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Autore: MissysP    12/05/2011    4 recensioni
Una normale giornata estiva di Konoha può trasformarsi in un incubo? Un ragazzo, biondo, correva tra gli alberi per scappare ai suoi aguzzini. Non voleva perdere, non poteva. Ne andava della sua vita. Ancora non capiva perché non volevano lasciarlo in pace. Se non voleva perché obbligarlo? Avrebbe compreso tale comportamento dai suoi compagni di squadra, ma non dalla terza persona che lo stava inseguendo. All'inizio di quella storia, era corso da lei per farsi aiutare, per farsi difendere ma anche lei gli aveva voltato le spalle. Si era unita ai due che lo stavano rincorrendo. Dannazione! Eppure lei sapeva quanto odiasse quel posto eppure li stava aiutando. Ma questo non gli importava, non in quel momento. Poteva essere la sua fidanzata, sua madre, l'Hokage ma in quel momento la vedeva come un nemico. Un nemico da cui difendersi, e se non si poteva, un nemico da cui scappare. Sapevano della sua fobia per quel luogo ma non lo volevano ascoltare. Avevano deciso: ci sarebbe dovuto andare con o senza l'uso della forza. Per cui non gli era rimasta che un unica via da percorrere: la fuga. Ebbene si, Naruto Uzumaki per la prima volta stava scappando.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Giorni normali, più o meno'
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Io lì non ci metto piede!

Era una bellissima giornata estiva a Konoha. Le persone passeggiavano senza pensieri per le strade della città. La giornata sembrava procedere senza intoppi. insomma una normale giornata tranquilla. Per il bosco si potevano udire il cinguettio degli uccellini, il verso delle cicale, tipico di quella stagione. I cervi si abbeveravano tranquilli alla fonte nascosta fra i meandri del bosco. Ma la tranquillità fu spezzata da un urlo disumano. Gli animali impauriti scapparono verso le proprie tane, risputandole un luogo sicuro. Un ragazzo stava saltando da un albero all'altro, il più veloce possibile. L'ansia e la paura disegnati sul suo volto da ragazzo, gli occhi azzurri come il cielo saettavano alla ricerca del nemico, i capelli biondi danzavano al ritmo del vento. Continuava a correre sempre più veloce, non voleva essere preso. Non poteva essere preso, ne andava della su incolumità. Altre tre figure lo stavano inseguendo. Non poteva vederli ma era sicuro che lo stavano rincorrendo, sentiva la loro presenza. Smise di guardarsi intorno e si concentrò sulla sua corsa. Un Kunai lo stava raggiungendo ma all'ultimo lo scansò senza troppa difficoltà. I tre individui si separarono. Uno restò dietro di lui, mentre le altre due figure balzarono ai suoi lati. Ma questo non fece altro che metterlo di più in allarme. Degli shuriken gli stavano venendo contro. Li saltò agilmente e continuò la sua corsa senza fermarsi. Ancora no capiva perché stavano insistendo tanto per la sua decisione. Erano affari suoi, no? Le conseguenze sarebbero state disastrose per lui.
La giornata era cominciata nel migliore dei modi. Si era alzato prima del solito, aveva fatto colazione, si era allenato insieme ai suoi compagni e era andato a trovare la sua dolce fidanzata. L'amore della sua vita, la luce dei suoi occhi, la più preziosa fra le gemme. Ma purtroppo si era rivelata una traditrice. Non si sarebbe aspettato un simile comportamento da lei. I suoi compagni gli avevano chiesto di aiutarlo a convincerlo ad andare nel posto che più odiava al mondo. Erano conviti che con lei avrebbe ceduto ma si erano sbagliati. Così era cominciato quell'inseguimento. Ora si ritrovava per il bosco, saltando da un albero all'altro, cercando di sfuggire da loro. Era scappato, si perché lui stava scappando, per le strade di Konoha. Aveva cercato rifugio perfino dalla vecchia Tsunade, ma senza successo. Anche lei lo stava cercando. Per cui reputò più sicuro nascondersi nel bosco ma lo conoscevano molto bene. Soprattutto lei. Se solo ci ripensava gli veniva da piangere.
La prima delle tre figure uscì allo scoperto: Sakura. Naruto sorrise. Lo sapeva che sarebbe stata lei la prima, non era brava ad aspettare. La vide spiccare un salto verso di lui, con un pugno lungo il fianco, circondato da un alone di chakra verdognolo.
"Naruto fermati!" esclamò lei. Naruto si fermò.
"Non ci andrò mai!" rispose il ragazzo. Stette bene attento a non farsi colpire poi le fece uno sgambetto. La ragazza cadde a terra in mezzo al fango. Questo non fece altro che farla infuriare. Naruto balzò su un altro ramo. Ora ne restavano solamente due. Scese dall'albero e continuò a correre sull'erba. Non aveva speranze contro il suo compagno, soprattutto se si trattava di combattere fra i rami. Era uno specialista nelle arti illusorie ed era meglio, quindi, limitare i pericoli. Sasuke, il suo compagno di squadra con il quale aveva condiviso molte avventure, si fece avanti intuendo perfettamente le intenzioni dell'amico. I due si fermarono nella radura che avevano raggiunto. Per il bosco non c'era nessuno, gli animali erano scappati via terrorizzati. I due si sorrisero.
