Note dell’autore: Rieccomi ad aggiornare questa mia terza stagione, ci ho
messo più del previsto, perché sono stata distratta da un'altra storia Ten/Rose
che spero di pubblicare presto.
Comunque
veniamo a questa, penultimo episodio della mia terza stagione con Rose. Mentre
il Dottore, Martha e Jack trovano il modo di tornare sulla Terra senza, Tardis.
Rose è prigioniera del Maestro.
Il suono dei tamburi
Capitolo I
Nelle mani del nemico
Un dolore persistente alla testa la svegliò dal suo
sonno, si sentiva confusa, non ricordava molto di quello che era successo,
rimase con gli occhi chiusi cercando di riordinare un po’ le idee, cercando di
capire cosa le era successo.
Ricordava che con il Dottore e Martha erano arrivati alla
fine dell’Universo, ricordava che c’era anche Jack, e purtroppo ricordava anche
che aveva condannato il suo amico a una vita di solitudine. Poi come in un
flash ricordò che il professor Yana aveva un orologio identico a quello del
Dottore, ricordò anche di essere stata ferita con un cavo.
Aprì gli occhi, rendendosi conto che si trovava in una
stanza bianca, su una brandiva piuttosto scomoda attaccata ad un muro. Non
vedeva niente solo le pareti bianche, sembrava una senza priva anche della
porta, il che era molto strano.
“Ma cosa …?” si guardò attorno confusa, dov’era il
Dottore? dov’era Martha? dov’era Jack? Presa dal panico si alzò di colpo e iniziò
a battere le mani contro la parete di fronte a lei.
“Fatemi uscire di qui! Aiutatemi! Dottore.” urlò con
tutto il fiato che aveva in corpo, le mani iniziarono a farle male, ma non le
importava voleva ritrovare il suo Dottore.
“Dottore!” urlò ancora, poi sentì uno strano rumore e si
allontanò dalla parete, una fessura si aprì una specie di porta nascosta, nella
stanza entrarono un uomo giovane, dai capelli corti, in giacca e cravatta, con
un sorriso soddisfatto sul viso, con lui un paio di tizi. Rose provò una strana
sensazione in suo presenza, una sensazione che aveva già provato.
“Ben svegliata Rose.” Le disse sorridendo, Rose deglutì e
si allontanò, non poteva essere lui.
“Professore Yana?” chiese intimorita sperando di
sbagliarsi, lui la guardò sorpreso e divertito allo stesso tempo.
“Caspita, riesci a riconoscermi anche se mi sono
rigenerato. Questo ti fa onore, sai non tutti gli umani ci riescono.” Disse
avvicinandosi, senza togliersi quel sorriso dal viso, Rose invece indietreggiò,
finché non si ritrovò con le spalle al muro
“Dov’è il Dottore?” chiese cerando si mostrarsi forte.
“Il Dottore non potrà venire, vedi è leggermente bloccato
alla fine dell’universo senza il suo prezioso Tardis.” Disse divertito, Rose
non poteva crederci, non voleva crederci.
“E’ bloccato!” ripeté in un sussurrò.
“Oh non preoccuparti per lui, e pieno di risorse, vedrai
che si troverà bene con Martha e Jack.” Continuò avvicinandosi.
“Sempre che la Futur Specie non li uccida prima.” Disse
quasi divertito.
“Dove mi trovo?” chiese lei.
“Sei a casa!” le rispose, Rose lo guardò confusa non
capendo cosa intendesse.
“Anche se sei in anticipo di … uhm vediamo … diciotto
mesi?” disse tirando fuori dalla tasca un piccolo telecomando, lo puntò l’angolo
del soffitto alle sue spalle, da cui uscì un piccolo televisore.
“Diamo un occhiata al telegiornale che ne dici?” chiese
retorico accendendo l’apparecchio, Rose sbiancò quando vide in video
l’intervista rilasciata da Harriet Jones la sera di Natale, la stessa dopo che
il Dottore aveva fermato i Sycorax.
