Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    30/04/2011    11 recensioni
Sakura sentì il richiamo più forte del precedente. Si voltò verso la finestra. Lo sguardo vitreo. Mentre avanzava verso il balcone il ragazzo arretrò, tornando sui rami del ciliegio che aveva usato per raggiungere la camera. Non era questo che voleva. Voleva solo impedire che la ragazza uscisse dalla sua camera. Il ragazzo la scrutò attraverso la maschera che indossava, un luccichio azzurro provenne da uno dei suoi occhi. Sakura si voltò ancora verso la porta. Così non andava. La chiamavano ancora. Doveva rompere quell’incantesimo definitivamente almeno per quella notte. Sapeva come fare ed era anche la posizione giusta per farlo.
-Eih.- Sussurrò alla principessa per attirare la sua attenzione. Gli occhi ancora assenti. Sakura si avvicinò a lui.
Si sporse dal ramo quel tanto che bastava per afferrarle il mento tra le dita e posarle un lieve bacio sulle labbra.
Un bacio casto, a fior di labbra. Quasi come quello di qualche notte prima.
Genere: Romantico, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Li Shaoran, Sakura, Touya/Toy
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Pegno di lacrime




Sakura pianse ancora, finché non le sembrò di avere più lacrime.
-Non è affatto giusto, così – sospirò affranta.
Si sollevò a forza, asciugandosi le guancie con un gesto nervoso della mano.
La seconda candela era appena a metà. In quella cella il tempo sembrava non passare mai. Sakura lanciò un’occhiata all’angelo ed al leone. Yume non era più nella sua testa, e parlare con quelle due figure le sembrò meno folle che parlare con una voce che solo lei poteva sentire.
-Fei Wong ucciderà mio fratello, se qualcuno non lo ferma-, ebbe un sussulto. – Ha ucciso anche il ragazzo che amavo, e ora non so come farò-
Sorrise con rammarico, accovacciandosi sul giaciglio nell’angolo. – Glielo avevo appena detto, e quell’uomo me l’ha portato via-
-Come faccio a fermarlo?-, si chiese, certa che non vi fosse risposta a quella domanda.
-Le tue lacrime ci aiuteranno- le disse una voce calda che non conosceva.
Sakura si alzò di colpo, spaventata, pronta a difendersi.
Aveva pensato che fosse una guardia, entrata silenziosamente nella stanzetta. Ma la porticina di ferro era ancora sigillata, ed a parlare era stato un angelo dai capelli argentei alto e dall’aspetto fiero.
-Non temere-, le disse un’altra voce, che però pareva un ruggito.
Il leone senza criniera stava appena dietro l’angelo. –Non ti faremo alcun male- Le dissero i due. Ma i loro sguardi erano fissi su un punto vuoto affianco a lei.
-Chi siete?-, chiese Sakura diffidente.
Loro non risposero. Si limitarono a fissarla. Il leone le sorrise. – Possiamo aiutarti, se ci doni le tue lacrime-
Sakura sgranò gli occhi, sentendo un moto di speranza soffocata che le risaliva dal fondo dello stomaco. – Come? -, chiese.
-Devi darci ogni tua lacrima, non dovranno rimanerne. Non sarai più in grado di piangere, per tutta la vita, ed esaudiremo i tuoi desideri-
-Mio fratello si salverà? Fei Wong la pagherà? -, domandò Sakura speranzosa.
-Se è questo che desideri, si. - le rispose l’angelo con fierezza. – Ma sta attenta a dirci ora tutto ciò che vuoi.
-Voglio che Fei Wong non possa più nuocere a nessuno, né in questa, né in nessun altra vita. Voglio che mio fratello stia bene, e Shaoran? Shaoran può tornare da me? E Yume ed Ookami?–, dichiarò Sakura.
-Vedremo quello che possiamo fare, per il ragazzo. Ora dacci le tue lacrime. -, disse l’angelo.
Sakura tremò un istante. – Come faccio? –
-Devi solo volerlo – le disse il leone.
-Io lo voglio! –

Shaoran si ritrovò, senza sapere come, avvolto da acqua di cui non sentiva né il gelo, né la consistenza.
Che diavolo…?
si chiese guardandosi attorno.
L’angelo che poco prima aveva parlato con Sakura stava davanti a lui.
-Ti servirà il potere della maschera -, gli disse.
Shaoran capì che non si era sbagliato, poco prima, che le creature avevano davvero la capacità di vederlo.
Seguì con gli occhi la direzione che l’altro gli indicava. La maschera d’argento stava sulla sabbia, alcuni metri sotto di loro. Erano talmente tanto in basso che la luce del sole non arrivava. Si chiese in che modo riusciva a vedere sia l’oggetto che i pesciolini che vi ruotavano attorno.
Che devo fare? La prendo?
chiese Shaoran.
-Ora non potresti, tu non hai corpo-
Shaoran sospirò, ricordandosi di essere un fantasma in un posto in cui chiunque sarebbe affogato. L’angelo scese fluttuando, usando le ali per darsi la spinta verso il basso. Afferrò la maschera.

