Routine mattutina.
 

Santana girò la testa, poggiandola sull'altro lato del cuscino, stringendo forte gli occhi e mugugnando per la luce del sole che penetrava dalla finestra. Aprì gli occhi, contrariata, e fece per alzarsi, ma un peso su di lei le impedì i movimenti. Aggrottò le sopracciglia, senza essere confusa più di tanto. Abbassò piano gli occhi, anche se sapeva benissimo cosa, o meglio chi, la teneva ancorata al letto. Brittany dormiva profondamente, con la testa bionda poggiata poco sotto al petto della mora. Aveva un braccio sullo stomaco dell'amica, stringendola possessivamente, e sul suo volto delicato c'era l'ombra di un tenero sorriso. Sulle labbra di Santana si disegnò lentamente un sorriso che raramente le si vedeva sfoggiare, se non con la sua migliore amica. Mosse piano la mano e carezzò dolcemente i capelli della dolce creatura che dormiva beata, la quale ampliò il sorriso. La mora abbassò di poco la testa, sospirando divertita. Conosceva Brittany più di qualunque altro, persino dell'amica stessa. Sapeva benissimo che la mattina, appena sveglia, amava farsi coccolare da lei, fingendo di dormire, ma lei faceva finta di nulla. Certo, aveva una reputazione da salvare, non poteva dirle che era da molto che sapeva tutto, ma la coccolava comunque. Sarebbe passata per dolce. Ed era male. Sospirò, voltando piano lo sguardo verso la sveglia sul comodino. Scuotee appena l'amica, che finse un mugugno. "Britt, svegliati o tardiamo a scuola." le disse. Da quando a Santana Lopez interessa la scuola? Da quando non riesce a fare a meno di pensare alla morbida pelle dell'amica, le sue labbra invitanti che morderebbe in ogni momento della giornata e ad altre cose che erano assolutamente da censurare. Lentamente la bionda si mise seduta, stiracchiandosi come farebbe un gatto, chiudendo gli occhi. E in quel momento la mora può perdersi ad osservarla e ammirarla senza dare spiegazioni a nessuno. Non era lesbica..o almeno questo cercava di convincere a se stessa. Ma più tempo passava con quell'angelo immacolato e più sentiva un calore invaderle il corpo, dando una carica sconosciuta al suo cuore, che pompava ferocemente quando si trovava vicino a lei. La amava, ma temeva quel sentimento che aveva sempre considerato inutile e privo di senso. Invece si trovava a pensare che era lei quella senza senso, se con lei non c'era Brittany, il suo angelo personale.
  
Angolo dell'autrice isterica: