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Autore: kannuki    22/05/2011    4 recensioni
"Se non riesci ad avere una storia d'amore, consolati con quelle scritte dagli altri." Caroline ha capito che l'unico modo per introdurre in pò di romanticismo nella sua vita, è ficcare la testa in un libro. Quando inciampa sul vampiro più allegro, sexy e dannatamente romantico della terra, Caroline ricorda le tre regole fondamentali: se conosce il tuo nome, è gentile, educato e sorride un pò troppo, è bene prendere le giuste distanze, armarsi di paletti e acqua santa e pregare che non voglia nulla da te. Ma forse stavolta si sbaglia... e in più c'è la questione degli anelli...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Nuovo personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck'
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Perchè non me l'hai detto?”

"Ci ho messo un pò a mettere tutto a fuoco e poi non ero sicura che fosse la verità." Caroline sposta il secchio del gelato ormai vuoto e riprende la sua bevanda preferita, sorseggiando il sangue dalla cannuccia corta e nera.

Phoebe le accarezza i capelli con la stessa dolcezza di Liz mentre la ragazza la guarda di sottecchi. "Mi sei mancata, la dentro..." mormora posandole la testa contro la spalla.

Siamo ancora amiche?”

Certo che sì...”

Lascia stare.”

Caroline si irrigidisce. “Stai parlando di Gan?”

Sto parlando di tutti loro. I ragazzi. E i vampiri” borbotta con una smorfia. “Non farci molto affidamento... conta solo su te stessa.” Phoebe tace quando intravede la sua espressione. “Non correre e non aprirgli subito il tuo cuore. Sarà carino e adorabile, ma è pur sempre il nemico.”

Troppo tardi. Caroline inghiotte passando le mani sul viso. “Beh, ormai il danno è fatto...”

Cosa hai fatto?”

Quando incontri un ragazzo che non sa nulla di te e del tuo passato, è meraviglioso. Puoi vestirti come una darkettona anche se sul letto hai il coperta di Barbie. Puoi essere tutto quello che vuoi... Gan non sapeva nulla di me, fino a stasera. Ora mi sento nuda” conclude tirando le gambe contro di se e strusciando la mano sul punto in cui l'ha morsa. “Non ho ancora capito se mi piace o meno...”

Tesoro, il nemico spesso è molto intelligente” sospira sistemando i cuscini attorno a se. Quando lo fa, Caroline la paragona a Cleopatra. Non è da escludere che sia stata lei a ispirare Liz Taylor nel famoso film. “Di cosa credi si sia innamorato? Dei tuoi capelli, di questi bei vestitini che hai rubato dal mio armadio o del tuo essere?”

Del mio essere, spero...” farfuglia piena di dubbi. “Spero.”

Martedì

E' sempre così?”

E' martedì, giorno di ricevimento” annuncia con un lungo sospiro “odio il martedì, mi viene voglia di toglierli dal mondo...”

Laura sogghigna sentendo il brusio fuori della porta. Posa il mazzo di chiavi sulla scrivania e sorride “stammi bene, tesoro.”

Non divorare quel poveraccio, non tutti hanno la pazienza che ho io...”

Caroline è appoggiata al muro, all'estrema destra del corridoio e ha una buona visuale dei suoi compagni. Per confondersi nella folla degli studenti in attesa di spiegazioni, ha portato il libro con se, ma non ha l'aria di una che ha bisogno di un'ulteriore chiarimento di carattere letterario. Ha gli occhiali da sole sul naso, il piede destro appoggiato al muro e le braccia incrociate sul seno. Dondola in attesa che sia il suo turno. Quando la porta si spalanca e l'indiana esce sul corridoio, Caroline volta la testa di tre gradi, la riconosce, sente il cuore esplodere, cerca di rimettere insieme i pezzi, torna a fissare la porta davanti a se - guarda caso proprio l'aula della prof di statistica – e prende un sospiro per calmarsi. Quella è stata una brutta botta di gelosia mista a paura.

