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Autore: Strega_Mogana    06/03/2006    9 recensioni
Mettete insieme una donna completamente diffidente verso gli uomini e un uomo che non sopporta le donne nel giorno dedicato agli innamorati e vedrete cosa succede!
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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*MAMORU*

 

Ero in corridoio quando ho sentito Usagi gridare.

Ho spalancato la porta e l’ho vista bloccata al muro da quel porco che cercava di alzarle il vestito.

Tutto é avvenuto in pochi istanti, prima ero incredulo di fronte a quello che stavo vedendo, poi l’incredulità si é trasformata in puro disgusto verso quel pervertito, poi in rabbia, ira e accecante vendetta.

Mi sono scagliato su di lui come una furia, con una spallata l’ho buttato a terra e abbiamo iniziato a picchiarci.

Ora siamo qui sul pavimento, mi ha colpito ad un occhio ma il credo di avergli rotto il naso.

Sento Usagi che mi urla di fermarmi ma non le do retta, questo bastardo ha provato a toccare Usagi, la mia Usagi!

Me la pagherà!

- Mamoru basta! Lo ammazzi così!

Sì... lo ammazzo... é una buona soluzione!

Sento dei passi, qualcuno che urla e poi qualcuno mi afferra e mi leva dalle mani il fotografo.

- Mamoru ma sei cretino? – urla Motoki incredulo, credo che non mi abbia mai visto così arrabbiato – Ti avevo chiesto di non fare stronzate e tu cosa fai? Pesti il cugino di Makoto?

Non riesco a rispondere, mi manca l’aria, quello stronzo mi ha tirato all’ultimo un pugno allo stomaco... credo che tra poco vomitò il brandy.

Mi pulisco il sangue che mi esce dalla bocca e continuo a fissare quel pezzo di merda, seduto sul pavimento, con il viso tra le mani mentre cerca di fermare il sangue dal naso rotto.

- Mamoru io non posso credere che...

- Lascialo stare!- tutti ci voltiamo, Usagi é ancora appoggiata al muro, trema come una foglia e guarda Motoki con occhi di fuoco – Mamoru mi stava solo proteggendo... Kintano é ubriaco, mi ha portato qua dentro e mi ha messo le mani addosso. – serra i pugni e io mi sento morire dentro – Se non fosse arrivato Mamoru... lui..

- CHE COSA?- quest’urlo viene da Makoto che, con due enormi falcate, raggiunge il cugino ancora ubriaco a terra – Tu brutto, sporco, lurido, schifoso animale! Come hai potuto mettere le mani addosso ad una mia amica?

- Bi ha robbo il baso! – borbotta lui con le lacrime agli occhi.

- E ritieniti fortunato se io non ti rompo una gamba!- lo afferra per un orecchio e lo tira su.

- Il baso… il baso…- mugugna lui continuando a tenersi il viso tra le mani.

- Ora tu vieni con me, idiota. – gli dice Makoto arrabbiata – Farai le tue scuse ad Usagi e  poi vedi di correre lontano da qui il più velocemente possibile, o ti giuro che ti mando a casa a pedate del sedere. – si volta verso di me e fa un lieve sorriso – A lui ci penso io ora… scusatelo, non regge molto bene l’alcool, non accadrà mai più.

- L’importante é averlo fermato in tempo. – risponde per me Motoki stringendomi una spalla – Scusa se ti ho aggredito. – fa con voce più bassa in modo che possa sentirlo solo io – Ma, per un attimo, ho pensato che stavi picchiando Kintano solo perché era venuto qui con Usagi.

- Hai una considerazione troppo bassa di me. – cerco di sorridere ma la stanza inizia a girare pericolosamente.. sto per vomitare... Motoki mi sostiene e sorride comprensivo – Sei ridotto male anche tu... andiamo in bagno.

Lancio un’ultima occhiata ad Usagi, é ancora in piedi, mi fissa mentre le sue amiche continuano a farle delle domande, domande a cui non da mai risposta. Vorrei tanto stare qui a consolarla ma devo correre in bagno... passiamo accanto a Kintano, prima di andarmene del tutto mi fermo e lo fisso in malo modo, i suoi occhi chiari si alzano e incrociano subito i miei, non c’é paura in quello sguardo offuscato dall’alcool, mi chiedo se sia molto coraggioso o solo molto stupido.

- Se osi anche solo pensare a lei giuro che ti do tante di quelle botte che perfino tua madre stenterà a riconoscerti. – mormoro a denti stretti.

