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Autore: Lies_Of_My_Mind    07/04/2011    1 recensioni
La parte più bella di un concerto, diciamocelo, è la parte in cui non è ancora accaduto nulla, la parte in cui tutto è tranquillo e migliaia e migliaia di genti diverse si accalcano addosso ai cancelli ed alle transenne in attesa che si aprano.
Questa è una piccola storia che parla di questo momento.
Questa è una piccola storia che parla di questi infiniti attimi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a Rabi che mi sopporta ogni giorno e si prende anche la briga di leggere ogni mio sclero.

 

 

 

 

 

The Concert

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il freddo di questa sera è davvero insopportabile.

Si insinua sotto la pelle lasciando i corpi rigidi ed intorpidendone le membra, come scheletri gelati.

I respiri si condensano nell’aria trasportati dal vento di bocca in bocca per scaldare anche di poco gli animi dei fan che aspettano impazienti l’inizio di un sogno.

La gente trema e si dimena accalcandosi e compattandosi per riuscire ad assimilare quel poco di calore che possono donarsi uno con l’altro.

Sconosciuti, uomini e donne di genere e lingue dissimili che scherzano e ridono fra loro, come amici di vecchia data, per poter scacciare la noia che li invade e per riuscir a non pensare al dolore lancinante che gli attanaglia gli arti dopo ore e ore di fila estenuante.

Ma finalmente l’attesa sta per finire e tu ti senti sempre più vicina al paradiso, lo stomaco attorcigliato dalla felicità e il respiro pesante e veloce pieno d’aspettativa, come con un piede nell’eden, desiderosa di potervi poggiare anche l’altro.

Attorno a te il vociferare della folla è ormai diventato un suono lontano ed ovattato, come un ticchettio di un orologio soffocato dal cotone.

Le persone con cui fino a poco prima hai intrattenuto conversazioni senza senso e riso fino allo sfinimento non hanno più importanza, perché i cancelli si stanno per aprire e tu non puoi concederti neanche un attimo di distrazione.

Compressa come sei contro quella dannata transenna, che odi per averti schiacciato il fegato per circa otto ore consecutive e che ami perché ti ricorda dolcemente per quale motivo ti trovi al freddo ed al gelo come il bambin Gesù, ti rendi conto che sei circondata solo da nemici.

Ti rendi contro che trovandoti in polposiscion chiunque si trova dietro di te non si farà scrupoli a gettarti a terra malamente per portarsi il più vicino possibile al palco, ma tu non sei da meno, perché sei certa che lotterai con le unghie e coi denti per poter avere ciò che ti spetta di diritto.

Già, perché sarai piccola, giovane, ingenua ed innocente, ma ti trovi davanti a quei cancelli dalle sei di mattina e non hai nessuna intenzione di concedere così facilmente il tuo posto a chi si è presentato solo a pomeriggio inoltrato. Perché sei vuoi qualcosa devi faticare per averla, e tu ci hai sudato sopra a quella posizione e ne rivendichi il diritto universale.

Sei cattiva, di malumore e agitata, pronta a scattare in avanti per correre come un’ossessa quando il tuo biglietto verrà stracciato e la tua borsa verrà controllata, ma sei felice e sorridi come mai hai fatto prima.

Lo vedi, sei sicura che sia lui, ce ne sono tanti in giro, fuori dai negozi e dalle discoteche, tutti uguali: divise scure, auricolari e spalle larghe.

Omoni grandi e grossi che ti intimoriscono un poco ma che ami con tutto il cuore quando li vedi avvicinarsi alle porte di ferro grigio, con le chiavi in mano, che ti sorridono.

“Aspetti da molto?”

“Sono qui dalle sei di sta mattina, tu che dici?” ridi, sei contenta e vorresti baciarlo in fronte.

“Dalle sei?! Matta! Per i Mars, giusto?”
“Già” non ce la fai più, vuoi solo entrare, ma perché parla tanto?

“E perché lo fai?!”
“Perché loro mi fanno sentire viva, sentire brividi lungo la schiena, sentimenti troppo forti da spiegare a parole”
E lo vedi sorridere e capisci che hai risposto nel modo giusto, come con la sfinge hai risposto in modo corretto ed ora puoi passare. Nuovamente il tuo posto a quel concerto te lo sei meritata.

Inspiri lentamente e parti.

Veloce come il vento ti infili in quello spiraglio minuscolo che si è venuto a creare fra il ferro, aprendo già la borsa, spalancandone i bordi dell’apertura, mostrando frettolosamente alle guardie che non vi sono bombe nascoste fra i panini e l’ammasso di abiti di scorta anti-congelamento.

