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Autore: keytvd    18/05/2011    6 recensioni
E' da poco finita la seconda serie di The Vampire Diaries, e come tutti gli appassionati di questa serie già mi manca. Così presa dalla voglia di sapere cosa accadrà, fantasticando sulla tanto attesa terza serie che inizierà a settembre ho deciso di iniziare a scrivere io la trama. Il mio sogno sarebbe proprio quello di lavorare accanto a Julie Plec e Kevin Williamson, i due geni della trama. Un consiglio, se non avete visto la seconda serie, è meglio che non leggiate questa Fanfiction, perchè verranno citate vicende accadute. Aggiungo ancora che la storia non sarà divisa in puntate, fondamentalmente perchè non sarei in grado di creare 22 trame trattando in ogni puntata-capitolo tutti i personaggi. Detto questo spero che il tutto sarà di vostro gradimento.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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01

Julie e Kevin si sedettero nel loro ufficio. Le riprese della terza serie sarebbero iniziate a meno di due mesi e loro ancora avevano le idee poco chiare su quella che sarebbe stata la trama. Il dubbio che più li tormentava era “Delena si o Delena no”. Julie era dell’idea che per un Delena fosse troppo presto, “e poi nelle prossime serie cosa faremo se accontentiamo subito i fans?” diceva.  Kevin invece era dell’idea che i fans Delena avessero patito già troppo, e che era giusto acontentarli. Il dibattito era acceso, nessuno dei due era voleva venire a compromessi, si erano sempre trovati d’accordo su ciò che era giusto fare, ma adesso? Così dopo  alcune settimane di grandi discussioni, arrivarono ad un accordo, che ovviamente adesso non vi dirò, se no che gusto avreste a leggere la continuazione .

ff


Damon aveva dormito per tre giorni consecutivi,  il veleno del licantropo circolava ancora nel suo corpo, nonostante il morso ormai fosse scomparso, si sentiva debole e con la testa pulsante. Aprì gli occhi, ma la luce che entrava dalle enormi finestre lo accecò

“Cosa sta succedendo?” 

Apri gli occhi, questa volta con più calma, e lentamente si riabituò alla luce. La vide, accanto a se, bella come non mai, Elena dormiva nel suo letto rannicchiata, l’istinto fu quello di coprirla con la coperta che aveva ai piedi del letto. Ma appena si mosse per prenderla, Elena aprì gli occhi, e Damon  sussultò. Elena aveva gli occhi gonfi, chissà quanto aveva pianto, il mascara le era colato sulle guance, e Damon si intenerì nel vederla così piccola e fragile, e con gli occhi neri da sembrare un cucciolo di panda. 

“Elena” disse. 

“ Oh Dam-o-n” non riusci a terminare il suo nome, le parole le rimasero in gola soffocate da un pianto dirotto. 

“Shh ci sono io adesso, vieni qua” e la portò a sé, era così leggera, così indifesa che quasi aveva paura a stringerla. Damon non beveva sangue da giorni, e il solo suo profumo lo mandava fuori di testa, cercò di trattenere il respiro cercando di non fare caso alla vena che vedeva pulsare. La strinse più forte, imprimendo  nella sua mente il ricordo di quel momento. Erano solo loro due in quel letto, se solo gliel’avessero detto una settimana prima non c’avrebbe mai creduto. Aveva la mente annebbiata, lei piangeva e lui faceva fatica a ricordare tutto ciò che era successo. Aveva dormito tre giorni ma era come se fossero passati mesi. Poi Elena parlo, ancora singhiozzando

“L’ha preso Damon, l’ha preso con se, non lo rivedrò mai più, è tutta colpa mia”.

Stefan, ma certo parlava di Stefan. Tutto di colpo si fece più chiaro; il morso, Stefan che partiva, le sue allucinazioni, la proiezione di “Via col vento”. BUIO. Un morso, si forse ricordava di un morso, ma a chi l’aveva dato? BUIO, ancora. Lui nel letto, e quel bacio, oh si il bacio eccome se lo ricordava, l’aveva desiderato ardentemente, ogni qualvolta le labbra di Stefan ed Elena si toccavano e lui era costretto ad assistere, sognava di poter essere al posto del fratello, che pensiero sciocco, Elena amava Stefan, sarebbe sempre stato lui. E invece era successo, era stata lei a baciarlo, senza preavviso, aveva pianto per lui e l’aveva baciato, un bacio di compassione? In quel momento non gli importava, basta farsi troppe pippe, Elena l’aveva perdonato e ora era la con lui. Si ma le chiedeva di Stefan. Poi ricordò ancora, Katherine che portava la bottiglietta e lo faceva bere, cosa poi? E le sue parole in risposta alla domanda di Elena “Non lo rivedrai molto presto, ha sacrificato tutto, compresa te.” Stefan aveva sacrificato la sua vita per poterlo salvare? Si sentì terribilmente in colpa, un senso di vuoto lo pervase, sentì una parte di se sparire, era la parte di suo fratello, perchè nonostante tutto era la persona più importante della sua vita, era la sua famiglia.

