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Autore: visbs88    18/04/2011    9 recensioni
Sul set di uno spot Fruttolo con la Squadra dei Sette!
Scritta per l'iniziativa "Pesca la tua carta".
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Squadra dei Sette
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FRUTTOLO MERCENARI

 
Iniziativa: Pesca la tua carta (Fanworld.it)
Carta: Tre di quadri.
Prompt: Scrivi una storia di qualsiasi tipo con rating Giallo (14+).
Titolo: Fruttolo mercenari.
Introduzione: Sul set di uno spot Fruttolo con la Squadra dei Sette!
Personaggi: Squadra dei Sette.
Rating: Giallo/14+.
Genere: Comico, Demenziale.
Avvertimenti: One-shot, Yaoi.
Pairing: Nessuno, accenni (piuttosto espliciti, a dire il vero) Bankotsu/Jakotsu.
Numero parole (contatore Word): 2.358.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. La storia prende inoltre ispirazione da uno spot della Fruttolo, senza la minima intenzione di diffamare l’immagine o quant’altro, né a scopi pubblicitari. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla o riprodurla altrove.
 
Buona lettura!
 
Villa in campagna, o quantomeno uno scenario simile non definito. Anche perché in una villa in campagna di solito non si trovano giochini da parco per bimbi. Tuttavia qui, fra prati verdeggianti e colori allegri e gioiosi, c’erano proprio i giochini da parco per bimbi, sissignori, altalene, scivoli e, attenzione gente, nave pirata! In questo piccolo paradiso (se se…) un centinaio circa di bambini giocavano allegri e spensierati, fino a quando uno di loro non gridò:
-Facciamo i pirati!
Invece di sentire le grida entusiasti che si era aspettato, il disgraziato si vide piovere addosso sciabole e cannoni che gli altri adorabili bambini lanciavano nel tentativo di lapidarlo.
- Decerebrato, abbasso i pirati! – strillò un fanciullo biondo e roseo, lanciando poi una bestemmia (alla faccia del fanciullo biondo e roseo).
- Sì, facciamo… facciamo…
Tutti i bimbi insieme si misero a pensare, finché uno non salì su un’altura lì vicino spuntata per l’occasione e urlò:
- FACCIAMO I MERCENARI!
Momenti di silenzio. Tensione. Suspense. Attesa. Angoscia. Mort… no, ok, quella no.
- SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
L’acuto grido di gioia si propagò per miglia e miglia, tanto che può essere considerato la causa dell’estinzione di alcune specie di pipistrelli.
Nessuno di quei bambini sapeva in realtà che cosa volesse dire essere un mercenario, parola troppo complicata per cervelli ancora in via di sviluppo, ma si dedicarono al nuovo gioco con entusiasmo e gaiezza, combinando letteralmente un putiferio. I produttori dello spot (sì, ci sono i produttori di uno spot dietro tutto questo) stavano cercando di escogitare qualcosa per fermare quei pazzi sclerotici, quando tra essi (perché non possono essere considerate vere persone) ne apparve uno molto particolare.
Ad essere sinceri, non era un bambino. Ad essere proprio sinceri, era un ragazzo alto il triplo di quei nani. Ad essere proprio proprio sinceri, era un figo pazzesco con tanto di treccia nera da ganzo, occhi blu mare, croce viola sulla fronte, naso diritto, labbra sexy, fisico muscoloso, spalle larghe, gambe sode e tra le gambe… ok, semplicemente era uno gnocco da paura.
- Bankotsu, che cazzo ci fai qua? Dovresti essere sul set di Inuyasha! – esclamarono i produttori, allarmati. Ci mancava solo un vero mercenario fra quei pazzi totali.
- Avevamo voglia di farci un giro, problemi? – sbottò Bankotsu, per poi iniziare a guardarsi allegramente intorno.
- Avevamo? – tartagliarono i poveretti, rendendosi conto che probabilmente non avevano un solo mercenario, ma Sette. Non vedevano gli altri sei, e questo già di per sé era inquietante. Se poi si aggiungeva che l’altro stava iniziando a saltellare di qua e di là distribuendo pugni a casaccio fra i bambini la cosa diventava ben più che assurda.
Bankotsu si guardava intorno, osservando quei marmocchi.
Finché non LO vide.
LUI.
Proprio LUI.
IL bambino.
QUELLO che (lo sapeva) gli avrebbe scassato le palle fino alla morte. Perché quando posò il suo sguardo su di LUI, QUELLO lo fissò con i suoi occhi marrone… terra di Siena, per dirla artisticamente, e lesse nel SUO sguardo la verità: era LUI il suo nemico.