La sua arroganza sparisce all’istante, vedo una scintilla di paura prima che abbassi del tutto lo sguardo.

No, non é coraggioso é solo uno stupido che beve troppo.

- Andiamo. – fa Motoki spingendomi verso il bagno.

 

*USAGI*

 

E’ venuto in mio soccorso.

Proprio come un principe azzurro.

Motoki lo trascina in bagno, so che lui non vuole andarsene, che vuole restare con me ma sta male, quel bastardo l’ha colpito duramente allo stomaco.

Mamoru…

Makoto porta via Kintano continuando a scusarsi per suo cugino, io non le do neppure retta, so che non è colpa sua e non sono arrabbiata… non con lei almeno.

Continuo a guardati mentre esci.. il mio cuore ora è solo tuo Mamoru, come ho potuto lasciarti andare in questo modo? Come ho potuto decidere di separarci? Sono stata male… sono stata tanto male, e solo ora capisco che anche tu hai sofferto.

Le altre mi parlano ma le loro voci sono così lontane… quasi inesistenti.

Prendo quel briciolo di autocontrollo che mi è rimasto, afferro il mio coraggio con entrambe le mani e ti seguo.

 

*MAMORU*

 

- Accidenti…- mormoro mentre sciacquo la mano sotto l’acqua gelata.

Motoki è andato a vedere se riesce a trovare del ghiaccio per l’occhio e per la mia mano.

Spero di non essermi rotto nulla mentre pestavo quel tipo.

Ma per proteggere Usagi mi romperei tutte le ossa del corpo.

Fisso la mia mano rossa ed escoriata sotto il rubinetto, mi fa un male cane ma non mi importa, tu sei al sicuro e questo mi basta.

Mi abbasso verso l’acqua per risciacquarmi la bocca dal sapore del sangue, sputo l’acqua nel rubinetto e alzo la testa.

Ti vedo attraverso lo specchio.

Ferma ed immobile alla porta che mi fissi.

Vedo mille emozioni nei tuoi occhi.

Tremi ancora, sei scossa eppure sei qui da me.

Mi volto cercando d’assumere l’espressione più sicura che mi riesce.

- Usagi… è il bagno degli uomini.

Fai un lieve sorriso e ti avvicini a me.

Chiudo l’acqua e mi tampono la mano ferita con un asciugamano.

Ora sei proprio davanti a me.

Stai tremando.

- Usagi…

Non finisco la frase che tu mi salti al collo e scoppi a piangere.

- Mamoru! – singhiozzi al mio petto – Grazie…

Resto impietrito per qualche secondo, poi ti stringo mentre sento le lacrime pizzicare agli angoli dei miei occhi. Ti stringo forte, spero di non farti male, ma voglio sentirti vicino… voglio solo che questo istante non finisca mai.

- Stai calma Usagi… ci sono io ora.. ti proteggo io.

I tuoi singhiozzi diminuiscono appena, continuiamo a stare abbracciati… dio Usagi quanto mi sei mancata!

- Mi dispiace..- mormori continuando a tenere il viso premuto sul mio petto – mi dispiace tanto… mi sei mancato Mamoru. Mi sei mancato tantissimo.

Il mio cuore si è fermato ne sono certo.

- Anche tu mi sei mancata Usagi… non puoi immaginare quanto.

Mi guardi e sorridi felice.

Dio sei bellissima.

Ti asciugo le lacrime con il pollice e sorrido a mia volta, ora so quello che sei per me Usagi.

Ora so cosa voglio.

Voglio solo te.

- Portami via..- mi mormori – portami via… ti prego.

Annuisco e stringo ancora una volta.

Motoki entra in quel momento in bagno, ci vede abbracciati e sorride, lo vedo uscire.

- Makoto non ti preoccupare. – urla in corridoio – Sono in bagno… stanno molto bene.

 

*USAGI*

 

Apri la porta del tuo appartamento e mi fai entrare.

Non volevo più stare lì, in mezzo a tutta quella gente che mi guardava con compassione.

Voglio solo stare con te, farmi coccolare, voglio curare le tue ferite, voglio solo stare con te Mamoru.

Voglio amarti… anzi… credo che forse già ti amo Mamoru.

Quando ti ho visto in quel bagno, così forte e fragile nello stesso tempo mi sono sentita male.

Non potrei sopportare di vederti ancora soffrire, non posso più ignorare quello che sento quando sono con te, no… basta con le bugie.

