoi sorrisi ancora mi scaldavano il cuore ma di certo non me lo infuocavano più.
 Mercedes e Sam ballavano saltando sotto le note di un medley di Pink, Puck con un abito di dubbio gusto e Lauren con un abito 
verde acido si dimenavano insieme a ragazzi che conoscevo solo di vista. Che coppia.
Continuai a vagare con lo sguardo quando vidi Brittany ed Artie entrare. E Artie indossava, oltre ad un grazioso papillon grande quasi quanto la sua testa, un macchinario che gli permetteva di camminare anche se solo molto lentamente.
Brittany, di fianco a lui, lo guardava adorante, volteggiandogli intorno con il suo abito color caramello. Dietro di loro 
Mike e Tina che già ballavano a ritmo di musica, sorridendosi amabilmente. E mentre mi voltavo per 
indicare i quattro amici a Rachel almeno per distrarla, incrociai lo sguardo di Santana.
Era stretta al giocatore di football ma gli occhi scuri erano fissi su Brittany e le labbra erano tremendamente piegate verso il basso.
E soffriva. Nelle sue iridi ritrovai il me stesso di quelli che sembravano secoli prima. E il mio cuore si strinse talmente
forte e con così tanto dolore che mi alzai per andare ad abbracciarla, senza rendermene davvero conto.
 Ma non appena mossi un passo verso di lei, pronto a scansare Karofsky con le mie braccia esili e stringere la ragazza, lei spaventata fece cenno di no con la testa e poi mi sorrise.
Capii che era lei che si sentiva forte con quel bullo, e non solo il contrario. Il ragazzo la strinse di più a sè. Non
per mostrare quanto fosse etero e mascolino.
Ma per dirle che era lì con lei.
Mi girava la testa.
Rachel mi guidò verso Brittany ed Artie per chiacchierare e cercai qualcosa anche negli occhi della ragazza bionda.
Lo trovai. Ma insieme alla sofferenza c'era tanto amore per quel ragazzo che sembrava il sole per lei. Presto le coppie si erano
tutte buttate in pista, e i sorrisi cominciarono a mostrarsi sempre più insistenti, mettendo da parte drammi personali almeno
per qualche ora.
E noi quattro seduti a parlottare, criticando gli abiti più osceni e le acconciature più ridicole. Beh, in realtà Sam si limitava ad annuire. Solo una volta fece un'uscita che mi incuriosì.
"E io che pensavo che l'abito verde di Cyd Charisse fosse il massimo. Ma quello di Lauren mi ha fatto ricredere."
Rachel e Mercedes lo guardarono senza capire totalmente ma io rimasi quasi scioccato. Singing in the rain. L'aveva visto.
Gli sorrisi quando sentii qualcuno di fronte a me schiarirsi la voce. E tra l'altro mancava qualcosa in quel mash up di Iris e Heaven.
Alzai lo sguardo e mi trovai davanti Blaine. Mi prese la mano per invitarmi a ballare e mi tuffai tra le sue braccia.
Pochi ci notarono e con la coda dell'occhio vidi Santana uscire dalla sala con il suo compagno di ballo. Appoggiai la guancia a quella di Blaine mentre cantava solo per me il brano. Mi sentii tranquillo e al sicuro e il cuore batteva talmente forte
che temetti di perdere i sensi. Mi chiese come stava procedendo la serata e non riuscii a raccontargli tutto. Subito dovette tornare sul palco, i suoi amici lo reclamavano. Mi baciò il dorso della mano come un vero cavaliere e tornò da loro, lasciandomi lì in Paradiso.
Mi voltai con un sorriso da principessa verso Rachel e Mercedes ma erano sparite.
Le cercai nella sala ma riuscii solo a trovare la mia Aretha. E per poco non mi venne un infarto. Stretta stretta ad Azimio! Oddio, il mondo aveva davvero cominciato a girare nel verso opposto. Mercedes stava ballando con uno dei suoi peggiori nemici, a cui ne diceva di cotte e di crude, di cui disegnava spesso e volentieri caricature divertendosi come una matta. Improvvisamente ricordai. Lo disegnava a forma di crocchetta.