Ora erano sulla nave, nella cabina che era stata della principessa durante il viaggio. Il cuore di Shaoran si strinse in una morsa di dolore.
La maschera di diamante stava abbandonata sul pavimento, dove le guardie di Fei Wong avevano costretto Sakura a lasciarla cadere prima di portarla via.
Riluceva di una luce fioca che Shaoran pensò avesse circondato anche quella d’argento in fondo al lago. In che modo altrimenti avrebbe potuto averla vista?
Affianco alla maschera Shaoran vide una figura china. Ci mise un po’ per capire che quella ragazza così somigliante a Sakura era in realtà Yume.
-Mi dispiace che tu sia morto-, gli disse la ragazza sollevando la testa.
Shaoran non seppe che dire, e ringraziò di non dover parlare.
Gli occhi di Yume si strabuzzarono dalla sorpresa. Sembrava aver visto qualcosa che non avrebbe mai creduto vero. Probabilmente era così.
Ookami stava affianco a Shaoran. Il ragazzo si stupì della somiglianza che avevano. Il ragazzo aveva solo i capelli un po’ più lunghi di lui, e un occhio di vetro.
Yume, ancora incredula, gli si gettò tra le braccia senza esitazione.
-Com’è possibile?-, chiese, con il volto affondato nel petto di Ookami.
-La principessa Sakura ha donato ogni sua lacrima per sistemare ciò che non trova sia giusto, vuole che voi due stiate insieme.-
Ookami guardò il leone, che era appena entrato nella cabina ed aveva parlato. Strinse Yume tra le braccia e strinse la mascella.
-Non la perderò di nuovo, vero?-, chiese.
-Mai, da qui all’eternità potrete stare insieme, dovunque e chiunque.- Rispose il leone.
Shaoran sorrise tra se, felice per i due che tanto avevano sofferto e che finalmente erano insieme. -Ora, indossa la maschera-, ordinò l’angelo a Shaoran.

-Quando iniziamo a somministrare al re l’infuso? -, domandò il servo a Fei Wong, evidentemente complice.
-Ora- rispose il consigliere – Con una dose bella grande, daremo la colpa all’ansia per il rapimento della principessa –

Sakura si chiese cosa le era saltato in mente. Le sue lacrime davvero avevano il potere di esaudire i suoi desideri? Le promesse dell’angelo e del leone sarebbero state mantenute? Intanto però pur volendo piangere non ci riusciva.
Accese la terza candela, ma la lasciò cadere quando un rumore di spade che si incrociavano pervase l’antro che precedeva la cella.
Ci furono delle urla, probabilmente una battaglia. La candela era sul pavimento, si spense. Sakura rimase al buio.
La porticina di ferro si aprì, ed uno spiraglio di luce raggiunse i suoi piedi mentre una figura mascherata le veniva incontro.
Sakura pensò di essere preda delle allucinazioni, nel sentire la mano di Shaoran che la afferrava per il polso e la sollevava di peso da terra.
-Vieni- le disse semplicemente.
Lei lo seguì incerta.
-Come… Cosa…- balbettò.
Il ragazzo non ci badava, guidandola verso le scale attraverso i cadaveri che lui stesso aveva seminato.
-Shaoran! Fermati! – puntò i piedi per terra, costringendolo a fermarsi. Avvolse le mani attorno a quella di lui, stupendosi di quanto fosse freddo.
-Temevo che non ti avrei più rivisto-
Lui la guardò con rammarico con i suoi penetranti occhi castani, poi lei si alzò sulle punte e lo baciò sulla bocca.
Il ragazzo la allontanò dopo poco.
Sakura sollevò le mani per sfilargli via la maschera, per guardarlo in faccia, ma lui la fermò -Non c’è tempo –, disse.
Ripresero a correre.
Raggiunsero la cima delle scale, e Sakura venne abbagliata per un istante.
-Se Fei Wong si accorge che sei scappata potrebbe uccidere tuo fratello immediatamente-
Ma Sakura oppose resistenza, non aveva intenzione di muoversi prima di aver parlato.
-Shaoran! Fermati! Come hai fatto a trovarmi? E la caduta dalla scogliera? Sei ferito? Devo medicarti?-
Il ragazzo le poggiò una mano sulla guancia e la guardò dolcemente. – Devi stare tranquilla, sono sempre stato con te e ci starò per sempre, te lo prometto. Ma ora dobbiamo andare, tuo fratello e il tuo regno sono in grave pericolo –
-Ho temuto che fossi morto –, mormorò Sakura con gli occhi umidi.
Il sorriso di Shaoran si spense. – Dobbiamo andare -, disse, forse più a se stesso che a lei.
Si tennero stretti per mano, mentre raggiungevano la stalla ammuffita in cui le guardie avevano rinchiuso i cavalli.
Shaoran mise selle e briglie al più robusto, e partirono al galoppo per raggiungere il castello.






NULLA E’ COME SEMBRA! MAHAHAHAHA!!!!!!!!!!!!!!!!

   
 
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