Julie e Kevin si sedettero nel loro ufficio. Le riprese della terza serie sarebbero iniziate a meno di due mesi e loro ancora avevano le idee poco chiare su quella che sarebbe stata la trama. Il dubbio che più li tormentava era “Delena si o Delena no”. Julie era dell’idea che per un Delena fosse troppo presto, “e poi nelle prossime serie cosa faremo se accontentiamo subito i fans?” diceva. Kevin invece era dell’idea che i fans Delena avessero patito già troppo, e che era giusto acontentarli. Il dibattito era acceso, nessuno dei due era voleva venire a compromessi, si erano sempre trovati d’accordo su ciò che era giusto fare, ma adesso? Così dopo alcune settimane di grandi discussioni, arrivarono ad un accordo, che ovviamente adesso non vi dirò, se no che gusto avreste a leggere la continuazione .
Damon aveva dormito per tre giorni consecutivi, il veleno del licantropo circolava ancora nel suo corpo, nonostante il morso ormai fosse scomparso, si sentiva debole e con la testa pulsante. Aprì gli occhi, ma la luce che entrava dalle enormi finestre lo accecò
“Cosa sta succedendo?”
Apri gli occhi, questa volta con più calma, e lentamente si riabituò alla luce. La vide, accanto a se, bella come non mai, Elena dormiva nel suo letto rannicchiata, l’istinto fu quello di coprirla con la coperta che aveva ai piedi del letto. Ma appena si mosse per prenderla, Elena aprì gli occhi, e Damon sussultò. Elena aveva gli occhi gonfi, chissà quanto aveva pianto, il mascara le era colato sulle guance, e Damon si intenerì nel vederla così piccola e fragile, e con gli occhi neri da sembrare un cucciolo di panda.
“Elena” disse.
“ Oh Dam-o-n” non riusci a terminare il suo nome, le parole le rimasero in gola soffocate da un pianto dirotto.
“Shh
ci sono
io adesso, vieni qua” e la portò a sé,
era così leggera, così indifesa che
quasi aveva paura a stringerla. Damon non beveva sangue da giorni, e il
solo
suo profumo lo mandava fuori di testa, cercò di trattenere
il respiro cercando
di non fare caso alla vena che vedeva pulsare. La strinse
più forte,
imprimendo nella
sua mente il ricordo di
quel momento. Erano solo loro due in quel letto, se solo
gliel’avessero detto
una settimana prima non c’avrebbe mai creduto. Aveva la mente
annebbiata, lei
piangeva e lui faceva fatica a ricordare tutto ciò che era
successo. Aveva
dormito tre giorni ma era come se fossero passati mesi. Poi Elena
parlo, ancora
singhiozzando
“L’ha
preso
Damon, l’ha preso con se, non lo rivedrò mai
più, è tutta colpa mia”.
Stefan, ma
certo parlava di Stefan. Tutto di colpo si fece più chiaro;
il morso, Stefan
che partiva, le sue allucinazioni, la proiezione di “Via col
vento”. BUIO. Un
morso, si forse ricordava di un morso, ma a chi l’aveva dato?
BUIO, ancora. Lui
nel letto, e quel bacio, oh si il bacio eccome se lo ricordava,
l’aveva
desiderato ardentemente, ogni qualvolta le labbra di Stefan ed Elena si
toccavano e lui era costretto ad assistere, sognava di poter essere al
posto
del fratello, che pensiero sciocco, Elena amava Stefan, sarebbe sempre
stato
lui. E invece era successo, era stata lei a baciarlo, senza preavviso,
aveva
pianto per lui e l’aveva baciato, un bacio di compassione? In
quel momento non
gli importava, basta farsi troppe pippe, Elena l’aveva
perdonato e ora era la
con lui. Si ma le chiedeva di Stefan. Poi ricordò ancora,
Katherine che portava
la bottiglietta e lo faceva bere, cosa poi? E le sue parole in risposta
alla
domanda di Elena “Non lo rivedrai molto presto, ha
sacrificato tutto, compresa
te.” Stefan aveva sacrificato la sua vita per poterlo
salvare? Si sentì
terribilmente in colpa, un senso di vuoto lo pervase, sentì
una parte di se
sparire, era la parte di suo fratello, perchè nonostante
tutto era la persona
più importante della sua vita, era la sua famiglia.
