I capitolo.
I need
you
I
concerti avevano una routine: sudore,alcol,urla,musica
assordante e caldo. Terribilmente caldo. E la voce che si andava spegnendo,lasciandolo stremato alla fine del concerto con la testa
pesante e il senso di nausea sempre a tenergli compagnia.
Perché insomma
lui era un idiota cronico,ma nessuno intorno a lui gli
diceva qualcosa per farlo smettere. O forse c’erano ma non se ne accorgeva. E
non gli importava,lui stava bene così,da una parte.
Dall’altra voleva sprofondare e finire in un baratro buio e infinito dal quale
non uscire per il resto dell’eternità tipo.
Che poi
fondamentalmente non sapeva nemmeno perché lo facesse,ma
insomma ormai era diventata un’abitudine e non riusciva più a smettere,sebbene
sapesse che ad esempio Frank era sempre lì per lui…
Ah
Frank…Frank era un porto sicuro,quando stava male lui
era sempre lì,a stargli vicino e a reggerlo mentre stava per crollare dopo
l’ennesimo conato. Frank era la sua vita,la sua anima.
Ma perché? Cosa c’era che non andava in lui? Cosa c’era che lo faceva reagire
in questo modo? Si rendeva sempre più conto di aver bisogno di qualcuno che lo
aiutasse,qualche specialista o una stronzata del
genere. Ma non lo avrebbe mai ammesso davanti agli altri,che
continuavano a dirglielo… Non avrebbe mai potuto farlo.
Quindi
quella sera,quando il concerto era finito e quando la
sua testa era più di là che di qua,Gerard scese dal palco barcollando e
dirigendosi verso il tour bus,per andare a prendersi l’ennesima birra.
“Gerard!
Cazzo ascoltami quando ti parlo!” esclamò Frank strattonandolo dopo avergli
preso il polso,costringendolo a girarsi.
“Cazzo
Frank,che c’è? Che c’è? Ho un fottuto mal di testa e
porca puttana che c’è?! Non ti ho sentito! Se non ti
ho ascoltato vuol dire che non ti ho sentito!” disse,cercando
di liberarsi dalla presa ferrea di Frank,che non lo voleva lasciare andare. Lo
scrutò e riuscì a vedere la sua espressione rassegnata e triste. Cosa gli stava
facendo?
Frank
abbassò lo sguardo e sospirò “Hai ragione,scusami…Dicevo
di aspettarmi un attimo,così ti faccio compagnia”
Gerard lo
guardò e aggrottò le sopracciglia.
“Frank.
Non ho bisogno della tua compagnia,sto bene okay?” sbotto,riuscendo
a liberarsi della stretta di Frank dal suo polso,cosa che gli causava parecchio
fastidio.
Frank lo
guardava con sguardo supplichevole,ma poi quel gesto
gli fece cambiare totalmente espressione,facendola diventare dura e incazzata.
Parecchio incazzata. Adesso erano cazzi amari.
“Ascolta Gerard. Non è che mi faccia piacere vederti sempre in queste fottute
condizioni! E non fa piacere nemmeno a tuo fratello,né
a Ray né a nessun altro!! Solo che io sono un coglione e ti vengo dietro per
farti compagnia,per cercare di farti stare meglio e tu
mi ringrazi così?? Vaffanculo Gerard! Non contare su
di me ancora una volta,perché ti ho mandato a quel
paese parecchie volte,ma poi sono sempre tornato. Questa volta non ci contare!”
sbottò incazzato,per poi girare i tacchi ed andarsene.
Gerard,che in cuor suo voleva inseguirlo e chiedergli scusa in
ginocchio e in qualsiasi altro modo,si limitò invece a sbuffare e continuare a
camminare verso il tour bus.
“Non ho
bisogno di te,ce la faccio benissimo da solo!”
disse,anche se era già andato via,ma non gliene fregava niente,da una parte.
Non
vedeva l’ora di raggiungere la sua destinazione e prendersi un’altra birra e
buttarsi a letto,visto che quella sera non avrebbe
fatto nulla,perché Frank si era incazzato. Ma domani gli sarebbe passata.
Non appena
arrivò,entrò e si prese un’altra birra,stappandola e
passando nella zona notte,per buttarsi nella sua cuccetta e cominciare a
sorseggiare la birra.
Insomma
non è che poteva sempre stare lì a dare spiegazioni a tutti sul perché lo
faceva e sul perché non lo faceva. Era la sua vita e decideva lui,ecco. Però gli mancava adesso Frank…Gli mancavano i suoi
baci,quelli che gli dava sempre quando lui era
stremato e strafatto…
I giorni
seguenti furono un inferno,davvero.
Frank
aveva mantenuto la parola,questa volta e stava
deliberatamente evitando Gerard. E a lui la situazione non piaceva per niente.
