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Autore: tatabond93    09/05/2011    10 recensioni
E se dopo il ritorno da L.A Kate fosse ancora sconvolta per la morte di Mike?! SPOILER 3x22
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto questa nuova one-shot tutta d'un fiato. Ieri mi sentivo inspirata =)
Per una volta sono abbastanza soddisfatta del risultato...naturalmente ci tengo a sentire il vostro parere.
Buona lettura...Bacioni.



La stava guardando.
Da dietro il vetro intravedeva la sua testa china sul bancone.
Decise di rimanere lì ancora un po’ per osservarla.
I capelli lunghi e marroni erano legati in modo da lasciarle scoperto in parte il viso.
Era ora di entrare.
Aprì la porta del bar e subito fu invaso da un forte odore di alcool.
Si avvicinò con passo furtivo alle spalle della donna e poi vi si sedette accanto.
Lei era sorpresa della sua presenza ma non lo diede a vedere rimanendo impassibile di fronte al suo drink.
Ne ordinò uno anche lui e poi le si accostò di più in modo da non dover alzare troppo la voce per parlarle.
Notò come le si erano arrossati gli occhi, doveva aver pianto molto, e lui era lì proprio per quello.
Il suo dovere era di consolarla, di tirarla su di morale.
In cuor suo sapeva che non sarebbe stato facile, quella donna era già stata ferita troppe volte, non si meritava certo di soffrire ancora.
< Ehi! > Le disse dolcemente cercando di attirare la sua attenzione.
La donna non mostrò di aver sentito e continuò a fissare un punto indistinto dietro il bancone.
< Ehi! Lo so che mi stai ascoltando! >
Ancora nessuna risposta.
L’uomo decise che non si sarebbe arreso.
< Ok…se non rispondi parlo io. Lo sai che sono capace di blaterare per ore e ore di argomenti futili facendoti irritare… >
Le allora lo guardò, un sorriso appena accennato sulle labbra ma gli occhi ancora tristi.
< Va bene, smettila, non potrei sopportare le tue chiacchere così a lungo. Su…cosa vuoi? >
Lui la guardò, già il fatto che gli avesse risposto era un passo avanti.
< Volevo solo sapere come stai? >
< Come vuoi che stia?! Lui è morto ma l’assassino l’abbiamo preso. Adesso sto bene, non c’è niente di cui tu ti debba preoccupare. Ora vai a casa da tua figlia! >
Detto questo distolse nuovamente lo sguardo da lui e tornò a sorseggiare passivamente il suo drink.
La prima cosa che lui pensò è che fosse davvero una pessima bugiarda.
Si era subito accorto che lei non stava bene anche se ormai il caso era chiuso.
Dopotutto la vittima non era un uomo qualunque.
Perdere il proprio mentore non è certo una cosa facile.
Castle aveva creduto che arrestando il killer lei avesse ritrovato almeno in parte la pace perduta.
A quanto pare ciò non era successo.
Una volta scesi all’aereo di ritorno da L.A l’aveva vista sparire via, diretta verso casa, il suo volto sorrideva rassicurandolo ma nei suoi occhi vedeva tutto il dolore che provava.
Anche in quel momento, seduto al bancone del bar, poteva osservare quanto lei fosse triste.
Quelli che una volta erano due stupendi smeraldi incastonati sul volto della donna adesso erano come sbiaditi.
Fissarla era equivalente a tuffarsi in un vortice nero e profondo di dolore.
Ma lui voleva che quel verde tornasse a risplendere, o almeno era quella la missione che si era prefissato.
< Kate…ti prego, parlami! > Le si rivolse quasi scongiurandola.
Nessuna risposta.
< Kate… >
Ancora niente.
< Kate, riprenditi >
Questa volta stava quasi gridando e nel frattempo con le mani le aveva afferrato il viso costringendola a guardarlo.
< Castle vattene…ti ho detto che sto bene. Smettila di infastidirmi e soprattutto non provare mai più a toccarmi!!!! >
Lei si liberò dalla sua stretta stringendo forte i polsi dell’uomo per allontanarlo.
Lui rimase basito, non l’aveva mai vista in quelle condizioni.
Non sapeva davvero cosa fare.
Poi si riscosse.
Era il suo partner e doveva aiutarla, in ogni modo possibile.
< Non me ne vado! >
Si fermò un attimo per riprendere fiato prima di ricominciare a parlare.
< Kate, io non me ne vado! Non me ne andrò mai! Sarò sempre accanto a te qualunque cosa succeda. Lo so come ti senti. Hai perso una persona cara, una amico, qualcuno su cui contare. So quanto Mike sia stato importante per te. E’ l’unico ad verti sostenuto in passato. Senza di lui credo che non avresti mai avuto la forza di uscire dalla crisi dopo la morte di tua madre. So anche che ti senti in colpa perché non hai potuto perdonarlo. Lui ti ha tradita ma ha cercato redenzione. Hai il rimpianto di non avergliela potuta dare. Però adesso basta compatirti. Alzati e torna la Kate Beckett di un tempo. Quella tosta e temeraria. La poliziotta intelligente ed incredibilmente sexy che ho imparato a conoscere piano piano in questi tre anni. Kate, torna la donna di cui mi sono innamorato!! >
A quel punto tacque, troppo sconvolto per l’ammissione da lui stesso fatta.
La guardò e la trovò intenta a fissarlo.
Le lacrime che fino ad allora era riuscita a trattenere iniziarono a sgorgare come un fiume in piena.
Castle a quel punto credeva di aver peggiorato la situazione con le sue parole ma si dovette subito ricredere quando vide gli occhi prima spenti e vacui della detective accendersi di una nuova luce.
< Castle… > Mormorò lei tra le lacrime < Castle…credo di aver sentito male l’ultima parte del tuo discorso, potresti ripetermelo? >
Detto questo gli sorrise e lui contraccambiò.
< Kate te lo ripeterò dieci, cento, mille volte…io ti amo e ti… >
Ma non riuscì a terminare la frase perché si ritrovò le labbra della detective sulle proprie e fu invaso da una miriade di emozioni.
Continuarono a baciarsi a lungo, le lingue che si scontravano, i cuori che palpitavano all’unisono, stretti in un abbraccio che rivelava tutta la loro passione.
< Emm…scusate. Se volete continuare forse vi conviene andare in un albergo. >
I due si staccarono, a parlare era stato il barista.
Sul volto di entrambi apparve un’espressione di imbarazzo, si erano completamente dimenticati di non essere soli.
< Ci scusi! >
< Andiamo via…scusi ancora >
Dissero prima di alzarsi e dirigersi velocemente verso l’uscita.
Una volta fuori Castle intrecciò teneramente le sua dita a quelle della donna. Così si incamminarono per le strade di New York.
Kate improvvisamente si ricordò delle parole che Mike le aveva rivolto nella sua ultima lettera.
                         
                         “ It’s clear that you and Castle have something real “
 
< Hai ragione, e finalmente me ne sono resa conto anche io. Grazie di tutto…addio Mike > Mormorò.
< Kate hai detto qualcosa? >
Lei gli sorrise e rispose.
< Niente, stavo solo dando un ultimo saluto ad un amico >
Detto questo si avvicinò alla scrittore e posò sulle lue labbra un tenero bacio.
< Prima non te l’ho detto. Ti amo anch’io Castle! >
  

  
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