CAPITOLO 1
- Isabella Swan,
è davvero
un piacere conoscerti.
La voce di Aro
era un
sussurro delicato. Non appena Bella posò lo sguardo
intimorito su di lui,
spalancò gli occhi, sorpresa. Non era proprio come se
l’era immaginato. Il capo
di quel maestoso ed importante clan, i Volturi, era un immortale molto
bello, ma
diverso dai Cullen o anche da altri vampiri che aveva incontrato, come
Laurent,
Victoria o James. La sua pelle era bianchissima, quasi trasparente,
segno
indiscutibile della sua anzianità. I capelli neri
incorniciavano il suo volto
austero e gli occhi rossi, puntati su di lei, erano calamite, pozze
profonde in
cui qualsiasi mortale avrebbe potuto perdersi. Chissà quante
vittime riusciva
ad ammaliare...
Edward le stava
vicino, ma era molto teso e così anche sua sorella Alice.
Aro era alto,
sprizzava forza e potere da ogni poro e la piccola Cullen, dinanzi a
lui,
sembrava un folletto fragile ed indifeso.
- Ho sentito
della tua
bella trovata in piazza, giovane Cullen. - disse Aro. - Eri disposto a
morire
per la tua cantante.
Sottolineò
la parola
“morire”. Bella deglutì, scostandosi una
ciocca di capelli scuri dal viso.
Lanciò un’occhiata ad Alice, che aveva recuperato
un certo contegno.
- Volevo farlo,
sì -
ammise Edward. - Ma si è trattato di un equivoco. Pensavo...
- Che fosse
morta! -
esclamò Aro, congiungendo le mani. Sorrise. -
Già. È quello che pensava anche
tua sorella. Alice, non sei più così infallibile,
dunque.
- Oh, non lo
sono mai
stata. - minimizzò lei. - Come puoi vedere, ho risolto il
problema, portando qui
Bella. Che è viva e vegeta.
- Lo vedo. E...
- Aro
inspirò voracemente una boccata del mio odore. Chiuse gli
occhi e sul viso
ultramillenario comparve un’espressione di puro godimento. -
Sublime... Davvero
sublime. Come fai a starle vicino?
Edward mi
strinse a
sé. - E’ dura. Ma io la amo.
- Lo so. Marcus
avverte la relazione che c’è fra voi. Non ha mai
visto nulla di simile.
Seduti su due
scranni
finemente intarsiati, c’erano Marcus e Caius. Avevano
entrambi gli stessi occhi
rossi di Aro, ma il primo aveva capelli lunghi e scuri, il secondo
bianchi come
la sua stessa pelle... ed era visibilmente irritato.
- Davvero
incredibile.
- riprese Aro. - Bella... Posso toccarti?
Edward
s’irrigidì. Lei
non seppe cosa rispondere. Sbarrò gli occhi color
cioccolato, sorpresa da
quella richiesta.
- Non temere.
Non ti
farò del male.
Non era molto
convinta, ma rifiutare poteva voler dire incorrere in qualche punizione
orribile.
Bella si
avvicinò ad
Aro, incerta. Il rosso di quegli occhi la attirò. Caius si
chinò in avanti,
muovendosi lentamente. Adesso la sua espressione era indecifrabile.
- Aro percepisce
i
pensieri delle persone, toccandole - spiegò Alice.
- Oh -
riuscì a dire
Bella. Aveva la gola secca, la bocca impastata.
Aro
allungò una mano e
strinse la sua. Era fredda. Le sembrò persino più
fredda del corpo di Edward. E
solida. Dura come il marmo. Avrebbe potuto romperle ogni ossa
dell’arto con una
semplice stretta.
Silenzio per un
lungo
istante.
- Ah! -
esclamò Aro. -
Ah, che diamine... Niente. Non vedo niente!
- Niente, Aro? -
domandò Marcus, stupito.
- Nulla. Buio
totale.
La giovane cantante di Edward è immune al mio potere. -
Meditò qualche istante.
- Jane?
Oh,
no!, pensò
Bella, Lei no. Per favore.
La vampira
avanzò di
due passi. Il suo viso da ragazzina era perfetto. Le faceva pensare
alle bambole
di porcellana. Gli occhi rossi come quelli del suo creatore erano
carichi di
aspettativa. Il sorrisetto inquietante era sempre al suo posto. Suo
fratello
Alec non si mosse.
- No, Aro! -
gridò
Edward, sconvolto. Prese Bella per un braccio.
- Solo un
tentativo.
