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Autore: Friekie6    20/05/2011    1 recensioni
Another one from la Toko Week su Deviantart. Non c'è bisogno che dica su chi è incentrata la storia, dico bene?
La traduttrice di quest'opera, creata da Friekie6 cui link compare alla fine della fic, è Madness queen.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Toph, Zuko
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Toph amava la spiaggia.

Ciò non valeva solo per il fatto che finalmente aveva modo di mettere in mostra il suo corpo snello, ma anche perchè le bastava sdraiarsi sulla sabbia per sentire ogni singolo muscolo del corpo di Zuko tendersi, proprio come se lo stesse effettivamente toccando. Anche se non aveva mai dato molto peso al suo aspetto fisico, in momenti così ringraziava il mondo degli spiriti per quel ben di dio.

Dopo aver passato le ultime volte che erano stati in spiaggia tutti insieme ad osservare Zuko solo da lontano, Toph aveva infine sviluppato un piano.
Il piano perfetto.
Considerando che era una giovane di diciotto anni, aveva pensato che, per una volta, non sarebbe stato strano se si fosse comportata come tale.

Nessuno del gruppo era abituato ad una versione più femminile di lei, tutta fronzoli e dolcezze, ma per ottenere il cuore e l'amore di Zuko c'erano cose che andavano assolutamente fatte. Cose inusuali, certo. Inusuali, ma piacevoli anche solo ad immaginarle.

Per far sì che il suo piano funzionasse -il suo perfetto piano- c'era però una piccola cosa a cui lei doveva far fronte a testa alta. La sua paura per l'acqua.
Eh già, il piano perfetto di Toph prevedeva una bella nuotatina. Alquanto assurdo se si considerava che avrebbe perso la sua vista -beh, qualcosa del genere-, ma a suo avviso era un sacrificio necessario.

Toph ascoltò Aang e Katara giocare nell'acqua mentre, al contempo, tentava di ignorare Sokka ed il suo costante correre avanti ed indietro sulla sabbia. Stava cercando di concentrarsi sulle vibrazioni del corpo di Zuko, le quali venivano sicuramente dalla sua destra. Lui se ne stava a guardare i due piccioncini che giocavano poco distanti dalla riva, rimanendo seduto completamente solo. Da quando Mai se ne era andata per qualsiasi fosse la sua ragione -che non era per niente importante dal suo punto di vista-, lui non aveva più nessuno con cui stare.

Questo però sarebbe cambiato presto.

Quando finalmente trovò il coraggio di avvicinarsi a lui, la Dominatrice della Terra cominciò ad incamminarsi verso Zuko. Più si avvicinava e più il suo cuore batteva forte -o forse era quello del ragazzo?

Prima che lo avesse anche solo raggiunto, il suo lato angelico e quello demoniaco cominciarono a discutere fra di loro. Quei due erano apparsi la prima volta quando, lei, aveva preso la decisione di fare le sue mosse per conquistare il Dominatore del Fuoco; avevano già discusso almeno in cento diverse occasioni, cercando di convincere Toph a fare ciò che loro volevano che facesse. Ovviamente, il più delle volte, lei aveva dato ascolto al suo lato "cattivo".

Vai Toph. Ci sei quasi. Chiedigli di nuotare con te.

Non lo fare ,Toph. Lui ha già una ragazza. Mai. Una tua amica.

Cosa sceglierai, Toph? La tua felicità o quella di altri?

Non pensare solo a te stessa, Toph. Puoi essere felice solo se anche gli altri lo sono.

Tu sei la sola che può rendere felice Zuko, Toph, quindi fallo.

Torna indietro, non-


«Hey.»

Zuko alzò lo sguardo su di lei. «Hey.»

«Hai voglia di nuotare?»

Il suo cuore perse un battito. Toph lo aveva battuto sul tempo anche se, diciamocelo, stava ancora riflettendo su come, una ragazzina cieca quale lei era, potesse nuotare o meno. In realtà non poteva, ma lo stesso... Non doveva pensare a lei come a qualcuno di così dannatamente debole.

«Certo.» rispose infine.

Mentre si dirigevano verso il mare, dove l'acqua fredda li stava aspettando, il lato "buono" e quello "cattivo" di Toph svanirono; l'angioletto frignò un "Non farlo!" ancora un'ultima, inutile volta.

L'acqua non era poi così fredda come se l'era aspettata. Almeno si sarebbe evitata la pelle d'oca.
Notò che i muscoli di Zuko si contrassero leggermente quando anche lui riuscì a mettere piede nell'acqua, almeno fino a che i suoi piedi non furono completamente sommersi da quest'ultima e lei non fu più in grado di vedere. Per davvero.

La paura di Toph prese il possesso di lei in un istante e presto si ritrovò a stringere con forza il braccio di Zuko. Purtroppo si perse il sorriso che apparve sul suo volto.

«Quanto lontano vorresti andare?»

Cercando di non pensare a loro due che se ne andavano in giro in posti troppo pericolosi -anche se era troppo tardi- Toph rispose che poteva scegliere lui stesso (anche se era meglio non prendere luoghi troppo profondi).

L'acqua raggiunse la cima del pezzo superiore del suo costume quando, finalmente, si fermarono. Con sua enorme sorpresa, Zuko li aveva condotti molto lontano da dove Katara ed Aang ancora si scambiavano allegramente degli schizzi; le loro urla non erano altro che una sottile musica di sottofondo.

Il silenzio fra di loro avrebbe reso nervoso chiunque. O almeno lo stava facendo con lei. Voleva parlare di qualcosa con Zuko, qualunque cosa. E quando Toph non sapeva cosa dire, allora cominciava a sparare le cose più assurde di questo mondo.

«Riesco a toccarmi il naso con la lingua.»

«Cosa?»

«Come? Tu non ci riesci?»

Zuko rise. «No ci ho mai provato, se è questo che intendi.»

«Ma davvero?» non le credeva per niente «E come mai?»

«Aiuta splendidamente quando non sai di cosa parlare.»

Lui rise di nuovo. «Allora scusami per non essere riuscito a tirare fuori niente di interessante di cui discorrere.»

«Fa niente.» Toph sorrise «Alle volte le azioni valgono più delle parole.»

Zuko alzò un sopraciglio guardandola. «Davvero?»

«Certo. Per esempio, potremmo stringerci l'uno all'altra piuttosto che parlare di cose stupide come il tempo.»

«Stringerci l'uno all'altra?»

Toph allargò le braccia e le strinse attorno alla sua vita, appoggiando il capo sul suo petto. Il suo muscoloso, virile petto.

«Così.» sussurrò, nella speranza di riuscire a nascondere il tremolio nella sua voce.

Zuko non ricambiò quell'abbraccio per molti minuti, sorpreso e confuso al tempo stesso. Rifiutando però di arrendersi, Toph si strise a lui un pò di più.

«Ma non funzionerà se io sarò l'unica a farlo.» disse, sperando che così facendo anche lui si sarebbe mosso.

Alcuni istanti dopo Zuko sorrise di nuovo, un leggero rossore a coprirgli le guance. Mise le sue braccia attorno al collo di Toph dolcemente, delicatamente, stringendola a sè con vigore. Lei quasi svenne sentendo il cuore di lui accelerare esattamente come stava facendo il suo; per fortuna che la stava tenendo.

«Quando tornerà Mai?»

«Chi?»

Toph sorrise. Amava davvero la spiaggia.


Spazio alla Traduttrice:
Ecco a voi di seguito i link importanti, ovvero quello dell'autrice in persona --->Photobucket e quello della pagina con la fanfiction in lingua originale ---> Photobucket
  
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