Lei amava le crocchette. Aiuto. Cercai qualcosa per distrarmi, alcool. Ecco, alcool. Poi mi ricordai di una cosa.
E Rachel? Continuai la ricerca ma oltre a non trovare lei notai la mancanza di Finn. E inoltre notai che Quinn aveva tirato fuori
degli altri volantini, di colore diverso e li sventolava davanti a Sam pregandolo di ballare con lei.
A quanto pare Finn l'aveva mollata e lei sembrava spaventata. Non che fosse sola, ad un ballo. Neanche che Finn l'avesse nuovamente lasciata. 
 Aveva bisogno di quella corona.
Mi avvicinai a loro per sentire meglio la discussione, mentre mi rigiravo tra le mani un bicchiere di scadente punch.
"Ti prego Sam, mi hai lasciato per quella stupida di Santana. E a lei tu neanche piaci. Piuttosto che venire con te si è
presentata con quel troglodita. Io ho sbagliato a scegliere Finn, ti prego, possiamo ancora recuperare qualcosa." Gli strinse la mano.
"Ti chiedo scusa, nìftxavang" Era un colpo basso. Parlare in Na'vi per Sam era come la più pura delle dichiarazioni d'amore.
Mi dispiaceva. Quinn era fragile, ma lui lo era molto di più. E lei lo aveva usato  e preso in giro per molto tempo, a detta di 
Rachel e Mercedes. Lui si morse le labbra carnose e la guardò senza sapere cosa fare. Cercò la risposta tra la folla, e il suo sguardo vagò smarrito finchè cadde su di me. Gli lanciai un sorriso comprensivo, mentre lei allungava la mano per sfiorare la guancia del giocatore di football. Ma lui fu più svelto e senza capire esattamente il perchè, mi ritrovai tra le sue braccia. 
"Ti va di ballare?" Non riuscii a dire di no. Non quando vidi lo sguardo di Quinn, per niente ferito ma solo furioso. Volevo un bene dell'anima a quella ragazza ma sapevo che doveva capire che quella corona non avrebbe aggiustato tutto. Non era una bacchetta magica. Avrebbe reso il suo sorriso più splendente per qualche ora, ma poi sarebbe tornata nel suo oblio. Doveva uscirne con la sua forza d'animo, la sua voglia di vivere. Doveva tornare la regina che era sempre stata senza quel maledetto pezzo di plastica.
Era dura, ma avevo piena fiducia in Quinn. 
Guardai il ragazzo biondo che cercava di sorridermi in modo gentile e che sembrava invece terribilmente imbarazzato. 
La voce del mio ragazzo pronunciava il testo della canzone  E.T., la nuova hit di Katy Perry. La canticchiai mentre accompagnavo Sam. Era un bravo ballerino, eppure era chiaro che nella sua testa c'erano migliaia di ragionamenti contorti. Quasi più che nella mia. 
Ma avevo imparato a non farmi troppe domande, o meglio, a non cercare per forza una risposta.
Avrei cercato una risposta al perchè avesse scelto me nella folla, perchè le sue guance fossero così rosse, perchè la sua mano stringeva la mia schiena come se si trovasse sul ciglio di un burrone, perchè non si allontanava ora che Quinn era andata via, perchè mi sentissi così sereno.  Non mi batteva forte il cuore, non mi sentivo svenire. Stavo...bene. Come quando ti svegli presto la mattina e ti rendi conto che puoi dormire ancora un paio d'ore prima di andare a scuola.Come quando sei a casa a guardare un film e qualcuno decide di guardarlo con te, anche se sai che quel genere di film proprio non gli piace. O come quando c'è il sole, i tuoi abiti sono perfetti per il caldo che c'è e puoi uscire e ridere con i tuoi amici e non preoccuparti della pioggia o dei capelli spettinati.
Non cercai qualche sguardo ironico rivolto a noi, nessuno sussurrò parole offensive. 
