La Speranza è sempre l'Ultima a Morire
Purtroppo sembrava non esserci più nulla da fare: l'incendio aveva completamente invaso la scuola del villaggio, i bambini erano rimasti intrappolati là dentro e non c'era alcun modo di salvarli... Quella sporca manovra era stata architettata dal malvagio speculatore Koetsu, un individuo senza scrupoli, per ritorsione contro gli abitanti che si erano rifiutati di pagare la sua "protezione". Neji, Rock Lee e Tenten erano riusciti a risalire alla malvagia organizzazione di Koetsu, sconfiggendo i nukenin da lui assunti e sgominando l'intera banda, ma una volta tornati scoprirono che quel verme aveva già messo in atto le sue minacce con un congegno a tempo. Quest'ultimo era esploso, avvolgendo l'intero edificio nelle fiamme e rendendo praticamente impossibile ogni tentativo di soccorso da parte di chiunque. Quando i tre giovani ninja fecero ritorno al villaggio, trovarono i genitori e le famiglie dei bambini ad osservare impotenti quell'inferno. Subito lo Hyuga attivò il Byakugan per capire se c'erano ancora speranze; a una prima occhiata scoprì che i bambini erano vivi ma... ad un esame più attento, apparve chiaro che la struttura bruciata dell'edificio stava per crollare inesorabilmente e avrebbe rischiato di seppellire non solo i bambini ma anche eventuali soccorritori.
Neji strinse il pugno. Gli unici che avevano qualche possibilità di penetrare lì dentro e trarre in salvo i bambini erano solamente loro tre ma, in caso contrario, rischiavano di perire anche loro in mezzo a quelle fiamme. Nessuno disse nulla, fu sufficiente guardarsi negli occhi per capire qual'era la decisione che avrebbero preso in ogni caso... erano dei ninja!
- Fermi, dove andate ?!?
Prima che il capovillaggio o chiunque altro potesse fare o dire qualcosa per fermarli, i tre ragazzi si precipitarono a fare quello che dovevano. Certo erano ninja preparati ad ogni genere di situazione ma, aldilà di qualsiasi esperienza, ciò che si accingevano a fare era un autentico suicidio. Le travi che sorreggevano il tetto della scuola erano completamente carbonizzate ( probabilmente lo strato di pece che serviva a impermeabilizzare il tutto aveva accelerato il processo di combustione proprio in quel punto ), si trattava di secondi ormai, la struttura non avrebbe retto oltre. Tuttavia Neji e gli altri, sprezzanti del pericolo, puntarono il successo su quei pochi istanti a disposizione.
Fuori intanto, specialmente le madri, tutti si attaccavano a quell'ultima debole speranza di vedere i propri figli uscire sani e salvi. Alcuni attimi dopo che Neji e la sua squadra scomparvero oltre la soglia in fiamme, la struttura cedette di schianto e si sbriciolò verso l'interno come un enorme castello di carte.
Sembrava tutto perduto quando, con un rumore di legno frantumato, Rock Lee sfondò la parete con un calcio ed emerse dall'incendio stringendo a sé quattro o cinque bambini; anche Neji e Tenten ce l'avevano fatta... Subito i genitori corsero loro incontro, per acclamarli e per riabbracciare i bambini in lacrime. I tre ninja tirarono un lungo respiro di sollievo, ancora una volta ce l'avevano fatta ma per un soffio. Tutti e tre si guardarono in faccia, stanchi e senza fiato, senza dire una parola. Rock Lee sollevò il pollice davanti a sé con gli occhi socchiusi a causa dello sforzo, anche Tenten sorrise, ricambiando il gesto, e Neji... Beh, "sorridere" non era proprio il termine giusto ma non poteva certo negare che, per una volta, le parole del maestro Gai sembravano proprio azzeccate.
- La Speranza è sempre l'Ultima a Morire - esclamò.
- Ben detto - risposero gli altri.
FINE