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Autore: Lady Kid 1412    17/04/2011    1 recensioni
Dopo qualche minuto, Kaito, si alzò in piedi “è un progetto molto complicato... Jii, potresti farmi un favore?”
“Immaginavo che l’avrebbe detto signorino” sospirò l’uomo alzando il capo “ma voglio ricordarle che sarà molto pericoloso”
“È proprio questo che rende interessante quello che faccio” sorrise il ragazzo “Ormai ho deciso... poterò a termine l’ultimo grande colpo ideato da mio padre!”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 - La festa

 
Erano da poco passate le nove di sera eppure, la villa del politico, era già piena di persone, per la maggior parte si trattava di altri uomini di politica, colleghi del proprietario o personaggi famosi.
Il salone principale della residenza era illuminato a festa e, nonostante il gran numero di poliziotti di sorveglianza, sembrava di partecipare a un ballo.
Avvisati da Shinichi e Heiji, l’ispettore Nakamori e i suoi uomini, pattugliavano con attenzione le entrate e le teche al centro della sala, che contenevano i gioielli dell’esposizione. Solo la bacheca che proteggeva la lacrima di Atlantide era coperta da un telo nero, che avrebbero scoperto più tardi.
“Che meraviglia” esclamò Kazuha spostando lo sguardo prima sul salone, poi sugli altri ospiti.
“Allora? Ho fatto bene a ordinarti di prendere il primo volo per Tokyo?” intervenne Heiji arrivando alle spalle della ragazza.
“Direi proprio di si” sorrise lei voltandosi nuovamente verso il suo cavaliere che, per l’occasione, indossava un elegante completo nero sotto una camicia bianca “Ma questa è una festa privata... com’è possibile che ci abbiano fatto entrare?”
“Chiedilo a Shinichi, è stato lui a dirmi di farti venire qua” ribatté lui alzando le spalle “ricorda che sono qui per lavorare, non certo per divertirmi”.
“Se lo dici tu”, lo canzonò Kazuha “Però ammetto di sentirmi in imbarazzo... sai, sono tutti vestiti con abiti super eleganti...”
Heiji abbassò lo sguardo sul vestito rosso a pieghe che le arrivava sopra il ginocchio “Stai scherzando?”
“Nel senso che non posso competere con loro” ribatté imbarazzata, mentre il ragazzo si avvicinò al suo viso.
“Secondo me sei perfetta così, sono le altre che devono sentirsi in imbarazzo” le bisbigliò all’orecchio, facendole diventare il viso di una colorazione rosso porpora.
“Avete finito di confabulare in segreto voi due?” s’intromise Shinichi arrivando alle spalle dei due amici “Non è carino escluderci così!”
“Kudo, sei arrivato finalmente” sbuffò Heiji voltandosi verso l’amico che indossava un completo simile, con l’unica differenza che il suo era blu scuro “Eravamo stanchi di aspettarti fuori”.
“Vi chiedo scusa... ho avuto qualche problema a trovare qualcuno che mi accompagnasse” sorrise Shinichi indicando la ragazza vicino a lui.
“Ran!” esclamò Kazuha avvicinandosi “Per fortuna ci sei anche tu, mi sentivo fuori luogo con tutte queste persone”
“Ciao Kazuha, che bello rivederti” sorrise lei iniziando a parlare con l’amica, mentre Heiji osservò Shinichi controllare la sala.
“Lo stai cercando? Sai... non penso sia così ingenuo da rischiare di mostrarsi prima del suo spettacolo” commentò il detective di Osaka.
“Si vede che lo conosci poco, quel tipo non si fa simili problemi” rispose Shinichi “di sicuro è qui in mezzo che ci osserva con quel suo irritante sorrise da vincitore”
“Capito... ehi! Mi spieghi una cosa?”
“Dimmi pure”
“Come hai fatto a convincere Ran a venire con te stasera?” sorrise Heiji battendo il gomito sul braccio dell’altro “A me puoi dirlo, ti sei dichiarato?”
“Assolutamente no!” sbottò lui guardando di traverso l’amico “Non è andata così...”