Eppure ne avevo sentite con Blaine, le avevo volute sentire. Le avevo cercate nei mormorii delle persone per tutta la sera.
Non ci conoscevamo. Mi ricordava una di quelle storie che sognavo da bambino in cui la ragazza (ero io, già ed ero bellissima) 
seduta per tutta la sera si stufa di stare ferma da sola e prende il primo ragazzo che vede per mano
e decide di ballare con lui. E lui, accetta. Senza pensare a niente, ballano, ridono, parlano. Non pensai alla fine di quelle storie. Troppo romantiche, avevo già la mia favola.
"Ti piace...ehm il mio abito? Me lo ha consigliato la mia sorellina" Mi disse dolcemente mentre dondolavamo in un angolo della sala, mentre le note della canzone sfumavano per l'assolo di chitarra. Lo guardai meglio e mi resi conto che era un abito Marc Jacobs. La seconda, anzi la terza volta, in cui Sam Evans mi stupiva quella sera.
"E'...davvero splendido. Per di più collezione 2011" Dissi sorridendo, indicandogli il mio, per chiedergli un parere e per fargli notare che indossavamo abiti dello stesso stilista.
"Stai molto bene" 
"Tua sorella ha buon gusto."
Lui ridacchiò, muovendo la testa in modo che i capelli si scostassero dai suoi occhi. 
"Ero nel panico totale, mi sentivo imbranato come un Chewbacca in mezzo a tutti quei vestiti. E lei è arrivata urlando che dovevo assolutamente comprare questo. E' davvero un genio in queste cose, nonostante abbia quattro anni" Sorrisi intenerito, alzando un sopracciglio alla citazione di Star Wars.
Non so per quanto altro tempo parlammo (arrossii quando mi disse che ero stato strabiliante durante la gara dei duetti e che
si era pentito amaramente di non aver votato per me), a stento notai Finn e Rachel sul palco a cantare una canzone per suggellare il loro ritrovato amore e Quinn che fuggiva con la corona tra le braccia. Non notai che Blaine era andato via.
Non capii niente di quella serata. 
Tornai a casa con Finn mezzo brillo che si ritrovò ben presto a dormire sul pianerottolo, di certo non lo avrei trascinato su per le scale. Blaine mi aveva mandato un messaggio per la buonanotte, semplice, tenero ma freddo. Non riuscivo a pensare. Karofsky con Santana, Santana e Brittany, Mercedes con Azimio, io e Sam.
Che razza di coppie erano? Per alcune continuava a non comprenderne l'assurdità, per altre cominciavo a nutrire una sorta di affetto.
Il ballo delle dissonanze. Neanche troppo in realtà. C'era stata una certa armonia, nonostante non ricordassi neanche chi avesse vinto la corona rubata da Quinn. Non mi importava neanche troppo. Volevo un abbraccio di Blaine però.
Mi addormentai sorridendo, sognando uno strano Sam versione Chewbacca, peloso e brontolone con il suo splendido Marc Jacobs indosso. 







sì beh, fa schifo. Scusate ma è una vita che mi dico che devo scrivere una ff su Glee e l'ho fatta talmente tanto di getto che è venuta una cosa un po' contorta. L'ho scritta alle tre di notte. Ah sì, sono una Kum (Kurt/Sam) ma la loro relazione è ancora così poco definita che non so bene come muovermi. Ma se mai staranno insieme, mi piacerebbe che Kurt si sentisse bene. Così come ho cercato di descrivere. Non troppo adorante, ma un semplice ragazzo innamorato che ha piena consapevolezza di chi è e di cosa vuole. Poi ovviamente c'è la Klaine, che è la coppia canon e che mi piace davvero tanto anche se non scriverò solo su di loro perchè ormai se voglio sognare mi guardo la 2x16 :D Spero che a qualcuno sia piaciucchiata e se volete lasciare un commentino, ne sarei felice. Anche solo per dirmi "non permetterti di usare mai più una tastiera per scrivere cose del genere". Grazie a tutti alla (spero) prossima! PS: ragazzi 99 visite e neanche un "che schifo"? ;__;
  
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