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Autore: _Syn    14/06/2011    5 recensioni
Gino/Kallen post-guerra
Gino scoppia in una risata vivace, decisamente più chiara e piacevole di quella precedente. Si pianta nelle orecchie di Kallen come un buon auspicio. Se ne rende conto sorpresa, la ragazza, e sgrana un po' gli occhi senza rallentare. E' come se il presente, finalmente, si fosse imposto nell'aria lasciando per un attimo indietro i ricordi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kozuki Karen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Non è niente di speciale, vi avviso. Solo una Gino/Kallen post-guerra. Io li adoro con tutto il cuore questi due *w*.

Grazie a tutti in anticipo, a chi leggerà, chi commenterà e chi aggiungerà a preferiti o ricordate :) Baci,

Alexiel.


Endlessly reborn


Mentre le cammina di fianco, lo sguardo che fa fatica a spostarsi da qualunque cosa non sia il suo profilo grazioso ma indurito da un'espressione sicura e determinata, Gino non può fare a meno di pensare che vorrebbe chiederle un sacco di cose.

Dopotutto, l'ultima volta si sono lasciati in termini pacifici e niente gli impedisce di essere amichevole senza essere preso in modo sbagliato. In effetti, dovrebbe avere il via libera dal momento che, quando Kallen se l'è trovato davanti quella mattina, fuori dalla porta di casa, ha semplicemente assunto un'espressione perplessa, senza però ignorarlo o, come si aspettava, chiedergli piccata cosa ci facesse in quel posto a quell'ora del mattino.

Invece gli ha augurato il buongiorno dopo essersi ripresa dalla sorpresa iniziale.

Forse semplicemente perché sono entrambi soldati e capita che ogni tanto si incrocino, anche se ormai le esercitazioni e le missioni si sono fatte meno frequenti. Non può certo dire che il paese sia il covo della pace eterna, ma neanche che si ripetano occasioni di scontro violente come in passato.

'Forse è di buon umore.' ha pensato il soldato. Le ragazze sono così, no? Se un giorno ti prendono a calci, il giorno dopo possono anche dirti buongiorno con quel mezzo sorriso ammorbidito dalle tracce del sonno che ancora non ha abbandonato gli occhi.

Non sa ancora se anche Kallen sia così, non sa abbastanza di lei, ed è per questo che quella mattina ha deciso di andare a trovarla. Per... be', non la liquida come semplice curiosità, lo sa bene. Ridacchia tra sé pensando che quasi un anno prima, a quella festa di pre-matrimonio, ha anche flirtato con lei. Poi ripensa a quello che è successo dopo: ha imparato a carpire i pensieri che fanno di lei quello che è, anche se solo in maniera superficiale. Ma non sa cosa si celi in profondità e neanche credeva che sarebbe arrivato a coltivare un interesse del genere. Lui.

“Perché quella risata?” chiede fermamente lei, guardando avanti.

Gino si passa una mano tra i capelli biondi e guarda di fronte a sé anche lui, quasi curioso di vedere qualcosa di grandioso. Insomma, se Kallen non sta guardando lui sicuramente lì davanti deve esserci qualcosa di spettacolare come minimo.

Lei sembra intuire i suoi pensieri e fa uno sbuffo poco elegante, accelerando il passo.

“Pagliaccio...” borbotta. Ma non sembra che voglia seminarlo.

Gino scoppia in una risata vivace, decisamente più chiara e piacevole di quella precedente. Si pianta nelle orecchie di Kallen come un buon auspicio. Se ne rende conto sorpresa, la ragazza, e sgrana un po' gli occhi senza rallentare. E' come se il presente, finalmente, si fosse imposto nell'aria lasciando per un attimo indietro i ricordi. Belli, dolorosi, tristi, ricordi non ancora creati... In quella risata, Kallen riconosce il presente. Un presente sbruffone, certo, che la segue con crescente interesse, senza che lei fugga però. Dal presente non puoi fuggire, ce l'hai tra le dita, è lo specchio di te stesso, la sensazione di essere vivo mentre, senza che tu te ne accorga, scorre via ed è già passato. Eppure c'è, in una frazione di tempo che rinasce continuamente in una dimensione che solo il cuore può percepire. Delicato, rapido, l'intuizione che ti lascia capire cose che influenzeranno il futuro. Un po' fa paura.

Ma è bello, le permette di respirare. Ed è così improvviso, come un fulmine a ciel sereno che nessuno avrebbe potuto prevedere, che non le riesce neanche di pensare che sia una bugia.

Perciò lascia che Gino, correndo, la raggiunga ancora.

Poi cominciano a parlare. E il cielo si apre.


  
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