Forbes, tira giù i piedi dal muro, l'hanno appena riverniciato!”

Caroline non si aspettava che le rivolgesse la parola e non a quel modo. Si raddrizza controllando la situazione. No, non ha lasciato segni visibili.

Ma quanti siete?” lo sente esclamare ad alta voce “ma sono così imbranato a spiegare?!”

Se ti mettessi un paio di jeans meno indecenti la situazione migliorerebbe, pensa poggiata al muro. Vedere Laura le ha fatto passare la voglia di restare. L'indiana la doppia proprio in quell'istante, la squadra, si ferma alla macchinetta del caffè e sceglie una bevanda. “Sei quella Caroline? Quella di cui tutto il Consiglio parla?”

Caroline annuisce senza perdere la sua espressione remota. “Cosa dice di me?” mormora schiarendosi la voce.

Pettegolezzi, il sale della vita.” Laura gira la stecchetta nel caffè con fare svogliato “E' vero? Stai con Dag?”

No.”

La donna la guarda dal suo metro e cinquantotto con espressione conciliante. E' bellissima, come tutti i vampiri. Indossa un vestito chiaro che accentua la carnagione color caramello. “Non sono qui per rimettermi con lui. Le nostre storie non durano mai molto.”

Non ha intenzione di darle spago, ne di fare amicizia con la ex moglie dell'uomo che ama.

C'è un motivo per cui 'osservano senza interferire'...”

Per il vecchio detto 'chi si fa gli affari propri campa cent'anni'?” borbotta senza riuscire a tenere a freno la lingua.

I vampiri giovani sono così pieni di vita...”

Mi stai prendendo per il culo?, pensa osservando la folla dei ragazzi che si assottiglia di fronte all'ufficio. Perché non se ne va? Perchè non la lascia in pace?!

... problematici, fragili... bambolotti da stringere al seno, se capisci la sensazione...”

Capisce, capisce. Ha avuto un cane a quattro anni.

Ci sono stati ben tre matrimoni negli ultimi settecento anni...”

Uno sproposito.

E sono tutti cominciati allo stesso modo. Se vedo un bel ragazzo ho voglia di portarmelo a letto, lo uso e poi lo riporto dove l'ho trovato. Illeso. Ma loro no. Si innamorano, diventano svenevoli, pieni di attenzioni. Non riescono a farne a meno. Si appassionano e più la donna è in difficoltà, più diventano....”

Ci piace aiutarvi. Che c'è di male?

Paterni?”

Già!” esclama con una smorfia “devono avere qualche problema irrisolto con la madre.”

Un discorso del genere l'ha udito in bocca a Phoebe. Non poche volte, a dire il vero.

Gan è magnifico, adorabile, diverso da tutti gli altri..”

Sono sempre diversi dagli altri. “Se è così magnifico perché l'hai lasciato?”

Quando hanno risolto il tuo problema, svaniscono, perdono interesse e ti fanno sentire inadeguata” mormora gettando il bicchierino vuoto nel cestino apposito. “Non farci affidamento. Conta solo su te stessa.”

Laura si allontana a piccoli passi fluidi. Ha usato le stesse parole di Phoebe. Allora c'è un fondo di verità. Appena la porta dell'ufficio della prof di statistica si apre, Caroline afferra la borsa che ha posato a terra e si avvicina all'entrata, nello stesso momento in cui Dragan sbatte fuori gli ultimi studenti.

Quando hanno risolto il tuo problema, svaniscono e perdono interesse.

Gan non l'hai mai chiamata dopo il Concilio. Non s'è fatto più sentire. Non ha mai bussato alla sua porta. Luka l'ha chiamata e lei non ha neppure risposto. Le ha mandato un sms che ha cancellato senza leggere.

Stupida.

Allora Forbes, qual è il tuo problema?”

Vorrebbe saperlo anche lei. Caroline lo guarda senza neppure togliere gli occhiali da sole, si infila nella stanza della professoressa e chiude la porta alle spalle. Ora deve inventare una scusa con l'insegnante di fronte a se.