Ricominci a correre ringraziando il signor Nike di aver inventato quelle meravigliose scarpe da ginnastica tanto comode per la corsa. Non sai nemmeno tu dove andare ma quella graziosa donnina asiatica che ti guarda divertita sai già che sarà pronta ad aiutarti.

“Per il parterre in fondo a sinistra!” ti urla dietro e tu ridi forte come a ringraziarla per poi girare nella direzione da lei indicata.

Ti si blocca il respiro quando davanti a te vedi quell’enorme palco nero pece che tanto hai sognato le notti precedenti e che mai avresti immaginato così imponente e luminoso.

Corri, corri, corri.

Sei la donna più felice del mondo quando senti il freddo della transenna schiacciarti lo stomaco ed abbassi lo sguardo incredula per metterti a fissare in modo ottuso e imbambolato quell’oggetto a stretto contatto con la tu maglia, sconvolta e felice.

Urli, ma poi ti guardi attorno vergognosa, notando però che la quindicina di ragazzi che arrivano dopo di te hanno la stessa reazione.

Sei sotto il palco, al centro, e sei sicura che potrai sentire le goccioline di sudore dei “ragazzi ormai quarantenni” arrivarti addosso come una manna dal cielo.

Sentirai attorno a te le grida di uomini, donne, ragazzi e ragazze e verrai schiacciata da corpi in movimento sudati ed accaldati e troverai che tutto ciò è tremendamente stupendo ed eccitante ad dispetto di tutti coloro che invece non ne capiscono l’essenza.

Sai già che dovrai usare le maniere forti ed infilzi le unghie nel ferro della transenna e se potessi ci metteresti pure le radici su quel pavimento, ma se così facessi non potresti più “jumpare” come qualche d’uno desidera.

Un qualche d’uno che tra poco vedrai ed ancora ti stai chiedendo se avrà gli stessi capelli del giorno prima o se magari avrà una taglio nuovo, o magari peggio, un colore nuovo.

Questa è la tua occasione, chissà tra quanto torneranno in Italia, e tu dovrai assaporare ogni istante. Non vuoi perderti neanche un attimo, ma sai bene che tutto passerà troppo in fretta e che le canzoni voleranno susseguendosi troppo velocemente fino ad arrivare all’amata ed odiata “Kings and Queens”.

Chissà, magari riuscirai a salire sul palco questa volta. Magari riuscirai a far credere a quell’omone nero senza scrupoli, che non comprende le tue emozioni e ti respinge crudelmente, che anche tu sei stata scelta da Jared per salire sul palco.

E sarai fra quelle poche persone che urleranno “Mars” o “Thirty” o “Guys” e non solo un unico nome, perché ti ricordi bene che sei venuta a sentire una band non un solo cantante o batterista o chitarrista, ricordi benissimo che tutti e tre sono dei grandi artisti e che ognuno di loro vale e vale tantissimo.

Speri ardentemente che non ti capiti accanto una persona stonata o un fan che storpia i testi, o ancor peggio un poghista assatanato che ti spiaccichi brutalmente fino a non farti più respirare.

Ma in fondo è un concerto… è un loro concerto e qualsiasi cosa accadesse tu lo troveresti sempre bellissimo e perfetto, perfino se dovessi tornare a casa in un’ambulanza saresti capace di affermare che è stata la serata più bella della tua vita.

Ma ora basta ciarlare, le luci si sono spente e il telone si sta cominciando ad alzare.

Il cuore ti batte forte, fortissimo, è il tuo momento, goditelo, fino all’ultima goccia!

Le luci si sono accese ed un sottofondo sfocato di batteria sta iniziando ad aleggiare nell’aria.

Hai sempre pensato che Shannon fosse un asso nel creare l’atmosfera giusta…

La voce di Jared soffusa e soffocati accenni di chitarra di Tomo.

 

È tua, tutta tua. La tua serata. Goditela. L’ascia che ti travolga.


 

L'autrice si esprime

 

Carissimi lettori, spero che questa shot sia stata di vostro gradimento! Si tratta di una piccola descrizione di ciò che, penso tutti, provino prima di un concerto! Dico fin da subito che, probabilmente ve ne sarete accorte/i, vi sono anche delle piccole provocazioni verso certi tipi di Fans per i quali non provo molto affetto! :D

Dico anche che mi è stato detto dalla mia fedelissima assistente che c'è un errore nel testo, purtroppo dopo averlo letto cinque volte non l'ho trovato, sarò ceca, perciò chiunque lo trovasse, infimo schifosello, me lo segnali che interverrò al più presto per estirparlo! 

Grazie ancora a chi legge.

Baci Baci Lies

 

 

  
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