Felix
afferrò
saldamente Edward e lo tirò indietro. Lui si
dibatté nel suo abbraccio,
furibondo. Ringhiò.
- Questo
farà un po’
male – disse la vampira, l’espressione angelica e
il tono di voce assolutamente
calmo, piatto.
Bella si
preparò al
peggio. Si preparò al dolore più terribile della
sua vita. Aspettò la fitta
lancinante che l’avrebbe costretta a piegarsi in due e a
gridare, come
impazzita.
Non accadde
niente.
Aro
buttò indietro la
testa e rise. - E’ davvero interessante!
Jane era
arrabbiata.
Non poteva credere che Bella fosse immune anche al suo, di potere. Era
insopportabile per lei.
- Non ti
crucciare,
Jane. - disse Aro, in tono conciliante. - Bene, Edward. Cosa facciamo,
a questo
punto?
Nessuno rispose.
Edward era impietrito.
- Vuoi unirti a
noi? -
Aro si stava rivolgendo proprio a lui.
- No, Aro. Ti
ringrazio,
ma... No.
- Alice?
Lei sorrise e
scosse
la testa. - Sono lusingata, ma... No, grazie.
- Bella... -
disse,
quindi, Aro.
- No, neanche
per
idea! - intervenne Marcus, indignato.
-
Perché no? Io vedo
delle potenzialità. Potrebbe tornarci utile. Come vampira,
s’intende.
Bella
indietreggiò.
Edward le passò un braccio intorno alle spalle. Tutto il suo
corpo era in
tensione. Gli occhi non erano
dorati, ma
scuri, cerchiati da occhiaie profonde e violacee.
- No... -
mormorò
Bella. Cercò di essere gentile. - No... Grazie, Aro.
- Santo cielo,
che
spreco!
- Quindi, ora
cosa
succederà? Perché immagino che la scelta sia
unirci a voi oppure morire, vero?
- disse Edward.
Aro sorrise. Poi
si
voltò verso Marcus e Caius. Allargò le braccia
magre. Si voltò di nuovo.
- Ma no. - disse
il
vampiro. - Uccidervi? No, troppo spreco. Anche se ammetto che
è allettante
l’idea di assaggiare il sangue dell’umana...
Edward
ringhiò sommessamente.
- Lei
diventerà come
noi, Aro - annunciò Alice. - Diventerà una
vampira. La trasformeremo.
- Che bella
notizia. -
Aro non sembrava particolarmente sorpreso. - Perché non vi
fermate da noi? Non
per sempre, ma per qualche giorno. Facciamo... Fino a dopodomani. A noi
piacerebbe molto. Non è vero?
Caius e Marcus
annuirono, anche se non erano affatto convinti.
- No, Aro,
noi... -
iniziò Edward.
Si interruppe
subito,
notando l’espressione sul viso del vampiro millenario. I suoi
occhi rossi lo
invitavano alla prudenza. Bella tremò.
Charlie,
pensò,
preoccupata. Chi avviserà
Charlie? Cosa gli racconteranno? Dio mio!
-
D’accordo. - disse
Alice, per entrambi. - Un paio di giorni possono bastare.
- Bene, Alice.
Bene -
rispose Aro. - Felix? Per favore, fai preparare delle stanze per i
nostri
ospiti. Più che altro, procurati un letto. Bella
è umana e avrà bisogno di riposare.
Non è così, mia cara?
Bella
annuì.
- Vuoi aiutarli
tu,
Nausicaa?
Solo allora
Isabella
Swan si accorse della presenza di una giovane donna, che non aveva
affatto
notato. Anche Edward sembrava sorpreso. Doveva essere sbucata dal
nulla,
all’improvviso.
Nausicaa, come
l’aveva
chiamata Aro, era alta, con un fisico invidiabile e una folta chioma di
capelli
castani, lunghi fino a metà schiena, che ricadevano come
un’onda, ordinati e
lucenti. La sua carnagione era molto chiara, con una lieve spruzzata di
efelidi
sul naso e sugli zigomi. Gli occhi azzurri come l’oceano
brillavano di
curiosità. Le labbra sottili erano piegate in un sorriso
enigmatico, che però
Bella trovò seducente. Indossava una camicia bianca con il
collo alto e un paio
di pantaloni neri, attillati. Sulle spalle, portava un mantello, come
alcuni
dei Volturi.
Eppure non era
un
vampiro. Era umana.
Era umana come
lei.
- Seguitemi. -
disse
Nausicaa.