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Autore: Elle Douglas    18/06/2011    0 recensioni
A chi non è mai capitato di sognare? A me sì, tante e tante di quelle volte, ma questa volta è diverso, ho immaginato la mia storia con il mio attore preferito, colui che da due anni è entrato nella mia vita con uno dei suoi splendidi sorrisi, di chi sto parlando? Ma di lui: Robert Pattinson!
Ho immaginato un’incontro a Montepulciano e da lì si è sviluppata tutta la storia.
“Cosa succede se una ragazza come tante, un giorno riuscisse a realizzare il suo sogno e a realizzare una vita su quello?" Come sarebbe una vita insieme al suo idolo? Ho provato a immaginare ed ecco cosa ne è uscito... spero vi possa piacere a magari perché no? Anche emozionare!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Era l’ennesima volta che andavo a Vancouver da sola. Questo fatto di andare una volta al mese dai miei mi stava seriamente stancando, se poi si tiene conto del fatto che i miei non erano nemmeno in America era un altro bel paio di maniche. Era da più di un anno e mezzo che facevo su e giù dall’Italia, come una fuggiasca, una vagabonda, sembravo non avere una casa ed ero davvero stressantissima, avevo perso più chili ora che una volta con delle diete. Mi stavo avviando verso l’uscita dell’aeroporto quando il mio telefono, appena acceso, riprese a squillare, pregavo Dio che non fosse mia madre, mi aveva assillato per circa un ora, prima di partire, sulle varie cose da fare    “ Non parlare agli sconosciuti, fila dritta in albergo, stai attenta e tieniti la borsa stretta quando cammini …” ci mancava solo che mi dicesse “ Non accettare caramelle da uno sconosciuto”, neanche fossi una bambina piccola. Mi fermai appena fuori dalla stazione poggiando le valigie a terra e prendendo il telefono dalla borsa. Le mie preghiere non erano arrivate a destinazione. Era mia madre. Alzai gli occhi al cielo, sbuffando perché già sapevo cosa mi avrebbe detto.
“ Vanessa, dove sei? Sei arrivata?”
“ Mamma sono appena atterrata ora filo in albergo che sono stanchissima”.
“ Ma non c’è Robert che ti viene a prendere?”, domandò mia madre imperterrita.
“ No mamma! Rob è in albergo che mi aspetta, però manda un auto a prendermi”
“ Ok! Allora stai attenta mi raccomando …”
“ Si mamma, sta tranquilla! E salutami tutti, ciao!”, le dissi prima di riattaccare.
Poi ripresi le valigie, pesantissime come sempre e mi avviai verso la strada in cui c’era già l’auto posteggiata mandatami da Rob. Riconobbi Dan all’istante, la guardia del corpo di Rob, mentre lui si guardava ancora intorno per vedere dove fossi, e quasi lo spaventai quando lo sorpresi alle spalle.
“ Ciao Dan!”
“ Ehy Vanessa!”, mi salutò abbracciandomi.
“ Dà qua che ti aiuto”, disse allungando un braccio per prendere una delle tante valigie che avevo in spalla, gliela diedi ben volentieri visto che mi stava fracassando una spalla. E lui come niente fosse le prese e la infilò nel bagagliaio dell’auto con una leggerezza mai vista, come tutte le volte: per Dan erano leggere come piume, o forse faceva finta che lo fossero.
Dovetti prendere la felpa dalla borsa prima di mettermi in auto, qui faceva più freddo che in Italia e per giunta stava iniziando anche a piovere, subito pensai che Rob non mi avesse dato le giuste previsioni del tempo al telefono.
La infilai e mi misi in macchina accartocciandomi su me stessa per riscaldarmi.
“ Robert ti aspetta sul set.” M’informò Dan una volta in macchina.
“ Come sul set?” risposi un po’ imbronciata a quella notizia. Non che non mi piacesse la compagnia, ma quel giorno ero stanchissima, avrei solo voluto stare con lui e basta, senza nessuno intorno, senza che avessi la paura di essere beccata da un giornalista mentre lo baciavo. Perché era così dalla prima volta, da quanto ci eravamo conosciuti a Montepulciano, la nostra era una storia che doveva restare segreta, anzi segretissima, almeno fino alla fine della saga di Twilight, non perché lo volesse lui, ma per questioni di business era meglio che si credesse che lui stava con Kristen Stewart, per dare maggior credibilità al film, e perché il pubblico voleva questo, e così quando apparivano foto mie con lui, c’era sempre qualcuno che prontamente dichiarava che io fossi soltanto una sua cara amica, tutto qui. Ed era una cosa che odiavo terribilmente e che nuoceva, anche parecchio alla mia gelosia, ma era una cosa che dovevo riuscire a controllare, specie perché il lavoro che lui faceva, non lo avrebbe tollerato.
Ebbene sì, questo era il prezzo da pagare per stare con lui, con il vampiro più bello e desiderato del momento, quello da cui tutte avrebbero voluto ricevere un morso dannato, lui: Robert Pattinson.  