“Elena
cos’è
successo?”
“Non
lo so, non capisco più niente, mi sembra
di impazzire”
“Ora
calmati. Insieme risolveremo tutto”
“Ma
come
Damon, come? Non capisci se n’è andato, non mi
vuole più, non vuole più
nessuno!”
“Ma
cosa
stai dicendo?”
Elena si
alzò dal suo petto, prese il telefono dal comodino e
aprì l’ultimo messaggio
STEFAN: Ho
fatto una scelta, e in quella scelta tu non sei compresa. Addio
Era tutto
così assurdo, suo fratello che lasciava Elena? La donna per
la quale era
tornato in quella città piena di ricordi. Non era credibile,
c’era qualcosa
sotto, chissà cosa. Doveva scoprirlo al più
presto.
Provò
ad
alzarsi dal letto, ma le forse lo abbandonarono “Devo bere,
non ho più forze”
“Aspetta
vado giù a prenderti una sacca di sangue” ed Elena
corse giù nel frigo dei
Salvatore.
La sorpresa
fu che le scorte erano finite.
“Damon
sono
finite le scorte, e adesso?”
La sua sete
iniziò a crescere sempre di più, sentiva le vene
di Elena pulsare sotto la
pelle, la guardava e la desiderava, voleva morderla come mai prima di
allora.
“Damon
mordimi!”
“Che
cosa?”
“Damon ho detto di mordemi, tu
hai bosogno di forze,
e io te le posso dare, mi fido di te, so che non mi farai del
male”
“Elena
smettila di dire stupidaggini, sei sotto shok e ti capisco, ho bisogno
di forze,
ma di certo non ho intenzione di privarti delle tue”
Elena si
avvicino a lui, quasi tentatrice, consapevole dell’effetto
che aveva su Damon,
lui era ancora sul letto, seduto la guardava impassibile, mentre lei si
avvicinava sempre più al suo viso.
“Perché
lo
stai facendo? Non vedi che non bevo da giorni?”
Lei continuava
a guardarlo, con uno sguardo che era fra il seducente e
l’implorante
“Mordimi
ti
prego, non sei solo tu ad averne bisogno. Sto male, Stefan non
c’è, e io ho
bisogno di compensare il dolore che sento dentro con un dolore
fisico”
Damon
avvicino la bocca, stava per affondare i suoi canini, quando si stacco,
prima
che i denti perforassero il suo collo candido. Cosa stava facendo?
Elena lo
stava usando per placare il suo dolore dato dalla mancanza di Stefan.
Trovò
dentro di se le ultime forze rimaste e sparì dalla
stanza, lasciando Elena immobile sul letto.
Entrò
ma l’ingresso
era vuoto, ne approfittò per bersi un drink, forse
l’avrebbe calmato. Accanto
alla bottiglia c’era un foglio di carta stropicciato.
“Se il
mio
sacrificio è servito a qualcosa, tu adesso starai leggendo
questo messaggio. Devi
tenere Elena lontana da me, sarà difficile, mi
cercherà, ma tu la ami, forse
più di me, e quindi dovrai tenerla al sicuro, so che lo
farai. Chi l’avrebbe
detto, ora sono io il cattivo Damon, i ruoli si sono invertiti, siamo
tornati
al 1864. Vorrei poterti dire che tornerò, ma i patti con
Klaus sono stati
chiari, e io ti dovevo un favore. Non cercarmi, Klaus ti ucciderebbe e
il mio
sacrificio sarebbe inutile. Prenditi cura di te, e di lei.
Stefan”
Stefan era
entrato
in casa. Quanto tempo era stato fuori? Forse mezz’ora, o
forse di più.
“Elena!”
Damon corse
in camera da letto nella speranza di trovarla la, doveva mettere da
parte il
cuore e tutto ciò che provava, doveva sapere che Stefan era
stato la, doveva
dirglielo.
Lei però nella stanza non c’era.
#To be continued
Un messaggino per le Stelena, se avrete pazienza vi accorgerete che nonostante l'inizio sia altamente Delena (eh si lo ammetto io lo sono), non basatevi solo sulle apparenze, che molto spesso ingannano...