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Autore: KuromiAkira    26/05/2011    3 recensioni
La vita era fatta anche di cose negative, di alti e bassi, e questo Kouki lo sapeva bene. [Pokémon Perla/Diamante/Platino]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Platinum/Lady Berlitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Note Iniziali: Personalmente io ho iniziato Pokemon Platino con Hikari/Lucinda ma in questa fiction lei è l'assistente del professore ed è il ragazzo ad essere stato il 'PG giocabile'
Ormai è scontato: i nomi sono in giapponese ma tutto il resto è in italiano XD
Kouki/Hikari, come sempre ambientata nel videogioco.
Shot senza pretese e alquanto inutile XD





La vita era fatta anche di cose negative, di alti e bassi, e questo Kouki lo sapeva bene.
Non era stato facile, ad esempio, sfidare capipalestra e lega Pokemon.
Spesso aveva creduto di non farcela, qualche volta aveva anche pensato di rinunciarvi. Per non parlare, poi, delle Gare! Aveva fatto fare ai suoi poveri pokemon tante di quelle figuracce, all'inizio. E tutto per colpa della propria inesperienza!
Eppure, non solo ce l'aveva fatta, ma questo era la cosa meno importante, ma erano state tra le esperienze più belle della sua vita.
Era quasi convinto che più raggiungere un obbiettivo fosse difficile più soddisfacente era realizzarlo.

Quel giorno di tanti anni fa, prendere un pokemon dalla valigia del professor Rowan era stata una delle due scelte che avrebbero poi reso la sua vita migliore.

L'altra era stata sposare Hikari.

La dolce assistente del professore l'aveva aiutato tantissimo nel corso della sua avventura, l'aveva colpito la sua gentilezza e il suo sorriso e adorava i suoi lucenti capelli scuri.
Riteneva che il nome la descrivesse perfettamente.
I suoi occhi, il suo sorriso... tutto sembrava brillare di una luce che inizialmente Kouki non aveva riconosciuto.
Poi capì: era l' amore e la fiducia per tutti i pokemon. Un sentimento profondo, una certezza che non vacillava mai.

Con gli anni, era diventata una splendida donna dai modi eleganti e premurosa verso tutti. E lui scoprì un altro tipo di amore.

Per lungo tempo non aveva avuto il coraggio di confessarle i propri sentimenti.
Poi, una sera, incontratesi per caso sotto il cielo stellato, lei disse una frase a lui familiare...

- Ultimamente sembri... splendere! Proprio come queste stelle.- aveva ridacchiato, portandosi una mano davanti alla bocca - Scusami, non so come spiegarmi. Forse è perchè sei diventato un eccellente allenatore, ma ti trovo cambiato. -
Si era voltata verso di lui e gli aveva sorriso - Kouki significa 'luminoso'. Lo trovo un nome proprio adatto a te.-


E lui l'aveva baciata. Che Hikari avesse detto, che pensasse, ciò che anche lui aveva sempre pensato di lei, aveva 'sbloccato' qualcosa, dentro di lui.
Quando poi si era reso conto di quello che aveva fatto si insultò mentalmente. "Ecco, ora mi odierà", aveva pensato. Ciononostante non era riuscito a fermarsi.

Non si era accorto che lei, quel bacio, lo stava ricambiando. Non era debole né sprovveduta, se non avesse voluto l'avrebbe allontanato immediatamente.

Riflettendoci, forse anche quel bacio l'aveva aiutato nella realizzazione della sua felicità.
Se non l'avesse fatto quanti anni avrebbe aspettato prima di rivelarle i propri sentimenti?

Ormai il tempo era passato e lui, trasferitosi a Sabbiafine dall'amata, era diventato assistente del professor Rowan, esattamente come Hikari.
Benché spesso ripensasse al periodo in cui, poco più che bambino, viaggiava per il mondo, non provava alcun tipo di rimpianto.
Lavorava con le persone che amava, studiando creature che considerava amiche e alleate, vivendo in una città tranquilla e vicina a quella dov'era nato.

Abbracciò sua moglie, sorridendo sereno.
Sì, per quante difficoltà avesse potuto e avrebbe dovuto affrontare, riteneva che la sua fosse una vita perfetta.

Se solo...

- Kouki! Hikari! Ci siete? - Jun spalancò in quel momento la porta della loro casa, urlando a squarciagola come sempre. Lui sì che non era mai cambiato.
- Jun! Non entrare in questo modo!- si lamentò la donna, pur sapendo che era inutile sgridarlo.
L'uomo con i capelli biondi li prese per mano, costringendoli a sciogliere l'abbraccio, senza ascoltarla - Dai, non ho tempo! Vi devo fare vedere una cosa! -
Kouki sospirò. La sua sarebbe stata una vita perfetta, se solo l'impetuoso amico d'infanzia non avesse deciso, a sua volta, di trasferirsi vicino casa loro.
Imparasse almeno a bussare, prima di entrare...
  
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