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Autore: Valerie    24/02/2006    8 recensioni
Un nuovo personaggio entra a far parte della saga del Signore degli anelli: Siamo a pochi giorni dall'assalto a Minas Thirith,e Leath,una giovane fanciulla,aiuta i guaritori della città a curare i feriti che sono sopravvissuti all'attacco ad Osgiliath...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Faramir
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo personaggio entra a far parte della saga del Signore degli anelli:

Siamo a pochi giorni dall'assalto a Minas Thirith,e Leath,una giovane fanciulla,aiuta i guaritori della città a curare i feriti che sono sopravvissuti all'attacco ad Osgiliath...

"Il Sovrintendente e la guaritrice"

-Leath !Leath!Dove sei?...oh benedetta ragazza quando la si cerca non la si trova mai...Leath!Per l'amor del cielo dove sei finita? - Iroeth,la vecchia guaritrice, stava disperatamente cercando la sua aiutante che invece di occuparsi dei propri compiti se ne stava nel girdino che circondava le Case di Guarigione e che al sentirsi chiamare sussultò e andò incontro alla donna che la stava cercando...-Dimmi Iroeth,mi hai per caso chiamata?-chiese alla guaritrice tentando di riprendere fiato tra una parola e l'altra - Leath perchè non sei mai dove dovresti essere?Sai benissimo che in questo periodo servono quante più aiutanti possibili! E adesso a lavoro!vai dall'esperto in erbe e chiedigli un infuso per alleviare il dolore di una profonda ferita da taglio e delle bende nuove,per favore,e corri!!!- gli ordinò Iroeth e così la giovane uscì correndo dalla stanza e si diresse verso il piccolo edificio dove gli esperti in erbe solevano mettere le scorte di infusi e bende pulite,ma tra una corsa e l'altra sentì un corno risuonare al di là del grande cancello e non riuscendo a trattenere la propria curiosità,per vedere cosa stesse succedendo giù nella piana fuori le mura della città,si arrampicò sul muretto che dava sulla quarta cerchia e vide i cavalieri di Gondor tornare dal vano tentativo di riconquistare Osgiliath ma si accorse che il loro numero era dimezzato, e che non era il loro capitano a guidarli ma il Bianco Cavaliere che era giunto qualche giorno prima a Minas Tirith insieme a quello che la gente chiamava Mezzuomo che aveva nome di Peregrino Tuc e che si era messo al servizio del Sovrintendente Denethor.

Così osservò come quelli che dovevano essere i superstiti rientrarono a Gondor,seguiti da Gandalf a cavallo di Ombromanto,ma l'assenza del principe la lasciava turbata;così si apprestò ad andare a prendere le erbe e le bende,tornò alla Case di Guarigione il più velocemente possibile,lasciò le cose ordinatele da Iroeth su di uno tavolo e corse giù per cercare di sapere qualcosa di più.

Così una volta arrivata in prossimità della seconda cerchia della città dove una delle guardie della torre stava parlando con Gandalf,Leath si mise in ascolto per capire cosa fosse esattamente accaduto,e sentì lo stregone riferire a l'uomo -...non preoccuparti Beregond,quando lasciai Faramir,egli era ancora vivo e gli uomini che non hanno voluto seguirmi sono rimasti al suo fianco per aiutarlo in quell'atto disperato- al sentir queste parole il cuore della fanciulla parve rallegrarsi:'Sire Faramir è ancora vivo!!' pensò con gioia,ma non sapeva quanto quel sollievo sarebbe durato,forse non abbastanza da permettergli di sperare in un suo ritorno vittorioso...Infatti dopo qualche minuto si udirono altri suoni di corni,questa volta affiancati da laceranti grida provenienti da punti imprecisati del cielo che sovrastava Minas Tirith: -I Nazgùl!!!- urlarono alcuni uomini -I Nazgùl stanno insguendo i nostri cavalieri al di fuori del forte!!Tra di loro vi è anche Sire Imrahil!!- così udendo ciò Gandalf risalì in groppa al suo destriero e corse in aiuto dei cavalieri; Intanto la giovane aiutante si era piegata su se stessa e aveva cercato di riparare le proprie orecchie da quel suono così stridulo che quasi credette che i suoi timpani stessero per cedere,ma una volta ripresa,ancora un po' stordita,vide il Bianco Cavaliere galoppare verso quegli orridi esseri alati e scagliare contro di loro fiotti di luce provenienti dal bastone che egli teneva in mano e vide poi come essi si allontanavano spaventati e storditi.