Bankotsu si avviò verso di LUI con aria decisa (ultima volta che scrivo LUI maiuscolo, tranquilli). Lo fissò dall’alto in basso (non che ci volesse molto, eh), mise una mano sulla fronte e misurò. Quindi, sotto lo sguardo atterrito e teso del bambino pronunziò la sentenza:
- Sei troppo piccolo per fare il mercenario!
Un fulmine squarciò il cielo sereno e limpido che improvvisamente si fece triste e scuro. Tutti i bambini guardarono Bankotsu come se fosse un demonio incarnato.
- TUUUUU!
Un verso spettrale fece avere a un quarto dei bimbi un infarto e fece anche sobbalzare il fortissimo e coraggiosissimo capitano della Squadra dei Sette, che si guardò intorno cercando di capire da dove venisse quella voce.
Vide un uccellaccio del malaugurio, un corvo per la precisione, appoggiato sul ramo di un albero scheletrico sempre spuntato per l’occasione. Mai visto un suolo più fertile di quello, c’era da dire. Ma torniamo al nostro amico corvo, che gracchiò:
- TUUUUUU! Infame essere! TUUUU!
- Chi, io? – disse Bankotsu inarcando un sopracciglio.
- Sì, TUUUUUU! TUUUUU, maledetto! TUUUUU!
- Ho capito, IOOOOOO! – sbottò esasperato il ragazzo – IOOOO cosa ho fatto?
- TUUU, come hai osato seminare la disperazione fra questi bimbi? Come hai osato dire che uno di loro è troppo piccolo per essere un mercenario, TUUUUU che sei più basso della tua spada?
- Ehi, calma, questo non è vero… - puntualizzò Bankotsu, lanciando un’occhiata alla Banryu poco distante. Ma si rese improvvisamente conto che quella era una grande realtà: combatteva con un’alabarda più alta di lui.
- Sì, invece, canaglia! TUUUU, come puoi distruggere la serenità di questi bimbi? TUUUU…
Probabilmente il corvaccio avrebbe avuto da dire qualcos’altro, ma una gigantesca mano l’afferrò e poco dopo si sentì un crocchiare di ossa, segno che la suddetta mano gigantesca l’aveva stritolato per benino.
- Grazie, Kyokotsu – disse Bankotsu, sospirando di sollievo. Il cielo tornò sereno, l’albero inquietante scomparve e la Banryu con lui, per fortuna del primo dei Sette che così non rischiò di venire costretto dai bambini a misurarsi con la sua stessa spada.
- Visto, era solo quell’uccellaccio del malaugurio a portare scontento! – pronunciò con aria saccente. Tuttavia, IL bambino (messo maiuscolo giusto per far capire di chi stiamo parlando) sembrava davvero triste, e con un bambino triste e depresso naturalmente tutti gli altri non potevano giocare come sempre.
Un bimbo abbarbicato all’albero maestro della nave pirata all’improvviso urlò:
- Fermi tutti, arriva…
…BARBRA STREISAND! concluse per lui la tipica voce profonda e cavernosa. E così tutti i bambini sclerotici, Bankotsu compreso, iniziarono a ballare sul celeberrimo “Uhuhuhuhuhuhuhhu!” che aveva invaso Youtube.
- No, coglioni, arriva FRUTTOLOOOOOO!
Gioia! Felicità! Allegria! Euforia!
Una donna era arrivata con un vassoio di Fruttolo più grande di lei, con sopra centinaia di yogurt!
I bambini lanciarono un grido entusiasta, tutti insieme, e sempre tutti insieme corsero verso di lei, travolgendo il povero Bankotsu, inerte contro quella massa di scalmanati. Così il nostro fiero mercenario si ritrovò per terra, calpestato da milioni di scarpette Lulù, Lelly-Kelly (o come si scrive), Nero Giardini, Nike, Adidas, mocassini, scarponi, tacchi a spillo, sandali, infradito, scarpe chiodate, babbucce, stivali, enormi scarponi di pesante metallo…
- Ginkotsu, non ti ci mettere anche tu, PER FAVORE! – urlò disperato Bankotsu, inveendo contro il suo maturo sottoposto.
Dopo quella che parve una marcia infinita, i bambini arrivano e afferrarono i Fruttolo entusiasti. Nessuno poteva sapere che Mukotsu aveva sapientemente avvelenato la metà degli yogurt. E chi beccava quello avvelenato… ehm, pace all’anima sua.
Vicino al vassoio, apparve improvvisamente una mucca.
Sullo sfondo si videro i produttori prendere a capocciate qualcosa di duro e indefinito, con frasi del genere “Oh no, è arrivato anche quella sclerotica!”.