"Allora non te lo ripeto una seconda volta: arrenditi e vieni con noi" gli disse Sasuke. Naruto no  rispose, era inutile. Lo guardò con aria di sfida. Il moro impugnò l'elsa della spada e la sguainò, Naruto fece lo stesso. Dal suo borsello estrasse un kunai. Il moro scattò in avanti e lo raggiunse velocemente. Cercò di colpirlo più volte ma Naruto si difendeva con il kunai. Andarono avanti per un po' cercando di mettere fine al loro incontro senza ricorrere alle loro tecniche migliori ma lo scontro non sembrava prendere una svolta. Così Sasuke attivò il suo Sharingan e compose alcuni sigilli. Colpì il ragazzo biondo con una tecnica illusoria. A giudicare dal comportamento del ragazzo lo aveva colpito. Mentre Naruto si dimenava per terra urlando, Sasuke gli si avvicinò soddisfatto.
"Sei il solito teme" mormorò con un ghigno stampato in faccia. Quando gli fu abbastanza vicino cambiò umore. Lo aveva ingannato, ci era riuscito. Con la spada colpì il ragazzo che sparì in uno sbuffo. Il moro digrignò i denti, furente, e non si accorse che dietro di lui c'erano due Naruto che stavano eseguendo il Rasengan. Si buttarono su di lui urlando a squarcia gola e Sasuke non poté che meravigliarsi. Si lo aveva proprio fregato alla grande, questa volta. Non riuscì ad evitare il colpo ma riuscì limitare il danno che gli avrebbe inferto. Prima di far perdere di mano la spada, riuscì ad indirizzarla verso i due ragazzi biondi. Li colpì. Sparirono anche loro: maledette copie! Il ragazzo cadde a terra, respirando affannosamente. Quel colpo aveva l'obbiettivo di metterlo fuori gioco temporaneamente. Sakura giunse sul posto, più arrabbiata che mai e quando vide il suo Sasuke si infuriò ancora di più. Gli corse incontro, apprestandosi a dargli le prime cure. La ragazza si voltò verso la terza figura.
"Prendilo! Fallo tu, altrimenti io lo uccido" disse la ragazza. La figura annuì e riprese l'inseguimento.
Naruto si era nascosto dietro all'albero vicino ai tre. Meglio fingere di essere già lontano, aveva più probabilità di scappare. Ma le sue speranze furono presto mandate all'aria. Un kunai si conficcò nel legno del tronco. Lui deglutì, vide la figura sparire e fu allora che capì che era dietro di lui. Si girò lentamente, attento ad eventuali attacchi. Era lì davanti a lui, in tutta la sua bellezza. Gli stava sorridendo, un sorriso che nascondeva molti significati.
"Naruto-kun, ti prego, seguimi senza opporre resistenza" disse la ragazza dai lunghi capelli corvini, con qualche riflesso viola. Rimase estasiato nel vedere il suo corpo fasciato in quel vestito bianco, candido, proprio come i suoi occhi. Si chiese come fosse riuscita a corrergli dietro e poi da dove aveva preso quel kunai? Scosse la testa. Quello non era il momento di porsi delle domande. Dovette ricordarsi che era in fuga.
"Io l' non ci metto piede!" esclamò con veemenza. Per un attimo calcolò di scappare anche dalla città ma dove poteva rifugiarsi? A Suna? no sarebbe stato il primo posto in cui avrebbero controllato. Al momento l'unica cosa che contava era scappare via da lì. Assorto nei suoi pensieri non si era accorto che la ragazza gli si era avvicinata.
"Naruto! Che non ti venga in mente di scappare da Konoha" lo anticipò la fidanzata. Il ragazzo rabbrividì al sentire quel tono così autoritario, inusuale per quella ragazza. La ragazza venne allo scoperto e si fece identificare: era la sua fidanzata, Hinata.
"H-Hinata... ti prego... almeno tu... Luce dei miei occhi, Amore della mia vita... Dovresti stare dalla mia parte" mormorò sempre più agitato. La ragazza sorrise in modo poco rassicurante, quasi sadico. Naruto ne ebbe paura. Prese a tremare come un bambino. Hinata gli saltò addosso ma il ragazzo si rivelò un tronco d'albero.
"Narutooooooooooooo"  urlò frustrata la ragazza. Naruto ormai stava correndo verso la città, troppo impaurito per fermarsi e tornare indietro. Temeva che se fosse ritornato indietro lo avrebbero ucciso. Dove poteva nascondersi? ebbe un'idea. Avrebbe chiesto a Shino di nasconderlo. Tutti sapevano che lui odiava gli insetti e quindi non avrebbero mai pensato che si rifugiasse proprio in un clan che li addomesticava. Ma pur di evitare quel luogo, era disposto a tutto. Con un ghigno di vittoria si precipitò verso l'abitazione dell'amico. Non ci impiegò molto. Bussò con insistenza alla porta fino a che non fu lo stesso Shino che gli andò ad aprire.