Ardeal, Romania
Venerdì

E' venerdì. Il venerdì è casual e Luka ha addosso una semplice polo chiara e un paio di jeans scuri. Mai avuto problemi a scegliere le polo. E' quasi ora di chiusura, sta impacchettando le sue cose quando l'interfono suona. “C'è una visita per lei.”

Digli di ripassare lunedì” annuncia staccando il dito dal tastino. Il solito scocciatore degli ultimi cinque minuti.

Mi spiace, non può riceverla. ”

Caroline la guarda come se avesse appena detto qualcosa di molto inaccettabile. Annuisce ma è a disagio. E' carina, ha un foulard al collo, la borsa nuova nel catalogo primaverile. Una mosca bianca in quell'ambiente grigio e superefficiente. Slaccia il cappotto e la donna le lancia un'occhiata insistente. Sì, ha messo il vestito più corto e sexy che ha trovato nell'armadio, allora? Caroline ha posato il trolley con l'etichetta dell'aeroporto vicino al muro all'entrata. Ora come la risolve? Beh, a meno che non abbiano costruito un'uscita d'emergenza, dovrà passare per forza di lì. La receptionist non ha annunciato il suo nome.

Luka infila il cappotto, ricorda che è venerdì e che l'autista ha la giornata libera, fruga nelle tasche in cerca delle chiavi della macchina ed esce nel corridoio salutando i suoi collaboratori. Vede il trolley posato all'entrata, scorge un paio di gambe lunghissime e nude che finiscono troppo tardi in un abitino cortissimo. Incontra lo sguardo di Carol e si ferma. Caroline smette di strofinare il collo in preda al nervosismo e sente il cuore pompare sangue e arrossarle il viso.

Luka batte la palpebre velocemente e si incupisce. “Va tutto bene? Stai bene?”

Volevo chiederti scusa per... un po' di cose” mormora girando lo sguardo sulla donna che sta seguendo la conversazione.

Luka vacilla pericolosamente. Caroline gli piace ancora. Annuisce e le fa cenno di precederlo all'uscita.

Appena sono chiusi in macchina, Caroline si guarda attorno. E' ancora più lussuosa della precedente. Ci scommette la testa che è piena delle cavolatine tecnologiche che adora.

Luka è inebetito. Poi mette in moto concentrandosi sul blocchetto e la chiave. “Carol...”

Ho ignorato la tua telefonata.”

Non importa.”

E il messaggio... non l'ho neppure letto” ammette con un sospiro. “Mi dispiace...”

Se l'avessi saputo, l'avrei fatto soffrire di più.”

Quello che mi piace di te, è che sei sempre propositivo” scherza con un mezzo sorriso. Non esprime alcuna emozione mentre prima era un susseguirsi di espressioni facciali. E un po' come Damon, pensa inclinando la testa. Quando è ferito, tende a non mostrarlo.

Sei qui da sola?”

Sì.”

Posso...”

Invitarmi a cena? Puoi.”

Alle otto?”

Mancano due ore. Lo sai quanto ci metto a restaurarmi” scherza allacciando la cintura.

Nel tuo mondo fa alba alle dieci.”

E il tuo non dorme mai!” lo canzona sullo stesso tono. “Workaholic!”

***

Bene, pensa guardando l'orologio. Ha ben dieci minuti di ritardo. Luka lancia le chiavi al fattorino che gli apre la portiera, si infila fra le porti girevoli e appena entra, attira l'attenzione dei clienti dell'albergo. Che c'è, l'ha fatto in maniera troppo decisa? Ha la carta igienica appiccicata sotto una scarpa? “Avverta la signorina Caroline che la carrozza è arrivata” sciorina divertito al concièrge.

La signora Forbes non è nella sua stanza. Può trovarla al bar.”

La scova seduta al bancone a rimescolare un liquore aranciato. Incontra il limite del vestito di Carol e si ferma. E' da stupro.

