02/05/2011
3 recensioni
Capitolo1
Lei per me è una condanna
[Artù]
Mi abbassai ed evitai la lama che per poco non mi sfiorò. Mi preparai per un affondo ma il mio avversario si scansò. Ci furono ancora colpi di spada. Alla fine riuscii a far inciampare il mio nemico che cadde con la schiena a terra permettendomi di puntargli la spada alla gola. Avevo vinto l'incontro, come sempre.
Ormai questa cosa succedeva tutti i giorni, mi allenavo continuamente per aumentare sempre di più le mie abilità ma ormai, era tatto già scontato, era scontato che avrei vinto, allenarsi sempre con gli stessi avversari non è il massimo. Erano passati mesi dall'ultima volta che avevo affrontato una vera battaglia, stranamente quello era un periodo molto calmo, senza problemi, a palazzo e in città c'era la vita che c'era sempre stata. Mi mancavano le mie avventure, certo, il tempo di pace era meraviglioso però, mi sembravano secoli che non affrontavo una vera sfida.
- State pensando che adesso è tutto così monotono?- intervenne Merlino distraendomi dai miei pensieri.
-E tu come fai a saperlo?-
-Beh... perchè è vero- Non perdeva mai l'occasione di essere sfrontato, quasi non si rendesse conto che stava parlando con il principe di Camelot.
Però,in fondo ero quasi contento, almeno lui con la sua sfrontatezza e sfacciatagine, non mi trattava come una statua d'oro da venerare, cosa che sarebbe stata molto fastidiosa. Già, forse era meglio così.
-Vuoi che ti mandi a fare un bagno con i piragna?- dissi. lui alzò le mani in segno di innocenza.
-Perdonatemi sire- afferrai una sottile filo di sarcasmo nella sua frase. -Cercavo solo di farvi notare che...-
-Non c'è bisogno che tu mi faccia notare niente- risposi, non avevo certo bisogno di lui per capire che facevo una vita monotona.
Cominciai a camminare verso il castello, non avevo bisogno di togliermi l'armatura perchè non l'avevo proprio indossata, diedi la spada a Merlino e entrai nel castello. MI diressi verso la mia camera, per preparami per la cena.
Mentre attraversavo il corridoio sentii i passi di qualcuno arrivare dal lato opposto, si sentiva il rumore dei tacchi che colpivano il pavimento.
"una donna" pensai.
Il corridoio era illuminato soltanto dalle candele deposte sui candelabri attaccati alle pareti, c'era una specie di penombra, riuscii a distinguere la donna solo quando fu a 5 metri da me. Ebbi una fitta al cuore, era lei, era la "mia " Ginevra. Vederla mi faceva sempre battere forte il cuore, vederla mi faceva stare meglio. MI fermai per poter contemplare tutta la sua bellezza, mentre lei continuava a camminare con quel suo portamento da nobile, nonostante fosse solo una serva. No, per me era molto di più, ormai era inutile continuare a nascondere i miei sentimenti per lei, non sarei mai riuscito ad allontanarmici per sempre. Il mio cuore la desiderava, volevo stringerla a me e farle sentire che l'amavo, farle capire che anche se non potevamo amarci, io l'amavo. Mi rivolse un inchino e mi sorpassò sorridendo, mi voltai e la vidi allontanarsi. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, era più forte di me, la volevo vicina, volevo che mi amasse, volevo che in questo falso e ingiusto mondo avremmo potuto stare insieme, senza pensare alle regole,senza pensare ai doveri. Lei era per me l'aria, lei era il sole, l'acqua, era quell'unica ragione di vita che avevo... lei era per me una condanna...
*Angoletto Autrice*
ciao a tutti!! è la mia prima Fan fiction su merlin, se vi piace fatemelo sapere con una recensione e la continuerò :D