“Elena cos’è successo?”

 “Non lo so, non capisco più niente, mi sembra di impazzire”

 “Ora calmati. Insieme risolveremo tutto”

“Ma come Damon, come? Non capisci se n’è andato, non mi vuole più, non vuole più nessuno!”

“Ma cosa stai dicendo?”

Elena si alzò dal suo petto, prese il telefono dal comodino e aprì l’ultimo messaggio

STEFAN: Ho fatto una scelta, e in quella scelta tu non sei compresa. Addio

Era tutto così assurdo, suo fratello che lasciava Elena? La donna per la quale era tornato in quella città piena di ricordi. Non era credibile, c’era qualcosa sotto, chissà cosa. Doveva scoprirlo al più presto.

Provò ad alzarsi dal letto, ma le forse lo abbandonarono “Devo bere, non ho più forze”

“Aspetta vado giù a prenderti una sacca di sangue” ed Elena corse giù nel frigo dei Salvatore.

La sorpresa fu che le scorte erano finite.

“Damon sono finite le scorte, e adesso?”

La sua sete iniziò a crescere sempre di più, sentiva le vene di Elena pulsare sotto la pelle, la guardava e la desiderava, voleva morderla come mai prima di allora.

“Damon mordimi!”

“Che cosa?”

“Damon  ho detto di mordemi, tu hai bosogno di forze, e io te le posso dare, mi fido di te, so che non mi farai del male”

“Elena smettila di dire stupidaggini, sei sotto shok e ti capisco, ho bisogno di forze, ma di certo non ho intenzione di privarti delle tue”

Elena si avvicino a lui, quasi tentatrice, consapevole dell’effetto che aveva su Damon, lui era ancora sul letto, seduto la guardava impassibile, mentre lei si avvicinava sempre più al suo viso.

“Perché lo stai facendo? Non vedi che non bevo da giorni?”

Lei continuava a guardarlo, con uno sguardo che era fra il seducente e l’implorante

“Mordimi ti prego, non sei solo tu ad averne bisogno. Sto male, Stefan non c’è, e io ho bisogno di compensare il dolore che sento dentro con un dolore fisico”

Damon avvicino la bocca, stava per affondare i suoi canini, quando si stacco, prima che i denti perforassero il suo collo candido. Cosa stava facendo? Elena lo stava usando per placare il suo dolore dato dalla mancanza di Stefan.

Trovò dentro di se le ultime forze rimaste e sparì dalla stanza, lasciando Elena immobile sul letto.

 


Dopo essersi cibato come non faceva da tempo, Damon tornò a casa. Prima di entrare, si fermò sulla porta per prendere un respiro. Non aveva voglia di vederla, si sentiva preso in giro, era sempre stato lui ad usare le persone, ma questa volta si era trovato nella posizione opposta, e non gli piaceva per niente.

Entrò ma l’ingresso era vuoto, ne approfittò per bersi un drink, forse l’avrebbe calmato. Accanto alla bottiglia c’era un foglio di carta stropicciato.

“Se il mio sacrificio è servito a qualcosa, tu adesso starai leggendo questo messaggio. Devi tenere Elena lontana da me, sarà difficile, mi cercherà, ma tu la ami, forse più di me, e quindi dovrai tenerla al sicuro, so che lo farai. Chi l’avrebbe detto, ora sono io il cattivo Damon, i ruoli si sono invertiti, siamo tornati al 1864. Vorrei poterti dire che tornerò, ma i patti con Klaus sono stati chiari, e io ti dovevo un favore. Non cercarmi, Klaus ti ucciderebbe e il mio sacrificio sarebbe inutile. Prenditi cura di te, e di lei. Stefan”

Stefan era entrato in casa. Quanto tempo era stato fuori? Forse mezz’ora, o forse di più.

“Elena!”

Damon corse in camera da letto nella speranza di trovarla la, doveva mettere da parte il cuore e tutto ciò che provava, doveva sapere che Stefan era stato la, doveva dirglielo.

Lei però nella stanza non c’era. 

#To be continued

Un messaggino per le Stelena, se avrete pazienza vi accorgerete che nonostante l'inizio sia altamente Delena (eh si lo ammetto io lo sono), non basatevi solo sulle apparenze, che molto spesso ingannano...

  
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