Caroline lo sente dietro di se e si volta con un sorrisetto. “Sei in anticipo!”

Sono in ritardo” ribatte osservandola bene. Ma è ubriaca? Ha l'aria di una che ha bevuto troppo, pensa sottraendole il bicchiere. No, sembra un qualsiasi aperitivo da due gradi e mezzo che non ubriacherebbe neppure un bimbo di due anni. “Sono in ritardo ma tu non hai trovato neppure il tempo di vestirti.”

Il barista sorride, la guarda appena e gira le spalle. “Che cosa ha bevuto finora?” domanda con tono pericoloso.

Acqua” risponde la diretta interessata con sguardo limpido “vero, Antonio?"

Verissimo.”

Parli bene l'italiano.”

"Mh... mi arrangio."

Luka scuote la testa e chiama il barista “la stessa cosa che ha preso prima di questo” mormora indicando l'aperitivo. “Sei molto carina.”

Lo so. Ho un momento di esaltazione personale e mi sento superfiga” ride abbracciandolo.

Appena la tocca, sente una sottile eccitazione invaderlo. Il bustino è stretto e ne mette in risalto le forme. E' veramente bella. Caroline accavalla le gambe strusciandole una sull'altra. Luka la guarda con desiderio malcelato. Odia quei trespoli per piccioni. “Siediti laggiù” ordina indicando delle poltroncine isolate.

Appena arrivato e già da ordini...” borbotta scendendo dallo sgabello. Caroline lo guarda intensamente. Luka sorride, seducente. “Ti ho sempre detto cosa fare.”

L'ho mai fatto?”

Non hai mai detto no.”

Aveva dimenticato la sua boccaccia d'inferno. Se le piaceva un motivo c'era.

Luka alza la testa quando il cameriere gli porge il cocktail. Lo tiene fra le mani e la guarda dritto negli occhi. Il punto che ha scelto ha un buon lato di penombra. I suoi occhi sembrano quelli di un gatto di notte.

Non ti ho mai visto con meno di un maglione addosso.”

Quasi si strozza per la dose massiccia di alcool che ingurgita nel minuscolo sorsetto e per la sua domanda. “Non posso mostrarmi nudo, la mia dirompente bellezza non me lo consente” risponde a tono. “Ti stai proponendo?”

Ti piacerebbe” ribatte sentendo la testa leggerissima. Si sta ubriacando. Caroline sente le gambe aprirsi leggermente quando lo sguardo si posa sulle sue mani o sulla bocca. Chiama il cameriere e ordina un altro giro.

Stai cercando di farmi ubriacare per rendermi inoffensivo?” E' intrigato dalla situazione e dal suo comportamento.

Al contrario” sussurra bevendo di colpo. “Norok!”

Qualcuno ha studiato rumeno.”

L'ho googlata” ridacchia battendo il bicchiere contro il suo.

***

Sono rimasti inchiodati nelle poltroncine per ore. Gli è finita in braccio ad un certo punto della serata. La guarda come ogni uomo dovrebbe guardare la propria donna. La fa sentire desiderata. Mentre gioca con i suoi capelli, Caroline pende dalle sue labbra, le piace la vibrazione che accarezza il timpano destro quando parla. L'alcool si mescola all'eccitazione latente portandola alla superficie. Prima era solo 'stimolata', ora se lo farebbe davanti a tutti. La sua mano è finita sotto il vestito, risale piano lungo l'interno della coscia, incontra un limite di satin. Caroline mugola impercettibilmente. L'indice si muove accarezzando, il pollice si infila sotto l'elastico. Luka la vede mordersi le labbra e si alza, portandola con se. Caroline lo prende per mano e si lascia condurre verso gli ascensori. Si sforza di guardare dritto davanti a se. Non vuole vedere la sua immagine allo specchio. Quando Luka le solleva il mento e la bacia, si intravede con la coda dell'occhio. Ma ha sempre quell'espressione lì, quando è eccitata?, si domanda aderendo al suo corpo. Il bacio le taglia le gambe e la rende incapace di reagire. Luka le solleva un po' il vestito sui fianchi e l'accarezza leggermente. Caroline mugola e si tira indietro. Non è venuta per quello, ma non riesce a non assecondarlo. L'ascensore si ferma al piano. Ha la chiave magnetica nella borsetta. La moquette smorza il suono dei suoi tacchi. Caroline ha un attacco di panico. Perché non riesce a dire 'no'? Luka la guarda aggrottando un po' la fronte, la tira a se, il bacio stavolta è più passionale. Fruga nella borsetta, apre la porta e la costringe ad entrare nella stanza sconosciuta. La temperatura è perfetta. Il corpo sta ribollendo. Non sente più il mondo che la circonda ed è ad un passo da fare la cazzata del secolo, proprio ora che ha incontrato l'uomo giusto per lei. Ma Gan non l'ha più cercata. Neppure dopo la breve apparizione fuori dell'ufficio.