“Non può essere…” riuscì a dire deglutendo piano mentre
si avvicinava lentamente al televisore, sperando si trattasse di una replica,
ma la data che riportava era proprio quella.
18 mesi
dopo ….
Il Dottore, Jack e Martha arrivarono in un vicolo di
Londra, dopo aver attraversato il vortice del tempo grazie al manipolatore di
Jack.
“Oh, la testa!” disse Martha appoggiandosi alla parete
accanto.
“Il viaggio nel tempo, senza una capsula è micidiale.”
Aggiunse il Dottore, dopo di che iniziò a camminare sapendo perfettamente dove
andare.
“Ma dove siamo?” chiese Martha subito dietro di lui.
“Cosa è successo a Rose?” chiese invece Jack raggiungendolo,
ma il Dottore non rispose camminava lo sguardo scuro, le mani in tasca.
Svoltarono ad un angolo e si ritrovarono al Powell Estete.
“Perché siamo qui?” chiese Martha confusa.
“Devo sistemare una cosa.” Disse semplicemente,
continuando a camminare.
I tre raggiunsero l’appartamento di Jackie , arrivando
però il Dottore trovò la porta spalancata e tutto sotto sopra, corse
immediatamente dentro invocando il nome della donna.
“Cosa sarà successo?” chiese Martha preoccupata.
“Niente di buono.” Rispose Jack continuando a guardarsi
attorno.
“E’ stata portata via poco fa” giunse la voce di Mickey
alle spalle dei due, sulla soglia della porta.
“Mickey!” disse Jack sorridendo, il ragazzo però rimase
serio, si avvicinò lentamente, il Dottore arrivò da una delle camere da letto.
“Chi la portata via? Cosa è successo?” chiese
avvicinandosi come una furia.
“Non lo so dei tizi, sono venuti a prenderla e l’hanno
portata via, circa un ora fa.” Spiegò Mickey.
“Perché non hanno preso anche te?” chiese Jack, il
ragazzo alzò le spalle.
“Io non ero a casa.” Rispose il ragazzo tranquillamente,
senza abbandonare la sua serietà.
“Tu non gli servivi.” Disse il Dottore si passò una mano
nei capelli frustrato. Dalla rabbia prese a calci un tavolinetto rovesciandolo
a terra, sentiva una furia dentro di sé, la rabbia implacabile, gli stava
togliendo ogni possibilità di reagire, ogni cosa importante nella sua vita lui
gliela stava portando via, doveva trovare Rose.
Appoggiò i pugni sul caminetto, cercando di riprendere il
controllo della situazione.
“Dov’è Rose?” chiese Mickey guardandosi attorno, il
Dottore non si mosse chiuse
semplicemente gli occhi, Martha guardò Jack.
“Mickey …” iniziò il Capitano, ma il ragazzo si avvicinò
al Dottore, che si allontanò dal camino.
“Dov’è Rose? Cosa sta succedendo?” chiese con rabbia e
preoccupazione.
“Dottore, cosa è successo a Rose?” chiese ancora quando
non ottenne alcuna risposta.
“E’ stata presa, non sono riuscito a impedirlo.” Disse
senza guardarlo, rimanendo immobile.
“Come sarebbe dire l’hanno presa? Cosa l’è successo?”
chiese ancora con rabbia.
“Mickey calmati.” Lo richiamò Jack.
“Mi dispiace.” Sussurrò il Dottore.
“Certo a te dispiace sempre, ma continui a rovinarci la
vita.” Gli rinfacciò con rabbia, il Dottore non rispose abbassò la testa
sapendo che Mickey non aveva tanto torto.
“Avevi promesso di proteggerla.” Continuò senza smettere
di guardarlo.
“Mickey adesso non è il momento!” lo richiamò Martha
prendendogli delicatamente il braccio.
“Se vogliamo salvare Rose e Jackie diamoci da fare, tutti
insieme.” Disse Jack, il Dottore annuì mantenendo la testa bassa, Jack nel
mentre prese il telefono.