Se c’era una possibilità per tenerlo semi lucido
quella era Frank, che però adesso non c’era, quindi il suo cervello adesso se
n’era andato decisamente a quel paese e non sapeva più come fare.
Aveva
provato Mikey,ma non
funzionava parlare fino a notte fonda con lui,perché Mikey
si limitava ad annuire e a sbadigliare,non perché lo annoiasse,ma perché dopo
un concerto voleva sempre dormire ed era sempre stanco.
Aveva
provato Ray,ma Ray non riusciva a capirlo,la maggior
parte delle volte lo sgridava, dicendogli che era un coglione. Come se non lo
sapesse già.
Non si
sentiva di parlarne con Bob,perché non si aspettava
che lo stesse ad ascoltare. Voleva solo Frank…Ma lui lo evitava,non lo guardava. Ed era una cosa atroce. Doveva andare da
lui e chiedergli scusa…Nella speranza che lui lo perdonasse per la gran cazzata
che aveva fatto…
Ecco
voleva solo stringere Frank e sentire il suo profumo che ormai non sentiva da
giorni,cosa che lo portava a bere ancor di più se
possibile.
Si disse
che lo avrebbe fatto,appena scesi dal palco. Avrebbe
preso Frank e lo avrebbe trascinato dietro al tour bus e gli avrebbe chiesto
scusa e lo avrebbe pregato di tornare da lui perché gli mancava. Si sarebbe
reso vulnerabile,ma non se ne preoccupava perché era
Frank. Lui ormai conosceva anche gli angoli più bui e remoti della sua
coscienza. Quindi non si preoccupava di nulla.
Non
appena finirono di suonare quindi Gerard raccolse tutte le forze che aveva,nonostante barcollasse- ma aveva cercato di bere di meno
per l’occasione- e si avvicinò a passo deciso verso Frank,che si stava
allontanando il più possibile per raggiungere il bus. Non se lo sarebbe fatto
scappare,proprio no.
“Frank!”
disse con voce decisa,afferrandogli la mano. Aveva
pure cominciato a correre per cercare di raggiungerlo. Frank si voltò e lo
guardò con sguardo duro. A Gerard si raggelò il sangue per quell’espressione
che stava tanto male al suo Frankie. Sospirò. “Dobbiamo parlare.” disse senza
aggiungere altro,e lo trascinò in un posto in cui
nessuno poteva disturbarli.
“Che vuoi,Gerard? Hai ancora intenzione di attaccarmi?” disse lui,con il tono più duro dell’espressione. Il più grande
sospirò e lo guardò negli occhi.
“Mi dispiace okay? Mi dispiace per averti trattato in quel modo l’altra
sera e…Mi manchi Frankie…Non riesco più a dormire la notte senza sentirti
accanto a me…E non riesco nemmeno a non pensarci,capito?
Anche se bevo più di prima tu sei sempre lì,nella mia
testa,e non te ne vai. E mi risuona in testa il tuo vaffanculo…E
mi fa dannatamente male Frank…Perdonami” lo implorò,guardandolo
con sguardo sincero,ma Frank sembrò irremovibile. Continuò a guardarlo in quel
modo.
“Vedi,Gerard,dopo tutto quello che ho fatto per te,dopo le notti
passate a sentirti piangere e urlare,a consolarti, sentirmi parlare in quel
modo fa male, maledettamente male. E per quanto voglia perdonarti io non so se
succederà ancora,quindi no. Mi dispiace ma non posso
perdonarti Gerard…Dimostrami che ne valga la pena” disse lui,con
tono duro e deciso,irremovibile. Gerard si sentiva morire,si
sentì cadere il mondo addosso. Frank non lo aveva perdonato e per di più adesso
stava sciogliendo la presa che Gerard aveva sulla sua mano e si stava
allontanando e non sapeva cosa fare per farlo tornare da lui.
Voleva
che tornasse. Doveva smettere. Doveva dire basta…Ma come faceva se tutto ciò
che voleva in quel momento era una bottiglia di birra e un numero non ben
definito di farmaci?
Sospirando
se ne tornò verso il bus,dove prese una bottiglia di
birra, per schiarirsi le idee,ma sapeva che non era affatto una
soluzione,doveva rendersi conto quanto era troppo,ma non ci riusciva.
Sospirò
ancora,aveva sospirato troppo ultimamente e non ne
poteva più.
Si buttò
nella sua cuccetta e continuò a bere,per non pensare. Ma
non pensava che così era peggio…
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Uhm okay,scusate questo obrobrio,è una
cosa molto a random,ma davvero non ho ancora molto le
idee chiare quindi scusatemi davvero…
Ho troppe idee in
testa e non riesco a conciliarle…
Comunque…Detto ciò…So
che fa schifo…Quindi mi dispiace.
Xoxo
Gì <3