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Autore: Portos    20/06/2011    2 recensioni
Alla stupidità non c'è mai fine
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 EQUIVOCI


L'agente Jennifer Jerou, J.J. e la sua collega Emily Prentiss, rispettivamente la prima bionda e la seconda mora fissavano il loro collega Spencer Reid, come due gatti che fissavano un canarino in gabbia.
L'ignaro Super Genio, dal quoziente intellettivo di 127, seduto alla scrivania mentre leggeva alla velocità della luce.
Invece gli tre altri colleghi se ne erano accorti, ma avevano deciso di ignorare la cosa:
Dereck Morgan faceva finta di bere il caffè che pareva essere un po' troppo lungo, Aaron Hocthner, detto Hotch e David Rossi si fingevano immersi nella lettura dei quotidiani.
L'unica non a conoscenza, stava richiusa nel suo ufficio, in compagnia a suoi amati computer era l'altra genia Penelope Garcia.


Nella vana speranza di ricevere una chiamata per qualche caso l'intera squadra si era fermata lì in ufficio.
Anche se per ora nessun pazzo era salito su qualche palazzo minacciando di compiere una strage, qualche rapitore incallito avesse deciso di sequestrare un bus pieno di gente o qualche folle con la sindrome dell'eroe era piombato negli uffici di Quantico, sparando all'impazzata.


“Psst! Prentiss qui bisogna qualcosa” sussurrò J.J. all'orecchio di Prentiss.
L'altra annuì brevemente, prima di pararsi la bocca con una mano e girare il viso verso J.J.
“Hai ragione, muoio dalla voglia di vederlo” rispose Prentiss mormorando.
Seguirono risatine.


Rossi, Hotch e Morgan alzarono gli sguardi.
Prima si scambiarono un'occhiata rapida poi osservarono le altre due.
La situazione cominciava a prendere una piega poco piacevole, l'allarme stava per scattare, dunque?


J.J. fu la prima ad alzarsi dalla sedia.
Si stampò in faccia uno dei suoi migliori sorrisi, prima di avvicinarsi a Reid.
Hotch mormorò una preghiera veloce per lui.


“Spence, scusa se ti disturbo ma ti posso chiedere un favore?”
Spencer distolse lo sguardo da libro.
“Certo, nessun disturbo”
“Ieri mi hai detto che volevi farmi vedere quell'affare, e così morivo dalla voglia di vederlo, altrimenti non importa” disse J.J. senza smettere di sorridere.
“Oh, certo con piacere” rispose Reid.
Il ragazzo s'alzò dalla sedia, prese la sua fidata borsa di pelle.
“Posso venire anch'io?” s'accomiatò la Prentiss, con un gran sorriso.
“E vieni anche te...”
L'allegro trio sparì, dall'ufficio.


“Non sarà il caso di seguirli?”
“Chissà cosa combinano là dentro” sussurrò Morgan preoccupato.
Rossi scattò in piedi, spostando rumorosamente la sedia indietro. Sulla sua faccia era stampata un'espressione decisa.
“Allora andiamo”
“Non saprei...sono i nostri colleghi...” balbettò Hotch.
Poco dopo, venne preso per le braccia e trascinato di peso.
Non ci volle molto a trovarli a dir la verità.
I tre si erano si rinchiusi uno stanzino adiacente, dove lì si potevano sentire le risate delle due donne.


“Oh, allora faccelo vedere”
“Dai, dai”
“Aspettate, quanto siete impazienti” esclamò Reid. Poi si sentì un fruscio, qualcosa che s'apriva.
Hotch, Morgan e Rossi si guardarono allarmati.
“Eccolo”
J.J. e Prentiss fecero qualche esclamazione di stupore.
“Molto bello vero?”
“Bellissimo, mi fai vedere altro?” domandò J.J. mentre batteva le mani.
“Ecco”
“Magnifico, è di ottima fattura” disse Prentiss.


“A-avete sentito?” sussurrò Morgan.
“Persino con due donne...che invidia” si lamentò Hotch, scuotendo la testa.
“Reid? Non ci posso credere....”
“Che abbia qualche lato nascosto, il nostro Reid?” chiese Morgan.
“Che cavolo dici? Se l'altro giorno ha quasi capitombolato di sotto e senza dimenticare quando ha innaffiato la Strauss con il caffè bollente” gli ricordò scocciato Rossi.
“Be' la Strauss sta sulle palle a tutti”
“Forse lo ha fatto apposta...magari finge di essere un altra persona...potrebbe essere un tipo diabolico e perverso..e un donnaiolo incallito...”
“Mio Dio, altro che esorcismo” disse Hotch spaventato.
“Farebbe paura persino ad Hannibal Lecter...”
“Quindi la parte del timido e delicato Reid è solo finzione?” si chiese Morgan, immaginandosi chissà cosa.
La conversazione venne interrotta da uno strillo.
“Non ho ancora finito!”
“E aspetta...aspetta”
“Ridammelo, Emily” strillò J.J.
“Ragazze calma c'è per tutti”


“Ma siamo in un ufficio, qui dentro!” si lamentò Hocth.
“Cavolo....se lo contendono pure...visto che roba?”
“Persino per due” commentò Rossi ammirato.
“Accidenti a lui”
Morgan fremette d'invidia.


“Oh, no!”
“Si è rovesciato tutto che disastro”
“Quanta roba!”


Rossi e Morgan si lanciarono un'occhiata stupita, Hotch divenne bianco come uno straccio lavato.


“Te lo avevo detto di aspettare” borbottò J.J.
“Scusami, Jennifer”
“Vi do una mano anch'io!”


“Per l'amor del Cielo” sussurrò Hotch. Reid era davvero diabolico!
Gli altri due erano talmente scioccati che non riuscivano a spiaccicare parola.


La porta dell'ufficio di Garcia s'aprì. La ragazza li colse con le mani nel sacco.
“Morgan, Hotch...Rossi!”
La povera Garcia pronunciò i loro nomi in un crescendo isterico, non appena lì vide.
I tre desiderarono sprofondare nel pavimento.
“Che diavolo state combinando?” volle sapere la ragazza scandalizzata.
“J.J, Prentiss e Reid stanno facendo cose...strane” balbettò Morgan, infelice.
La sua fama di latin lover era stata distrutta da un ragazzino...
Garcia scosse la testa.
Gli altri tre agenti uscirono dalla stanza, incuriositi dal baccano in corridoio. Ed erano perfettamente
vestiti.
“Che c'è?”
“Cosa stavate facendo in quello stanzino?”
“Ci stavate spiando?”
“Ecco veramente...solo un po'...” disse Hocth con un sorrisino imbarazzato.
Reid sbuffò. Le altre due scossero la testa.
“Stavamo guardando gli album con le foto di Henry Jr al battesimo, sono andato stamane sono dal fotografo a ritirarle e J.J. voleva vederle per prima e Prentiss è venuta con noi presa dalla curiosità e per di più senza volerlo ha rovesciato un album, cosa pensate chestessimo facendo là dentro, cretini?”
“Secondo voi?” s'intromise Garcia alzando un sopracciglio.
“Lo sapevo, prima o poi dovrò cambiare lavoro...presto o tardi lo faccio!” esclamò Reid offeso e scuotendo la testa s'allontanò con passo svelto dal gruppo.


The End.











 
  
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