I quattro uscirono dall’appartamento e si allontanarono
da lì.
“Questo Maestro che ha preso il Tardis, potrebbe essere
ovunque, nel tempo e nello spazio.” Disse Martha cercando di riportare
l’attenzione su quello che era successo.
“Siete senza il Tardis?” chiese Mickey sorpreso.
“Lunga storia.” Tagliò corto Jack, con il suo cellulare
all’orecchio in attesa di qualcosa.
“Il Maestro è qui, lo so.” Disse il Dottore guardandosi
attorno.
“Chi è il Maestro?” chiese ancora Mickey.
“Quella voce che abbiamo sentito, non era del
professore.” Continuò Martha.
“S’è un Signore del Tempo, allora si sarà rigenerato.”
Spiegò Jack senza lasciare il suo cellulare.
“Che cosa significa?”
chiese la ragazza.
“Significa che ha cambiato, faccia, voce, tutto, proprio
come ha fatto lui.” Spiegò Mickey. Il Dottore si fermò improvvisamente,
attirato da uno strano tambureggiare di un uomo che chiedeva l’elemosina. Era
strano, ma quel ritmo sembrava quasi ipnotico.
“Dottore?” sentì Martha chiamarlo.
“Come facciamo a trovarlo, s’è diventato un uomo nuovo?”
chiese la ragazza.
“Se lo vedo, io lo riconosco. I Signori del Tempo,
possono farlo.” Spiegò con calma, riprendendo a guardare attorno a lui.
“Aspetta, visto che può essere chiunque, e visto ch’è
periodo di elezioni.” Rifletté Mickey osservando meglio attorno a se.
L’attenzione del Dottore fu attirata dalla vetrina di un negozio con dei
televisori in esposizione. Non appena lo vide sullo schermò lo riconobbe,
rabbrividì al pensiero.
“Sapevo di aver già sentito quella voce.” Disse Martha,
muovendosi verso il Dottore,
“Tutti noi, abbiamo sentito la sua voce, un miliardo di
volte.” Aggiunse Jack avvicinandosi anche lui.
“La voce di Harold Saxon.” Specificò Martha, mentre sullo
schermo della tv, davanti a loro, i giornalisti circondavano un giovane uomo,
accanto ad una ragazza bionda.
“E’ lui, il Primo Ministro.” Disse il Dottore, incredulo.
“Il Maestro è il Primo Ministro della Gran Bretagna.”
Continuò a ripetere, come per auto convincersi che era vero, che non si
trattava di un incubo.
Qualche
mese prima …
Sentì di nuovo quella strana sensazione, il terreno sotto
di lei che cedeva, una vortice di pensieri che la inondavano, ma non riusciva a
dargli una vero senso, poi improvvisamente si sentì cadere nel vuoto e lo vide,
il suo Dottore che le tendeva la mano sorridendogli.
“Rose” un sussurrò, ma non era la voce del suo Dottore,
era la voce del Maestro. Aprì gli occhi ritrovandosi in una stanza, legata mani
e piedi ad un lettino, si sentiva ancora confusa, non sapeva che le stava
succedendo.
“Finalmente!” tuonò la voce del Maestro alla sua
sinistra, si voltò, era appoggiato alla parete e sorrideva soddisfatto.
“Come ti senti?” chiese avvicinandosi, si piegò sulle
ginocchia e le accarezzo i capelli.
“Ti senti bene tesoro?” chiese sempre con derisione, Rose
si scostò dal suo tocco disgustata.
“Che diavolo vuoi da me?” chiese digrignando i denti, il
Maestro si rialzò.
“Tranquilla non ti farò del male.” Disse camminando verso
i piedi del letto dove si fermò un attimo.
“Beh, non fisicamente.” Concluse riflettendo a voce alta,
per poi riprendere a camminare.