Appoggio la borsa e il cappotto sul divano e mi tolgo le scarpe, ti fisso mentre disfi quel nodo orrendo della cravatta e slacci i primi due bottoni della camicia.

Non abbiamo ancora parlato, ma non servono le parole a noi… parliamo anche solo con lo sguardo.

Ti togli la giacca e l’appendi sull’appendiabiti, ti passi una mano tra i capelli scompigliandoli leggermente.

Adoro quella mossa… ti da quell’aria lievemente trasandata che ti dona moltissimo, ti rende così sexy… forse tu non te ne accorgi neppure di quanto sei bello in questo preciso istante.

Il mio sguardo si ferma su ogni centimetro del tuo corpo, come se non lo vedesse da anni, poi mi soffermo sulla mano escoriata.

E’ tutta rossa, hai le nocche spellate, qualche macchiolina di sangue che non è ancora rappreso luccica sotto la luce della lampada e sta iniziando a gonfiarsi.

Deve fare un gran male. 

- Vado a prenderti del ghiaccio per quella mano. – ti dico decisa dirigendomi verso la cucina.

Senza neppure accendere la luce, entro in cucina e mi dirigo al freezer.

Sento le tue mani sulla mia vita, mi fai voltare e mi stringi.

- Non voglio più perderti Usako… mai più… mi sei mancata troppo.

Usako… mi ha chiamato proprio Usako… non l’avevi mai fatto, è così dolce sulle tue labbra… ti accarezzo i capelli neri e sorrido felice.

- Non mi perderai Mamo-chan… io resterò sempre qui al tuo fianco.

Ti allontani leggermente continuano a tenermi tra le tue braccia.

- Devo fare una cosa Usako… devo capire…

Resto un attimo sorpresa quando le tue labbra prendono con un guizzo le mie… resto ferma… immobile… mi stai baciando.

Mi stai baciando veramente.

E il mio cervello non ragiona più.

Circondo il tuo collo con le mie braccia e inizio a ricambiare il tuo bacio.

Un bacio delicato, leggero e poi la tua lingua mi chiede di esplorare la mia bocca e io non mi tiro indietro.

Stiamo facendo la cosa giusta?

Non lo so… so solo che non voglio separarmi da te.

So solo che ti amo Mamoru.

Ti amo tanto… e non l’avevo mai capito, che sciocca vero?

Mi sospingi delicatamente verso il tavolo, senza neppure rendermene conto mi ritrovo seduta sul piano, la tua mano scivola sulla mia gamba e risale lungo la pelle.

- Sei bellissima…- mormori sulle mie labbra quando ci stacchiamo per riprendere fiato.

Sorrido e mi rendo conto solo ora che le mie mani si sono mosse in automatico e ti hanno slacciato la camicia.

Poso una mano sul tuo torace nudo, all’altezza del cuore, batte fortissimo… sorrido e poggio la nuca, sospiri e mi accarezzi la testa.

- Batte forte…- mormoro forse più a me stessa che a te.

- Batte così solo quando ci sei tu.

Alzo e il viso e ti sfioro ancora le labbra.

- Adulatore.

Ridacchi e riprendi a baciarmi con ardore.

Ora ci sono solo le tue labbra… non conta nient’altro.

Spero di non aver ripensamenti domani, con il sorgere del sole.

Ma non ci voglio pensare ora… ci penserò domani.

Ora ci sono solo le tue labbra.

 

*MAMORU*

 

Ti stringo forte a me nel letto, mi piace il tuo profumo.

Il tuo profumo di vaniglia misto al mio dopobarba, mi piace tantissimo… mi manda in estasi, non avevo mai sentito un profumo del genere. 

Sospiri mentre accarezzi piano il mio torace, non parliamo… c’è solo il rumore dei nostri respiri nell’aria, ci siamo solo noi.

Mi sento bene.

Mi sento completo.

Mi sento vivo.

Vorrei restare così per sempre, solo io e te, nel letto stanchi e felici, nessun pensiero, nessun ripensamento, nessuna paura.

Solo noi due.

Ti amo Usagi… sì, credo che ora posso dirlo con assoluta certezza.

Io amo Usagi Tsukino.

Ti guardo, pronto per dirtelo ma tu ti sei addormentata, vinta dalla stanchezza di questa notte piena di sorprese.

Non importa amore mio… avrò tutta la vita per ripeterti quanto ti amo.

Ti copro meglio con il lenzuolo e poi mi lancio tra le braccia di Morfeo.

L’ultima cosa che ricordo è il tuo profumo.

 

   
 
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