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Autore: Night Sins    23/06/2011    0 recensioni
El viene svegliata da dei rumori alla finestra. Una sorpresa attende lei e Peter dal fondo della strada (sorpresa che shockerà i loro vicini).
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love is more than just a game for two'
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Fandom: White Collar
Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Pairing: Neal/El, Peter/El, Peter/El/Neal, Peter/Neal
Rating: G
Genere: fluff, romantico, slice of life
Avvertimenti: flashfic, het, slash, threesome
Timeline: nel futuro, se ha ancora o meno la cavigliera è irrilevante
Spoiler: Nessuno
Conteggio Parole: 561
Betareader: nessie_sun ♥ ♥
Disclaimer: "Io scherzo... forse." (cit. A.Costa) // I personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Note: Ultimamente sento sempre più il bisogno del Neal/El... ma dato che non voglio rompere il matrimonio tra Peter e El in nessun caso, l'OT3 è inevitabile XD E tanto puccio :3 ♥
La canzone presente è L-O-V-E, di Nat King Cole~ ♥



Elizabeth venne svegliata da dei ‘tic’ alla finestra, come se qualcuno vi battesse sopra. Per un attimo pensò di stare sognando, camera sua era al primo piano!, ma i rumori continuavano.
“Ehi”, chiamò piano, scuotendo la spalla del marito.
Peter si voltò appena verso di lei. “Hm?”
“Sveglia, hon”, insistette la donna, con apprensione.
“Cosa c’è?” domandò lui, ora vigile e anche un po’ allarmato.
“Li senti?”
Il federale si fece attento e poi si voltò in direzione della finestra. “Cosa-?” mormorò, alzandosi e dirigendosi verso i vetri coperti dalle tende. El lo seguiva da vicino.
L’uomo scostò il tendaggio e, all’ennesimo ‘tic’, vide cosa li causava: dei minuscoli sassolini che qualcuno stava lanciando contro la sua finestra. Abbassò lo sguardo sulla strada e sbuffò; però sembrava anche divertito.
“Accendi la luce, hon”, chiese alla moglie mentre apriva la finestra. “Che ti è preso?” urlò verso il basso.
Intanto la luce si accese e, quasi contemporaneamente, dalla via sotto di lui partì una musica che era impossibile non conoscere.
“Chi è?” domandò El, affiancandolo e abbassando lo sguardo. Sorrise.
L’uomo che li aveva svegliati sorrise loro a sua volta, ma non rispose e, appena la musica giunse al punto giusto, iniziò a cantare.

L is for the way you look at me
O is for the only two I see
V is very, very extraordinary
E is even more than anyone that you can adore.


La coppia lo guardò sorpresa per alcuni attimi, anche se erano entrambi sorridenti - e Peter anche un po’ imbarazzato.
“Sei pazzo”, lo informò il federale quando finì la strofa, senza però perdere il tono leggero.
Love is all that I can give to you”, riprese l’altro, a tempo con la musica.
Elizabeth si era allontanata per recuperare la propria vestaglia e ora stava invitando Peter a seguirla di sotto, mentre la canzone proseguiva.

Love is more than just a game for two
Three in love can make it
Take my heart and please don’t break it
Love was made for me and you.


L’ultimo verso li accolse sulla strada, mentre il cantore guardava uno e l’altra con occhi adoranti, a sottolineare quanto perfetta fosse quella frase, e interrompeva la musica.
Elizabeth si gettò al collo di Neal e lo baciò con trasporto. “E’ stata la prima volta che qualcuno mi ha fatto una serenata”, disse entusiasta, poi si voltò velocemente verso Peter. “Non che ti biasimi per questo, hon.”
L’uomo fece un verso strano, ma non diede segno di essersela presa. “Lo so. E, beh, è stata la prima volta anche per me”, disse con tono ovvio, allungando una mano per posarla tra i capelli del ragazzo di fronte a loro. “Sei stato bravo”, concesse, attirandolo a sé per ringraziarlo in modo più adeguato.
“Grazie”, sorrise Neal, guardandosi attorno. “Abbiamo dato un po’ di spettacolo?” chiese divertito mentre alcune luci si spengevano quando lui si voltava nella loro direzione.
“Salve, Karin. Splendida serata, vero?”, con un ampio sorriso, El salutò una vicina, agitando la mano sopra la testa. La donna accennò un veloce sorriso tirato e sparì dietro la tenda. Elizabeth tirò su le spalle, non curante.
Peter, invece, sbadigliò. “Hon, ora che hai traumatizzato la signora Walsh-”
“Io?” chiese lei, fintamente sorpresa. I due uomini sorrisero.
“- possiamo tornare a dormire?”
El si strinse a Neal e sbadigliò a sua volta. “Sì, è una buona idea.”
“Uh, vi ho svegliato?” chiese il ragazzo, innocentemente.
“Giusto un attimo”, rispose il padrone di casa, una mano sulla sua schiena, mentre entravano. “E dovresti dormire anche tu, domani sarà una lunga giornata.”
“Appunto per questo, rilassarti un po’ ti farebbe bene, Peter”, propose il più giovane.
“Non tirare troppo la corda, babe”, suggerì Elizabeth, divertita, mentre la porta della camera da letto si chiudeva dietro di loro.
   
 
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