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Autore: schwarzlight    28/05/2011    4 recensioni
Ma io sapevo lei cos'era, sapevo la verità celata dietro l'argento e l'azzurro delle sue vesti.
L'immortalità non esisteva, e l'avevo appena dimostrato.
Lei non era più, lei era caduta.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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lei non era più
Lei non era più




"Soldato, giuri tu di proteggere la dea, a costo della tua stessa vita?"


"Lo giuro."




L'adoravo, io come gli altri. Ma in modo diverso, in modo personale.
Il suo sguardo era fuoco, la sua parola vibrava nel vento. Questo dicevano di lei.
La nostra dea, la nostra protettrice.

Ma lei non era così, io solo la conoscevo.
Io solo potevo vedere la ragazza dietro quella facciata divina, una ragazza nata nel momento sbagliato, e vissuta nel modo sbagliato.
Un plenilunio può decidere del tuo destino? Sì, se tua madre è la Gran Sacerdotessa della Cascata.
Sì, se la gente ha bisogno di qualcosa in cui credere.

"La dea è tra noi!"
 
Festeggiavamo, esultavamo, io come gli altri.

Ma io sapevo lei cos'era, sapevo la verità celata dietro l'argento e l'azzurro delle sue vesti.
L'immortalità non esisteva, e l'avevo appena dimostrato.
Lei non era più, lei era caduta.

L'immortalità non esisteva, e l'avevo appena dimostrato.

Cominciai a correre in preda all'esaltazione, imbrattato del suo fuoco. Lei non era più, lei non era più!
Ero libero dal suo giogo, libero dal suo profumo, che mi tormentava ogni notte.
Solo poi capii cosa avevo fatto, l'entità del mio gesto.

Cominciai a temere per la mia vita.

Lei non era più, e io ero perduto.

"E' lui, è l'assassino della dea!"

Io avevo ucciso la dea. Non l'umana, la dea.
L'umana era ancora viva nei miei ricordi, ancora pulsante nella sua bellezza e feroce nelle sue dolci parole. Fragile fra le mie braccia, forte nella sua apparenza.

La ferocia che si riversava contro di me, era pari alla malata devozione con cui l'avevano elevata a divinità.
Cos'avevo fatto? Per un mio egoistico pensiero, avevo distrutto le speranze di una città.
Credevo di guarirli, e invece il risultato fu una disperazione quasi perversa per la perdita della loro falsa speranza.

"Impiccatelo! Impiccatelo!"

Ma la verità qual era?
La realizzai, alla fine.
Avevo bisogno di lei. Io, come gli altri.

Ma non cercavo la dea, non avevo bisogno della dea.
Io cercavo l'umana.

E l'avevo appena distrutta, nella mia follia.

Io, come gli altri.



"Le tue ultime parole?"


"...l'amavo."













...ok, ecco la mia prima nonsense.
Immaginate un mondo in cui si crede ancora alla magia, in cui le forze della natura sono riverite nella loro potenza.
Immaginate una popolazione che elegge una fanciulla a propria divinità, e immaginate la sua guardia personale che se ne innamora.
Ma che non può sopportare la dea, l'immagine che le hanno affibbiato.
Ecco, spero che i sentimenti di questo personaggio vi abbiano raggiunto, altrimenti mi sa che devo seriamente cominciare a disperarmi X°D

Bene, in ogni caso grazie per aver letto, e se volete farmi sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male, siete i benvenuti ;)
   
 
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