“Si, purtroppo ancora non ha finito le riprese, avrebbe anche voluto venirti a prendere, ma puoi solo immaginare l’onda di ragazzine urlanti che lo avrebbero avvolto". Non saremmo più usciti da lì”
Era vero. Se solo una ragazza li avesse visto, sarebbe andata su di giri e lo avrebbe assaltato in meno di cinque minuti, e con mia forte gelosia avrei dovuto subire e zitta, primo: perché lui era un attore famoso e quelle erano le conseguenze e secondo, perché alla fin fine io ero solo una semplicissima amica. Che nervi. Ogni volta che aprivo un giornale era una coltellata al cuore anche se sapevo che stava con me, ma questo per me doveva essere normale, subire tutti i pettegolezzi e i loro baci finti in copertina. A causa di questa messa in scena ero arrivata al punto di non sopportare neanche più Kristen, anche se di malavoglia, perché la trovavo una ragazza molto semplice e simpatica. Ripensando a Kristen, ripensavo ancora a quando la mia vita non era così, e a quando leggendo e guardando le sue foto sui giornali la invidiavo perché poteva stare vicino a Rob. Si poteva ben dire che le cose fossero ben cambiate da allora.
“Siamo quasi arrivati” m’informò Dan, e a quelle parole il mio cuore iniziò a volare pensando al fatto che tra pochi minuti l’avrei rivisto. Era emozionatissima.
Dan sorpassò con un po’ di difficoltà un’orda di fans appostate nelle vicinanze del set cinematografico, che alla vista dell’auto iniziarono ad urlare squarciandoci i timpani, era da un po’ che le mie orecchie non le sentivano, e non c’ero più abituata.
“ Sanno che questa è l’auto con cui cammina Pattinson …”, spiegò gentilmente Dan.
A pochi metri da noi iniziai a intravedere dei movimenti. Sapevo che eravamo vicini e il mio cuore iniziò a sobbalzare più forte ancora.
L’auto si fermò a pochi metri dai camper, per farmi scendere.
Quando Dan se ne andò vagavo disorientata tra i mille macchinari dismessi, e vari set in allestimento che quasi non capivo più neanche dove fossi finita, ma poi lo vidi e l’emozione invase anche i miei occhi riempiendoli di lacrime. Era fuori dalla porta di un grande garage, bianco come un lenzuolo a causa del trucco da vampiro, mentre fumava una sigaretta, vizio per la quale l’avevo invitato più volte smettere in quanto non sopportavo, in modo abbastanza frettoloso. Vicino a lui Peter, con il quale stava avendo un’intensa conversazione. Non volevo farmi vedere con le lacrime agli occhi perciò pensai bene di strofinarmeli con il palmo della mano, ma poi ci ripensai dato che avevo il trucco. Così presi un fazzoletto dalla borsa e iniziai a tamponarli un po’, se fosse andata bene non si sarebbe accorto di nulla. Mi sistemai i capelli e avanzai a passo lento verso di lui.
“ Non ti ho chiesto più volte di smettere?” chiesi sarcastica per attirare la sua attenzione, mentre lui, invano, non si accorse di nulla.
Appena udii la mia voce, lo vidi voltarsi e i miei occhi lampeggiarono nei suoi. Sentivo gli occhi inondarsi di lacrime, di nuovo, e cercai invano di cacciarle via.
“ Vanessa!” esclamò contento come un bambino che riceve il regalo tanto desiderato, e in poco meno di un minuto mi ritrovai a volteggiare in aria, tra le sue braccia. Avevo lo stomaco pieno di farfalle, come la prima volta che mi aveva abbracciata, era sempre come la prima volta per me incontrarlo.
Quando mi lasciò andare, mettendomi giù, ero ancora scombussolata perché ancora non volevo togliermi dalle sue braccia, non ero pronta. Sbuffai. Avrei desiderato che quell’abbraccio fosse durato un’eternità, che il tempo si fosse fermato in quel momento per restare lì con lui, tra le sue braccia, ancora un altro po’.
Mi guardava fisso negli occhi con aria sorridente, paranoica com’ero cercai di sistemarmi più presto possibile.
“ Ecco cosa amo di te: il fatto che non ti si può guardare in faccia che subito diventi paranoica!”
“ Beh, dovrò pur stare al passo della star più desiderata di Hollywood, non ti pare? Ti ricordi che tu sei una delle persone più influenti e belle del mondo, non vorrai che io sembri una scimmia in tuo confronto?”, dissi prendendolo un po’ in giro. Alche’ lui non rispose mi si avvicinò solo lievemente al viso, facendo finta di abbracciarmi e mi sussurrò all’orecchio “ Purtroppo vorrei proprio questo per te, in modo che nessun ragazzo al di fuori di qui ti guardi come se ti volesse saltare addosso, e poi ringrazia Dio che non posso baciarti …”
“ Di questo Dio non lo ringrazio proprio!”
Dopo quest’affermazione scoppiò nella sua flagrante risata che mi riempì il cuore, aveva come sempre il dolce suono di una campana.
“Beh, neanche’io!”. Così dicendo mi prese per mano e ci avviammo verso gli altri, che da lontano ci guardavano sorridenti osservando il nostro “ritrovo”.
“Mi dispiace di non essere venuto a prenderti.. avrei voluto, ma questi qui mi hanno tenuto impegnato”, disse rivolgendosi naturalmente alla troupe.
“Non preoccuparti..” dissi tranquillizzandolo mentre mi avvicinavo ad Ashley per abbracciarla.
“Adesso non far stressare la mia sorellina, Rob!”
“Come potrei far stressare il mio tesoro?!”, chiese lui sarcastico. Gli gettai un finto pugno sul braccio, ma nemmeno lo scalfì, anzi quella che si fece male fui io.
“Lo sai che contro un vampiro non puoi fare niente..”. Risi sarcastica e mi massaggiai le dita doloranti.
Poi Rob mi lasciò per le ultime riprese del giorno, io intanto mi appollaiai su una sedia nell’angolo e cullata dalla voce delle varie persone intorno a me persi conoscenza cadendo nelle braccia di Morfeo.
   
 
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