- Forza, bambini, mangiate, mangiate! – iniziò a strillare la suddetta mucca, ignorando il buon numero di marmocchi agonizzanti sul terreno – Mangiate! C’è tanto latte e tanta frutta per crescere lì dentro! – E tanto gas che penetra dagli occhi e dalla pelle, giusto per citare il brillante creatore.
- Mangiate, mangia…
La mucca non poté concludere la frase, perché una lama saettò nella sua direzione, decapitandola fra un tripudio generale di grida entusiaste. I produttori avrebbero voluto cantare un’ode a chiunque avesse compiuto l’eroico gesto, ma si ricredettero quando videro Jakotsu fischiettare innocente in mezzo agli alberi, nascondendo dietro la schiena la Jakotsu-to sporca di sangue. Lui ricambiò il loro sguardo con aria da “Cosa, quando, come, io? Non ho fatto niente, GIURO!” non del tutto convincente, ad essere sinceri. Renkotsu, seduto lì vicino su un masso a fare yoga (il perché è ancora da specificare), interruppe la sua attenta meditazione e scosse la testa.
- Jakotsu, capisco che era una scassaballe, ma non puoi ammazzare mucche davanti ai bambini… non si fa!
- Non rompere, ho fatto un favore enorme all’umanità. Mi stupisco della mia benevolenza.
Renkotsu sospirò di nuovo, scese dal masso con un morbido fruscio (che equivaleva, per lui, a un tonfo tale da causare un terremoto) e si avvicinò al compagno, che intanto aveva assunto un’aria concentrata.
- A che pensi? – chiese pimpante.
- Cazzi miei – lo freddò Jakotsu.
- E daiiiiiiiiii… - piagnucolò Renkotsu.
“Oh mio Dio no per carità santissima” pensò disperato il mercenario dagli occhi neri, che decise di rispondere per evitare una crisi di capricci.
- Pensavo che dovremmo eliminare un po’ di bambini – disse precipitosamente, per poi tornare ad osservare critico i marmocchi. Renkotsu cambiò all’istante espressione.
- Ma perché, Jakotsu?! – esclamò allarmato.
- Non lo faccio per me, sai che mi piace ammazzare gli gnocchi. Lo faccio per lui – replicò scocciato l’altro, indicando con un cenno della testa Suikotsu, che correva per il prato in stile Heidi tenendo per manina i bimbi con aria angelica. (questa è solo per la mia Fra-chan ^^ la maledizione di Heidi ha colpito anche me!)
Jakotsu tornò a guardare Renkotsu, e ghignò soddisfatto nel vedere che gli era venuto un mezzo ictus nel vedere il compagno in quello stato. Quando si riprese annuì convinto:
- Sì. Dobbiamo eliminarne il più possibile.
- Concordo anch’io – li raggiunse una voce. Bankotsu si era avvicinato a loro, e Renkotsu notò subito le sue mani sporche di sangue. Avrebbe voluto fare qualche domanda, ma Jakotsu lo precedette con un urlo selvaggio:
- OANIIIIIIIIIKIIIIIIII!
Dopo il proverbiale strillo, il nostro gayissimo amico si lanciò su Bankotsu, come se avesse solo in quel momento visto la luce del sole. Lo travolse quasi come i bimbi poco prima, gettandogli le braccia al collo e tentando di sbaciucchiarlo.
- Oanikiiiiii, mi sei mancato così tanto! – urlò Jakotsu.
- Ma se mi sono allontanato da te di più di due metri dieci minuti fa, cretino?! – gridò allarmato Bankotsu, tentando di divincolarsi dal compagno che pareva seriamente intenzionato a limonarselo sotto gli occhi atterriti di Renkotsu e dei bambini, di cui avevano iniziato ad attirare l’attenzione.
- Jakotsu, basta, Jakotsu, non qui, dopo, Jakotsu! Jakotsu, in camerino… – provò a farlo ragionare il primo dei Sette.
- Come sarebbe a dire, DOPO IN CAMERINO? – chiese sbigottito Renkotsu, gli occhi fuori dalle orbite.
Bankotsu capì di essersi lasciato sfuggire qualcosa di troppo. Divenne rosso come un pomodoro, poi viola come una melanzana, verde come un broccolo, azzurro come il gelato Puffo… ora è da stabilire se Bankotsu fosse un alieno, un bizzarro minestrone o una confezione di colori Giotto.
Ma tornando al nostro multicolore amico, paradossalmente a salvarlo fu proprio LUI. (abbiamo capito di chi si parla, vero?)
LUI, il bambino, era strisciato fino a un Fruttolo, rantolando a causa del cranio spaccato in due (e qui capiamo il perché delle mani sporche di sangue di Bankotsu), ed era stato così fortunato da beccarne uno non avvelenato. Beh, proprio in quel momento lo mangiò. All’istante divenne splendente come un dio (vedi Hercules) e visibilmente più alto: mezzo quarto di millimetro, ma ci rendiamo conto?! Così, fiero come non mai, andò a sfidare il suo rivale, ovvero il nostro amato Bankotsu, proprio al momento giusto.
