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Autore: Feel Good Inc    19/06/2011    0 recensioni
[ Vol. II, The Marvelous Land of Oz ]
Stupido com’era, non poteva pensare di mentirle pur di farle piacere.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Testa di Zucca, Ozma
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Metamorphosis

~ una promessa è una promessa

 

 

 

 

 

 

 

 

Who will I belong to when the day just won’t give in?

 

 

 

La Città di Smeraldo era tutta in festa, perché l’erede al trono era stata ritrovata. Non ci voleva molto a capirlo. Anche uno zuccone come lui ne era in grado.

Però, ecco, Jack non era così contento come tutti gli altri. E i suoi nuovi amici lo avevano guardato come se fosse impazzito, e gli avevano fatto domande, e avevano cercato di fargli capire quant’era importante che la Principessa Ozma di Oz fosse tornata a casa – ma, davvero, non ci riusciva, ad essere felice come loro. E così, tutti si erano accorti che per una volta il sorriso inciso nella buccia della sua testa di zucca non aveva nulla di allegro.

« Jack? »

Insomma, non è che non gli facesse piacere per i suoi compatrioti. Conoscendo Tip, era sicuro che Oz avrebbe avuto la migliore delle principesse. Ma, per l’appunto, lui aveva conosciuto Tip. Tip l’aveva creato, gli aveva dato quella testa sorridente, gli aveva insegnato a muoversi e gli aveva parlato di quella Dorothy che amavano tutti e gli aveva fatto credere che non si sarebbero mai separati. E adesso...

« Jack? »

E adesso, Tip era Ozma. E Ozma era di tutti. Non era sicuro che Ozma avrebbe potuto mantenere la promessa di Tip; e lui come avrebbe fatto senza di lei?

« Jack, mi stai ascoltando? »

E il Testa di Zucca rimasto solo nel giardino splendente sobbalzò, e voltandosi ritrovò gli occhi scuri che conosceva bene a un soffio da sé.

Ozma era in punta di piedi, aggrappata al suo panciotto con tutte le dita, il viso corrucciato in un’espressione offesa. Jack rimase lì a sorriderle stupidamente come al solito – e a pensare che, sì, in fondo era sempre Tip, solo con i capelli più lunghi e i tratti più dolci e le mani più morbide e... Ma no, non lo era, non era più Tip. Era Ozma.

« Perché non stai festeggiando? Non sei felice? »

« No, Principessa. Non sono felice. »

Stupido com’era, non poteva pensare di mentirle pur di farle piacere.

Gli occhi scuri si spalancarono, le dita si ritrassero, e Ozma tornò pian piano a poggiarsi sui piedi fasciati dalle scarpette di raso, tanto diverse dagli stivalacci di un tempo. E il suo volto confuso assomigliò più che mai a quello di prima mentre la voce le s’incrinava appena.

« Perché no? »

Jack chinò il capo, e desiderò tanto che quel sorriso intagliato non ci fosse.

« Perché ora è tutto diverso, e noi non saremo più insieme. »

Per un lunghissimo istante, il silenzio fu rotto soltanto dalla musica e dalle risa e dai canti provenienti dal palazzo reale che il saggio Spaventapasseri aveva restituito alla legittima sovrana. Lo Spaventapasseri, certo. Lui avrebbe capito. Non era lui che s’intristiva ogni volta che si parlava di quella Dorothy, e s’impensieriva, e per un po’ non parlava con nessuno, perché lei gli mancava ancora?... Eppure, Jack non poté fare a meno di dirsi che lo Spaventapasseri non era solo, che aveva il Boscaiolo, e che adesso in qualunque momento avrebbe avuto anche Ozma. Ozma era di tutti.

Avrebbe tanto voluto che fosse soltanto sua.

Fu lei a strapparlo da quell’abisso di tristezza, sollevando di nuovo i suoi soliti occhi fieri e incrociando le braccia con la stessa aria del bambino cocciuto che se ne andava in giro con la Polvere della Vita nella pepiera.

« No che non lo sarà. Tu resterai sempre con me. Sei o non sei il mio Jack? »

E Jack la guardò fisso fisso, e pensò che doveva esserci qualcosa di sbagliato nelle stelle, quella notte, perché la luce bianca che irradiavano sulle guance di Ozma si stava stranamente tingendo di rosso.

E pensò anche che, in fondo, Ozma era sempre Tip, e Tip manteneva sempre le sue promesse.

« Allora » gli sorrise lei; « ora che è tornato un po’ di sale in quella tua zucca, mi faresti da cavaliere alla mia festa? »

E quando – grato, adesso, del proprio sorriso festoso – l’abbracciò forte, gli parve che per la prima volta non si ritraesse: come se adesso fosse più giusto di prima.

« Dovrò chiamarti ‘mamma’? »

« No. ‘Ozma’ andrà benissimo. »

Era la prima volta che ricambiava un suo abbraccio.

 

 

 

Don’t ever say goodbye.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Era da un secolo che volevo farlo. E finalmente l’ho scritta. *-*

Dunque. Premesso che, come ormai tutti sapete, il mio OTP per eccellenza – in questo fandom... e oltre! xD – è lo Spaventapasseri x Dorothy, non ho potuto fare a meno di soffermarmi un po’ su Jack e sul suo rapporto con Tip/Ozma. Tip è un ragazzo, è il creatore di Jack, e il Testa di Zucca arriva persino a chiamarlo ‘padre’ in segno della propria riconoscenza; Tip è, essenzialmente, il punto di riferimento di un personaggio dall’apparenza improbabile quale è Jack. Ma poi, sorpresa!, ecco che si scopre che Tip in realtà non è Tip, perché la vecchia Mombi ha pensato bene di trasformare la Principessa Ozma in un bambino quando era piccolissima, per impedire a chiunque di rintracciarla. E io mi sono detta che, quando Glinda ha riconsegnato a Ozma la sua vera natura, Jack deve esserne rimasto molto confuso.

Devo confessare che preferisco di gran lunga la versione maschile di Ozma, che trovo molto più umana e divertente; però, forse, se lei fosse rimasta un ragazzo, Jack non si sarebbe mai sentito ricambiare uno dei propri abbracci. <3

I versi sono tratti da Flowers for a ghost, Thriving Ivory; una canzone splendida, che in cuor mio associo più allo Spaventapasseri, ma che qui, con Jack, ci stava d’incanto.

Aya ~

   
 
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