Dopo essere riuscito a cacciare i Nazgùl,Gandalf insieme ai superstiti rientrò nelle mura della città,e fu osservando sfilare questi cavalieri che Leath vide il Principe di Dol Amroth portare insieme a lui in sella al suo destriero,Faramir,capitano di Gondor,senza conoscienza...

Alla vista del principe Faramir Leath si sentì gli occhi bruciare per via delle lacrime che le incominciarono a scendere sulle rosee guance:Non voleva che morisse!Perchè oltre ad essere capitano di Gondor,nonchè principe di Minas Tirith,era suo amico!!

Pensando ciò,a Leath tornarono in mente i bei tempi in cui ella era una bambina di dieci anni troppo curiosa per i gusti degli adulti,ma fu proprio grazie a questa curiosità che un giorno incontrò Framir:

Stava gironzolando per la città quando ad un tratto gli balenò in mente di voler vedere l'albero Bianco di cui aveva tanto sentito parlare,di cui aveva visto immagini impresse su stendardi ma che non era mai riuscita a vedere con i propri occhi.Così s'incamminò verso la torre bianca,ma arrivata al piccolo cancello che dava sul viale dove stava il Bianco Albero,la piccola si accorse che non sarebbe potuta entrare senza saper dare la parola d'ordine alla guardia che si trovava lì davnati e che le disse:-E tu dove vai?Eh piccolina?Lo sai che solo chi conosce la parola d'ordine può entare quì dentro?- Leath aveva sempre odiato le persone che le dicevano che era piccola e detestava ancora di più quelle che le dicevano che era piccola impedendole di fare ciò che più desiderava,:-E tu sai che sei prorpio antipatico!!-rispose alla guardia facendole la linguaccia per poi mettersi seduta davanti al cancello a gambe incrociate a mo' di protesta;e proprio in quel momento si sentì una risata provenire da dietro le spalle della bambina che al suono di quelle risa si infastidì ancor di più perchè oltre a sentirsi piccola si sentiva anche presa in giro,così girò la testa di scatto e aprì la bocca per dire qualcosa...ma,alla vista del giovane uomo che si trovò davanti la richiuse con fare buffo:

-Beh avete perso la lingua signorina?- le chiese il giovane,e lei rimasta come impietrita non riuscì a trovare una frase per dibattere ciò che le era stato domandato,ma in compenso si sentì il viso arrossare violentemente e per la prima volta si rese conto che si stava vergognando...

Alla vista della timidezza della bambina l'uomo le si avvicinò,si chinò per arrivare a guardarle gli occhi blu colore del cielo notturno,e le rivolse un grande sorriso per poi dirle -ebbene volevi entrare nel viale che da sulla torre bianca?Beh ci entrerai!-, -ma sire...-cercò di protestare la guardia -vostro padre non ne sarà contento- concluse,ma il principe disse-oh,non credo che mio padre si arrabbierà perchè ho concesso ad una giovane fanciulla di ammirare la bellezza del Bianco Albero,dopotutto ha il diritto di vederlo essendo questo il simbolo della città in cui vive...- detto questo prese la bambina per mano e fattosi aprire il cancello entrarono entrambi nel grande viale che si trovava innazni alla Torre Bianca -Beh allora che ne dici signorina?ti piace quassù?- Leath non sapeva davvero cosa dire,alla vista dell'Albero Bianco si sentì come svenire:era davvero tutto bianco,sia il fusto sia i boccioli dei fiori,e i fiori stessi sembravano fiocchi di neve,talmente risplendevano alla luce del sole -Beh...-incominciò a dire -è...è...è bellissimo...-a queste parole il giovane principe sorrise e prese in braccio la piccola che abbassò lo sguardo per non guardarlo negli occhi,altrimenti sarebbe nuovamente diventata rossa e la cosa la infastidiva parecchio,perchè diventare rossa metteva in evidenza il fatto che si vergognava,mentre lei aveva sempre fatto di tutto per far vedere che anche se era piccola sapeva cosa voleva e non si faceva intimorire da niente e da nessuno,ma con lui era diverso...