- Ora posso farcela! – strillò il bimbo. Il primo dei Sette si trattenne dallo sradicare un albero e lanciarglielo contro, e cercò di dimostrarsi gentile e disponibile a fargli comprendere in cosa sbagliava.
- Sei troppo piccolo per fare il mercenario! – gridò esasperato.
- Ma io faccio il capitano della Squadra dei Sette!
Gelo da Polo Nord (neanche fosse entrato in scena Sesshomaru).
Bankotsu inarcò prima un sopracciglio, poi due, aggrottò la fronte, si grattò un orecchio, si morse il labbro, giocherellò con la treccia, insomma sfoggiò tutto il suo repertorio di azioni per quando era accigliato. Dopo un artistico naso da porcello, mostrò uno splendido sorriso a trentadue denti.
- Spiacente, ma lo sono già io!
Nuovo gelo. Quindi, un fulmine squarciò il cielo azzurro.
- TUUUUU…
- Oh no, NON LUI! – gridarono insieme Bankotsu, i produttori, Renkotsu, Jakotsu e anche i bambini.
- Kyokotsu! – urlò il primo dei Sette. Il gigante intervenne rapidissimo, eliminando il clone dell’uccello del malaugurio.
- Bankotsu, vuoi lasciare che questo fottutissimo bambino faccia il mercenario, così la chiudiamo? – lo pregò in ginocchio uno sceneggiatore, in lacrime.
- Ma ma ma ma ma ma ma… - balbettò Bankotsu. Non era da lui arrendersi così!
- Ma sì, Bankuccio amore – cinguettò Jakotsu, magicamente arrivato in un nanosecondo alle sue spalle – Lascialo giocare, così noi ci dedichiamo a fare tante belle cosine… mi avevi promesso che ti lasciavi frustare con la tua treccia…
- COSA? – Renkotsu non ne poteva più di quella situazione più che assurda. Tra l’altro, sullo sfondo passò Suikotsu in girotondo con i suoi piccoli amici, e a quel punto al pelato venne davvero voglia di suicidarsi.
Bankotsu rifletté. Squadrò il bambino e poi Jakotsu che aveva iniziato a ballare in stile Shakira per eccitarlo, riuscendoci alla perfezione.
- Ok, puoi fare il mercenario – concesse al bimbo – Ma non credere che…
Jakotsu non lo lasciò nemmeno finire la frase. Lo afferrò per il kimono, costringendolo a seguirlo dentro una baracca apparsa dal nulla. Ci si infilò, e Bankotsu fece appena in tempo a mettere con gesto artistico un cappello sulla porta prima di venire trascinato dentro.
Subito il bambino iniziò a giocare al mercenario, fra la gioia generale di tutti gli altri e dei produttori.
- Ci siamo anche liberati di quei due pazzi! – gridarono al colmo della contentezza.
La porta della baracca si aprì, e Bankotsu, mezzo nudo (dalla vita in su, che pensate, pervertite?) e con un vistoso succhiotto sul collo, appese un cartello con scritto “Siamo comunque presenti in spirito”, prima di venire tirato dentro di nuovo da qualcosa che sembrava avere cento mani.
Inutile dire che gli occhi ormai erano caduti sia dalle orbite di Renkotsu che da quelle di parecchi bambini allibiti.
- Beh, direi che qui abbiamo finito – disse soddisfatto il pelato, dopo aver rimesso i bulbi oculari al loro posto saldandoli con una fiamma ossidrica.
E così, il cielo azzurro sembrava splendere anche di più di prima, i produttori avevano uno spot originale e demenziale, molti bambini erano morti ma altrettanti giocavano felici, i mercenari tornarono da dove erano venuti.
In pratica, vissero tutti felici e contenti.
Compresi i due della baracca, da cui provenivano suoni sempre più equivoci.

 
Ehm, sì, sono già qui con un’altra shot ^^ ma totalmente diversa! So bene che penserete che sono matta totale xD e che questo è uno sclero mentale pazzesco, ma che volete, la frase “Sei troppo piccolo per fare il mercenario” continuava a rimbombarmi in testa xD chi non vorrebbe che gli spot fossero tutti così, più o meno? xD e sì, non riesco a fare a meno dei miei due preferiti, devo dare spazio alla loro coppia dappertutto xD
Non ho molto altro da dire… spero solo di avervi strappato almeno un sorriso ^^
Ringraziando chi recensirà, preferirà, ricorderà, seguirà e leggerà,
Visbs88
   
 
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