“Sai che hai il viso tutto rosso?” lo derise Hattori
“Smettila!” lo sgridò di nuovo Shinichi, quando Ran gli si avvicinò insieme a Kazuha.
“Tutto bene Shinichi? Ti senti male?” domandò lei preoccupata
“Perché me lo chiedi? Sto benissimo...”
“Hai il viso rosso, sicuro di non avere la febbre?”
Shinichi guardò sempre più imbarazzato la ragazza, quando lo sguardo ricadde sul suo vestito bianco che le scendeva fino alle ginocchia, mettendo in risalto le forme longilinee della mora.
“Fa caldo qui dentro” esclamò alla fine voltandosi “vado a prendere un po’ d’aria”.
Shinichi si fece largo tra la folla e, non appena ebbe individuato una finestra, la raggiunse velocemente uscendo in terrazza.
“Che situazione...” sospirò il ragazzo appoggiandosi sul ballatoio e spostando lo sguardo, si rese conto della presenza di qualcuno vicino a lui, che osservava il cielo “Anche tu alla ricerca di un po’ di tranquillità?” domandò Shinichi sorridendo. 
“Diciamo di si” rispose divertito l’altro chinando lo sguardo sul bicchiere che teneva in mano “Non riuscivo più a stare con tutta quella confusione.
“Ti capisco” ribatté il detective osservando con attenzione lo sconosciuto vestito con una camicia blu sotto la giacca bianca e i pantaloni abbinati “Secondo me dovresti fare attenzione...”
Il ragazzo guardò stupito il detective “Come scusa?”
“Dico per il vestito, assomiglia molto a quello usato da Kid” rispose prontamente Shinichi “con tutti i poliziotti che ci sono qui dentro, rischieresti di finire arrestato al posto suo”
Sempre più stupito dalle parole del detective, il moro iniziò a ridere divertito “Mi stai simpatico...” disse alla fine porgendogli la mano “Il mio nome è Kaito, piacere di conoscerti”
“Kudo Shinichi” rispose subito il detective, ricambiando la stretta di mano.
“Ma guarda, sei quel detective del liceo?” sorrise Kaito fingendosi sorpreso “Allora dovrò fare attenzione a non venire arrestato da te... se davvero assomiglio a questo Kid...”
“Perfetto” rise Shinichi “però sappi che io e un altro detective abbiamo ideato un piano assolutamente perfetto per mettere le manette ai polsi di quello snob”
“Non vedo l’ora di scoprire di che si tratta” ribatté con un tono di sfida Kaito, quando il suo sguardo si perse all’interno dove, davanti alla finestra, stava passando una splendida ragazza con un abito da sera azzurro cielo, adornato solo da una cintura scura legata sulla vita.
Shinichi, a sua volta, guardò all’interno del salone, riconoscendo subito la figlia dell’ispettore “mi pare si chiami Aoko... Aoko Nakamori, la conosci?”
“La conosco da quando ero solo un bambino” confessò tristemente Kaito “ma ora è tutto diverso...”
Nel sentire la parola ‘bambino’ Shinichi sussultò e subito controllò l’orologio “Me ne ero completamente dimenticato... domani sono già passati tre giorni...” sospirò chinando il capo.
“Faresti meglio a correre subito da lei” disse infastidito Kaito “Sbaglio o stai ancora evitando il problema?”
“Cosa?” Shinichi guardò meravigliato il ragazzo avvicinarsi verso la porta finestra.
“Lascia stare quel ladro e usa le ultime ore che ti sono rimaste per fare quello che rimandi da tanto, immagino che anche lei lo stia aspettando da parecchio”
“Mi stai chiedendo di lasciar vincere quel ladro?” domandò Kudo “non sarei un detective se facessi quello che mi chiedi”
“Però se Kid stanotte non ruba niente, non serve la presenza di un detective” sorrise Kaito voltandosi un’ultima volta verso il suo rivale “pensa alle mie parole, piccolo detective...”
Shinichi guardò il ragazzo rientrare in sala e solo quando non lo vide più, si appoggiò nuovamente al balcone sospirando pensieroso.
All’interno, la festa era entrata nel vivo e in molti si prepararono ad ammirare la famosa pietra preziosa. Aoko osservava da lontano le teche, non riuscendo ad avvicinarsi di più, per colpa della folla “Uffa...”