“Se pensi di arrivare a lui attraverso me, hai sbagliato
di grosso. Sono solo una amica che si porta dietro.” Aggiunse la ragazza,
stringendo i pugni, sperando di riuscirci a liberarsi.
“Rose, Rose, Rose, mi credi così ingenuo?” chiese
fermandosi dietro la sua testa.
“Sappiamo entrambi che tu non sei una semplice amica che
si porta dietro.” Continuò guardandola attentamente.
“E con te so per certo di avere una certa influenza su di
lui.” Sussurrò al suo orecchio, Rose chiuse gli occhi disperata e spaventata,
voleva solo che il Dottore arrivasse e la portasse in salvo, lontano dal
Maestro, lontano da tutto quello.
“Siamo sinceri, Rose.” Disse alzandosi nuovamente, mentre
un uomo con un camice bianco si avvicinava a lei e le metteva qualcosa nel suo
braccio, sentì un pizzico e poi un po’ di bruciore, capendo che le stava dando
un qualche tipo di sedativo.
“Sei molto più preziosa di quanto tu creda.” Continuò
ancora, e lei sapeva a cosa si riferiva.
“Ti sbagli, hai sentito il Dottore, non ho più quel
potere.” Disse lei, iniziando a sentire il suo corpo cedere alla sostanza nel
suo sangue.
“Oh andiamo, credi davvero che lui non sbagli mai?” le
chiese tornando vicino al suo orecchio.
“Sei riuscita a riconoscermi appena mi hai visto, anche
se mi sono rigenerato. Nessun essere umano potrebbe farlo.” Le sussurrò
all’orecchio, appoggiando le dita alle sue tempie.
“Cosa vuoi dire?” chiese lei spaventa di quello che
poteva significare.
“Vediamo quanto potere è rimasto, ti va?” chiese per poi
aumentare la pressione sulle sue tempie, mentre lei cadeva in uno stato di
incoscienza, sentendo ancora una volta la sua mente attraversata da un vortice
di pensieri.
Il Dottore, Mickey, Jack e Martha nel mentre, arrivarono
nell’appartamento di Martha.
“Mi serve un
computer o qualcosa del genere.” Disse il Dottore entrando di corsa seguito
dagli altri tre.
“Ho preso il mio.” Disse Mickey, ponendolo sul tavolino e
accendendolo.
“A chi stai chiamando?” chiese Martha notando che Jack
era di nuovo al telefono.
“Degli amici che forse potrebbero aiutarci, ma non
rispondono.” Disse staccando il telefono.
“Lascia perdere, meno persone sanno che siamo qui meglio
è per tutti.” Continuò il Dottore.
“Ecco guarda, il sito di Harold Saxon.” Disse Mickey
mostrandogli la pagina web.
“Come puoi vedere c’è tutto, è in giro da anni.” Disse Jack
avvicinandosi anche lui.
“Tutto questo è molto strano, ci siamo incontrati solo
quattro giorni fa.” Riflette Martha ancora scombussolata.
“Abbiamo vagato per l’Universo, mentre lui è rimasto qui,
per tutto il tempo.” Confermò il Dottore.
“Hai intenzione di dirci chi è?” chiese Martha.
“E’ un Signore del Tempo.” Rispose tranquillamente.
“Non ci dici altro?” continuò lei con insistenza.
“Non devi sapere di più è meglio per te.” Le rispose
concentrandosi sul computer.
“Dottore, ha preso Rose e Jackie.” Gli ricordò Mickey,
lui lo guardò con attenzione.
“Lo so, credimi non l’ho dimentico.” Gli disse con calma.
Sperava che Rose era abbastanza forte da sopportare tutto quello. Quanto voleva
averla accanto e stringerla a lui, assicurandole che tutto sarebbe andato a
posto, che loro si sarebbero salvati.
Fine
Capitolo 1
Note finali: Spero
davvero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che non vi ho deluso. Grazie a
tutti per le recensioni che fate, le apprezzo tantissimo. A presto con la
seconda parte dell’episodio.