-Eh già...-continuò l'uomo -hai ragione,è bellissimo questo posto.Però la sai una cosa signorina?Tra una parola e l'altra alla fine non ci siamo presentati!Allora,come ti chiami?- Leath a quel punto alzò fiero il capo e disse -Io sono Leath!figlia di Harding mio padre,mentre mia madre...-e quì chinò la testa -...mia madre è morta dandomi alla luce- disse con un filo di voce... -oh...mi dispiace...so cosa significa perdere la propria madre...- le disse il principe per farle sentire la sua vicinanza e la piccola lo guardò con occhi lucidi e non si potè trattenere dall'abbracciarlo,

-Beh tu ti sei persentata,ma ora tocca a me!- riprese poi sorridendo il giovane -...io sono Faramir,figlio di Denethor Sovrintendente di Minas Tirith- a queste parole Leath sgranò gli occhi,perchè fino ad allora aveva sentito che il sovrano di Gondor aveva due figli,ma non li aveva mai visti e ora ne aveva uno proprio davanti...si sentì morire...aveva parlato e abbracciato Faramir,principe di Minas Tirith

-ehi fratello cosa fai?- Boromri fratello di Faramir era appena uscito dal salone della Torre Bianca e visto il fratello nel viale con una bambina gli si avvicinò incuriosito...

-Beh questa signorina voleva vedere il Bianco Albero e io non ho fatto altro che mostrarglielo...tutto quì- rispose Faramir e poi continuò -Boromir ti presento Leath figlia di Harding,Leath ti presento Boromir mio fratello- la piccola chinò il capo in segno di saluto,mentre Boromir le poggiò una mano sulla testolina e le disse -piacere di conoscerti piccoletta- e le sorrise per poi rivolgersi nuovamente al fratello -Beh ora fratello mio,ti saluto,devo andare ad Osgiliath per una commissione affidatami da Sire Denethor,ci vediamo più tardi- e così dicendo uscì dal cancello e si allontanò giù per la via che portava al cancello più grande.

Poi Faramir vedendo la bambina imbronciata forse per il fatto che il fratello l'aveva chiamata 'piccoletta' le disse -Non prendertela!Non diceva sul serio quando ti ha dato della piccoletta- e poi le sorrise di nuovo mentre Leath si mise a ridere per poi chiedere al principe in modo ingenuamente infantile -Faramir,anche se siete una persona importante e indaffarata volete essere mio amico?- -Certo!sarò il tuo amico per la pelle!!-gli promise il ragazzo allora ventenne.

Passarono così dieci anni e i due divennero veramente amici;anche se si passavano un decennio d'età di differenza Faramir non lo faceva pesare,perchè riusciva a tenere a bada gli attacchi di 'bambinismo' che a volte prendevano alla piccola Leath;ma ora la piccola aveva vent'anni ed era cresciuta su bene grazie agli insegnamenti del principe e alla sua dolce compagnia...

Ma ora lo vedeva li morente in braccio al sire di Dol Amroth,rischiando di perderlo per sempre,così istintivamente gli corse incontro e avvicinandosi vide che egli era ferito:aveva una ferita all'altezza del petto causata probabilmente da una freccia che era stata precedentemente estratta dalla carne.

Aveva gli occhi ormai colmi di lacrime quando si accostò al suo corpo inerme...e Gandalf vedendola arrivare le disse: -tu devi essere Leath...-, ma la ragazza non rispose,era troppo occupata a vedere se Faramir respirava ancora -Non è morto...o almeno non ancora- riprese a parlare lo stregone -ora lascialo andare,permetti a questi uomini di portarlo da suo padre nella Torre Bianca- a quel punto Leath si girò verso Gandalf e guardandolo con uno sguardo più che adirato gli disse -Portarlo da suo padre?Suo padre non è un guaritore!Suo padre non può nulla per salvarlo!!Morirà in quella torre se nessuno lo curerà!!- e allora lo stregone con voce severa le disse -e tu cosa ne sai che suo padre non si prenderà cura di lui?- ma la ragazza ancora più arrabbiata e per niente intimorita dal tono di voce dell'uomo rispose a voce ancora più alta -Se si curava veramente di suo figlio,Sire Denethor non lo avrebbe condotto contro morte certa!E neanche gli avrebbe attribuito la colpa della morte del fratello dicendogli che avrebbe profondamente desiderato che lui morisse al posto di Boromir!!!- e detto questo non volle più sentire nulla e seguì gli uomini che trasportavano Faramir su di una barella sino nelle stanze del salone della Torre Bianca.

Una volta depositato il giovane capitano su un letto ella gli si sedette vicino stringendogli la mano e sussurandogli parole all'orecchio che solo un elfo o un ramingo dall'udito finissimo avrebbero potuto sentire...

   
 
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