Tu non riesci ad avere una relazione, non riesci ad essere fedele ad un solo uomo, è per questo che sei qui.”

Di nuovo, ha l'impressione che la conosca più di se stessa. Luka l'afferra alla vita, la solleva di un centimetro e Caroline gli sale letteralmente sui piedi. “Perchè stai cercando di mandare a puttane la tua storia?” Il passato gli ha più volte suggerito di non mettersi a chiacchierare con lei, quando c'è la possibilità di conoscersi biblicamente. Chiudi quella cazzo di bocca, idiota!

Avevo... bisogno di parlare con qualcuno... e tu sei fantastico quando si tratta di sbattere la verità in faccia...” singhiozza. “Non sono venuta qui... per questo.”

Non sono stato io a cominciare” si difende a bassa voce. E' davvero un perfetto cretino. Ha ragione Phoebe. “Avete rotto?”

Non... l'ho più sentito dalla sera del concilio punitivo... non l'ho mai chiamato… ho aspettato il momento giusto, ho scelto un territorio neutro...”

Cioè?”

Ricevimento del martedì.”

Ottima mossa.”

... e ho incontrato Laura.”

Luka la guarda con un sopracciglio alzato. Quella Laura?

Abbiamo parlato, mi ha detto... delle cose... ha usato le stesse parole di Phoebe...” sussurra dispiaciuta “credo che sia tutto vero, che abbiano ragione loro...”

Riguardo cosa?”

Appena il mio problema s'è risolto è svanito.”

Sei tu, il tuo problema.”

Le parole si accatastano nel cervello, acquistano il giusto ordine e la costringono ad annuire. Stavolta ha superato se stessa.

Non dar retta a quelle vecchie comari inacidite dall'età e dalle relazioni sbagliate. Parla con lui” mormora gentile aiutandola a sedersi sul letto.

Ho paura della verità” ammette battendo le palpebre.

Senso di colpa” borbotta sollevandole il mento “dovevo stare zitto e approfittare del tuo momento di debolezza.”

Carol si incupisce poco alla volta. “Avresti fatto bene...”

E già...” sospira inclinando la testa “siamo ancora in tempo?”

No.”

Risposta giusta. Carol, io ti voglio bene e sarò sempre qui per te...”

Non è giusto”

E' la mia scelta, devi rispettarla” mormora scrollandola un po' “se un giorno sarò stufo di aspettare, ti rapirò, ti porterò nel mio castello...”

Hai un castello?”

Certo che ho un castello, sono un vampiro e quell'anno c'è stata una svendita immobiliare...” Luka si interrompe quando sente le spalle di Caroline tremare dalle risate. La guarda e gli occhi brillano di malizia

Non cercare di infilarti nel mio letto, principessa. Non lo sopporto.”

Principessa. Quel termine le ricorda la prossima prenotazione del suo volo. Damon non ne sa nulla. Sarà felice o arrabbiato? Minimo le urlerà contro. Ha sempre pensato di essere una vittima, ma anche lei ha fatto del male a molte persone. Deve rimediare.

  
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