"Naruto? Cosa ci fai tu qui?" domandò sbalordito il ragazzo. Non avrebbe mai pensato di vederselo davanti, sulla porta di casa. Lo vide agitato, e anche molto. Spostava il proprio peso da un piede all'altro guardandosi con circospezione. Sorrise per quel comportamento.
"Shino mi devi fare un favore!" esclamò il biondo. Senza perdere altro tempo Shino lo fece entrare. Il suo sorriso si allargò ancora di più ma stette ben attento a non farsi vedere, anche se era impossibile a causa del cappotto.
Naruto senza tanti complimenti si diresse verso il salotto e appena vi fu entrato restò paralizzato. Abbassò lo sguardo e vide che gli insetti si stavano attaccando a lui. Rabbrividì di disgusto. Cercò di ignorare quel brivido spiacevole e fece un altro passo. Questa volta vide che gli insetti lo stavano avvolgendo tutto. Gli avevano bloccato le gambe e in quel momento gli stavano bloccando anche le braccia. Si girò verso l'amico.
"S-Shino?" lo chiamò. Gli insetti continuavano a ricoprirlo fino a quando ne fu interamente avvolto. Non riusciva a vedere più nulla.

Dopo  un po' di tempo, non seppe dire quanto, riprese i sensi. Lentamente riaprii gli occhi. Avvertì di essere legato, si guardò attorno. Sgranò gli occhi.
"Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo" urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Qualcosa gli impedì di continuare a gridare, un pezzo di stoffa. Cercò con lo sguardo che lo aveva imbavagliato. Era Sasuke. Rideva, rideva perché si stava divertendo. Mugugnò qualcosa, reso incomprensibile per il fatto che aveva un bavagli sulla bocca. Lo guardò con astio. Dopo un po' si calmò, Sasuke si era seduto su una sedia di fronte a lui e solo in quel momento si rese conto di essere lì. Si agitò ancora di più, ma un altro paio di mani lo tenne fermo. Si voltò nuovamente. Questa volta era Hinata. Gli sorrideva gentile, come sempre. Quella era Hinata di cui si era innamorato. Cercò di convincerla guardandola con occhi da cucciolo abbandonato e per un momento credette che avrebbe funzionato, ma Sasuke rovinò tutto.
"Attenta, Hinata. Non cascarci, i vuoi solo fregare. Sei troppo buona con lui" l'avvertì Sasuke mentre sfogliava distratto un giornale preso dal tavolino davanti a lui. Naruto gli mandò contro tutte le maledizioni possibili in tutte le lingue che conosceva. I suoi occhi mandavano lampi di rabbia. La porta, l'unica, presente nella stanza si aprì. Ne uscì una Sakura tutta sorridente con il camice da dottore. Aveva una siringa in mano. A quella vista tutti i sensi del biondo si allarmarono. Si agitò più di prima, fino al punto da costringere Sasuke ad aiutare la povera Hinata che faticava a tenerlo fermo. Sakura si avvicinò, allargando sempre di più il suo sorriso.
"Avanti Naruto, non hai paura di kunai e spade ma di un piccolo ago si? Ma che bambino!" esclamò Sakura. Si chinò su di lui, scoprendogli il braccio. Fortuna volle che era estate e quindi indossava una maglietta a maniche corte. Naruto però non voleva rendergli le cose facili e si agitò anche più di prima.
"Maledizione! Tenetelo fermo" disse il medico. I due ci provarono senza grande successo. Ad Hinata si illuminarono gli occhi. Si avvicinò all'orecchio del fidanzato  e sussurrò qualcosa. Il ragazzo all'udire di tali parole, si bloccò di colpo. Sakura ne approfittò e gli fece la puntura. Naruto non se ne accorse nemmeno.  
Alla fine lo slegarono e il ragazzo corse fuori come un lampo. I due compagni guardarono Hinata.
"Ma cosa gli hai promesso?" domandò Sakura, stupita da quel comportamento. Hinata ridacchiò.
"Gli ho promesso che gli avrei pagato un pranzo a base di Ramen e naturalmente se si fosse fatto fare la puntura avrebbe mangiato tutto il Ramen che voleva, o meglio tutto quello che riusciva a mangiare" rispose la ragazza. I due sospirarono sconsolati. Se lo avessero saputo prima si sarebbero risparmiati quella fatica. Nel frattempo Naruto era ritornato a prendere Hinata e la portò via di peso. Voleva mangiare il suo Ramen!



Che ne dite? Spero che vi sia piaciuto. L'idea mi è venuta mentre ero a fare la vaccinazione. mi sembrava carina come idea. xD
Certo che magari si reagisce in modo un pò troppo esagerato a volte, ma Naruto è il ninja più imprevedibile di tutto il pianeta... xD
Ahahaha
Aspetto i vostri commenti! Ciao e a presto!
  
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