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Autore: arianna31    03/05/2011    3 recensioni
La vita mi ha talmente tanto chiamato che ho scelto te alla forca, non credo che sia poi così male.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: La Esmeralda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so se ho fatto bene, ma la vita mi chiama mi desidera. Mi rincorre per quei corridoi magici e piedi di magia e santità di Notre-Dame, santità che viene rotta dalla vita quotidiana di tutti e del tuo desiderio irrazionale. A questo punto avrei tanto voluto dirti di no, ma quella paura dalla morte e dell’ignoto mi hanno fatto dire quel si, e appena sei uscito me ne sono pentita. Perché mi sento più incatenata di prima? Forse è solo l’impressione, quell’impressione di esser incatenata alla vita... ma quale vita. Tutto è così buio, forse perché ho paura che si sia dimenticato di salvarmi.....AVEVI DETTO CHE MI AVRESTI SALVATO DALLA FORCA, COSA ASPETTI? Avevi detto che sarei stata tua... quando hai detto queste parole pensavo di esser un oggetto, il tuo giocattolo... bene e allora salvami da tutti questi altri “bambini” che mi prendono e mi sballottano ovunque. Intravedo una figura che avanza veloce, è Quasimodo, sono salva. Non so come, è sembrato tutto così veloce, Quasimodo mi prende e mi porta via, sempre più in alto sulla cattedrale, Diritto d'asilo! ecco cosa stai urlando e man mano tutti gli altri si uniscono a te. Mi porti dentro, mi poggi abbastanza delicatamente al suolo, quanto i miei piedi hanno desiderato toccare il suolo in quel momento e proprio mentre mi poggi sento un dolore alla caviglia, mi piego e guardo in che condizioni è la ferita. Sento dei passi, passi leggeri che si avvicinano a me, passi leggeri che sono sempre più vicini a me e poi, silenzio. Alzo il volto. Eccoti. Allora sei venuto a prendermi. Mi tendi la mano e accetto quel tuo aiuto. Poggio la mia mano nella tua, ecco, ho firmato il mio contratto con il diavolo. Ti osservo, non riesco a cogliere molto di te, l'unica cosa che colgo chiaramente e che sei nascosto nella tua tunica, sei persino incappucciato, ma in tutto questo nero riescono a spiccare i tuoi occhi, mi ricordano il cielo sai. Ora vorrei solamente dirti questo “sai Diavolo, non sei poi così male”
  
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