“Qualche problema signorina?” domandò Kaito arrivandole alle spalle.
“T-tu che ci fai qui?!” esclamò lei stupita “come hai fatto a entrare?”
“Ho visto tuo padre e gli ho chiesto se potevo passare...” sorrise lui “ed eccomi qui!”
Aoko abbassò il capo tristemente “e dimmi, per quale motivo sei voluto venire?”
“Ehi! Se non mi vuoi, posso anche andarmene subito” ribatté offeso “dimmi tu che devo fare”
La ragazza rimase per qualche secondo in silenzio a riflettere “Resta, però non devi mai allontanarti da me, intesi?”
“Se è questo che desidera, non mi allontanerò nemmeno un secondo! Hai la mia parola” esclamò lui
“Me lo prometti?” sorrise lei guardando negli occhi l’amico.
“Affare fatto, però ora mi concede una tappa al bagno?”
“Ma Kaito!!” sbuffò Aoko “sbrigati però!”
“Si signora!” sorrise il moro, avviandosi nuovamente in mezzo alla folla, proprio quando il proprietario della villa annunciò l’inaugurazione della mostra.
“Benvenuti, immagino sappiate che il famoso Kid ha preso di mira la pietra preziosa principale della mostra” spiegò il politico “Grazie alla collaborazione della polizia e dell’ispettore Nakamori, stanotte posso mostrarvi la famosa lacrima di Atlantide”, in quel momento, dalla teca venne rimosso il telo nero e accesa la luce sopra la pietra, mentre una cortina di fumo bianco esplose al centro della sala, ricoprendo in poco tempo tutto il salone e creando il panico tra i presenti.
“Ladies and Gentilman! Scusate l’intrusione” annunciò con spavalderia Kaito Kid, apparendo in mezzo alla nebbia “sono in ritardo per un appuntamento, quindi se non vi dispiace, prendo quella pietra e tolgo il disturbo”
“È arrivato Kid! Presto arrestiamolo!” esclamò Nakamori ai suoi uomini, riuscendo a sovrastare le voci preoccupate degli invitati.
Muovendosi tra la folla, Heiji, raggiunse velocemente Shinichi, che rimase fermo a godersi la scena “Ehi Kudo!” sbottò il detective di Osaka “che stai facendo? Non avevamo un piano?”
“Scusami Hattori” rispose il moro guardando l’amico “ho deciso di lasciarlo fare...”
Heiji sgranò gli occhi nel sentire quelle parole “Stai scherzando vero? Non saremmo dei detective se ci lasciassimo scappare quest’occasione!”
“Una persona, mi ha assicurato che stasera non verrà rubato niente...” sorrise Shinichi mettendo le mani in tasca “quindi non serve la nostra presenza”
“Ho capito! Quel Kid ti ha sicuramente ipnotizzato! Non è possibile che tu sia passato dalla sua parte volontariamente”
Shinichi si lasciò sfuggire una risata e battendo sulla spalla dell’amico “Sto benissimo, solo che stasera... ho qualcosa di più importante da fare, e forse dovresti farlo anche tu”
Non sapendo che altro dire, Heiji osservò Kudo allontanarsi verso Ran, mentre dalla folla si alzò un’esclamazione di sorpresa nel vedere la pietra svanire dall’interno della teca per ricomparire in mano al ladro, pochi secondi dopo.
“Spero non vi dispiaccia se prendo questa il prestito” sorrise Kaito accennando un inchino “Ci rivediamo tra qualche minuto” continuò svanendo nel nulla prima che Nakamori riuscisse a raggiungerlo.
“Maledizione...” sbottò l’uomo innervosito “Presto, bloccate tutte le uscite! È ancora qui dentro!”
“Ran!” esclamò Shinichi raggiungendo a fatica la ragazza
“Shinichi, perché non hai cercato di prendere Kid? Pensavo fossimo venuti qua per questo” si lamentò lei, quando il ragazzo la prese per mano.
“Andiamocene, devo assolutamente dirti una cosa prima che sia troppo tardi!” sorrise lui trascinando la ragazza fuori dal salone.
  
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