Destino di un Demone

Sprofonda nelle pieghe del tempo il dì in cui le vittime di un vizioso circolo infernale, anime tormentate da un triste destino comune, reclamarono vendetta contemporaneamente. I corpi straziati, ridotti a brandelli dalla furia selvaggia dei demoni che li avevano torturati, giacevano nella polvere come tasselli di un orrido mosaico. Qui in particolare lo scheletro umano, appena affiorante dal suolo putrido e impestato di vermi, di uno dei tanti passati tra le mani dei demoni manteneva ancora intatta la sua forma nonostante le carcasse in decomposizione che aveva intorno. Fu proprio questo simulacro "senza vita" a raccogliere su di sé l'odio, la rabbia e il desiderio di vendetta di tutti i suoi simili. Nel tempo innumerevoli brandelli di carne si fusero con lo scheletro, affinché questi potesse rialzarsi e compiere la vendetta per conto degli altri. Nessuno sembrò accorgersi di come il seme del male stesse operando per trasformare la vittima in carnefice ( ironìa della sorte! ), i demoni consideravano quel tappeto brulicante di esseri umani solo quando avvertivano chiaramente che qualcuno era ancora vivo per soddisfare il loro divertimento... Peccato che, quando si è all'inferno, non è necessario essere vivi per alzarsi dalla tomba!
Lo scheletro senza nome raccolse su di sé il dolore straziante di centinaia di vittime, fu questo a farlo risorgere come nuovo essere, e la luce delle tenebre accese le orbite vuote del teschio. Costui aveva atteso pazientemente il momento di risvegliarsi dal suo sonno, immobile, ora il momento era giunto: i demoni avrebbero scoperto a loro spese che cosa avevano generato.
Per uno strano scherzo del fato, cui come sappiamo non manca il senso dell'ironia, fu proprio un demone ad accendere la scintilla finale su quel silenzioso "vendicatore". Un demone elettrico, ignaro di ciò che si trovava nel terreno disseminato di cadaveri, sorvolò difatti la zona in cerca di qualcosa da mangiare. Ad un tratto decine e decine di viluppi lo avvolsero completamente, afferrandogli le corna, le ali, gli artigli... Reso dunque vano ogni suo tentativo di scappare, il demone fu "assorbito" all'interno del nuovo ospite, operando così la metamorfosi finale. Il risultato fu un nuovo demone, nato dal sangue di uomini e demoni ed evocato al solo scopo di distruggere coloro che lo avevano creato.

L'urlo agghiacciante, nel momento in cui il nuovo demone si alzò in piedi, fu accompagnato da un gigantesco fulmine lungo tutto il suo corpo. Le armi a sua disposizione non erano solo: ali, corna, artigli ed elettricità... quell'essere era imbevuto soprattutto di odio e l'odio è l'arma più temibile che si possa immaginare. Egli si sollevò in volo, sotto lo sguardo attonito degli altri demoni, e cominciò la sua strage. I suoi attacchi seminarono distruzione tra le creature che popolavano quel luogo, uccidendo e straziando quelli che non erano abbastanza veloci da mettersi in salvo. Il sangue infiammò ancora di più la luce infernale negli occhi del teschio, trasformandolo in una vera e propria macchina per uccidere, tanto che perfino gli antichi servi del Faraone rimasero impressionati dalla sua forza. Tuttavia il Faraone, affascinato dal suo potere, non ebbe alcuna riluttanza nel racchiudere la sua essenza sull'apposita stele che avrebbe utilizzato nel prossimo Gioco delle Ombre... Grazie agli Oggetti del Millennio, ora il potere del Teschio Evocato era solo e unicamente suo!

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...